HO CERCATO DI FARE IL QUADRO DELLA SITUAZIONE... NE E' USCITO L'URLO DI MUNCH

DANY1969

Forumer storico
:eek:
Buona settimana a tutti :)
Ancora un paio di spiagge della Sardegna (così evado mentalmente dalla zona rossa :rolleyes:): Cala del dottore e cala 3 sorelle :)
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Coloro i quali hanno la pazienza di leggere i miei interventi su “L’Opinione”
sapranno che non sono mai stato un tifoso di Donald Trump, avversando soprattutto la sua illiberale politica commerciale.

Tuttavia, per il coraggio dimostrato nei confronti del pensiero unico sul Covid-19,
il quale sembra aver fatto regredire l’Occidente di parecchi secoli,

se fossi stato un cittadino statunitense lo avrei convintamente votato.


La sua visione ottimistica, che ha fatto grande il suo Paese
, pur con qualche caduta di stile,

mi risulta ben più fruttuosa della linea mortifera di Joseph Robinette Biden Junior, detto Joe.

Un presidente neoeletto della più grande potenza mondiale che sogna, al pari dei nostri politici al Governo,

di imbavagliare per un lungo tempo i suoi concittadini, chiudendoli in casa a tutela di una miserrima esistenza puramente biologica.



D’altro canto, lo scotto che si paga nelle nostre traballanti democrazie
rifiutando di appiattirsi sulla nuova religione che predica un virus sterminatore,
sebbene il 96 per cento di chi lo incontra, male che vada, se la cava con sintomi lievi, è letale per il proprio consenso.

Tant’è che, come testimoniato da tutti i sondaggi realizzati prima del Coronavirus, lo stesso Trump viaggiava spedito verso una quasi certa rielezione.

In questo senso, possiamo sostenere con buoni argomenti che non il Covid-19, bensì il delirio collettivo che lo sta accompagnando
rappresenta un elemento di grave alterazione in molti sistemi democratici del mondo avanzato.


Un elemento in grado, per l’appunto, di intervenire pesantemente sul risultato della più importante elezione del globo.


Ed è proprio per questo motivo che, ad esempio, Emmanuel Macron, da spavaldo assertore di una linea politica aperturista,

sostenendo ai primi di ottobre che il lockdown è misura medievale, si è affrettato a chiudere la Francia per non perdere ulteriore consenso.


Tant’è che anche in Italia le opposizioni, per timore di essere accusati di essere alleati del virus dal “consorzio del terrore” che regge il Paese,
nei confronti delle impressionanti misure liberticide che stanno soffocando la parte più attiva della società,
si sono limitati a qualche sporadica sortita.


Ciò, in estrema sintesi, ha creato in Italia e altrove una irreale condizione politica per la quale chi governa

cerca in tutti i modi di cavalcare il terrore che, come da noi, egli stesso ha contribuito a generare;

mentre chi si trova all’opposizione sembra quasi costretto ad essere ancor più realista del re,

eventualmente invocando ulteriori restrizioni, se non vuole perdere il voto di quella maggioritaria componente di confusi, disinformati e paranoici di ritorno.



Da questo punto di vista, lo diciamo con estrema preoccupazione,
il Sars-Cov-2, al di là degli aspetti squisitamente sanitari che, ovviamente, necessitano del massimo impegno di tutti,
pare che stia creando enormi problemi alle nostre democrazie liberali,

mandandole letteralmente in rianimazione tanto sul piano costituzionale che su quello più squisitamente politico.
 
Da Conte in giù, nessuno escluso, fatece pace col cervello, come usiamo dire a Roma.

E che si scuota dal torpore anche quello che sta più su.

Ma al Quirinale ce l’hanno la televisione?

L’intervista a Saverio Cotticelli, il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ha vista o spiluccava popcorn davanti al Grande Fratello Vip?


Nella cosiddetta lotta al virus siamo a livelli di politica e di comunicazione aberranti.

Della gestione dell’emergenza non ne parliamo, perché equivarrebbe a parlare del nulla.

