I calli mi fanno male.........

questa è una csa che sento ripetere spesso, ma di cui non capisco il fondo.
La differenza di crescita e robustezza che c'è fra germania e italia è la stessa che c'è tra lombardia e calabria o veneto e sicilia.
Gli usa hanno il dollaro che è lo stesso nel texas e sugli appalacchi, e ti assicuro che certi posti degli applacchi sono più poveri della romania rurale.

Perché una lira "unica" andrebbe bene mentre l'euro no?

C

perchè tra germania e italia ci sono sistemi fiscali/economici/lesgislativi diversi. leggi uguali per tutti con dei fondamentali di equità sociale e legislativa per tutti finalizzati al rigore, la crescita e il benessere comune basati su etica morale e civiltà andrebbero bene a qualunque livello ma è molto piu difficile perseguirli a livello nazionale (dove prevarrebbero gli interessi individualisti caratterizzati da ottiche egoistiche e miopi di breve periodo) che a livello europeo secondo me....dove (come Treno) riponevo molte speranze dalla nascita dell'euro!
 
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perchè tra germania e italia ci sono sistemi fiscali/economici/lesgislativi diversi.
concordo appieno, è esattamente questo il problema.
In Italia possiamo essere diversissimi anche tra vicini di casa oltre che tra pugliesi e friulani, ma poi tutto finisce in un unico calderone amministrativo fiscale e legislativo, quindi quello che non paga uno lo paga l'altro, e quello che non produce uno lo produce l'altro, e senza nessuna equità il paese è stato comunque in piedi mediando tra le varie caratteristiche locali.
I tedeschi o gli olandesi invece non ci pensano nemmeno lontanamente a pagare o a produrre per le altre nazioni che lo fanno in misura inferiore, e lo stesso sistema fiscale, così come la gestione del debito e il sistema bancario, restano diversissimi tra i vari paesi d'europa: ecco perchè un'unione esclusivamente monetaria non ha nessun senso e non può funzionare
 
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Vitalizi anche alla casta del '68 che voleva cambiare il mondo


Il mitico '68 va in pensione,les dieux s'en vont. Ha suscitato molta curiosità la notizia che l'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, va in pensione. Con il famoso vitalizio che, notizia di pochi giorni fa, non verrà più elargito ai parlamentari. Non ora, ma a partire dal 2018. «Se mi toglierei il vitalizio? Se mi dessero qualcos'altro per vivere sì, se mi dessero una pensione sì. Ho lavorato una vita e ho diritto a una pensione, poi come si chiami non conta» ha precisato Bertinotti. Vitalizio è peggio di pensione: si porta dietro un retaggio medioevale, è un recinto per privilegiati. La pensione, almeno, ha un che di piccolo-borghese, richiama la panchina dei giardini pubblici, le discussioni attorno alle buche dei lavori in corso, il quartino alla bocciofila.
Se poi ad andare in pensione è un ex ribelle, un ex rivoluzionario, un ex sindacalista la malinconia cresce. Veramente anche la moglie Lella è da tempo una baby pensionata, avendo usufruito di agevolazioni per il pubblico impiego. Ma almeno si è dedicata anima e corpo al marito, diventando la sua look maker, creando il communist cashmere style tanto caro al salotto di Bruno Vespa.

Anche Mario Capanna è andato in pensione. Come Cincinnato si è ritirato in campagna a vivere dei prodotti della terra. L'ex leader del Movimento studentesco prende 5.000 euro dalla Regione Lombardia e 4.725 euro dal Parlamento. Fa una certa impressione, per chi ricorda Capanna arringare la folla degli studenti milanesi per distruggere la borghesia e rigenerare la Storia, fa impressione vederlo ora alle prese con i vasetti di salsa di pomodoro e di miele o spaccare la legna per il caminetto. Il suo successore alla guida di Democrazia proletaria, Giovanni Russo Spena, di pensioni ne ha tre: una da ex parlamentare (4.725 euro), una da ex consigliere regionale (3.000 euro) e una da ex professore (3.250 euro). Costa la casta: non hanno rubato nulla, i soldi spettano loro per legge. Volevano cambiare il mondo, hanno cambiato la loro situazione previdenziale.

Lunga vita a Bertinotti, Capanna e Russo Spena. Ma fra cinquant'anni, caso mai dovessero trapassare, sulle loro tombe non sfigurerebbe l'epitaffio che Indro Montanelli aveva vergato per il Migliore: «Qui riposa Palmiro Togliatti impiegato modello di rivoluzioni parastatali».

Aldo Grasso

spero ci sarà una resa dei conti..x uomini di questa levatura...
 
tutte opinioni e discettazioni rispettabili , arrivano però abbondantemente fuori tempo massimo.
ora la nostra scienza e il nostro sforzo deve essere proiettato per trovare il modo di ripartire dalle macerie e non salvare qualcosa che non ha senso salvare.
prendiamo atto che l'euro è stata un autentica follia , un unica moneta con economie che viaggiano a velocità differenti è stata una follia che ho condiviso nella fase iniziale.
Ho messo la testa nella sabbia vedevo solo il lato positivo davo per scontato che saremmo diventati virtuosi quasi come i tedeschi.
chi pagherà il conto per il ritorno alla moneta nazionale.....?
in primis i possessori dei titoli italiani , mi sembra normale e naturale.
in secondis le banche , dovremo lasciar fallire o unicredit o banca intesa .
in terzis i dipendenti pubblici.
dovranno abbandonare a velocità supersonica il loro posto sicuro, almeno un terzo dei dipendenti pubblici dovranno fare come noi comuni mortali che non abbiamo alcuna certezza di lavoro e di retribuzione .
in quartis la classe media benestante , avvocati medici commercialisti ecc...., insomma i professionisti da cui pretenderemo che paghino le tasse fino all'ultimo centesimo senza se e senza ma.

