Non è cambiato un fico secco, la gente non spende perchè non ha, la gente non pensa alla pensione perchè ci ha rinunciato, la gente non pensa alla 1° casa perchè non gli danno il mutuo per via degli stipendi bassi e a singhiozzo.
La gente vorrebbe vivere come 30 anni fa, meglio 40 ma è un sogno. La vita dei genitori è diventato un sogno.
Come può uno che deve pensare a pagare le bollette, le tasse, a curarsi pensare alla macchina, al telefonino, ai viaggi ? Non per niente ormai è tutto credito al consumo, ai mie tempi avere debiti era una vergogna figuriamoci se mai sarebbe stato ammissibile indebitarsi per un telefonino. Se il credito al consumo è esploso è perchè non c'è ne. Se le macchine non te le vendono più, ma te le noleggiano a 200€ al mese è perchè la gente non ne ha più.
Vivere oggi non è una scelta, siamo costretti, sono costretti. Le priorità sono un lusso e questo per colpa della sinistra italiana che ci messo mani e piedi in grembo allo straniero.
Io ricordo ancora nei primi anni 2000 il processo, da parte degli economisti, banchieri ecc... contro gli italiani, accusandoli di avere troppo risparmio, casa di proprietà e lavoro fisso. Ecco, hanno ottenuto quello che volevano ma non hanno ancora finito, c'è ancora carne sopra l'osso.
Il fatto che la casa non sia più un obiettivo è dovuto a diversi aspetti, il primo è che quasi tutte le famiglie hanno una o più immobili di proprietà che verranno ereditati dai figli; il secondo aspetto è che le nuove generazioni hanno obietti e "priorità" completamente differenti da noi e dai nostri avi.
I motivi di questo cambio di mentalità è sia indotto, ovvero che il mondo del lavoro e di conseguenza il mondo del risparmio e le modalità di spese si sono "evolute" in tal senso, modficando profondamente le abitudini e le neccessità delle persone.
I dati raccontano ciò che ho scritto prima, cioè che di fronte a scenari pieni di pessimismo, che poi sfocia in paura e di conseguenza in modalità di spesa verso qualcosa di immediato e tangibile, in quanto l'incertezza dettata dal contesto socio-economico non mi consente più di programmare nulla di troppo importante, tipo l'acquisto di un auto e ancor di più di una casa. Inoltre, questo stato di perenne limbo induce le persone, che sono sempre meno informate, a prediligere le spese effimere, cioè che danno gratificazione nell'immediato, tipo l'ultimo smartphone, piuttosto che l'ultima scarpa o borsa di lusso e un viaggio soggiornando in resort di lusso per sentirsi almeno per qualche giorno quelli che non si è tutti i giorni.
Lungi da me criticare il dove e il come si spendono i soldi, perchè ognuno è assolutamente libero di godersi la vita come meglio crede e i soldi sono un mezzo per farlo, almeno nella nostra società.
Quello che le nuove generazioni hanno perso di vista o non sono mai state messe nelle condizioni di capire una possibile scala di priorità delle "cose" fondamentali nella vita, risiede nel fatto che nessuno più li educa a capire...le differenze...tra sopravvivenza e morte, finanziariamente parlando.
Bravo, mi ero scordato i figli anche se i dati lo ricordano ogni giorno.Pienamente d'accordo. La vita delle generazioni passate è un sogno ormai irrealizzabile. Le reazioni a ciò non sono univoche, ma diverse: c'è chi continua a lottare per quel modello e forse lo fa perché ne vede la possibilità (aiuti dalla famiglia, o carriere sopra la media), c'è chi realizzando pienamente cosa sta vivendo cerca di cavalcare lo stile di vita che ci impongono (precarietà come opportunità) e c'è chi si è arreso e oltre ad aver rinunciato a casa, lavoro stabile, pensione, ha dovuto rinunciare anche ai figli (vedi malthus) e lo ha fatto perché la crisi e l'incertezza per il futuro non sono più momentanee come in passato, ma sono percepite come eterne.
Dopo aver rinunciato a tutto ciò che conta rimangono i soldi per le qazzate, nella consapevolezza che risparmiarli non porterà a nulla (quindi tanto vale usarli). Questo perché il risparmio è ormai impossibile, sia per la diminuzione delle entrate, ma anche perché il cittadino non è che una mucca da mungere tra tasse bollette abbonamenti a servizi di ogni genere e tipo (cellulari, tv, internet e chi più ne ha più ne metta). Qualsiasi tassa, onere ricade sul cittadino alias consumatore finale che sopporta tutto e a cui rimane sempre meno. Ed è impossibile ribellarsi a tutto questo senza una scelta radicale, asociale, rivoluzionaria che comunque rimane accessibile solo per chi se la può permettere!!!
Non è cambiato un fico secco, la gente non spende perchè non ha, la gente non pensa alla pensione perchè ci ha rinunciato, la gente non pensa alla 1° casa perchè non gli danno il mutuo per via degli stipendi bassi e a singhiozzo.
La gente vorrebbe vivere come 30 anni fa, meglio 40 ma è un sogno. La vita dei genitori è diventato un sogno.
