Brexit: strada in salita per Johnson alla Camera dei Comuni
MILANO (MF-DJ)--Dopo aver raggiunto un'intesa con l'Unione Europea su una nuova versione dell'accordo sulla Brexit, il primo ministro britannico, Boris Johnson, deve affrontare a casa una sfida difficile: convincere il frammentato parlamento britannico a dare il via libera al nuovo testo.
Johnson non può contare su una maggioranza nella Camera dei comuni, composta da 650 membri, sebbene necessiti soltanto di 320 voti per intascare l'approvazione del parlamento, dato che circa una decina di deputati non prenderà parte alla votazione.
Per ottenere il sì della Camera, Johnson dovrà fare meglio del suo predecessore, Theresa May, la cui versione dell'accordo è stata bocciata per ben tre volte dai Comuni. May è andata molto vicina a raggiungere l'approvazione del parlamento il 29 marzo, quando si è tenuta la terza votazione e ha perso per 58 voti.
Questo significa che il premier, per non essere sconfitto, deve persuadere almeno 29 membri della Camera che hanno rifiutato di dare il loro consenso all'accordo di May il 29 marzo e deve riuscire a non perdere l'appoggio di nessuno dei deputati che hanno votato a favore dell'intesa dell'ex primo ministro britannico. Il tempo rimasto a disposizione per rispettare l'attuale scadenza del 31 ottobre è poco. Johnson durante la seduta parlamentare straordinaria di sabato porterà in parlamento il testo dell'intesa per metterlo al voto.
Ci sono 287 membri della Camera appartenenti al gruppo conservatore del primo ministro. Altri 22 ex membri dei Tory siedono alla Camera come indipendenti dopo essere stati cacciati via dal partito o aver lasciato autonomamente i Tory.
I posti dei partiti d'opposizione all'interno dei Comuni, tra cui il Labour, il partito nazionale scozzese e i liberal-democratici, sommati insieme sono 309 e i restanti 11 membri appartengono a deputati non allineati di vari schieramenti politici.
Ci sono tre maggiori gruppi che Johnson dovrà portare dalla sua parte.
Prima di tutto, Johnson dovrebbe assicurarsi il voto favorevole del partito unionista democratico (Dup) dell'Irlanda del Nord, che detiene 11 membri ai Comuni, cosa che però sembra al momento impossibile. Sebbene il Dup sia alleato dei conservatori, ha dichiarato di non poter sostenere l'accordo di Johnson, a causa di dubbi in merito a problemi doganali, relativi al regime Iva e al ruolo del parlamento nordirlandese nell'approvazione dei cambiamenti allo status dell'Irlanda del Nord. Il partito ha svolto un ruolo cruciale nella bocciatura dell'accordo dell'ex premier May perché i suoi membri sostenevano che le regole sul cosiddetto backstop avrebbero indebolito i legami tra Belfast e Londra.
In secondo luogo, Johnson deve riuscire a ridurre al minimo il numero di conservatori ed ex conservatori ribelli. Un gruppo di 28 deputati pro-Brexit ha votato contro l'intesa raggiunta da May tutte e tre le volte in cui l'ex premier britannica ha portato le sue proposte di accordo in parlamento. Il gruppo era contrario al backstop ma nella nuova intesa è stata inserita una soluzione alternativa a tale meccanismo. I 28 parlamentari condividono, inoltre, l'entusiasmo di Johnson nei confronti di un accordo commerciale più libero con l'Ue rispetto alla stretta cooperazione voluta dal precedente premier. Un ostacolo potrebbe essere, tuttavia, rappresentato dal fatto che alcuni membri di questo gruppo hanno fatto sapere che non cambieranno idea a meno che non lo faccia anche il Dup.
Gli ex conservatori molto probabilmente esprimeranno un voto favorevole all'accordo di Johnson. Molti avevano già sostenuto l'intesa di May e hanno detto che avrebbero approvato quella attuale. La divisione interna al partito è scoppiata a causa del piano di Johnson di uscire dall'Unione a ogni costo, anche senza un accordo.
Infine, il premier britannico deve convincere una dozzina di parlamentari laburisti. La maggior parte voterà contro. Sei membri dei Labour hanno sostenuto l'accordo di May ma altri, che rappresentano l'elettorato favorevole alla Brexit, potrebbero essere tentati di appoggiare l'intesa di Johnson per garantire l'uscita del Regno Unito dall'Ue. Tuttavia, il piano del primo ministro di eliminare gli standard europei su questioni quali la legislazione sul lavoro, potrebbe far esitare alcuni di loro.
(END) Dow Jones Newswires
October 17, 2019 10:18 ET (14:18 GMT)