Semplicemente perché non esiste una gestione dell’emergenza.

Ed esiste l’emergenza proprio perché c’è stata una gestione criminale della faccenda Coronavirus.

Come in Calabria, zona rossa, dove venerdì sera, si farfugliavano frasi sconnesse al giornalista della trasmissione di Rai3, Titolo V.

Un’intervista surreale.

Anche la costernazione della segretaria.

Roba da “Scherzi a parte”.

E invece no.

Tutto vero.

Tutto incredibilmente vero.

Il piano di emergenza Covid? Cade dal pero Cotticelli. Mica toccava a lui, figurarsi.

Peccato che il Ministero dicesse l’esatto contrario.

E peccato che lui quella direttiva del Ministero non la abbia manco letta.


E peccato che il premier Conte si accorga di tutto questo da un programma televisivo.

E quel brav’uomo di Arcuri dov’è?

Che fa?

Ancora a montare banchi a rotelle?

“Cotticelli lo caccio”, tuona il premier ormai con le spalle al muro, dopo che mezza Italia ha assistito incredula a quell’intervista.

Lo caccia?

Un commissario alla Sanità che non sa neanche quanti sono i posti di terapia intensiva nella propria regione
e non ha fatto nulla, sottolineo nulla, per aumentarli in previsione della tanto annunciata “seconda ondata”, caro Conte, non va cacciato, va carcerato.

E con lui tutto il cucuzzaro.


E poi, come se non bastasse la faccenda calabrese arriva quel fenomeno del governatore del Lazio.

Quello che ride, ride sempre.


E mentre ride fa la ruota.

Ora Nicola Zingaretti, tomo tomo, cacchio cacchio, scopre che le case sono il luogo più pericoloso per i contagi.


“Sanificare, sanificare quotidianamente le abitazioni”, sentenzia delirante in conferenza stampa.



“Il virus è un bastardo”, parole del governatore PD che il Covid se l’è beccato e noi gli crediamo.

Ma ciò che ci lascia basiti è l’affermazione successiva che cozza paurosamente con quanto deciso da Conte con l’ultimo, per ora, DPCM.


“Le nostre abitazioni sono pericolose, il virus si annida lì, molto più che nei bar e nei ristoranti dove si sanifica tutto ogni giorno”, non ha dubbi Zingaretti.


E allora, di grazia, perché ci vietate l’accesso, con il disco orario nelle regioni “graziate”, quelle gialle,
e del tutto in quelle “rosse”, a bar e ristoranti se sono posti così sicuri e ci rinchiudete in casa?

Nel posto, e lo ha detto lui, più pericoloso che c’è?


E pare abbia detto “dobbiamo entrare anche lì per sanificare”.


E per “lì il governatore intendeva le nostre case. Dove avevano già provato a intrufolarsi per contarci i posti a tavola.

E gli aveva detto male.

Ma qualcuno sostiene che abbiamo frainteso.



Nessuna incursione sanificatrice di Stato a casa nostra.

L’ennesima toppa?

Si sono accorti di averla sparata grossa ancora una volta?

Chissà.

Amministratori locali che non sanno cosa amministrano, è il caso della Calabria e di Cotticelli.

Governatori che dicono cose e il giorno dopo le smentiscono, per poi modificarle ancora il giorno successivo.

Un premier che sbarra gli occhi davanti a un’intervista in TV.

Un commissario straordinario per l’emergenza, ora anche a quella sanitaria,
come se avesse meritato il secondo incarico, che di straordinario ha solo l’incapacità.


E a noi italiani a far paura dovrebbe essere il covid ?

Suvvia.
 
Questo governo mentre ci rinchiude in casa non sembra avvedersi dell’ennesima trappola tesa a nostro danno.

Collabora, piuttosto, all’incentivazione della diffusione della miseria nel paese.

Due settimane fa avevo sostenuto che non avremmo bisogno di indebitarci ulteriormente con strumenti quali il Recovery Fund e il Mes
e che, viceversa, avremmo tante ottime alternative per finanziare e sostenere, in questa drammatica congiuntura, il paese e permetterne la ripresa.