tranquilli non ho dimenticato i politici , quelli avranno un bel da fare a difendersi dai forconi dei loro vecchi elettori che hanno rappresentato al meglio.

da chi ripartiamo ??
la risposta mi pare scontata e ovvia , sono le nuove generazioni che dovranno indicarci le basi del nuovomondo ,il bastone del comando deve essere loro , finiamola col geriatrico italiota.


ok sono d'accordo e l'idea non mi dispaice per nulla,
ma ora passiamo al pratico, nella situazione vigente, ad uno come me con un mutuo di oltre 200k e un piccolo gruzzolo in questa situazione cosa consiglieresti.
ipotesi 1) ABBATTERE parte del mutuo e vedere il corso degli eventi
ipotesi 2) mettere il gruzzolo nel posto che ritengo piu sicuro, e aspettare sempre gli eventi...

sono ben accetti i consigli di tutti.:help:
sarò off topic, ma penso che in questo momento si dovrebbe badare al sodo.:ciao:
 
ok sono d'accordo e l'idea non mi dispaice per nulla,
ma ora passiamo al pratico, nella situazione vigente, ad uno come me con un mutuo di oltre 200k e un piccolo gruzzolo in questa situazione cosa consiglieresti.
ipotesi 1) ABBATTERE parte del mutuo e vedere il corso degli eventi
ipotesi 2) mettere il gruzzolo nel posto che ritengo piu sicuro, e aspettare sempre gli eventi...

sono ben accetti i consigli di tutti.:help:
sarò off topic, ma penso che in questo momento si dovrebbe badare al sodo.:ciao:

tieni il gruzzolo, solo se tasso variabile e con tassi che aumentano, abbattere il mutuo. :ciao:
 
.. o si rimbalza o si vanno subito a fare nuovi min. per la prima parte dell'anno......

ho una certezza , si "deve" farà il minimo del 92 per la ripartenza di lungo periodo.
non ho ancora compreso bene il percorso , se minimo entro entro febbraio 2012 e finisce tutto ,o minimo a febbraio più alto di quello del 92 , rimbalzo e poi minimo profondo nel 2014.
 
ho una certezza , si "deve" farà il minimo del 92 per la ripartenza di lungo periodo.
non ho ancora compreso bene il percorso , se minimo entro entro febbraio 2012 e finisce tutto ,o minimo a febbraio più alto di quello del 92 , rimbalzo e poi minimo profondo nel 2014.
....Ok, da capire allora dove e quando shortare il top dell'ultimo intermedio....grosso modo??
 
Vitalizi anche alla casta del '68 che voleva cambiare il mondo


Il mitico '68 va in pensione,les dieux s'en vont. Ha suscitato molta curiosità la notizia che l'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, va in pensione. Con il famoso vitalizio che, notizia di pochi giorni fa, non verrà più elargito ai parlamentari. Non ora, ma a partire dal 2018. «Se mi toglierei il vitalizio? Se mi dessero qualcos'altro per vivere sì, se mi dessero una pensione sì. Ho lavorato una vita e ho diritto a una pensione, poi come si chiami non conta» ha precisato Bertinotti. Vitalizio è peggio di pensione: si porta dietro un retaggio medioevale, è un recinto per privilegiati. La pensione, almeno, ha un che di piccolo-borghese, richiama la panchina dei giardini pubblici, le discussioni attorno alle buche dei lavori in corso, il quartino alla bocciofila.
Se poi ad andare in pensione è un ex ribelle, un ex rivoluzionario, un ex sindacalista la malinconia cresce. Veramente anche la moglie Lella è da tempo una baby pensionata, avendo usufruito di agevolazioni per il pubblico impiego. Ma almeno si è dedicata anima e corpo al marito, diventando la sua look maker, creando il communist cashmere style tanto caro al salotto di Bruno Vespa.

Anche Mario Capanna è andato in pensione. Come Cincinnato si è ritirato in campagna a vivere dei prodotti della terra. L'ex leader del Movimento studentesco prende 5.000 euro dalla Regione Lombardia e 4.725 euro dal Parlamento. Fa una certa impressione, per chi ricorda Capanna arringare la folla degli studenti milanesi per distruggere la borghesia e rigenerare la Storia, fa impressione vederlo ora alle prese con i vasetti di salsa di pomodoro e di miele o spaccare la legna per il caminetto. Il suo successore alla guida di Democrazia proletaria, Giovanni Russo Spena, di pensioni ne ha tre: una da ex parlamentare (4.725 euro), una da ex consigliere regionale (3.000 euro) e una da ex professore (3.250 euro). Costa la casta: non hanno rubato nulla, i soldi spettano loro per legge. Volevano cambiare il mondo, hanno cambiato la loro situazione previdenziale.

Lunga vita a Bertinotti, Capanna e Russo Spena. Ma fra cinquant'anni, caso mai dovessero trapassare, sulle loro tombe non sfigurerebbe l'epitaffio che Indro Montanelli aveva vergato per il Migliore: «Qui riposa Palmiro Togliatti impiegato modello di rivoluzioni parastatali».

Aldo Grasso

molto interessante,
e poi non dimentichiamo che vari di questi personaggi hanno usufruito degli immobili ad affitti pressochè regalati
 

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