Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Sarà colpa di Salvini anche questo...o piuttosto qualche organo di informazione italico ne farà debita menzione questa sera?...e dire che loro il problema del debito non ce l'hanno :d:


GERMANIA: DOPO TONFO PRODUZIONE INDUSTRIALE, AUMENTANO TIMORI DI RECESSIONE


La Germania si sta dirigendo verso la prima recessione in oltre 6 anni? E' l'interrogativo che sempre piu' analisti si pongono dopo i dati sulla produzione industriale di giugno. Le stime puntavano in media a una flessione mensile limitata allo 0,6%, invece il calo annunciato dall'Ufficio federale di statistica Destatis e' stato dell'1,5% rispetto a maggio e del 5,2% rispetto allo scorso anno, il dato peggiore quest'ultimo da oltre un decennio. Un andamento, inoltre, in netto contrasto con gli ordinativi industriali resi noti ieri, in progresso del 2,5%, che avevano fatto ben sperare anche sull'evoluzione della produzione. Destatis ha pure rivisto al ribasso le cifre della produzione industriale di maggio a +0,1% dopo avere annunciato inizialmente +0,3%. Nel dettaglio, a giugno la produzione di beni semi-lavorati e' diminuita del 2%, quella di beni strumentali dell'1,8% e quella dei beni di consumo dell'1,4%. Come ha rilevato il ministero dell'Economia la flessione e' stata particolarmente accentuata nei settori della produzione di metalli, di macchine utensili e di auto. Solo la produzione nel settore delle costruzione ha registrato un piccolo progresso (+0,3%). La produzione nell'industria escluse le costruzioni e l'energia, ha segnato un nuovo pesante calo mensile, pari a -1,8%, come stigmatizza Frederik Ducrozet, strategist di Pictet Wealth Management. Il settore manifatturiero 'resta invischiato in un rallentamento', si riconosce a Berlino. Stretta tra le difficolta' del settore dell'auto e l'intensificarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, l'industria - il motore della sempre piu' affannata 'locomotiva' tedesca - continua insomma a perdere colpi. Il manifatturiero risente della crisi dell'automotive che continua senza sosta, sottolineano gli analisti, mentre i consumatori disdegnano il diesel a favore dell'auto elettrica e gli esportatori devono far fronte al rallentamento degli ordini dalla Cina. Il calo della produzione 'uccide sul nascere anche le speranze che vedevano nell'aumento degli ordinativi annunciato martedi' l'inizio di una ripresa', sintetizza Andrew Cunnigham, capo-economista per l'Europa di Capital Economics, ricordando che 'i piu' recenti sondaggi sulle imprese puntano a un'ulteriore contrazione a luglio. Quindi sembra che le cose vadano peggiorando, invece di migliorare'. La settimana prossima, il 14 agosto, sono attesi i dati sul Pil del secondo trimestre e la preoccupazione diffusa e' quella di una nuova contrazione dell'economia che, dopo una breve rallentamento lo scorso anno, aveva segnato un rimbalzo nei primi tre mesi del 2019. Anche la Bundesbank si attende in effetti una flessione. 'Dovremmo prepararci a una contrazione dell'economia tedesca nel secondo trimestre a meno che i dati sull'export di venerdi' non ci portino una bella sorpresa', commenta Carsten Brezeski, capo-economista di Ing per la Germania, che definisce i numeri della produzione industriale di giugno 'devastanti'. Per ora l'utilizzo delle capacita' di produzione resta ragionevolmente elevato grazie al carnet degli ordini, rileva per altro Stefan Skipar, analista della BayernLb. Ma le nuvole si vanno accumulando: anche altri dati fanno da contorno alle preoccupazioni sullo stato di salute dell'economia tedesca, come la revisione al ribasso delle statistiche sui servizi dei giorni scorsi, da cui e' emerso che il settore ha segnato a luglio una crescita piu' lenta rispetto a giugno. Il timore e' che il rallentamento dall'industria si stia allargando agli altri settori dell'economia. Il Governo per ora si attende una crescita del Pil dello 0,5% quest'anno seguito da +1,5% il prossimo.
 
