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I trading system da soli “funzionano”? Certamente no! E perché mai? Un sistema di trading automatizzato suggerisce di entrare a mercato se si verificano una o più condizione. If (se)…then (allora): ad esempio, se il momentum è maggiore uguale a zero allora long, e viceversa ; oppure se y or/and x then long: se il momentum e/o la pista ciclica sono uguali o maggiori a zero, allora long; oppure ancora se (y, if y then x) allora long: ad esempio se il momentum è maggiore uguale a zero e la pista ciclica sul momentum è maggiore uguale a zero allora long; e così di seguito. Formalmente, cioè dal punto di vista logico, le condizioni non devono essere almeno o contradditorie o tautologiche: condizioni contraddittorie non verificano nessuna condizione di entrata, condizioni tautologiche sono ridondanti. Date le condizioni (che possono essere le più varie, perché le combinazioni sono teoricamente infinite), le conseguenze sono espresse invece in termini di logica binaria, long o short. Mentre il mercato ragiona in logica ternaria: long, short, né-long-né-short (fase laterale). Un ts è semplice se in ogni caso entra a mercato, quindi anche in fase laterale; complesso se filtra la lateralità. Un sistema del tipo se x e y verificano certe condizioni, allora long: è complesso, se e solo se almeno una delle due condizioni filtra la lateralità: ad esempio un ts: se ilmomentum è maggiore uguale a zero e l’adx è maggiore uguale a 20 allora long. E’ una condizione necessaria ma non sufficiente: filtra solo un certo tipo di errori (errori da fase laterale). E possibile filtrare gli errori di tipo due: assolutamente No. Perché non esiste nessuna combinazione possibile di condizioni di entrata a mercato e nessun sistema semplice, uni-condizionato, tale per cui il sistema dato sia necessario e sufficiente: ad esempio la condizione per cui il momentum incrocia lo zero, è una condizione necessaria ma non sufficiente. Non considero qui altri tipi di errore che pure sono connaturati ad ogni ts: errori statistici per esempio, errori di divergenza dovuti alla sfasatura ciclica per esempio. Dalla logica classica al teorema dell’incompletezza. Modus ponendo ponens : se A allora B, A , dunque B. Se il momentum incrocia lo zero, allora long; ma il momentum incrocia lo zero, quindi long. L’algoritmo combinato, logico-matematico, verifica solo il sussistere delle condizioni, ma solo delle condizioni necessarie, considera solo che, se le premesse sono vere (se A allora B, A) allora è vera la conclusione (B). Ma non può in ogni caso stabilire se le condizioni sono anche sufficienti. Per esempio, se mangio allora non muoio, mangio, quindi non muoio. E’ necessario mangiare per non morire, ma non è sufficiente: se mi manca l’ossigeno muoio anche se mangio: mangiare è una condizione appunto necessaria ma non sufficiente. Il rispetto formale è una garanzia necessaria ma non sufficiente. Non si può ovviare neppure incrementando il numero di condizioni, perché un eccesso, se da un lato incrementa la “sicurezza” informativa, da una parte eccede nel ritardare l’entrata oltre un limite che è funzione delle n condizioni, dall’altra incorre in errori circolari. Il teorema dell’incompletezza ci assicura che, date certe condizioni, seguono certe conclusioni (nell’operatività di borsa, si può parlare di decisioni operative), ma che, se n é il numero delle condizioni, non solo le condizioni sono necessarie ma non sufficienti, ma originano sistemi operativi chiusi, rigidi. Non esistono in realtà sistemi chiusi, neppure la matematica è un sistema chiuso. Un sistema è chiuso se e solo se dato un numero n di assiomi (condizioni) seguono certe conclusioni (teoremi o decisioni operative), un sistema è chiuso se è perfettamente deduttivo; ma ogni sistema deduttivo è circoscritto, quindi incompleto anche se completo formalmente. Il ts hanno un valore probabile: ts rigidi (che “fittano” quasi perfettamente un arco temporale sono disastrosi in un successivo arco di tempo), ts meno rigidi sono soggetti all’alternarsi di alti e bassi in qualsiasi orizzonte temporale. Ts rigidi, sono tali se fissano un eccesso di condizioni o- peggio ancora- se adottano costanti nell’algoritmo; ts flessibili non adottano che un numero congruo di condizione e fanno a meno di costanti. Comunque non si può decidere in generale se è meglio la rigidità o la flessibilità nel costruire un sistema. Inoltre entra in gioco il fattore tempo: il momentum e i figliocci prendono in considerazione il tempo come una variabile, perché i prezzi variano in un arco temporale, ma il tempo non influisce sul prezzo. Ipercomprato e ipervenduto sono espressi in funzione del tempo, ma siccome il tempo non influisce sul prezzo, sono evidenti le “sfasature”: un ipervenduto a 30 minuti diventa ipercomprato a 4 ore. Un evidente paralogismo: prendere il tempo come un “etere” in cui il prezzo oscilla e considerarlo come una variabile del prezzo: non c’è corrispondenza tra i due fattori.
 
