I mercati "secondo me" ...

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ho sempre pensato che il confine fra il trading e il gioco d'azzardo sia veramente sottile...

ansia, depressione, frustrazione, gioia, esaltazione, voglia di rivincita... sono tutti i primi sintomi che qualcosa non va... in queste condizioni, inviterei chi fosse 'vittima' di questi sentimenti a lasciare definitivamente il trading... per evitare di intaccare la propria serenità (economica e psicologica), e quella di chi sta attorno, che direttamente e indirettamente 'subisce' determinati comportamenti... che in genere si manifestano sotto forma di improvvisi e frequenti sbalzi di umore...

il trading è un'attività come tutte le altre... ciò che la rende unica sono: 1) l'assoluta indipendenza dagli altri (positivo); 2) l'assoluta dipendenza da se stessi (negativo); 3) l'amplificazione dei risultati reddituali (positivo e negativo)... per il resto, va intesa come tutte le altre attività...

cambiano un po' le modalità, ma per il resto è uguale... piuttosto che la mattina alzarsi, fare colazione, docciarsi, vestirsi, auto, e via... la mattina ci si alza, si fa colazione, ci si doccia, non necessariamente ci si veste elegantemente, e ci si siede davanti al pc...
anche sotto il profilo dei cosi/ricavi, è la stessa cosa... chi si reca al lavoro, cmq ha da sostenere costi di trasporto, rischi di incidenti, rischi patrimoniale intesi in senso lato... nel trading, i costi sono l'investimento in pc (ma basterebbe anche un pc dalle basse prestazioni... il pc è uno degli strumenti di lavoro, ma di per sè non produce profitto), costi di energia, costi in termini di tempo, la creazione di una base pensionistica, e gli STOP... questi vanno accettati e condivisi... se questo non avviene, non è possibile avviare l'attività...

Bel post, complimenti :up:

Se posso permettermi, vorrei aggiungere alcune caratteristiche del trading che lo differenziano da altre attività a cui può essere accostato (attività imprenditoriale, attività sportiva, l'apprendere una disciplina, il problem-solving ...) che hanno basi e conseguenze psicologiche notevoli.

- nel trading la perdita è inequivocabile, ci viene mostrata in continuazione, anche quando non è ancora realizzata. Visto che a causa dell'istinto di sopravvivenza siamo programmati per evitare la minaccia e il dolore allora scappiamo da questo pericolo (esitiamo a entrare nei trade, non stoppiamo, prendiamo profitto troppo presto) o lo attacchiamo (trading per rifarsi, trading per vendetta, trading impulsivo)


- nel trading si percepisce l'occasione quasi come onnipresente (sono due click del mouse), di conseguenza in chi sente responsabilità totale per il proprio trading scattano più facilmente sensi di colpa, sensazione di inadeguatezza, paure, esitazioni, chi invece non si assume la completa responsabilità molte volte si sente "contro" il mercato e quindi scattano vittimismo e voglia di vendetta

- in altre attività possono servire ego, forza di volontà, pensiero positivo, impatto emotivo, per riuscire ad imporre la nostra volontà su altri o impedire che altri la impongano su di noi. Nel trading tali strumenti non funzionano molto perché rafforzano la corrispondenza tra il senso della propria identità e i risultati ottenuti, la cui conseguenza è non riuscire ad accettare che nel trading il loss è inevitabile e non costituisce un attacco all'ego. Tali strumenti non contribuiscono poi allo sviluppo dello stato mentale idoneo al trading, che a mio parere deve essere calmo, disciplinato, imparziale, coraggioso, e non diretto a sconfiggere "qualcuno".