Tra queste, quella che risulta più consueta è l’offerta di titoli di stato a condizioni assai vantaggiose perché addirittura a tasso negativo!

(Chi affida i suoi risparmi allo Stato è disposto a ricevere meno di quel che dà!).

Il fenomeno dei tassi sottozero risale all’era precovid ma è recentissimo per i titoli italiani
ed è stato incentivato dal programma di acquisto di emergenza pandemico (PEPP) della BCE.

Questo però non piace perché il PEPP sta riducendo i costi di indebitamento per i paesi più fragili dell’eurozona
in modo da consentirgli di evitare i prestiti capestro dell’UE sottoforma di RF e Mes,
a favore della raccolta di liquidità senza limiti sul mercato obbligazionario.

Senonché di recente l’agenzia britannica reuters ha rivelato che bisogna rinuncare al PEPP.

Bisogna fermarlo, tornare al più consueto programma di acquisto di asset ampliato APP,

meglio noto come Quantitative easing, per costringerci ai prestiti mes, RF, con tutte le condizionalità e le conseguenze negative del caso.




Conte, perciò, spera ancora nel Recovery Fund malgrado manchi l’approvazione degli altri paesi e con ogni probabilità non arriverà mai;
insiste a riporre la nostra speranza di salvezza nella concessione di prestiti capestro che veicolano ricatti che ci inchioderebbero al debito, allo stesso modo dei 30 denari del Mes.

Così, mentre i paesi leader che pilotano le politiche della BCE chiedono di interrompere il programma di acquisto di titoli anti-pandemia,
Gentiloni, più “realisticamente” aveva prospettato di tassare la prima casa e Visco, udite udite, di tornare alle politiche di austerità!

Tutto questo mentre la depressione economica attanaglia il paese.

Meglio falliti, ricattabili, perduti, schiavizzabili, così che la svendita del paese, iniziata negli anni ’90,
possa essere portata più facilmente a compimento, insieme alla sua colonizzazione successiva.


Un conto è collaborare con altri paesi, un altro cedergli le nostre infrastrutture e il loro controllo, gli asset strategici, ossia i fattori stessi della produzione.

Così è recentemente accaduto per il porto di Trieste che ambito dai cinesi quale capo linea della via della seta marittima
è ora controllato per il 51% da Hhla una compagnia tedesca di logistica e trasporto di importanza strategica
che gestisce tre dei quattro terminal del porto di Amburgo.


Incapaci di proporre modalità virtuose in grado di valorizzare i capitali di risparmio si lascia che essi prendano la via dell’estero.

Almeno tre le ragioni che spingono gli italiani a trasferire capitali all’estero:

da una parte il rischio di una patrimoniale
o di un prelievo forzoso dai conti correnti,
e l'introduzione operata dall’unione bancaria europea del bail-in che nel caso di fallimento bancario ne penalizza gli utenti.


Un rapporto di Unimpresa denuncia la ritirata dei fondi stranieri dalle spa italiane


Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale dal primo semestre 2015 al primo semestre 2019
le società per azioni hanno visto salire di oltre 60 miliardi di euro il loro valore, mentre le “quotate” hanno visto calare di 43,5 miliardi la loro capitalizzazione.

“Dopo anni di scorribande, registriamo un passo indietro da parte dei soggetti esteri.
Il calo appare legato più alla perdita di valore delle società quotate e non a un ritorno degli italiani.
Probabilmente, complice diverse ragioni, il nostro sistema imprenditoriale e finanziario risulta meno attrattivo e i motivi sono diversi:
la crescita economica è lenta e la politica non riesce a dare le necessarie risposte ovvero meno tasse, meno burocrazia,
più investimenti in infrastrutture, giustizia civile velocizzata
” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D’Angelo.


Gli effetti prodotti dallo shock economico generato dal Covid-19 vedranno una nuova crescita del tasso di default dei nuovi prestiti concessi alle imprese.