I trading system da soli “funzionano”? Certamente no! E perché mai? Un sistema di trading automatizzato suggerisce di entrare a mercato se si verificano una o più condizione. If (se)…then (allora): ad esempio, se il momentum è maggiore uguale a zero allora long, e viceversa ; oppure se y or/and x then long: se il momentum e/o la pista ciclica sono uguali o maggiori a zero, allora long; oppure ancora se (y, if y then x) allora long: ad esempio se il momentum è maggiore uguale a zero e la pista ciclica sul momentum è maggiore uguale a zero allora long; e così di seguito. Formalmente, cioè dal punto di vista logico, le condizioni non devono essere almeno o contradditorie o tautologiche: condizioni contraddittorie non verificano nessuna condizione di entrata, condizioni tautologiche sono ridondanti. Date le condizioni (che possono essere le più varie, perché le combinazioni sono teoricamente infinite), le conseguenze sono espresse invece in termini di logica binaria, long o short. Mentre il mercato ragiona in logica ternaria: long, short, né-long-né-short (fase laterale). Un ts è semplice se in ogni caso entra a mercato, quindi anche in fase laterale; complesso se filtra la lateralità. Un sistema del tipo se x e y verificano certe condizioni, allora long: è complesso, se e solo se almeno una delle due condizioni filtra la lateralità: ad esempio un ts: se ilmomentum è maggiore uguale a zero e l’adx è maggiore uguale a 20 allora long. E’ una condizione necessaria ma non sufficiente: filtra solo un certo tipo di errori (errori da fase laterale). E possibile filtrare gli errori di tipo due: assolutamente No. Perché non esiste nessuna combinazione possibile di condizioni di entrata a mercato e nessun sistema semplice, uni-condizionato, tale per cui il sistema dato sia necessario e sufficiente: ad esempio la condizione per cui il momentum incrocia lo zero, è una condizione necessaria ma non sufficiente. Non considero qui altri tipi di errore che pure sono connaturati ad ogni ts: errori statistici per esempio, errori di divergenza dovuti alla sfasatura ciclica per esempio. Dalla logica classica al teorema dell’incompletezza. Modus ponendo ponens : se A allora B, A , dunque B. Se il momentum incrocia lo zero, allora long; ma il momentum incrocia lo zero, quindi long. L’algoritmo combinato, logico-matematico, verifica solo il sussistere delle condizioni, ma solo delle condizioni necessarie, considera solo che, se le premesse sono vere (se A allora B, A) allora è vera la conclusione (B). Ma non può in ogni caso stabilire se le condizioni sono anche sufficienti. Per esempio, se mangio allora non muoio, mangio, quindi non muoio. E’ necessario mangiare per non morire, ma non è sufficiente: se mi manca l’ossigeno muoio anche se mangio: mangiare è una condizione appunto necessaria ma non sufficiente. Il rispetto formale è una garanzia necessaria ma non sufficiente. Non si può ovviare neppure incrementando il numero di condizioni, perché un eccesso, se da un lato incrementa la “sicurezza” informativa, da una parte eccede nel ritardare l’entrata oltre un limite che è funzione delle n condizioni, dall’altra incorre in errori circolari. Il teorema dell’incompletezza ci assicura che, date certe condizioni, seguono certe conclusioni (nell’operatività di borsa, si può parlare di decisioni operative), ma che, se n é il numero delle condizioni, non solo le condizioni sono necessarie ma non sufficienti, ma originano sistemi operativi chiusi, rigidi. Non esistono in realtà sistemi chiusi, neppure la matematica è un sistema chiuso. Un sistema è chiuso se e solo se dato un numero n di assiomi (condizioni) seguono certe conclusioni (teoremi o decisioni operative), un sistema è chiuso se è perfettamente deduttivo; ma ogni sistema deduttivo è circoscritto, quindi incompleto anche se completo formalmente. Il ts hanno un valore probabile: ts rigidi (che “fittano” quasi perfettamente un arco temporale sono disastrosi in un successivo arco di tempo), ts meno rigidi sono soggetti all’alternarsi di alti e bassi in qualsiasi orizzonte temporale. Ts rigidi, sono tali se fissano un eccesso di condizioni o- peggio ancora- se adottano costanti nell’algoritmo; ts flessibili non adottano che un numero congruo di condizione e fanno a meno di costanti. Comunque non si può decidere in generale se è meglio la rigidità o la flessibilità nel costruire un sistema. Inoltre entra in gioco il fattore tempo: il momentum e i figliocci prendono in considerazione il tempo come una variabile, perché i prezzi variano in un arco temporale, ma il tempo non influisce sul prezzo. Ipercomprato e ipervenduto sono espressi in funzione del tempo, ma siccome il tempo non influisce sul prezzo, sono evidenti le “sfasature”: un ipervenduto a 30 minuti diventa ipercomprato a 4 ore. Un evidente paralogismo: prendere il tempo come un “etere” in cui il prezzo oscilla e considerarlo come una variabile del prezzo: non c’è corrispondenza tra i due fattori.
Giuro che l'ho letto tutto :D:D:D
KISS
 