Ciao e buon lavoro :)
 
correva l'anno 2001, che per motivi adesso anche a voi noti mi son trovato ad approcciare il mkt dei futures...

dopo avere letto quel libro di Murphy, mi ero un po' appassionato... in realtà poi ho comprato quello di M. Pring, che per certi versi mi è sembrato più completo e meglio costruito... ma entrambi erano teorici...

avevo bisogno di un qualcosa di molto pratico... e arrivai al libro di F. Poggi, che fra l'altro conobbi nello stesso anno in occasione di un suo seminario a Milano... pur essendo un pivello (non che oggi sia tanto diverso :D), nacque una buona intesa... all'epoca, ricordo, mi chiese di seguirlo a Lugano... ma le condizioni familiari me lo impedirono... è uno dei miei rimpianti... potessi tornare indietro, non ci penserei due volte...

ad ogni modo, lessi questo libro, dal taglio esclusivamente pratico... via la ricerca dei massimi sistemi, via le teorie... solo pivot, supp e res, fibonacci, tecniche di ross, tecniche gestionali... tutto quello che serviva... e subito, nel gennaio, con una pessima linea internet (avevo la linea ISDN, ma faceva schifo lo stesso :lol:), mi dotai della piattaforma real tick, e iniziò l'avventura...

dopo un inizio brillante, cosa che c'è da augurarsi non avvenga mai, iniziò la fase negativa... mi rimangiai i gain, e intaccai il capitale originario...

ALT!!!... c'era qualcosa che non andava... e cominciai a leggere sul web, poi comprai qualche libro... mi dotai del software Metastock, abbonamento dati, e giù a studiare e sperimentare... grafico fib... medie, supporti resistenze, fibonacci, pivot, indicatori, oscillatori... tutto di tutto... dopo averli studiati attentamente nella loro costruzione... una gestazione durata circa 8/9 mesi... e subito ripartii, dovevo creare valore... ricominciai col sistema più stupido... incrocio di medie semplici 4 e 10 periodi, e 40/50 pt di profito... e andava bene... ma io sono una persona curiosa di conoscere, e ho sempre voglia di cambiare, alla ricerca del meglio... e allora via di fibonacci... oh che bello!! iniziò il periodo degli abc sul 1 e 5 minuti... nn vi dico che bello e divertente... ma anche lì, mi annoiai... e andai avanti con le trend lines... che belleeeee... sul doppio min/max prima di una loro rottura, entravo in direzione contraria, aspettavo che lo stoch arrivasse nell'iper opposto, e chiudevo... oppure attendevo la formazione del doppio min/max post rottura... funzionava, ma dovevo cambiare... e passai al multiframe, dopo aver letto qualcosa di Krausz... acquistandone pure il relativo software (una barca di denari investiti ;))... allora grafici a 1/2/3/5 minuti, facendoli interagire...

poi tornai al sistema originario, ma cominciai a togliere ed aggiungere qualcosa, un po' per volta... cercando sempre di creare un sistema che fosse il più lineare possibile, con pochi spazi da lasciare al mio cervello... poi un giorno, ebbi una visione (non sei tu Dan :D), e d'incanto cominciai un nuovo percorso di studi, parallelo all'attività che nel frattempo andava avanti... ed eccoci piano piano, arrivati all'attuale release del mio foglio excel che tanto adoro e di cui non posso fare a meno...

per concludere... presupposto fondamentale sono gli strumenti... senza strumenti non si avvia un mestiere... e per me, gli strumenti sono un buon apparato informatico protetto... e un buon software di analisi tecnica con relativa fornitura dati, con i quali potere fare tutti gli esperimenti e verificare la valenza statistica delle condizioni che si cercano... e da cosa nasce cosa...
 
Bel post, complimenti :up:

Se posso permettermi, vorrei aggiungere alcune caratteristiche del trading che lo differenziano da altre attività a cui può essere accostato (attività imprenditoriale, attività sportiva, l'apprendere una disciplina, il problem-solving ...) che hanno basi e conseguenze psicologiche notevoli.

- nel trading la perdita è inequivocabile, ci viene mostrata in continuazione, anche quando non è ancora realizzata. Visto che a causa dell'istinto di sopravvivenza siamo programmati per evitare la minaccia e il dolore allora scappiamo da questo pericolo (esitiamo a entrare nei trade, non stoppiamo, prendiamo profitto troppo presto) o lo attacchiamo (trading per rifarsi, trading per vendetta, trading impulsivo)


- nel trading si percepisce l'occasione quasi come onnipresente (sono due click del mouse), di conseguenza in chi sente responsabilità totale per il proprio trading scattano più facilmente sensi di colpa, sensazione di inadeguatezza, paure, esitazioni, chi invece non si assume la completa responsabilità molte volte si sente "contro" il mercato e quindi scattano vittimismo e voglia di vendetta

- in altre attività possono servire ego, forza di volontà, pensiero positivo, impatto emotivo, per riuscire ad imporre la nostra volontà su altri o impedire che altri la impongano su di noi. Nel trading tali strumenti non funzionano molto perché rafforzano la corrispondenza tra il senso della propria identità e i risultati ottenuti, la cui conseguenza è non riuscire ad accettare che nel trading il loss è inevitabile e non costituisce un attacco all'ego. Tali strumenti non contribuiscono poi allo sviluppo dello stato mentale idoneo al trading, che a mio parere deve essere calmo, disciplinato, imparziale, coraggioso, e non diretto a sconfiggere "qualcuno".


Ciao e buon lavoro :)

ciao meursault,

tu non lo sai, te lo dico adesso... ti leggo :)

grazie per le tue integrazioni, perfettamente condivisibili... apprezzeremo anche i tuoi contributi di carattere tecnico...

l'aspetto psicologico l'abbiamo visto più volte, anche stamane... ma lo uscirò fuori ancora... lo ritengo la base di tutto...

non a caso, in firma ho messo ciò che io materialmente faccio...
 
bene bene... avrei capitalizzato altri 90 punti... fa nulla, sono contento lo stesso... ciò che importa è che il sistema funzioni... il resto sono chiacchiere...
 
per oggi non faccio + nulla... penso nel pomeriggio di non esserci... poi mi aspetta la palestra... oggi pettorali e allenamento mirato alla parte addominale...

lo sapete che l'addome resta sempre contratto durante tutti gli esercizi, per creare stabilità corporea, e quindi non necessiterebbe di allenamento ulteriore?

io lo faccio, miro ad averlo asciutto, cosa assai difficile alla mia età, ma solo per la Dany :D che sa apprezzare :clap:
 
Ultima modifica di un moderatore:
il vero pericolo per uno che fa qs mestiere è se stesso.. dove ci sono emozioni timori paure euforie il cigno nero è sempre dietro l'angolo, bisogna prima di tutto lavorare su se stessi e poi sui sistemi, si può avere il miglior sistema di trading del mondo ma se chi lo usa ha palpitazioni ogni volta che opera.. strada non ne farà mai...

da un po di anni è nata la finanza comportamentale, per imparare ad agire su noi stessi..

buon proseguimento :up:;)
 
Previsione disattesa dal nuovo massimo segnato dal 2° T-5 del 1° ciclo a 4 ore del nuovo Giornaliero.
Attendo quindi entro le 13,00 - 14,00 la conclusione di questo 4 ore per vedere l'entità del ritracciamento e valutare se effettuare un primo ingresso long.


:ciao:


Il ritracciamento si è materializzato ed il 1° ciclo a 4 ore è entrato in finestra temporale di chiusura.

Ora mi dedico al ciclo Annuale.
 
il vero pericolo per uno che fa qs mestiere è se stesso.. dove ci sono emozioni timori paure euforie il cigno nero è sempre dietro l'angolo, bisogna prima di tutto lavorare su se stessi e poi sui sistemi, si può avere il miglior sistema di trading del mondo ma se chi lo usa ha palpitazioni ogni volta che opera.. strada non ne farà mai...

da un po di anni è nata la finanza comportamentale, per imparare ad agire su noi stessi..

buon proseguimento :up:;)


mi fai ricordare una persona... era il mio indicatore preferito...

voleva comprare sui massimi, e vendere sui minimi... sempre... non scherzo... l'unico modo per tenerlo a bada era rinviare l'apputamento di qualche giorno, per impegni imprevisti...

una volta, ricordo... fu eccezionale... mi chiamo per vendere sul minimo dei minimi assoluti del 2003... riuscì a beccare anche il minuto esatto :D:D

micidialeeeeeeeee!!
 

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