I tassi di deterioramento delle imprese che avevano raggiunto un picco del 7,5% (percentuale nuovi prestiti non onorati sul totale dei prestiti)
torneranno a salire dopo aver raggiunto nel 2019 i livelli più bassi (2,9%) della serie storica post-crisi finanziaria del 2017.

Crescono di conseguenza gli appetiti dei fondi avvoltoio rispetto al mercato delle sofferenze bancarie,
i cosiddetti non performing loans, insieme al Fondo di Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS) e il bank restructuring


La stessa Borsa Italiana indossa ora abiti europei; nel tentativo di costruire un mercato finanziario europeo più indipendente dalla city di Londra e da Wallstreet,
Piazza Affari, lo scorso ottobre è stata, infatti, ceduta per 4,325 miliardi di euro al mercato paneuropeo che gestisce le Borse di Parigi, Amsterdam, Oslo, Bruxelles, Lisbona e Dublino.

La Borsa Italiana è stata così acquisita da Euronext con la consulenza di JP Morgan e Mediobanca,
in cordata con Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti attraverso la controllata Cdp Equity.

Nell’operazione Lazard ha fornito la propria consulenza a Cdp.

Il London Stock Exchange si è fatto consigliare da Barclays, Morgan Stanley e Goldman Sachs.


Piuttosto che fare di MPS una vera banca pubblica, lo Stato Italiano che detiene il 68% del suo capitale,
cede alla volontà degli organismi europei che gli chiedono, entro giugno 2022, di uscire dal capitale di MPS
facendosi allo stesso tempo carico degli 8 miliardi di crediti deteriorati.


Affaritaliani.it intervista Giulio Sapelli che denuncia, tra l’altro, le manovre in corso da parte francese
verso l’appropriazione di Unicredit e delle Generali nonché del risparmio privato degli italiani.


…anche un bambino sa che se il lavoro dovesse essere ostacolato e/o impedito ancora a lungo,
insieme alla mancata produzione di ciò che serve alla vita, avanzerebbe inesorabile la distruzione della ricchezza reale
nella forma dei fallimenti e delle conseguenti chiusure delle aziende, della svendita, della privatizzazione e dell’incuria, di tutto ciò che era bene individuale e comune.

Che sia il lavoro la sorgente primaria di ogni ricchezza insieme alla fonte della sovranità che fa di ciascuno di noi un cittadino
ce lo ricorda la nostra Costituzione sin dal primo articolo.


Se dovessimo dimenticarlo da cittadini ci ritroveremmo sudditi, da Repubblica democratica, a colonia.
 
Gualtieri sta già impegnando in spese correnti i prestiti (attenzione, prestiti, non fondo perduto)
del futuro, ed ipotetico, Recovery Fund, il tutto in barba alla logica economia ed alla prudenza ?


Ricordiamo che il Recovery Fund, il teorico fondo da 750 miliardi di cui 360 a fondo perduto, pagato da tasse europee,
e 390 in prestiti, inizierà a giungere dalla fine del 2021, se verrà approvato dai parlamenti nazionali,
fatto non proprio certo vista la maretta sullo “Stato di diritto” che vedremo a parte.

Spagna, Portogallo e Francia hanno già affermato che non intendo utilizzarli.

Allora che combina Gualtieri?


Gustavo Piga, ripreso da altri, mette in evidenza che, probabilmente, li sta impegnando già. Leggiamo:

«Nella Nadef emerge che i prestiti del Recovery Fund, non quelli a fondo perduto ma gli altri a tassi molto bassi,
non saranno utilizzati per quello che ci aspetteremmo, e che servirebbe al paese, cioè gli investimenti», sostiene Piga.

«Serviranno invece a finanziare le spese già previste che, in assenza degli aiuti europei, sarebbero state coperte da debito pubblico interno.
C’è un effetto di sostituzione, come si dice in modo tecnico, cioè i soldi europei vengono utilizzati al posto di quelli del bilancio italiano;
ma così l’effetto per l’economia è pari a zero.
Tranne il piccolo risparmio per i minori interessi«.



