IL PAPA ABBRACCIA GLI EBREI GLI ITALIANI LI RIFIUTANO

mi spiace ma gli israeliani non centrano proprio niente coi fatti del Libano
l'eccidio fu ad opera dei cristiano maroniti

vuoi forse dire che anche Re Hussein (mi riferisco ovviamente al settembre nero degli anni 70 e non a sabra e Chatila) fosse un fantaccio nelle mani degli israeliani e che l'eccidio e la conseguente cacciata dei profughi palestinesi dalla Giodania sia stato ordinato dagli israeliani? :D :D :D (preciso che tra cacciati e morti la questione ha coinvolto 150.000 palestinesi)

chiediti invece perchè gli stessi paesi arabi confinanti rifiutano i palestinesi
e paiono temere la creazione di uno stato palesatinese sovrano ben più degli israeliani... chiediti perché li caccino anziché consentire loro di insediarsi, comprare casa e lavorare nei rispettivi territori...

oserei dire che la questione arabo-palestinese va al di là di ogni sinistra comprensione

da quanto affermi si spiega il doppiopesismo della sinistra nel giudicare la questione mediorientale o meglio arabo palestinese

la questione è pregiudiziale e probabilmente ha ben poco a che fare con la "causa" palestinese.. la questione si riduce al rifiuto pregiudiziale dello Stato d'Israele (un piccolo stato grande circa come il Piemonte, nato dalla disperazione e sulla disperazione e pure su mandato Onu dopo la guerra), e l'evidente falsificazione dei fatti ne é la sua palese dimostrazione

Israele= americani= CIA= imperialismo = sporchi capitalisti

la solita tiritera sinistroide vecchia di decenni
 
ciiiiip ha scritto:
mi spiace ma gli israeliani non centrano proprio niente coi fatti del Libano
l'eccidio fu ad opera dei cristiano maroniti


Israele= americani= CIA= imperialismo = sporchi capitalisti

la solita tiritera sinistroide vecchia di decenni

Il 6 giugno 1982, l'esercito israeliano invadeva il Libano come rappresaglia per il tentato assassinio dell'ambasciatore israeliano a Londra, Argov, episodio avvenuto due giorni prima. I servizi segreti israeliani avevano attribuito, quello stesso giorno, il tentativo di assassinio "ad un'organizzazione palestinese dissidente sostenuta dal governo irakeno". L'invasione, che chiaramente era stata gia' progettata in anticipo, fu chiamata "Operazione Pace in Galilea".
Inizialmente, il governo israeliano aveva annunciato che era sua intenzione penetrare solo per 40 km all'interno del territorio libanese. Il comando militare, invece, agli ordini del ministro della difesa Ariel Sharon, nutriva mire ben piu' ambiziose, che lo stesso Sharon aveva progettato mesi prima. Dopo aver occupato il sud del paese, distrutto la resistenza palestinese e libanese nell'area e commesso una serie di violazioni contro la popolazione civile, le truppe israeliane iniziarono la penetrazione fino ad arrivare alle porte di Beirut. Il 18 giugno 1982 circondarono il Quartier Generale dell'OLP nella parte occidentale della capitale libanese. Secondo le statistiche libanesi, l'offensiva israeliana, in particolare il bombardamento intenso su Beirut, causo' oltre 18.000 vittime e 30.000 feriti, quasi tutti civili.
Dopo due mesi di bombardamenti, fu negoziato un cessate il fuoco con la mediazione dell'inviato statunitense Philip Habib. Secondo i termini di questo negoziato, l'OLP doveva evacuare dal Libano sotto la supervisione di una forza multinazionale dispiegata nelle parti strategiche di Beirut. Gli accordi Habib prevedevano che Beirut ovest sarebbe passata sotto l'immediato controllo dell'esercito libanese, mentre la leadership dell'OLP ottenne la garanzia che sarebbe stata protetta la sicurezza dei civili nei campi profughi dopo la partenza dei combattenti palestinesi.
L'evacuazione dell'OLP termino' il 1 settembre 1982.
Il 10 settembre, la forza multinazionale lascio' Beirut. Il giorno dopo, Ariel Sharon annuncio' che "2000 terroristi" erano rimasti all'interno dei campi profughi palestinesi attorno Beirut. Mercoledi 15 settembre, il giorno dopo il misterioso assassinio del presidente libanese Bashir Gemayel, l'esercito israeliano occupo' Beirut, contravvenendo agli accordi Habib ed alle promesse fatte in sede internazionale, ed accerchio' i campi di Sabra e Shatila, abitati da soli civili palestinesi e libanesi, dopo l'evacuazione dei 14.000 guerriglieri che li difendevano.
Gli storici concordano nel ritenere che probabilmente durante un incontro tra Ariel Sharon e Bashir Gemayel a Bikfaya, il 12 settembre, vi fu un accordo che autorizzava le "forze libanesi" a "ripulire" i campi palestinesi. Del resto Sharon aveva gia' annunciato, il 9 luglio 1982, che era sua intenzione inviare le forze falangiste a Beirut ovest e, nella sua autobiografia, conferma di aver negoziato l'operazione con lo stesso Gemayel, durante l'incontro di Bikfaya.
Secondo le dichiarazioni fatte da Sharon alla Knesset il 22 settembre 1982, la decisione di far entrare i falangisti nei campi profughi fu presa mercoledi 15 settembre, intorno alle 15,30. Sempre secondo Sharon, il comando israeliano aveva ricevuto i seguenti ordini: "Le forze di Tsahal non devono entrare nei campi. La "pulizia" verra' fatta dalla Falange dell'esercito libanese".


