Vendite su Telecom Italia, continuano a pesare timori su target 2006
31/07/2006 16.25
Telecom soffre anche oggi in Borsa a seguito di alcuni giudizi negativi espressi da alcune case d'affari sulla scia dei risultati semestrali pubblicati la scorsa settimana. Il titolo cede lo 0,58% a 2,11 euro, seppur in un mercato debole e in un constesto altrettanto negativo per il comparto europeo delle tlc (-0,9% lo Stoxx).
I risultati del primo semestre del gruppo di Tronchetti Provera hanno, secondo Banca Imi, confermato i timori della vigilia sulla difficoltà a mantenere invariato il livello dei margini operativi, in fase di compressione sia nel business fisso sia in quello mobile domestico. Telecom, lo ricordiamo, ha comunque chiuso il periodo con ricavi a 15,3 miliardi di euro in aumento del 5,6% (del 2,6% su base omogenea), sostenuti dal business mobile (+8,9%) e soprattutto dal forte trend di crescita in Brasile (+40,7%).
Il mercato mobile domestico, che si è confermato maturo, sta beneficiando dell'introduzione dei servizi Umts. Moderata è stata invece la crescita del business fisso (+1,3%). Ma l'Ebitda del gruppo, pari a 6,5 miliardi di euro, è cresciuto solo dello 0,5%, mentre il margine sui ricavi è stato pari a 42,5% (da 44,6% del primo semestre 2005).
Più pesante il calo dell'Ebit, che si è attestato a 3,8 miliardi di euro (-4,5%) con un margine sui ricavi sceso al 24,8% dal 27,4% del primo semestre 2005. La pressione sui margini è derivata dal calo delle tariffe, dovuto alla concorrenza e ai controlli regolamentari, ma anche dal forte impegno in campagne promozionali volte a mantenere elevato il livello di fidelizzazione del portafoglio clienti.
Altra nota dolente è stata il debito di gruppo, salito a 41,32 miliardi di euro (+1,46 miliardi da fine 2005) a seguito del pagamento di dividendi (2,99 miliardi di euro) e degli investimenti (2,21 miliardi), pur controbilanciati dalla buona generazione di cassa (2,99 miliardi). Nonostante ciò, Telecom ha confermato gli obiettivi di riduzione del debito per il 2006 (38 miliardi) e 2007 (33,5 miliardi).
In definitiva, "alla luce dei risultati annunciati, i target e le stime per il 2006 potrebbero essere difficili da raggiungere", dichiarano a Banca Imi. In particolare, a marzo 2006 il gruppo aveva annunciato i target del piano triennale 2006-2008 sintetizzabili in un Cagr (tasso composto medio di crescita) dei ricavi tra il 3-4% e margini operativi stabili allineati al 2005. Il management ha ora indicato un Ebitda del secondo semestre in linea con quello del primo.
"Ciò implica un livello di Ebitda sull'intero 2006 di circa 13-13,1 miliardi di euro, in calo rispetto al target precedente di 13,35 miliardi. Il consensus potrebbe progressivamente riflettere il nuovo target", ipotizzano alla banca d'affari che mantiene un giudizio neutrale sul gruppo, dato che è tutto il settore delle tlc che sta sperimentando una fase sfavorevole caratterizzata, in particolare, da pressione sui margini a seguito dell'aumento della concorrenza, dell'introduzione di maggiori vincoli e controlli tariffari e delle elevate spese promozionali.
Nonostante lo scenario di moderato peggioramento emerso, va detto che Telecom Italia mantiene elevati cash flow, che fanno prevedere il proseguimento della politica di distribuzione dei dividendi e di elevati rendimenti. In ipotesi di dividendo invariato, Banca Imi stima il rendimento 2006 pari al 6,7% per le ordinarie e al 7,8% per le azioni di risparmio.
Se il titolo quota per Banca Imi in linea con i principali concorrenti, Lehman Brothers ha tagliato il target price a 2,6 da 2,8 euro, pur confermando a overweight (sovrappesare) il giudizio. La revisione segue il taglio delle stime rettificate di Eps, del 7% a 0,15 da 0,16 euro per il 2006 e del 6% a 0,17 da 0,18 euro per il 2007, successivo ai dati del primo semestre.
Il rating resta positivo tenuto conto delle aspettative ragionevoli da parte del management di un miglioramento nella crescita degli utili nel secondo semestre e del rafforzamento del posizionamento strategico che potrebbe far seguito all'eventuale partnership con News Corp. Nel breve termine, comunque, è possibile che la debolezza si accentui ed è per questo motivo che le stime sono state ritoccate al ribasso.
Riviste così anche quelle di Ebitda, passate per l'anno in corso da 13,33 miliardi di euro a 13,02 miliardi, e per l'anno prossimo da 13,525 miliardi a 13,32. Come Lehman anche Merrill Lynch, confermando il rating di buy (acquistare) sul titolo, ha tagliato le stime di Ebitda 2006-2007 rispettivamente del 2,4% e del 3,4% al fine di assumere un più conservativo outlook per il mercato domestico sia nel fisso sia nel mobile.
Il nuovo target price per la fine dell'anno prossimo è di 2,4 euro e, includendo lo stacco di un dividendo nel secondo trimester del 2007 di 14 centesimi di euro, il ritorno totale sugli utili è stimato del 23%. "Secondo noi, la composizione dell'azionariato di Telecom Italia garantisce la disciplina di mercato, l'alto valore delgli asset brasiliani non è poi pienamente riconosciuto e il profilo rischio-rendimento è troppo interessante per poter essere ignorato", si legge nella nota di ML.
"Assumendo un
enterprise value di 81,5 miliardi di euro e con un rapporto di Ev/Ebitda pari a 6, Telecom implica un cost of equity del 14,6%", hanno detto gli analisti di questa banca d'affari. Telecom, così come il resto del settore tlc, ha un livello di debito almeno pari a 3 volte l'Ebitda, ma Merrill Lynch crede che farà del suo meglio per battere il livello di rientro del debito a 33,5 miliardi nel 2007 e probabilmente la cassa sarà usata per operazioni di buy back o per distribuire un dividendo più elevato.
Antonella Marseglia
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