Quindi Gualtieri sta mettendo a bilancio i soldi che:
  • non è assolutamente sicuro che ci sia il recovery fund;
  • un prestito non rinnovabile viene utilizzato non in investimenti, ma in spese correnti.

Complimenti all'”Austero” Gualtieri che si comporta , più o meno, con un’ottica alla Maduro
in cui si utilizza un debito praticamente in valuta per le spese correnti.


A questo punto meglio che non ci sia proprio il recovery, almeno emettiamo dei btp.
 
Con l’avvento dei giornali on line siamo abituati a leggere tante news, troppe,
a soffermarci sul titolo e basta …ma a volta i giornalisti superano i limiti del lecito ..

Così mi ha colpito un articolo dal titolo “ Coronavirus, tra le cause della seconda ondata c’è l’ignoranza e tutti ne paghiamo le conseguenze”
riportato da “Il fatto quotidiano” e scritto da Fabio Manenti. che potete leggere a questo link, ma, mi raccomando, non dopo aver mangiato.


Ma come…siamo tutti ignoranti?

Perché?

L’ articolo parte dall’analisi del comportamento di Donald Trump per arrivare a un’analisi del comportamento di tutti noi italiani…
il fatto stesso di ‘credere’ o no all’esistenza del covid 19 è indice di ignoranza :’ rifiutare evidenze scientifiche (..) è ignoranza…’


Dopo un excursus sulla storia di un programma Rai degli anni 60, il giornalista ci insegna che grazie a internet
“l’anafabetismo funzionale e l’ignoranza feroce che incatena questo Paese potrebbe essere più semplice”


Conclude con un’analisi degna di un giornalista:

“ il peso di chi sminuisce, nega, se ne frega, lo paghiamo tutti. E allora quanto ancora dovremo sopportare tutta questa ignoranza?
Quanto a lungo dobbiamo ancora assistere al regresso di milioni di italiani pensando che la cosa non ci riguardi?”


No, questo giornalista non parla a nome mio, né a nome di tanti italiani…non parla della società in cui vivo,
dove da 10 mesi tutti siamo rispettosi delle regole imposte dai DPCM.

No, questo giornalista non ha il diritto di dare giudizi da dietro una tastiera se qualcuno ha voglia di capire e conoscere la scienza,
se a forza di sentire dibattiti televisivi di virologi, medici e a forza di leggere quotidiani si pone delle domande..chiama curiosità e voglia di capire!

Non parla a nome di tutti quelli che hanno fatto e fanno sacrifici chiudendo le proprie attività,
con enormi problematiche nella vita quotidiana senza nessuna entrata economica e dovendo comunque adempiere agli obblighi fiscali che lo Stato impone…

No, questo giornalista si permette di dire che siamo tutti ignoranti se c’è una seconda ondata,
senza analizzare le altre cause perché a priori la colpa è degli italiani, di tutti noi, di quelli che vogliono polemizzare e non seguire le regole in silenzio…

No, caro giornalista, tu non hai il diritto di dare giudizi sul popolo italiano, di scrivere un articolo senza nessuna base di fondamento,
di documenti per il puro piacere di farci sentire in colpa…

Certo, qualcuno può aver sbagliato, qualcuno ha pagato per questi errori, ma la maggior parte dei cittadini ha seguito le regole, senza opporsi,
per il bene comune della salute di tutti…

Si chiama sottomissione e grazie anche alla paura, gli italiani hanno accettato tutto in silenzio anche gli ennesimi DPCM di ottobre


Caro giornalista l’ignoranza , cioè la mancanza di conoscenza, l’assenza temporanea delle facoltà intellettuali,

non è la causa della seconda ondata di covid 19, piuttosto chieda scusa al popolo italiano e anziché darci degli ignoranti,

analizzi le cause e trovi delle soluzioni immediate per tutti, per il bene comune di una nazione intera. Cordiali saluti
 
Sono anni che mi chiedo, come sempre senza risposta, come facciano quelli che si definiscono cattolici o di sinistra,
a fare il tifo isterico per tutto ciò che di sinistra o di progressismo è solo falsamente travestito.

