Il Governo vara la Internet Tax (1 Viewer)

AnkleJoint

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Il Governo vara la Internet Tax
di Paolo De Andreis
venerdì 19 ottobre 2007
Le dimensioni del siluro (pagina 1 di 2)

Roma - Questa minaccia era proprio sfuggita agli occhi di Punto Informatico e, purtroppo, anche a quelli di molti altri. Ma non è sfuggita a Valentino Spataro, avvocato di Civile.it, che in un editoriale appena pubblicato avverte tutti del siluro sparato dal Governo contro la rete in pieno agosto e approvato formalmente dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 ottobre.

La novità è presto detta: qualsiasi attività web dovrà registrarsi al ROC, ossia al Registro degli operatori di Comunicazione, se il disegno di legge si tradurrà in una norma a tutti gli effetti. Registrazione che porta con sé spese, burocrazia, procedure.

Il testo parte bene, spiega che "La disciplina prevista dalla presente legge in tema di editoria quotidiana, periodica e libraria ha per scopo la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell'informazione affermato dall'articolo 21 della Costituzione e inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati".
Bene, anche perché esplicita che si parla di editoria e non, ad esempio, di pubblicazioni spurie prive di intenti editoriali, come può esserlo un sito personale. Il problema, come osserva Spataro, è che poi il testo si contraddice quando va a definire cosa è un prodotto editoriale.

Una definizione che chi legge Punto Informatico da almeno qualche anno sa essere già oggi molto spinosa e che, con questo disegno governativo, assume nuovi inquietanti connotati:
"Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso" (art 2, comma 1).
Chi avesse ancora dei dubbi su cosa sia prodotto editoriale può leggere il comma seguente del medesimo articolo, che stabilisce cosa non è prodotto editoriale:
"Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico".
Chi ritenesse che questa definizione non si applichi, per esempio, al proprio blog personale dove pubblica di quando in quando un post, dovrà ricredersi passando al comma successivo dell'articolo 2, il terzo comma, che recita:
La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi.
Il Governo, nel redigere questo disegno di legge, non si è dimenticato, peraltro, dei prodotti editoriali integrativi o collaterali che sono quei prodotti, compresi quelli discografici o audiovisivi, che siano "diffusi unitamente al prodotto editoriale principale".

Rimarrebbe una scappatoia, quella delle pubblicazioni, on e off line, che sono sì di informazione o divulgazione, o formazione o intrattenimento, ma non sono a scopo di lucro. Rimarrebbe se solo il Governo non ci avesse pensato. Ed invece dedica alla cosa l'intero articolo 5:
"Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L'esercizio dell'attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative".
Un paragrafo che dunque non lascia scampo ai "prodotti" non professionali, lasciando forse, ma è una questione accademica, un micro-spiraglio a chi non ottiene o non cerca pubblicità di sorta sulle proprie pubblicazioni.

Qualcuno potrebbe pensare che il solleone ad agosto abbia giocato brutti scherzi. In realtà all'articolo 7 viene raccontato il motivo del provvedimento. Con espresso riferimento a quanto pubblicato online, si spiega che l'iscrizione al ROC serve "anche ai fini delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa".

Senza contare la montagna di introiti extra che il Registro otterrebbe con questa manovra, ne consegue che la giustificazione che viene addotta a questo abominio nuovo provvedimento sia la necessità di tutelare dalla diffamazione. Come se fino ad oggi chiunque avesse avuto mano libera nel diffamare chiunque altro. Il che non è, tanto che più volte siti non professionali e altre pubblicazioni online, anche del tutto personali come dei blog, e anche senza alcuna finalità di lucro, si sono ritrovati coinvolti in un processo per diffamazione.

"Potessero, - conclude Spataro - chiederebbero la carta d'identità a chiunque parla in pubblico. Su internet il controllo è più facile. E imporre procedure burocratiche per l'apertura di un blog sarà il modo migliore per far finire l'internet Italiana".

http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327
 

AnkleJoint

Forumer attivo
e mentre la rete, i forum e i blog stanno scoppiando di insulti verso questo scellerato governo, i compagni del forum non dicono nulla, fedeli fino all'ultimo :lol:
 

pb

Forumer attivo
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http://www.beppegrillo.it/


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http://it.wikipedia.org/wiki/Ricardo_Franco_Levi


http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2327&parametro=


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Sharnin 2

Forumer storico
Dal programma di Governo 2006-2011
http://www.unioneweb.it/wp-content/u...def_unione.pdf

Pagina 263

Cita:
Ribadiremo la natura aperta di Internet, garantendo la libertà di accesso e di espressione, evitando forme indiscriminate di controllo.
Pagina 264

Cita:
Difenderemo inoltre la libertà di Internet anche a livello internazionale, a fronte di un crescente ricorso a forme di censura e controllo autoritario.


Non che mi piacciano gli altri... ma questi...
 

Aria fritta

Non sembra ma ci sono....
long time ago ha scritto:
Leggiamo la legge meglio...

MA MI PARE UNA BELLA STRUNZ....ata

Sei sicuro di avere ragione?
Per me stai difendendo l'indifendibile.
Leggila tu la legge. Io spero che caschi il governo prima di metterla in atto; mi fa piacere che pur di difendere il bidone di Prodi e della sinstra giungi a tali tipi di compromessi,
Vergogna.
 

tontolina

Forumer storico
AnkleJoint ha scritto:
e mentre la rete, i forum e i blog stanno scoppiando di insulti verso questo scellerato governo, i compagni del forum non dicono nulla, fedeli fino all'ultimo :lol:
io non sono compagna di questo governo
non ne faccio una questione politica
ma MORALE


anch'io ho appena letto l'articolo sul blog di beppe Grillo


e

ho scritto il mio disgusto al promotore della legge....
in quanto Grillo inserisce l'email del tizio tanto solerte
Mi accorgo solo ora che è uno appartenente lla casta dei giornalisti ... quelli che sono finanziati a suon di miliardi con i nostri soldi per non fare informazione ed aplificare solo quel che vuole il kapò



loro intascano 21mila euro al mese mentre gli operai si suicidano perchè lo stipendio non basta per vivere e pagare il mutuo!
LADRIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
 

Aria fritta

Non sembra ma ci sono....
Questo intervento mi piace molto. Una questione morale. Giusto.
Sarebbe meraviglioso che questo governo che si puntella arrampicandosi ovunque e pietendo il voto che lo salva ogni volta, cadesse su una cosa come internet. E su una cosa come una questione morale. Una cosa sulla quale non avrebbe mai pensato di cadere.

Internet siamo tutti e siamo tanti. Trasversali. Guai a toccarla.

A casa
 

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