Ignatius
sfumature di grigio
Partiamo dai guru di borza.
Mettiamo che l'indice S&PMib quoti, per esempio, circa 19.000.
Un guru potrà dire "per me salirà fino a 24.000".
Un altro guru potrà controbattere "per me scenderà fino a 15.000".
Secondo me, si verificheranno entrambe le gurate. Solo che non so se prima salirà a 24K e poi scenderà a 15K, o viceversa. Se io lo saprebbi, saressi ricchio.
Proseguiamo con Karl Marx.
Diceva, se non sbaglio, che le classi intermedie si sarebbero assottigliate numericamente.
Le masse proletarie sarebbero diventate sempre più povere, e i kapitalisti sarebbero stati sempre più ricchi.
A quel punto, ai poverissimi proletari sarebbe bastato contarsi, prendere coscienza del fatto che bastava appropriarsi delle ricchezze diligentemente accumulate dai pochissimi kapitalisti, e fare una rivoluzione per distribuire alla collettività le ricchezze.
Ora: il "senno di poi" darebbe ragione ad entrambedue i guru dell'esempio sopra riprodotto.
E Marx?
Fino a qualche anno fa pensavo che avesse toppato in pieno: la rivoluzione tardava a venire, il benessere sembrava crescerre e distribuirsi (salvo nel terzo mondo, vabbé, son dettagli)...
Adesso, mi pare, abbiamo pochi kapitalisti, pochi top-super-ultraManager stramilionari, e le condizioni di lavoro delle masse non top-istiche peggiorano.
Il divario tra lo stipendio di un top-manager di una grande azienda e l'ultimo dei suoi collaboratori, negli ultimi decenni, non è solo salito: è esploso.
E dunque?
Marx aveva ragione?
Moriremo tutti comunisti?
Anche Calderoli?
E, se aveva ragione, possiamo considerare "guru sociale" uno che fa una previsione che si verifica centoventordici anni dopo che lui l'ha scritta, o ci ha preso solo per una casuale sequenza di avvenimenti (AKA "una botta di cùlo", storicamente parlando)?
Come uno che dice "prevedo l'indice a ventordicimila", e l'indice ci arriva sì, ma 14 anni dopo?
Ultima domanda: solo gipa leggerà questo thread?
Mettiamo che l'indice S&PMib quoti, per esempio, circa 19.000.
Un guru potrà dire "per me salirà fino a 24.000".
Un altro guru potrà controbattere "per me scenderà fino a 15.000".
Secondo me, si verificheranno entrambe le gurate. Solo che non so se prima salirà a 24K e poi scenderà a 15K, o viceversa. Se io lo saprebbi, saressi ricchio.
Proseguiamo con Karl Marx.
Diceva, se non sbaglio, che le classi intermedie si sarebbero assottigliate numericamente.
Le masse proletarie sarebbero diventate sempre più povere, e i kapitalisti sarebbero stati sempre più ricchi.
A quel punto, ai poverissimi proletari sarebbe bastato contarsi, prendere coscienza del fatto che bastava appropriarsi delle ricchezze diligentemente accumulate dai pochissimi kapitalisti, e fare una rivoluzione per distribuire alla collettività le ricchezze.
Ora: il "senno di poi" darebbe ragione ad entrambedue i guru dell'esempio sopra riprodotto.
E Marx?
Fino a qualche anno fa pensavo che avesse toppato in pieno: la rivoluzione tardava a venire, il benessere sembrava crescerre e distribuirsi (salvo nel terzo mondo, vabbé, son dettagli)...
Adesso, mi pare, abbiamo pochi kapitalisti, pochi top-super-ultraManager stramilionari, e le condizioni di lavoro delle masse non top-istiche peggiorano.
Il divario tra lo stipendio di un top-manager di una grande azienda e l'ultimo dei suoi collaboratori, negli ultimi decenni, non è solo salito: è esploso.
E dunque?
Marx aveva ragione?
Moriremo tutti comunisti?
Anche Calderoli?
E, se aveva ragione, possiamo considerare "guru sociale" uno che fa una previsione che si verifica centoventordici anni dopo che lui l'ha scritta, o ci ha preso solo per una casuale sequenza di avvenimenti (AKA "una botta di cùlo", storicamente parlando)?
Come uno che dice "prevedo l'indice a ventordicimila", e l'indice ci arriva sì, ma 14 anni dopo?
Ultima domanda: solo gipa leggerà questo thread?