All'alba del 15 settembre 1982, i bombardieri israeliani sorvolavano bassi Beirut ovest e le truppe israeliane erano gia' posizionate attorno i campi. Dalle 9 del mattino, il generale Sharon era presente a dirigere personalmente la penetrazione israeliana. Sharon si trovava nell'area del comando generale, all'incrocio dell'ambasciata del Kuwait, appena fuori Shatila. Dal tetto di quella costruzione a sei piani era possibile vedere chiaramente la citta' ed entrambi i campi profughi.

A mezzogiorno fu completato l'accerchiamento dei campi di Sabra e Shatila da parte dei carriarmati israeliani e furono installati numerosi checkpoint tutt'attorno per monitorare chiunque entrasse o uscisse dai campi. Nel tardo pomeriggio, sino a sera, i campi furono bombardati. Giovedi 16 settembre, in una conferenza stampa, il portavoce militare israeliano dichiaro': "Il nostro esercito controlla tutti i punti strategici di Beirut. I campi profughi, in cui vi e' un'alta concentrazione di terroristi, sono circondati". Quella stessa mattina, gli alti comandi militari israeliani diedero ordine all'esercito "di farvi entrare i falangisti, che provvederanno alla pulizia". Approssimativamente a mezzogiorno, i falangisti ottennero da Israele la luce verde per entrare nei campi profughi. Alle 5 del pomeriggio circa, 150 falangisti penetrarono a Shatila dall'entrata sud e sud-ovest.
Per le successive 40 ore i falangisti violentarono, uccisero e fecero a pezzi migliaia di civili disarmati, in grande maggioranza vecchi, donne e bambini, sostenuti dall'esercito israeliano, che impediva la fuga ai pochi che riuscivano a scappare dalla carneficina. Residui di razzi israeliani trovati nelle rovine dei campi dimostrarono che gli elicotteri israeliani avevano illuminato a giorno le due notti di orrore per facilitare il compito dei falangisti. Il numero delle vittime varia da 700 (dichiarazione ufficiale di Israele) a 3.500 (secondo un'indagine condotta dal giornalista israeliano Kapeliouk). Il numero esatto non sara' mai conosciuto perche', oltre ai 1.000 corpi sepolti in fosse comuni dalla Commissione Internazionale della Croce Rossa, un gran numero di cadaveri furono sepolti sotto le macerie delle case rase al suolo dai bulldozers. Inoltre, centinaia di corpi vennero trasportati via da camion militari verso una destinazione ignota, per non essere piu' ritrovati. Altri orrori vennero fuori alcuni mesi dopo, quando, ingrossate dalle pioggie torrenziali di quei giorni, le fogne di Sabra e Shatila restituirono altri cadaveri.
sopravvissuti al massacro non furono mai chiamati a testimoniare in un'inchiesta formale sulla tragedia, ne' in Israele ne' in Libano ne' altrove. Solo dopo che le notizie del massacro furono date dalla stampa e dalle televisioni, una folla di 400.000 israeliani scese in piazza per protestare e per chiedere che fosse nominata una commissione d'inchiesta sull'eccidio. La Knesset, nello stesso settembre, nomino' una commissione presieduta da Yitzak Kahane. Nonostante le limitazioni del mandato della commissione (la commissione aveva un mandato politico e non giudiziario ed inoltre