Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ok.

Chi vedresti a capo del governo di salvezza nazionale?
l'ho scritto + volte
il simbolo dell'unità nazionale e della costituzione
il pdr
almeno così capiremo se e quanto è servo dei mille padroni
ma
avendo un esercito(piddiota) spuntato nn avrebbe la forza per il tradimento(a meno che nn lo si faccia da dx)
 
l'ho scritto + volte
il simbolo dell'unità nazionale e della costituzione
il pdr
almeno così capiremo se e quanto è servo dei mille padroni
ma
avendo un esercito(piddiota) spuntato nn avrebbe la forza per il tradimento(a meno che nn lo si faccia da dx)
Scusa, mi era sfuggito... :up:
 
Ciao Dog alle prime rivolte popolari, saranno quasi tutti pronti ad accettare un governo di unità nazionale, guidato dal massone reazionario, che però stando al massone Magaldi, adesso si è pentito così come la sorella Lagarde: Le riforme a cui andremmo in conto le ha descritte Luciano Barra Caracciolo nel suo ultimo Post:
" La tipologia di queste riforme l'abbiamo già passata in rassegna quando abbiamo, in vari post, esaminato l'agenda FMI e le sue proiezioni sulle potenziali manovre finanziarie adottabili da un "policy maker ideale" che sappia adottare tale agenda dando l'impressione di "salvare l'Italia".
Date le circostanze eccezionali e il livello di recessione che si profilano all'orizzonte, le riforme strutturali e le misure in questione possono potranno essere realizzate e giustificate con il crisma (passe-partout) dell'equità e l'urgenza assoluta di provvedere in una situazione di finanziamento resa difficile fino, appunto, all'intervento dell'ESM e, ancor, più dell'OMT.
Dunque, sotto la pressione dell'ESM e della difficoltà di "accesso al mercato" per "finanziare a debito", si potranno fare praticamente tutte le riforme liberal-rivoluzionarie finora non consentite (dalla sconvenienza elettorale) coi precedenti "fate presto!":
- contrattazione aziendale come nico livello ammesso di determinazione dei trattamenti salariali e ulteriore agevolazione dei licenziamenti;
- taglio sostanziale ulteriore delle pensioni, sia in godimento che quanto all'ammontare di quelle di futura liquidazione, sancendo un tetto determinato de facto dall'applicazione super-straordinaria di un accresciuto contributo di solidarietà (intergenerazionale e per il sostentamento degli incapienti e dei disoccupati);
- taglio lineare emergenziale "pesante" degli stipendi nel pubblico impiego, eventualmente calibrato per fasce di reddito e per un periodo transitorio adeguato alla gravità della crisi, caratteristica per cui potrebbero scampare al vaglio della Corte costituzionale. Sono tutte misure che consentirebbero poi di figurare come provvista fiscale per sgravi contributivi e fiscali supply side.
10. Su un'impostazione del genere, c'è da temere che torneranno alla carica ogni giorno, in tutte le salse, finché non trovano una formula cosmetico-propagandistica adeguata.
In questo quadro di "riforme strutturali" sottostanti all'accordo in sede Ue, in cui in qualche modo sarebbero indotte a convergere tutte le forze politiche, l'ombra minacciosa dell'ESM-creditore diventa una "manna costrittiva" e deresponsabilizzante le varie forze politiche coinvolte.
L'ottemperare a quelle stesse misure e riforme strutturali dettate dallo stato di eccezione, però, in una sorta di trade-off a salvaguardia dei "paletti" sopra definiti, consentirebbe di procedere agli eventuali ma probabili salvataggi bancari mediante ricapitalizzazione pubblica e (forse) di evitare un prelievo patrimoniale a regime sui depositi. Ma potrebbero farne almeno uno, magari con ammontare fissato sulla base imponibile attuale e scaglionato in più anni, e poi cartolarizzato, chiamandolo Covid-tax.
A complemento: per salvare la faccia, e per non contrariare gli Usa su eventuali espansioni di ondate di investimenti cinesi, potrebbe essere allargato il golden power, cioè il potere "speciale" dello Stato di interdire, limitare e comunque condizionare, gli investimenti esteri su alcuni assets strategici (finora tipizzati in modo alquanto insufficiente e limitato) e reintrodotta (nonostante la semi-contrarietà, in passato, della Corte europea a tale strumento, per via del suo costituire ostacolo alla libera circolazione dei capitali ), la golden share, analogo potere "speciale" (ma che presuppone un compartecipazione, ancorché minima, dello Stato al capitale), posto a protezione della nazionalità del controllo delle società a partecipazione statale.
E magari, sulla scorta di tali "poteri speciali", i fondi dell'ESM (comunque verranno poi denominati) potrebbero finire a finanziare le acquisizioni di imprese o l'allargamento di partecipazioni pubbliche di salvataggio in luogo dell'acquisizione, sotto-prezzata, da parte di investitori stranieri; con un certo effetto paradossale. Oltretutto, azioni e valori di bilancio saranno bassissimi nei prossimi mesi e quindi sarebbe molto più agevole procedere a delle quasi-nazionalizzazioni di salvataggio (che comunque troverebbero fondamento negli artt. 41, 42 e 43 della Costituzione)."