Così, acriticamente e senza una vera ragione cattolica o di sinistra.


Ecco alcuni esempi recenti legati alle elezioni americane del 3 novembre:

1) Trump è stato il primo presidente americano, dal 1916 in avanti, a non aver fatto nessuna guerra,
creando le condizioni di pace in medio-oriente e con quel pazzo della Corea del Nord.

Una cosa cattolica e di sinistra, si direbbe, ma i catto-comunisti strillano che Trump è fascista e guerrafondaio;


2) Biden asserisce che sia diritto di un bambino di 8 anni scegliere il sesso
e che l’aborto deve essere consentito fino all’ottavo mese di gravidanza

( ).

Una cosa del tutto contraria ai principi cardine del cattolicesimo,
ma per i catto-comunisti è solo una strumentalizzazione di Trump, che invece – nei fatti – ha favorito importanti politiche anti-abortiste;




3) La seconda amministrazione Obama, di cui Biden era vicepresidente, creò questo nuovo equilibrio mondiale:
la Cina acquista l’ingente massa dei titoli del debito pubblico americano e in cambio l’America consente ai cinesi l’export delle proprie merci in Usa, senza dazi.

Effetto: per poter competere con le merci cinesi, le imprese americane sono costrette a ridurre i salari dei lavoratori (operai e impiegati), la cosiddetta deflazione salariale.


Nel 2016 arriva Trump e inverte questo paradigma con “American First“:

aumento dei salari della classe media e drastica riduzione delle tasse alle imprese, ma per fare ciò impone forti dazi alle merci cinesi.

Dopo qualche anno la Cina reagisce col virus, nascosto dalle autorità di Pechino per oltre cinque mesi.


Insomma, le politiche economiche di Trump sembrano proprio essere di sinistra,

ma pure in questo caso per i catto-comunisti è lui il vero pericolo per la libertà e la democrazia,

mentre Biden una speranza per i diritti dei lavoratori e per la pace nel mondo;


4)
Joe Biden, per il momento, è stato proclamato “presidente eletto” dalla CNN e da un altro paio di emittenti televisive.


Trump ha presentato ricorso per il riconteggio dei voti – al fine di controllare la regolarità del voto postale – in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia.

Forse lo farà anche in Arizona e Nevada.


Se il riconteggio serve a fare chiarezza sulla integrità del sistema democratico,

considerato che Trump aveva certamente vinto prima che arrivasse l’ondata anomala del voto per posta,

uno di sinistra dovrebbe sicuramente essere contento.



Democrazia e libertà dovrebbero essere i suoi precetti.


Ed invece, pure in questo caso, le scimmie urlatrici hanno iniziato a sbraitare accusando il presidente in carica di mettere a repentaglio la democrazia,

di essere un fascista che non sa perdere.


Peccato che dimentichino come esattamente vent’anni fa, nel 2000, fu proprio un candidato Dem alla presidenza, Al Gore,

a chiedere il riconteggio dei voti, in quel caso in Florida.


Al Gore ammise la sconfitta solo il 13 dicembre (con tutti i giornaloni e i benpensanti di sinistra schierati dalla sua parte),

mentre ora si pretende che Trump ammetta una sconfitta di fronte al fatto – inconfutabile –

che una sua eventuale sconfitta sia dipesa esclusivamente dal voto postale.



I catto-comunisti, che nel 2000 sostennero acriticamente la battaglia legale di Gore contro Bush, oggi gridano al fascismo! Davvero imbarazzante.




Questo in buona sostanza lo schema mentale di chi – dichiarandosi antifascista, cattolico e di sinistra –

si veste di perbenismo, esultando e tifando per tutto ciò che – secondo le multinazionali della comunicazione televisiva – sta dalla parte “giusta”.


Sono quelli del “politicamente corretto“, che poi vorrebbero passare per uomini e donne di pensiero, di cultura.




In realtà sono, come in ogni epoca, gli UTILI IDIOTI del potere.
 

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