Come può uno che deve pensare a pagare le bollette, le tasse, a curarsi pensare alla macchina, al telefonino, ai viaggi ? Non per niente ormai è tutto credito al consumo, ai mie tempi avere debiti era una vergogna figuriamoci se mai sarebbe stato ammissibile indebitarsi per un telefonino. Se il credito al consumo è esploso è perchè non c'è ne. Se le macchine non te le vendono più, ma te le noleggiano a 200€ al mese è perchè la gente non ne ha più.
Vivere oggi non è una scelta, siamo costretti, sono costretti. Le priorità sono un lusso e questo per colpa della sinistra italiana che ci messo mani e piedi in grembo allo straniero.
Io ricordo ancora nei primi anni 2000 il processo, da parte degli economisti, banchieri ecc... contro gli italiani, accusandoli di avere troppo risparmio, casa di proprietà e lavoro fisso. Ecco, hanno ottenuto quello che volevano ma non hanno ancora finito, c'è ancora carne sopra l'osso.
Dog, hai una visione stretta della realtà, quella è la tua realtà ma è una realtà di nicchia, non è la realtà generale. Quanti pf c'erano negli anni 90 ? Quanti dopo il 2000, quanti dopo il 2009 ecc...?Scusa DD, ma i soldi ci sono, i saldi di c/c sono raddoppiati negli ultimi 10 anni, le proprietà immobiliari sono rimaste pressochè inalterate, ma di minor valore, ma se hai una casa questa rimane...vale meno...ma rimane.
Il mondo è cambiato, così come sono cambiate le persone e con esse la mentalità che si portavano dietro, è innegabile questo.
Seguo famiglie che hanno soldi & case...con figli quasi sempre "lisci" e ignoranti...nel senso che gli mancano le basi per pianificare una vita sulla base del contesto e della loro posizione sociale da 20-30-40 enni...con o senza famiglia.
Tant'è che quando muoiono i genitori, se il patrimonio è concentrato al 70-100% sugli immobili, come spesso accade, i figli sono costretti a s-vendere per avere la liquidità necessaria a pagare la successione, nonchè a garantirsi un tenore di vita accettabile e/o adeguato per compensare le difficoltà di cui sopra, piuttosto di quelle della vita di oggi.
E' vero che si compra tutto tramite credito al consumo, vuoi per ciò che dici tu, che però è solo un parte del mercato...perchè l'altra metà segue una semplice logica commerciale di marketing dove se non ti dico che un auto costa 50.000 € ma che con 500 € mese te la puoi permettere, l'uomo della strada ci casca perchè è "vincere facile"...poi dopo 2 anni sei "libero" ti restituirla perchè non ci stai più dentro e hai speso quanto una Panda senza più avere nulla in mano.
Oggi conta quello che dimostri di avere oggi, adesso e inquesto preciso istante...non domani...se domani non ce l'hai...ci si penserà domani...ecco come ragiona buona parte di coloro che oggi hanno tra i 20 e i 40 anni...perchè non hanno vissuto in un mondo che abbia dato loro le basi, sia nel senso educativo, sia perchè non ci riescono più a crearsele queste basi.
I social ne sono la conferma...per essere devi apparire...e devi apparire sempre meglio, sempre più figo...perchè indietro non si può tornare.
Scusa DD, ma i soldi ci sono, i saldi di c/c sono raddoppiati negli ultimi 10 anni, le proprietà immobiliari sono rimaste pressochè inalterate, ma di minor valore, ma se hai una casa questa rimane...vale meno...ma rimane.
Il mondo è cambiato, così come sono cambiate le persone e con esse la mentalità che si portavano dietro, è innegabile questo.
Seguo famiglie che hanno soldi & case...con figli quasi sempre "lisci" e ignoranti...nel senso che gli mancano le basi per pianificare una vita sulla base del contesto e della loro posizione sociale da 20-30-40 enni...con o senza famiglia.
Tant'è che quando muoiono i genitori, se il patrimonio è concentrato al 70-100% sugli immobili, come spesso accade, i figli sono costretti a s-vendere per avere la liquidità necessaria a pagare la successione, nonchè a garantirsi un tenore di vita accettabile e/o adeguato per compensare le difficoltà di cui sopra, piuttosto di quelle della vita di oggi.
E' vero che si compra tutto tramite credito al consumo, vuoi per ciò che dici tu, che però è solo un parte del mercato...perchè l'altra metà segue una semplice logica commerciale di marketing dove se non ti dico che un auto costa 50.000 € ma che con 500 € mese te la puoi permettere, l'uomo della strada ci casca perchè è "vincere facile"...poi dopo 2 anni sei "libero" ti restituirla perchè non ci stai più dentro e hai speso quanto una Panda senza più avere nulla in mano.
Oggi conta quello che dimostri di avere oggi, adesso e inquesto preciso istante...non domani...se domani non ce l'hai...ci si penserà domani...ecco come ragiona buona parte di coloro che oggi hanno tra i 20 e i 40 anni...perchè non hanno vissuto in un mondo che abbia dato loro le basi, sia nel senso educativo, sia perchè non ci riescono più a crearsele queste basi.
I social ne sono la conferma...per essere devi apparire...e devi apparire sempre meglio, sempre più figo...perchè indietro non si può tornare.