Roberto.M
Forumer storico
Il mio umile punto di vista.
Non possono lasciar crollare i mercati come molti pensano perché sarebbe come ammettere che il sistema non funziona più.
In effetti è un sistema marcio a mio avviso.
Un sistema che fa stare bene pochi individui e ne schiavizza migliaia. Un sistema ipocrita che fa finta di non vedere tutto il negativo che c'è. Che copre corruzione, criminalità, povertà e esagerate differenze sociali. Ma è l'unico che conosciamo, che siamo stati capaci di creare e quindi lo difenderanno fino all'impossibile. E lo difenderanno a costo di inventarsi "magheggi" di ogni tipo.
Anni fa scrissi che un giorno i prezzi di qualsiasi cosa avrebbero potuto oscillare senza di noi a mercato.
Lo penso ancora. Farebbero prima a comunicarci il prezzo del petrolio che hanno stabilito e concordato che non far finta che il mercato così ha deciso.
Così i cambi, così le materie prime, i titoli di stato e le azioni. Tanto per quel che credo al mercato e ai veri scambi non mi cambierebbe la vita.
Anzi, confermerebbe definitivamente ciò che penso da anni.
Che i mercati son tutta fuffa e illusioni per gonzi.
Come le parole vuote di opinionisti ignoranti o interessati, banchieri e politici.
La cosa che mi fa pensare invece è questa: perché mentono così male ormai?
Perché a questi mercati non si sforzano neppure più di dargli una parvenza di normalità e credibilità?
Perché ai miei occhi risultano così falsi da sembrar ridicoli?
E la domanda finale che mi pongo è questa: mercati ridicoli a parte, cosa hanno deciso per noi, per la massa di cui facciamo parte? Qual’é il vero gioco che hanno deciso da tempo e ci obbligheranno a giocare ci piaccia o no?
Ma queste domande credo che dovrebbero porsele soprattutto le generazioni future.
A partire da chi ora ha 20/30 anni fino a chi nascerà.
Perché per ora la giostra la oliano ancora secondo me, fino a che riusciranno la olieranno e pittureranno periodicamente di sicuro (leggi cicli economici causati con soldi inventati). Ma poi quando olio e pittura non basteranno più, la ruggine farà sì che si stacchino pezzi vitali della giostra e ci sarà ressa esagerata ci vorranno soluzioni vere. Cambiamenti radicali.
E non credo saranno indolori per la stragrande maggioranza di persone che popolano il pianeta.
Per quanto distolti da mode, tendenze, euforie e depressioni causate da cicli economici IMPOSTI, un giorno la realtà presenterà il suo conto.
Quando gli unici esseri viventi rimasti saremo noi (come specie), dopo aver razziato mari, terre emerse e sommerse, quando saremo costretti a contarci e constatare che siamo troppi e con poche risorse e ancor meno spazi, beh, a quel punto immagino che il ciclo economico in essere sarà l'ultima cosa che interesserà.
I mercati, le tendenze, gli sprechi, la produzione robotizzata spinta e esasperata al massimo a tutti i costi acquisiranno l'importanza che realmente hanno.
Saran azzi amari e cieli tetri.
Ma per ora godiamoci questa ennesima tinteggiatura.
Questo nuovo ciclo economico che si affaccia seppur a fatica,sempre meno credibile e soprattutto sostenibile.
La riflessione finale per chiudere.
Se un capofamiglia crea un sistema basato sulla moneta e non più sullo scambio di beni reali e utili, se questo capofamiglia gestisce anche una stampante che stampa queste famigerate monete e una banca che le distribuisce a piacere e comando è ovvio che può decidere chi indebitare e chi salvare. Farlo a proprio tornaconto.
È ovvio che può utilizzare questo potere come bastone e carota.
E’ ovvio che se questo capofamiglia legifera a proprio piacere può farci fare tutte le capriole che vuole.
Il problema semmai è: ma chi sono costoro, pochi, per avere tutto questo potere.
E perché miliardi di individui devono sottostare a queste imposizioni.
Ma porsi troppi perché a questo mondo è la cosa più sbagliata si possa fare.
Controproducente.
Inutile.
Non si è nella posizione di contrastare il potere bellico e/o economico.
Subiamo e seguiamo.
Con la testa vuota quel tanto che basta per vivere relativamente sereni.
