Iniziamo finalmente a parlare di
Joi.
Azione e reazione.
Dati (esogeni o endogeni), algoritmi e trasmissione.
Un calcolatore non
pensa, ma può fare qualcosa di apparentemente intelligente.
Ad esempio: nelle auto con climatizzatore automatico,
1) un sensore rileva la temperatura presente nell'abitacolo
2) l'informazione viene trasmessa ad un calcolatore
3) il calcolatore confronta il dato con un altro dato, ovvero la temperatura da mantenere
4) se i due dati coincidono, il calcolatore non modifica il funzionamento del climatizzatore; se la temperatura è più bassa o più alta di quella scelta dal guidatore, manda un impulso (un po' di zero e di uno) al climatizzatore, che li decodifica e li trasforma in azione, aumentando o riducendo la temperatura dell'aria che viene inviata nell'abitacolo.
Anche l'umanità, spesso, si comporta così: parte da dati rappresentati da preferenze individuali, acquisisce dati esterni, mette in funzione un algoritmo, e intraprende delle azioni.
Alcune volte si tratta di cose assolutamente razionali e prevedibili (fa freddo => chiudo la finestra), altre volte... un po' meno.
Facciamo un esempio.
Non so quanto siate aggiornati/e sul mio trading fotografico, amiche ed amici di InvestireOggi, e non è nemmeno tanto importante: diciamo che, dopo una serie di acquisti e vendite, a livello fotografico i "corpi" che oggi ho sono una reflex Canon 6D (comprata usata) e una mirrorless Canon M6 (comprata nuova su E-bay da un sito che spero ardentemente evada le tasse e le imposte doganali per ragioni che IQT sono off-topic).
La M6 (oltre a fare foto, ma in questo periodo ho pochissimo tempo) è di una fighezza pressoché ineguagliabile: con la calotta "silver", è bella quanto una mirrorless Fuji (come la X-T20, che è bella quanto una Canon M6). Cioè: è roba forte.
E qui si innestano dati e algoritmi non razionali, anche se razionalizzabili, almeno in parte.
Mettiamo che un giorno io esca di casa con la mia splendidissima cagna Bianca e con la M6 "silver" al collo.
E' inevitabile che
la grandissima parte delle donne in età fertile ponga in essere queste operazioni mentali (magari inconsapevolmente):
1) Dato di partenza: la fighezza è una cosa positiva
2) Dato osservato: "Ommioddìo che bell'uomo, con quella mirrorless dalla calotta silver al collo... e che splendido cagnone!"
3) Altro dato di partenza: l'orologio biologico ticchetta
4) Elaborazione: devo obbedire all'istinto (irrazionale?) di sopravvivenza della specie, ovvero riprodurmi, e i dati ambientali osservati mi impongono di farlo con il soggetto di cui al punto 2 (l'uomo, non la fotocamera o il cane)
5) Azione: con la scusa del cane e della mirrorless lo abbordo, con l'intenzione di portarmelo a letto e di farmi inseminare, garantendo alla mia discendenza una fighezza ineguagliabile e le dovute attenzioni.
"La grandissima parte delle donne in età fertile", dicevamo.
Non tutte: se provassimo a realizzare un algoritmo universale, in alcuni casi non riuscirebbe a replicare specifici comportamenti.
Allego foto di famiglia: Canon EOS 6D con 24-105 F/4 IS L e Canon EOS M6 con 15-45mm F/3.5-6.3 IS.
...to be continued...