Sarà colpa di Salvini anche questo...o piuttosto qualche organo di informazione italico ne farà debita menzione questa sera?...e dire che loro il problema del debito non ce l'hanno :d:


GERMANIA: DOPO TONFO PRODUZIONE INDUSTRIALE, AUMENTANO TIMORI DI RECESSIONE


La Germania si sta dirigendo verso la prima recessione in oltre 6 anni? E' l'interrogativo che sempre piu' analisti si pongono dopo i dati sulla produzione industriale di giugno. Le stime puntavano in media a una flessione mensile limitata allo 0,6%, invece il calo annunciato dall'Ufficio federale di statistica Destatis e' stato dell'1,5% rispetto a maggio e del 5,2% rispetto allo scorso anno, il dato peggiore quest'ultimo da oltre un decennio. Un andamento, inoltre, in netto contrasto con gli ordinativi industriali resi noti ieri, in progresso del 2,5%, che avevano fatto ben sperare anche sull'evoluzione della produzione. Destatis ha pure rivisto al ribasso le cifre della produzione industriale di maggio a +0,1% dopo avere annunciato inizialmente +0,3%. Nel dettaglio, a giugno la produzione di beni semi-lavorati e' diminuita del 2%, quella di beni strumentali dell'1,8% e quella dei beni di consumo dell'1,4%. Come ha rilevato il ministero dell'Economia la flessione e' stata particolarmente accentuata nei settori della produzione di metalli, di macchine utensili e di auto. Solo la produzione nel settore delle costruzione ha registrato un piccolo progresso (+0,3%). La produzione nell'industria escluse le costruzioni e l'energia, ha segnato un nuovo pesante calo mensile, pari a -1,8%, come stigmatizza Frederik Ducrozet, strategist di Pictet Wealth Management. Il settore manifatturiero 'resta invischiato in un rallentamento', si riconosce a Berlino. Stretta tra le difficolta' del settore dell'auto e l'intensificarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, l'industria - il motore della sempre piu' affannata 'locomotiva' tedesca - continua insomma a perdere colpi. Il manifatturiero risente della crisi dell'automotive che continua senza sosta, sottolineano gli analisti, mentre i consumatori disdegnano il diesel a favore dell'auto elettrica e gli esportatori devono far fronte al rallentamento degli ordini dalla Cina. Il calo della produzione 'uccide sul nascere anche le speranze che vedevano nell'aumento degli ordinativi annunciato martedi' l'inizio di una ripresa', sintetizza Andrew Cunnigham, capo-economista per l'Europa di Capital Economics, ricordando che 'i piu' recenti sondaggi sulle imprese puntano a un'ulteriore contrazione a luglio. Quindi sembra che le cose vadano peggiorando, invece di migliorare'. La settimana prossima, il 14 agosto, sono attesi i dati sul Pil del secondo trimestre e la preoccupazione diffusa e' quella di una nuova contrazione dell'economia che, dopo una breve rallentamento lo scorso anno, aveva segnato un rimbalzo nei primi tre mesi del 2019. Anche la Bundesbank si attende in effetti una flessione. 'Dovremmo prepararci a una contrazione dell'economia tedesca nel secondo trimestre a meno che i dati sull'export di venerdi' non ci portino una bella sorpresa', commenta Carsten Brezeski, capo-economista di Ing per la Germania, che definisce i numeri della produzione industriale di giugno 'devastanti'. Per ora l'utilizzo delle capacita' di produzione resta ragionevolmente elevato grazie al carnet degli ordini, rileva per altro Stefan Skipar, analista della BayernLb. Ma le nuvole si vanno accumulando: anche altri dati fanno da contorno alle preoccupazioni sullo stato di salute dell'economia tedesca, come la revisione al ribasso delle statistiche sui servizi dei giorni scorsi, da cui e' emerso che il settore ha segnato a luglio una crescita piu' lenta rispetto a giugno. Il timore e' che il rallentamento dall'industria si stia allargando agli altri settori dell'economia. Il Governo per ora si attende una crescita del Pil dello 0,5% quest'anno seguito da +1,5% il prossimo.
La cosa buffa è che non pagano un tubo sul loro debito :rotfl::rotfl::rotfl:
Cosa dico! Devi pagare per possedere il loro debito, merce rara :d:

:wall:
 
Buongiorno :)

BCE: INFLAZIONE EUROZONA ATTESA IN CALO NEI PROSSIMI MESI, RISALITA A FINE ANNO

L'inflazione dovrebbe "scendere nei prossimi mesi, per poi tornare a salire verso la fine dell'anno. Al di la' della recente volatilita', dovuta a fattori temporanei, le misure dell'inflazione di fondo restano in generale contenute. Gli indicatori delle aspettative di inflazione hanno mostrato un calo". Lo afferma la Bce nel bollettino economico pubblicato oggi. "Nel medio periodo - si legge nel bollettino - ci si attende un aumento dell'inflazione di fondo, sostenuta dalle misure di politica monetaria, dal protrarsi dell'espansione economica e dalla piu' vigorosa dinamica salariale".


BCE: RIBADISCE TASSI ACCOMODANTI E NUOVI INTERVENTI CON INFLAZIONE SOTTO TARGET

"Se le prospettive di inflazione a medio termine continueranno a essere inferiori al valore previsto", la Bce e' determinata "a intervenire, in linea con l'impegno ad adottare un approccio simmetrico nel perseguimento dell'obiettivo di inflazione". Lo ribadisce la Bce nel suo bollettino mensile aggiungendo che il Consiglio direttivo e' "pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, nella maniera che riterra' opportuna, per assicurare che l'inflazione si diriga stabilmente verso il livello previsto". La Bce, nel bollettino, mette in risalto ancora la "necessita' di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo, poiche' i tassi di inflazione, sia nella realta' sia nelle proiezioni, si sono collocati costantemente al di sotto di livelli in linea con il valore previsto".


BCE: STIMA PIL DELL'EUROZONA IN FRENATA NEL II E III TRIMESTRE

Dopo +0,4% dei primi 3 mesi dell'anno - "I nuovi dati sull'andamento economico e le informazioni ricavate dalle indagini continuano a segnalare tassi di crescita leggermente inferiori nel secondo e nel terzo trimestre (rispetto al +0,4% del I trimestre, ndr). Cio' riflette soprattutto la protratta debolezza del commercio internazionale in un contesto influenzato dal prolungarsi delle incertezze su scala mondiale, che gravano in particolare sul settore manifatturiero dell'area dell'euro". Lo afferma la Bce nel bollettino economico pubblicato oggi. "In prospettiva - continua l'eurotower - l'espansione dell'area dell'euro seguitera' a essere sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, da ulteriori incrementi dell'occupazione e da un aumento delle retribuzioni, nonche' dall'orientamento moderatamente espansivo delle politiche di bilancio nell'area e dal perdurare della crescita dell'attivita' mondiale, seppure a un ritmo lievemente inferiore".

"Il perdurare di incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilita' nei mercati emergenti - aggiunge la Bce - sta indebolendo il clima di fiducia, in particolare nel settore manifatturiero". In tale contesto, le spinte inflazionistiche sono rimaste contenute e gli indicatori delle aspettative di inflazione hanno evidenziato un calo. "Permane - a giudizio della Bce - la necessita' di un grado significativo di stimolo monetario per assicurare il persistere di condizioni finanziarie molto favorevoli a sostegno dell'espansione dell'area dell'euro, dell'accumulo di pressioni interne sui prezzi e, di conseguenza, della dinamica dell'inflazione complessiva nel medio periodo".


...parole parole parole e contraddizioni continue.:sad:
 
Buongiorno.. Giapponesi hanno fatto incetta di tds italiani e venduto in maniera massiccia bund tedesco.. Ma se loro hanno venduto.. Chi li ha acquistati?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto