Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

sal, ho visto che hanno comunicato l'adc di intesa.. in preparazione a quello di ubi :( volevo chiederti ma per decidere se aderire o meno, le variabili da considerare sono unicamente l'andamento del diritto e se ho a disposizione soldi da investire nel titolo per eventualmente sottoscrivere...

cioè il ragionamento che sto facendo : se dovessero farmi andare il diritto sopra il prezzo teorico a me conviene venderlo, se me lo tengono sotto mi obbligano (quasi) a sottoscrivere..

il prezzo teorico io l'ho calcolato prezzo prima - prezzo ex...

però non so devo far rientrare nella mia considerazione altri fattori (il prezzo dell'azione oltre che del diritto durante l'adc?) cioè in teoria non ci dovrebbe essere un adc in cui è più o meno conveniente sottoscrivere.. dipende tutto dal prezzo del diritto..

sento che sbaglio qlc :D
 
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Allora se non ho fatto male i calcoli il valore teorico del diritto dovrebbe essere di 14 centesimi.

Pero' fai attenzione perché questo e' un valore da non tenere assolutamente in considerazione perché da' per scontato che Intesa valga 2,01 per azione, cioè che il suo capitale economico sia pari a 2,01* n.azioni.

Il che non e' o comunque non e' detto che sia.

Quindi a mio modo di vedere per decidere se vendere o meno il diritto io calcolerei il valore REALE di Intesa.

Posto che sia 2,7 avremo che il valore del diritto lievita da 14 centesimi addirittura a 1,03.

A 2,5 il valore del diritto scende a 0,88.

InsommaSTABILISCI un valore ECONOMICO DELLA SOCIETA', che può anche essere il tuo pmc e poi calcola il valore del diritto, e poi vendi il diritto se sale sopra questo valore.

Altrimenti ti conviene sottoscrivere.
 
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Allora se non ho fatto male i calcoli il valore teorico del diritto dovrebbe essere di 14 centesimi.

Pero' fai attenzione perché questo e' un valore da non tenere assolutamente in considerazione perché da' per scontato che Intesa valga 2,01 per azione, cioè che il suo capitale economico sia pari a 2,01* n.azioni.

Il che non e' o comunque non e' detto che sia.

Quindi a mio modo di vedere per decidere se vendere o meno il diritto io calcolerei il valore REALE di Intesa.

Posto che sia 2,7 avremo che il valore del diritto lievita da 14 centesimi addirittura a 1,03.

A 2,5 il valore del diritto scende a 0,88.

Insomma fatti un valore, che può anche essere il tuo pmc e poi calcola il valore del diritto, e poi vendi il diritto se sale sopra questo valore.

Altrimenti ti conviene sottoscrivere.

ok grazie non tengo conto tanto del valore teorico :up:, cmq nel calcolo del valore teorico non devo considerare anche il dividendo?

cioè

d=

prezzo_prima -

n_azioni_prima*(prezzo_prima-dividendo)+n_azioni_nuove*(prezzo_sottoscrizione)/numero_totale_azioni


cmq la domanda nasceva dal fatto che alcun adc sono più o meno diluitivi, cioè commerzbank ha emesso a un prezzo circa il 55% del loro attuale valore di mercato, intesa il 32%... mi chiedevo se ciò infulenzasse in qlc modo la mia scelta..
 
Buongiorno.

Dario più o meno hai colto il senso del ragionamento.

Esemplificando.

Io ero confidente che Parmalat valesse almeno 1,9 quando quotava 1,2 e che, una volta sbloccata la governance (5 anni dal concordato e quindi ottobre 2010) valesse almeno 2,5, se non 3 (avevo anche un thread 3 a ottobre o giu' di li').

Ma e' chiaro che non ci sarebbe arrivata in maniera lineare, ma con il classico sali e scendi.

Quindi se uno fosse riuscito a comprare al minimo della discesa e vendere al massimo della successiva risalita, avrebbe, a parità di capitale investito, massimizzato L'utile.

Poiché e' impossibile vendere e comprare nei punti di inversione, o almeno io non sono in grado di farlo, ecco che diventa necessario darsi un metodo.

E allora:

a) 1% in una settimana equivale al 52% su base annua ed e' improbabile che, salvo casi eccezionali, un titolo LARGE faccia 52% in un anno;

a) se io ricompro un titolo almeno l'1% in giu' della precedente vendita, sono sicuro di riuscire a cogliere almeno una parte del famoso andamento erratico di cui sopra.

Il tp fa il resto, nel senso che man mano che si avvicina al famoso 1,1 (tp/ quotazione) il capitale investito sul titolo decresce fino ad azzerarsi.

Se il titolo ritraccia e nel frattempo non e' cambiato il tp allora in base alle precedenti uscite (opportunamente memorizzate) riaccumulo il titolo.

Ovviamente:

L'1% e' un esempio perché il GAP acquisto/vendita e' basato sulla volatilità di ogni singolo titolo.

Parmalat ho sempre tenuto una scorta, perché l'Opa era possibile in qualsiasi momento.

Quindi:

Non cerco avventure ma titoli solidi e che procedano senza troppi strappi.
 
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Buongiorno.
Oggi grazie ad Intesa mi giocherò il paradiso: ho già il calendario sotto mano e alle 9 incomincio a tirare giù i santi (parto dal due gennaio per essere precisi: SS. Basilio e Gregorio.)
:mad:
 
ok grazie non tengo conto tanto del valore teorico :up:, cmq nel calcolo del valore teorico non devo considerare anche il dividendo?

cioè

d=

prezzo_prima -

n_azioni_prima*(prezzo_prima-dividendo)+n_azioni_nuove*(prezzo_sottoscrizione)/numero_totale_azioni


cmq la domanda nasceva dal fatto che alcun adc sono più o meno diluitivi, cioè commerzbank ha emesso a un prezzo circa il 55% del loro attuale valore di mercato, intesa il 32%... mi chiedevo se ciò infulenzasse in qlc modo la mia scelta..


Dario.

Ora non ho tempo altrimenti ti dovrei fare un esempio per essere chiaro.

Ma il concetto è semplice.


In linea teorica non esistono AUMENTI DI CAPITALE PIU' O MENO DILUITIVI, l'aumento di capitale è in sè un'operazione NEUTRA.

A patto che tu ADERISCA all'aumento di capitale.



Se non aderisci allora tieni presente, sempre in linea teorica, ma con evidenti risvolti pratici che:

Quanto più il prezzo di emissione è minore del VALORE ECONOMICO del titolo tanto più VIENI FREGATO.

Nel senso che trasferisci RICCHEZZA a chi aderisce, è comese CAPITALIZZASSI la perdita.


Fai due conti, aiutandoti con una simulazione, con questi paletti:

VALORE ECONOMICO AZIONE PRIMA (es. € 3) E POST AUMENTO
VALORE DI MERCATO PRIMA (es. € 2) E POST AUMENTO

E capirai cosa intendo.


L'ammontare dei dividendi, ovviamente, va sottratto sia dal valore economico che dal valore di mercato.
 
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