francesco446
francesco446
Buonasera a tutti, mi chiamo Francesco e sono nuovo su questo Forum.
Apro questo 3d poiché sono un giovane interessato a intraprendere una carriera nell’industria della consulenza finanziaria fee only. Mi piacerebbe ricevere I vostri pareri riguardo alle reali possibilità per i giovani di entrare nell’industria in questione.
Ho venticinque anni, sono laureato Bocconi in Finanza, ho una laurea specialistica in Wealth Management e un master in risk mgmt and capital allocation. Attualmente sto lavorando come assistente (market side) Private banker presso Merrill Lynch Wealth Management nel Prinicpato di Monaco. Nel corso della mia seppur breve (circa due anni) esperienza professionale nel Private banking ho capito che la strada che voglio intraprendere per il mio future professionale è quella della consulenza a parcella. Non è mia intenzione in questo 3d disqusire sui pro e contro della consulenza fee only rispetto alla promozione finanziaria/private banking ma semplicemente capire quali siano le reali possibilità per chi, come me, è giovane e non ha ancora sviluppato un proprio portafogli clienti.
Dalle mie ricerche ho capito (correggetemi se sbaglio) che per diventare consulenti ci sono fondamentalmente due modi: 1) aprire un proprio studio di consulenza finanziaria indipendente; 2) entrare in uno studio professionale/SIM di consulenza già avviata.
Riguardo la prima possibilità, a prescindere dal rischio fisiologico dell’avvio di un’attività imprenditoriale, sono titubante sulla reale sostenibilità di tale progetto per chi non ha già una clientela consolidata. Infatti senza avere già una clientela è difficile fare previsioni accurate sui ricavi e quindi valutare la sostenibilità del progetto. Le vostre opinioni, soprattutto degli “addetti ai lavori”, sono sicuro che potrebbero aiutarmi a capire se quest’idea sia realisticamente praticabile o meno.
Riguardo la possibilità di lavorare in una realtà già avviata, avrei I pro di limitare I rischi (ed I costi)connessi all’avvio di un’attività imprenditoriale nonché un maggiore supporto all’attività. Purtroppo però studi professionali e SIM di consulenza sono realtà relativamente piccole e non particolarmente aperte all’inserimento e formazioni di giovani da avviare alla professione (ma anche in questo caso potrei sbagliarmi).
In conclusione, che cosa pensiate che un venticinquenne debba fare per intraprendere la professione? Ci sono realisticamente delle speranze per noi giovani desiderosi di entrare nel settore della consulenza indipendente?
Grazie in anticipo per i vostri contributi!
Apro questo 3d poiché sono un giovane interessato a intraprendere una carriera nell’industria della consulenza finanziaria fee only. Mi piacerebbe ricevere I vostri pareri riguardo alle reali possibilità per i giovani di entrare nell’industria in questione.
Ho venticinque anni, sono laureato Bocconi in Finanza, ho una laurea specialistica in Wealth Management e un master in risk mgmt and capital allocation. Attualmente sto lavorando come assistente (market side) Private banker presso Merrill Lynch Wealth Management nel Prinicpato di Monaco. Nel corso della mia seppur breve (circa due anni) esperienza professionale nel Private banking ho capito che la strada che voglio intraprendere per il mio future professionale è quella della consulenza a parcella. Non è mia intenzione in questo 3d disqusire sui pro e contro della consulenza fee only rispetto alla promozione finanziaria/private banking ma semplicemente capire quali siano le reali possibilità per chi, come me, è giovane e non ha ancora sviluppato un proprio portafogli clienti.
Dalle mie ricerche ho capito (correggetemi se sbaglio) che per diventare consulenti ci sono fondamentalmente due modi: 1) aprire un proprio studio di consulenza finanziaria indipendente; 2) entrare in uno studio professionale/SIM di consulenza già avviata.
Riguardo la prima possibilità, a prescindere dal rischio fisiologico dell’avvio di un’attività imprenditoriale, sono titubante sulla reale sostenibilità di tale progetto per chi non ha già una clientela consolidata. Infatti senza avere già una clientela è difficile fare previsioni accurate sui ricavi e quindi valutare la sostenibilità del progetto. Le vostre opinioni, soprattutto degli “addetti ai lavori”, sono sicuro che potrebbero aiutarmi a capire se quest’idea sia realisticamente praticabile o meno.
Riguardo la possibilità di lavorare in una realtà già avviata, avrei I pro di limitare I rischi (ed I costi)connessi all’avvio di un’attività imprenditoriale nonché un maggiore supporto all’attività. Purtroppo però studi professionali e SIM di consulenza sono realtà relativamente piccole e non particolarmente aperte all’inserimento e formazioni di giovani da avviare alla professione (ma anche in questo caso potrei sbagliarmi).
In conclusione, che cosa pensiate che un venticinquenne debba fare per intraprendere la professione? Ci sono realisticamente delle speranze per noi giovani desiderosi di entrare nel settore della consulenza indipendente?
Grazie in anticipo per i vostri contributi!