Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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BCE: PROSPETTIVE ECONOMICHE OFFUSCATE, DIFFICILE STIMARE DURATA IMPATTO SU PRODUZIONE

"La diffusione del Covid-19 ha offuscato le prospettive a livello mondiale. La situazione e' in evoluzione giorno dopo giorno ed e' pertanto molto difficile stimare quanto dureranno le perturbazioni alla produzione e al commercio, e quale sara' la risposta dei consumatori di tutto il mondo all'incertezza che da cio' deriva". E' quanto rileva la Bce nel consueto bollettino mensile in cui si osserva come l'epidemia arriva dopo un periodo di attivita' modesta a livello mondiale. "Lo scorso anno la crescita del Pil mondiale in termini reali (esclusa l'area dell'euro) - si ricorda - e' scesa al 2,9 per cento, segnando il ritmo piu' basso dalla Grande recessione. Il rallentamento e' stato piu' ampio e pronunciato rispetto agli episodi piu' recenti risalenti al 2012-2013 e al 2015-2016. Il fattore determinante e' stato il ricorrente inasprirsi delle tensioni commerciali che, comportando maggiore incertezza, ha spinto le imprese a rinviare gli investimenti e i consumatori a ritardare gli acquisti di beni durevoli. Questo ha a sua volta determinato un deciso calo dell'attivita' manifatturiera e degli scambi commerciali a livello mondiale".
 
La rivelazione sui titoli italiani conferma una tendenza di breve allacquisto. Per quanto mi riguarda, quindi, sebbene con gli short soppressi le cose siano distorte, c'è chi ha comprato e sta comprando.
 
BCE: PANDEMIA CORONAVIRUS SHOCK ECONOMICO ESTREMO, RICHIEDE REAZIONE AMBIZIOSA

"La pandemia del coronavirus costituisce un'emergenza collettiva di sanita' pubblica pressoche' senza precedenti nella storia recente. E' anche uno shock economico estremo, che richiede una reazione ambiziosa, coordinata e urgente delle politiche su tutti i fronti". E' quanto si legge nel bollettino mensile Bce in cui si ricordano le misure prese dopo la riunione del consiglio direttivo del 12 marzo e in particolare l'avvio il 18 marzo di un nuovo programma di acquisto per l'emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp) per rispondere alla situazione senza precedenti che l'area dell'euro sta affrontando. "Il programma e' temporaneo e consentira' alla Bce - si legge nel bollettino - di preservare la trasmissione della politica monetaria e, in ultima istanza, la sua capacita' di assicurare la stabilita' dei prezzi nell'area dell'euro. Nello specifico, gli andamenti dei mercati finanziari avevano determinato un inasprimento delle condizioni di finanziamento, in particolare nel segmento delle scadenze a piu' lungo termine. La curva dei tassi privi di rischio si era spostata verso l'alto e le curve dei rendimenti dei titoli sovrani, fondamentali per la determinazione del prezzo di tutte le attivita', erano salite ovunque e avevano fatto osservare una maggiore dispersione".
 
Arrivano le mprime truppe invasori...il genio guastatori...

BANCHE: FT, IL CORONAVIRUS RIACCENDE TIMORI SUI GRUPPI ITALIANI

Rischio "spirale catastrofica" a causa del debito pubblico - Il settore bancario italiano e' abbastanza forte da reggere lo shock economico causato dal coronavirus? E' la domanda rilanciata dal 'Financial Times'. I timori degli investitori sulle ricadute della pandemia sono particolarmente forti nel caso delle banche della Penisola, considerando le enormi sfide legate all'elevato livello del debito, che in buona parte e' detenuto dagli istituti di credito (circa un quinto dello stock totale). Si crea cosi' il rischio di "una spirale catastrofica" in quanto il destino dell'economia del Paese e delle sue banche e' legato in modo piu' inestricabile che altrove."La situazione e' disperata", dice l'ex-capo economista del Tesoro, Lorenzo Codogno, secondo cui se non fosse per le politiche della Bce, "l'Italia sarebbe gia' in default". Se ci fosse un aumento dello spread "le banche si troverebbero subito in difficolta', aggiunge l'esperto. Alcuni economisti ed investitori temono anche che l'introduzione della moratoria per il rimborso dei prestiti da parte di aziende e consumatori colpiti dal virus aggravera' un problema gia' esistente, quello dei crediti problematici, la cui incidenza potrebbe ripartire al rialzo. Che le banche riescono o meno a far fronte anche a questo, dipendera' anche da quanto durera' il problema, aggiunge Codogno.
 
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