Non possono lasciar crollare i mercati come molti pensano perché sarebbe come ammettere che il sistema non funziona più.
In effetti è un sistema marcio a mio avviso.
Un sistema che fa stare bene pochi individui e ne schiavizza migliaia. Un sistema ipocrita che fa finta di non vedere tutto il negativo che c'è. Che copre corruzione, criminalità, povertà e esagerate differenze sociali. Ma è l'unico che conosciamo, che siamo stati capaci di creare e quindi lo difenderanno fino all'impossibile. E lo difenderanno a costo di inventarsi "magheggi" di ogni tipo.
Anni fa scrissi che un giorno i prezzi di qualsiasi cosa avrebbero potuto oscillare senza di noi a mercato.
Lo penso ancora. Farebbero prima a comunicarci il prezzo del petrolio che hanno stabilito e concordato che non far finta che il mercato così ha deciso.
Così i cambi, così le materie prime, i titoli di stato e le azioni. Tanto per quel che credo al mercato e ai veri scambi non mi cambierebbe la vita.
Anzi, confermerebbe definitivamente ciò che penso da anni.
Che i mercati son tutta fuffa e illusioni per gonzi.
Come le parole vuote di opinionisti ignoranti o interessati, banchieri e politici.
La cosa che mi fa pensare invece è questa: perché mentono così male ormai?
Perché a questi mercati non si sforzano neppure più di dargli una parvenza di normalità e credibilità?
Perché ai miei occhi risultano così falsi da sembrar ridicoli?
E la domanda finale che mi pongo è questa: mercati ridicoli a parte, cosa hanno deciso per noi, per la massa di cui facciamo parte? Qual’é il vero gioco che hanno deciso da tempo e ci obbligheranno a giocare ci piaccia o no?
Ma queste domande credo che dovrebbero porsele soprattutto le generazioni future.
A partire da chi ora ha 20/30 anni fino a chi nascerà.
Perché per ora la giostra la oliano ancora secondo me, fino a che riusciranno la olieranno e pittureranno periodicamente di sicuro (leggi cicli economici causati con soldi inventati). Ma poi quando olio e pittura non basteranno più, la ruggine farà sì che si stacchino pezzi vitali della giostra e ci sarà ressa esagerata ci vorranno soluzioni vere. Cambiamenti radicali.
E non credo saranno indolori per la stragrande maggioranza di persone che popolano il pianeta.
Per quanto distolti da mode, tendenze, euforie e depressioni causate da cicli economici IMPOSTI, un giorno la realtà presenterà il suo conto.
Quando gli unici esseri viventi rimasti saremo noi (come specie), dopo aver razziato mari, terre emerse e sommerse, quando saremo costretti a contarci e constatare che siamo troppi e con poche risorse e ancor meno spazi, beh, a quel punto immagino che il ciclo economico in essere sarà l'ultima cosa che interesserà.
I mercati, le tendenze, gli sprechi, la produzione robotizzata spinta e esasperata al massimo a tutti i costi acquisiranno l'importanza che realmente hanno.
Saran azzi amari e cieli tetri.
Ma per ora godiamoci questa ennesima tinteggiatura.
Questo nuovo ciclo economico che si affaccia seppur a fatica,sempre meno credibile e soprattutto sostenibile.
La riflessione finale per chiudere.
Se un capofamiglia crea un sistema basato sulla moneta e non più sullo scambio di beni reali e utili, se questo capofamiglia gestisce anche una stampante che stampa queste famigerate monete e una banca che le distribuisce a piacere e comando è ovvio che può decidere chi indebitare e chi salvare. Farlo a proprio tornaconto.
È ovvio che può utilizzare questo potere come bastone e carota.
E’ ovvio che se questo capofamiglia legifera a proprio piacere può farci fare tutte le capriole che vuole.
Il problema semmai è: ma chi sono costoro, pochi, per avere tutto questo potere.
E perché miliardi di individui devono sottostare a queste imposizioni.
Ma porsi troppi perché a questo mondo è la cosa più sbagliata si possa fare.
Controproducente.
Inutile.
Non si è nella posizione di contrastare il potere bellico e/o economico.
Subiamo e seguiamo.
Con la testa vuota quel tanto che basta per vivere relativamente sereni.
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