idem

x le prox volte

ogni 4 5 righe ....1 di spazio..altrimenti l'occhio fa come la puntina sul vinile...salta
 
a me invece funzionano, mha , che te devo di!!!!!
pero' un po hai ragione gli indicatori sono una caz...ta


sviluppare sistemi e' un'arte

mi ricordo quando amici ing dicevano che ero un apippa, ma pian pianino di sistemi en ho sviluppato un bel po, sono in real da un po di anni e funzionano (non prorpio tutti).

gli indicatori sembrano prendere i minimi, ma in realta' spesso e' volentieri non li prendono, prendono dei minimi realitivi ma poi il mercato continua a scendere e ti fa stoppare. quindi prima regola non prendere un coltello che cade ma seguire la marea.

ricordati svilupapre sistemi e' un'arte la matematcia serve finoa d un certo punto
 
Giuro che l'ho letto tutto :D:D:D
KISS

Per dire che un ts è costruito su algoritmi matematici , che il processo decisionale è stabilito dal verificarsi di certe condizioni (secondo
lo schema logico valido del modus ponendo ponens), che le condizioni se sono necessarie non sono sufficienti e che pertanto ogni scelta operativa è probabilistica, che l'incompletezza informativa è connaturata a qualsiasi ts, che il tempo è solo "luogo in cui il prezzo oscilla", ma non una variabile del prezzo. Probabilmente il tempo del trading non è una grandezza lineare, ma dipende da una certa frequenza e da una certa lunghezza d'onda che misura la velocità del prezzo. Ne ho una mezza idea nella nebulosa del mio cranio.
 
ciao

quale è la variabile + importante che secondo te che incide sul trend?

non sto a dire se è trend di breve o trend di medio o lungo, ma in generale.
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In generale? la ciciclità. E' la variabile più importante non solo nel trading ma nel trattare tutti i fenomeni. Noi dividiamo il tempo arbitrariamente come se fosse un continuum. Ma da una decisione arbitraria non possono nascere che risposte "sfasate" che non si accordano con il fenomeno. Ipercomprato e ipervenduto (cui dovrebbero corrispondere massimi e minimi teorici) non sono che fittizzie costruzioni in rapporto al tempo-lineare. Lo verifichi ogni giorno. Se il tempo fosse trattato come una funzione ciclica avremmo risolto un bel po' di problemi. Finora non vedo che una relazione tra tempo frequenza, lunghezza d'onda e velocità del prezzo. Non sarà un caso se si può rappresentare un grafico con un kagi che prescinde dal tempo.
 
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In generale? la ciciclità. E' la variabile più importante non solo nel trading ma nel trattare tutti i fenomeni. Noi dividiamo il tempo arbitrariamente come se fosse un continuum. Ma da una decisione arbitraria non possono nascere che risposte "sfasate" che non si accordano con il fenomeno. Ipercomprato e ipervenduto (cui dovrebbero corrispondere massimi e minimi teorici) non sono che fittizzie costruzioni in rapporto al tempo-lineare. Lo verifichi ogni giorno. Se il tempo fosse trattato come una funzione ciclica avremmo risolto un bel po' di problemi. Finora non vedo che una relazione tra tempo frequenza, lunghezza d'onda e velocità del prezzo. Non sarà un caso se si può rappresentare un grafico con un kagi che prescinde dal tempo.


grazie della risposta.

Come e dove si può approfondire quanto da te sostenuto, la ciclicità?
 

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