In sostanza dobbiamo aspettarci un ulteriore concentrazione di capitali in poche mani e una riduzione del nostro tenore di vita dal 20% al 30%
 
Ciao Dog alle prime rivolte popolari, saranno quasi tutti pronti ad accettare un governo di unità nazionale, guidato dal massone reazionario, che però stando al massone Magaldi, adesso si è pentito così come la sorella Lagarde: Le riforme a cui andremmo in conto le ha descritte Luciano Barra Caracciolo nel suo ultimo Post:
" La tipologia di queste riforme l'abbiamo già passata in rassegna quando abbiamo, in vari post, esaminato l'agenda FMI e le sue proiezioni sulle potenziali manovre finanziarie adottabili da un "policy maker ideale" che sappia adottare tale agenda dando l'impressione di "salvare l'Italia".
Date le circostanze eccezionali e il livello di recessione che si profilano all'orizzonte, le riforme strutturali e le misure in questione possono potranno essere realizzate e giustificate con il crisma (passe-partout) dell'equità e l'urgenza assoluta di provvedere in una situazione di finanziamento resa difficile fino, appunto, all'intervento dell'ESM e, ancor, più dell'OMT.
Dunque, sotto la pressione dell'ESM e della difficoltà di "accesso al mercato" per "finanziare a debito", si potranno fare praticamente tutte le riforme liberal-rivoluzionarie finora non consentite (dalla sconvenienza elettorale) coi precedenti "fate presto!":
- contrattazione aziendale come nico livello ammesso di determinazione dei trattamenti salariali e ulteriore agevolazione dei licenziamenti;
- taglio sostanziale ulteriore delle pensioni, sia in godimento che quanto all'ammontare di quelle di futura liquidazione, sancendo un tetto determinato de facto dall'applicazione super-straordinaria di un accresciuto contributo di solidarietà (intergenerazionale e per il sostentamento degli incapienti e dei disoccupati);
- taglio lineare emergenziale "pesante" degli stipendi nel pubblico impiego, eventualmente calibrato per fasce di reddito e per un periodo transitorio adeguato alla gravità della crisi, caratteristica per cui potrebbero scampare al vaglio della Corte costituzionale. Sono tutte misure che consentirebbero poi di figurare come provvista fiscale per sgravi contributivi e fiscali supply side.
10. Su un'impostazione del genere, c'è da temere che torneranno alla carica ogni giorno, in tutte le salse, finché non trovano una formula cosmetico-propagandistica adeguata.
In questo quadro di "riforme strutturali" sottostanti all'accordo in sede Ue, in cui in qualche modo sarebbero indotte a convergere tutte le forze politiche, l'ombra minacciosa dell'ESM-creditore diventa una "manna costrittiva" e deresponsabilizzante le varie forze politiche coinvolte.
L'ottemperare a quelle stesse misure e riforme strutturali dettate dallo stato di eccezione, però, in una sorta di trade-off a salvaguardia dei "paletti" sopra definiti, consentirebbe di procedere agli eventuali ma probabili salvataggi bancari mediante ricapitalizzazione pubblica e (forse) di evitare un prelievo patrimoniale a regime sui depositi. Ma potrebbero farne almeno uno, magari con ammontare fissato sulla base imponibile attuale e scaglionato in più anni, e poi cartolarizzato, chiamandolo Covid-tax.
A complemento: per salvare la faccia, e per non contrariare gli Usa su eventuali espansioni di ondate di investimenti cinesi, potrebbe essere allargato il golden power, cioè il potere "speciale" dello Stato di interdire, limitare e comunque condizionare, gli investimenti esteri su alcuni assets strategici (finora tipizzati in modo alquanto insufficiente e limitato) e reintrodotta (nonostante la semi-contrarietà, in passato, della Corte europea a tale strumento, per via del suo costituire ostacolo alla libera circolazione dei capitali ), la golden share, analogo potere "speciale" (ma che presuppone un compartecipazione, ancorché minima, dello Stato al capitale), posto a protezione della nazionalità del controllo delle società a partecipazione statale.
E magari, sulla scorta di tali "poteri speciali", i fondi dell'ESM (comunque verranno poi denominati) potrebbero finire a finanziare le acquisizioni di imprese o l'allargamento di partecipazioni pubbliche di salvataggio in luogo dell'acquisizione, sotto-prezzata, da parte di investitori stranieri; con un certo effetto paradossale. Oltretutto, azioni e valori di bilancio saranno bassissimi nei prossimi mesi e quindi sarebbe molto più agevole procedere a delle quasi-nazionalizzazioni di salvataggio (che comunque troverebbero fondamento negli artt. 41, 42 e 43 della Costituzione)."

In sostanza dobbiamo aspettarci un ulteriore concentrazione di capitali in poche mani e una riduzione del nostro tenore di vita dal 20% al 30%


Tutto è possibile, anche questo scenario, spero vivamente di no, per noi.
 
Stato
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