Piedi a Terra
Forumer storico
Una riflessione sui trading system open---> close, che immagino tutti conoscerete anche perchè divulgati con competenza sui libri di De Lorenzo.
Rimandandandovi per l'eventuale approfondimento ai testi dell'autore, accenno che in uno dei capitoli nei suoi libri l'ingegnere divulga la legge dell'arcoseno, tramite la quale egli dimostra che e' piu' probabile che il massimo o il minimo di giornata si formino in chiusura o in apertura, piuttosto che in un momento random "x" della giornata. Una delle conseguenze logiche della legge dell'arcoseno a cui verrebbe naturale pensare potrebbe essere l'adozione di un trading system che compera (o vende) in apertura e chiude l'operazione in chiusura, a condizione che si sia capaci di predire il segno di giornata (+/-).
Quanto il segno conclusivo di giornata e' determinato, o meglio "correlato", con l'apertura ?
Non vorrei limitarmi ad esporre delle aride statistiche che potrete tutti ripetere con i vostri strumenti a piacimento sul mercato che desiderate, ma semplicemente sviluppare una considerazione sulle dinamiche dei mercati attuali e futuri che forse puo' aprire uno spiraglio utile ad interpretare se qualcosa e' cambiato rispetto al passato, e ad aprire una interessante prospettiva sulla possibilita' di "cambio di segno" per il futuro.
Se si analizzano oggi i dati storici del passato non e' escluso che si potrebbe provare una delusione per l'inesistenza di una correlazione significativa e sfruttabile tra l'apertura e la chiusura di giornata.
Il motivo, secondo il mio modesto parere, puo' essere in gran parte condizionato dai famosi dati macro, i dati americani delle 14:30 o 15:30 (a seconda dell'ora legale) o persino delle 16:00. in passato i dati macro hanno fatto spesso cambiare il segno iniziale opure il segno corrente di giornata, soprattutto se i dati si sono mostrati diversi rispetto alle attese. E' opinione comune che al giorno d'oggi i dati macro hanno assunto sempre minore importanza in questi mercati, mentre sono divenute sempre piu' importanti le news delle agenzie di rating ed il rilascio dei loro giudizi, che arrivano di notte o a mercati chiusi ( preferibilmente in senso unidirezionale volto a declassare l'Europa.
)
Chi si interessa piu' all'indice del Michigan a mercati aperti che in passato muoveva i mercati quando c'e' da sapere il dato di Moody's che verra' comunicato a mercati chiusi ?
In conclusione, un piccolo gedanktexperiment.
Se noi ipotizziamo oggi di metterci in futuro a fare della buona AT nell'anno 2015 ed a quella data trovassimo attraverso i nostri motori di analisi dei dati che il segno di chiusura, cioe' il trend di giornata sarebbe molto piu' correlato al segno di apertura di quanto non lo sia stato nel piu' lontano passato, potremmo cosi' trovare una buona ragione nel fenomeno nella crisi del credito a sostegno dell'evidenza empirica. La crisi del credito europea e' stata anche in buona parte determinata dalle comunicazioni sui rating che appaiono di norma a mercati chiusi piuttosto che a mercati aperti, salvo sporadici episodi di insider trading. A partire dal 2010-2011 potrebbero essere diventate molto piu' importanti dei dati Usa oppure IFO. Questa ipotesi - se non rigettata ad esempio con il Wald-Wolfowitz che faremo nel 2015 - potrebbe aprire nuovi interessanti spiragli ad un'applicazione intensiva della legge dell'arcoseno per il trading, visto che gli analisti tecnici abitualmente prendono delle decisioni per il futuro sulla scorta delle evidenze empiriche del passato.
Un cordiale saluto
Rimandandandovi per l'eventuale approfondimento ai testi dell'autore, accenno che in uno dei capitoli nei suoi libri l'ingegnere divulga la legge dell'arcoseno, tramite la quale egli dimostra che e' piu' probabile che il massimo o il minimo di giornata si formino in chiusura o in apertura, piuttosto che in un momento random "x" della giornata. Una delle conseguenze logiche della legge dell'arcoseno a cui verrebbe naturale pensare potrebbe essere l'adozione di un trading system che compera (o vende) in apertura e chiude l'operazione in chiusura, a condizione che si sia capaci di predire il segno di giornata (+/-).
Quanto il segno conclusivo di giornata e' determinato, o meglio "correlato", con l'apertura ?
Non vorrei limitarmi ad esporre delle aride statistiche che potrete tutti ripetere con i vostri strumenti a piacimento sul mercato che desiderate, ma semplicemente sviluppare una considerazione sulle dinamiche dei mercati attuali e futuri che forse puo' aprire uno spiraglio utile ad interpretare se qualcosa e' cambiato rispetto al passato, e ad aprire una interessante prospettiva sulla possibilita' di "cambio di segno" per il futuro.
Se si analizzano oggi i dati storici del passato non e' escluso che si potrebbe provare una delusione per l'inesistenza di una correlazione significativa e sfruttabile tra l'apertura e la chiusura di giornata.
Il motivo, secondo il mio modesto parere, puo' essere in gran parte condizionato dai famosi dati macro, i dati americani delle 14:30 o 15:30 (a seconda dell'ora legale) o persino delle 16:00. in passato i dati macro hanno fatto spesso cambiare il segno iniziale opure il segno corrente di giornata, soprattutto se i dati si sono mostrati diversi rispetto alle attese. E' opinione comune che al giorno d'oggi i dati macro hanno assunto sempre minore importanza in questi mercati, mentre sono divenute sempre piu' importanti le news delle agenzie di rating ed il rilascio dei loro giudizi, che arrivano di notte o a mercati chiusi ( preferibilmente in senso unidirezionale volto a declassare l'Europa.
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Chi si interessa piu' all'indice del Michigan a mercati aperti che in passato muoveva i mercati quando c'e' da sapere il dato di Moody's che verra' comunicato a mercati chiusi ?
In conclusione, un piccolo gedanktexperiment.
Se noi ipotizziamo oggi di metterci in futuro a fare della buona AT nell'anno 2015 ed a quella data trovassimo attraverso i nostri motori di analisi dei dati che il segno di chiusura, cioe' il trend di giornata sarebbe molto piu' correlato al segno di apertura di quanto non lo sia stato nel piu' lontano passato, potremmo cosi' trovare una buona ragione nel fenomeno nella crisi del credito a sostegno dell'evidenza empirica. La crisi del credito europea e' stata anche in buona parte determinata dalle comunicazioni sui rating che appaiono di norma a mercati chiusi piuttosto che a mercati aperti, salvo sporadici episodi di insider trading. A partire dal 2010-2011 potrebbero essere diventate molto piu' importanti dei dati Usa oppure IFO. Questa ipotesi - se non rigettata ad esempio con il Wald-Wolfowitz che faremo nel 2015 - potrebbe aprire nuovi interessanti spiragli ad un'applicazione intensiva della legge dell'arcoseno per il trading, visto che gli analisti tecnici abitualmente prendono delle decisioni per il futuro sulla scorta delle evidenze empiriche del passato.
Un cordiale saluto