Stipendi Hera, il sindaco Matteucci risponde all'interrogazione dei grillini
venerdì 05 aprile 2013
"Il voto del rappresentante del Comune di Ravenna all'assemblea degli azionisti di Hera del 27 aprile 2012 è stato favorevole alle deliberazioni proposte, compresa quella sulla "politica di remunerazione", al pari di tutti gli altri Comuni" - inizia così la risposta del Sindaco Matteucci all'interrogazione del Capogruppo Movimento 5 Stelle di Pietro Vandini sugli stipendi dei vertici Hera.
"Dopo la diminuzione di 25.000 euro annui dei compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione, abbiamo aperto nel Patto di Sindacato una riflessione per giungere ad altre riduzioni.
Nelle Multiutility gli stipendi erogati ai dirigenti sono legati al positivo esito gestionale ed economico. Per Hera i risultati sono molto buoni, con performances migliori di altre aziende simili. Dobbiamo affrontare questa discussione evitando che i nostri Dirigenti più validi siano esposti alle sollecitazioni del mercato, con incarichi maggiormente remunerativi.
Io credo che in un quadro economico così difficile sia necessario uno sforzo di sobrietà da parte di tutti.
Per fare degli esempi. Il Comune di Ravenna ha operato una revisione dei compensi dei componenti dei Consigli di Amministrazione di tutte le società partecipate che comporta un risparmio di 308.000 euro, nel 2011. Abbiamo ridotto i compensi di tutti i Cda che rinnoviamo.
Nel nostro Comune il rapporto di comparazione fra le retribuzioni più alte e quelle più basse è di uno a cinque.
Sappiamo bene che una SpA quotata in borsa è un'altra cosa, e dunque bisogna agire con equilibrio. Ma bisogna agire per una rimodulazione in linea con la crisi nera che stiamo attraversando.
La vera soluzione che auspico con forza è l'approvazione di una legge nazionale che fissi un tetto agli stipendi "d'oro" sicuramente per le aziende pubbliche o partecipate dal pubblico. Penso, poi, che sarebbe giusta una misura analoga anche nel settore privato.
In Italia, in pochi anni, si è passati all'interno delle aziende da una scala delle retribuzioni da uno a trenta ad una scala da uno a quattrocento. Non va bene. Occorre dare regole nel senso dell'equità.
Le risorse recuperate dal taglio degli stipendi potrebbero essere destinate a molteplici fini sociali, in via prioritaria indicherei il reddito minimo di cittadinanza.
Legge o non legge noi agiremo nella direzione che ho qui indicato".