furono completamente ignorate le testimonianze delle vittime), la commissione concluse che il ministro della difesa israeliano, il generale Ariel Sharon era personalmente responsabile dei massacri. A causa di cio', Sharon fu costretto a dimettersi, ma rimase nel governo come ministro senza portafoglio. E' importante sottolineare che, durante le manifestazioni organizzate da "Peace Now" per chiedere le dimissioni di Sharon, i dimostranti furono attaccati con granate, che causarono la morte di un giovane manifestante.
Nonostante il fatto che le N.U. abbiano definito questa tragedia "un massacro criminale", e nonostante il fatto che Sabra e Shatila resti nella memoria collettiva dell'umanita' come uno dei crimini piu' efferati del 20esimo secolo, l'uomo dichiarato "personalmente responsabile" di questo crimine, come pure i suoi colleghi e coloro che condussero materialmente i massacri, non sono mai stati puniti ne' perseguiti legalmente. Nel 1984, i giornalisti Schiff e Ya'ari conclusero il loro capitolo sul massacro con una riflessione amara: "Se c'e' una morale in questo spaventoso episodio, deve essere ancora resa nota". La realta' di questa impunita' resta vera fino ad oggi.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanno' il massacro con la risoluzione 521 del 19 settembre 1982. Questa condanna fu seguita dalla risoluzione dell'Assemblea Generale che, il 16 dicembre 1982, qualifico' il massacro come "atto di genocidio".


Elie Hobeika, capo falangista è stato
ucciso a Beirut quest'anno da una provvidenziale
autobomba poco prima che consegnasse
ai giudici belgi le prove del coinvolgimento
personale di Sharon nell'eccidio.

Ci sono centinaia di articoli su questo massacro.
Destra e sinistra concordano nel ritenere responsabile Sharon e Israele.
Non sarà solo tuo il pregiudizio?
 
.........

Catullo ha scritto:
Scusa Felix,
lasciando perdere le battute.
Puoi spiegarmi perchè, storicamente, la sinistra dovrebbe difendere i Palestinesi e la destra gli Ebrei?
Le leggi razziali le hanno tirate fuori i fascisti ma anche i comunisti si sono macchiati di crimini contro di loro.
Sai meglio di me che anche la Chiesa non ha avuto(sempre storicamente) un atteggiamento benevolo nei confronti degli Ebrei.

Perchè allora la sinistra dovrebbe avere questo pregiudizio?


in parole semplici si potrebbe dire "da quando uscì" dalle simpatie dell'URSS
(che come è risaputo fu il primo paese a riconoscere Israele dopo la nascita ad opera dell'ONU, per la sua composizione di tipo "socialista").
Entrata nell'orbita americana ai tempi della guerra fredda è stato facile fare leva e considerare uno stato capitalista il piccolo stato che di capitalista aveva nulla (la sua organizzazione in "kibbuz" simile ai "kolkoz "sovietici era il miglior esempio di come il socialismo potesse avere un volto umano, diverso da quello feroce e dittatoriale cui si era abituati).
decine di anni di "lavorio" mediatico ci fanno tutt'ora equiparare come risonanza sui giornali,come foto,come caratteri cubitali un bus con 20 persone che saltano per aria ad un palestinese ucciso per rappresaglia(e non che questo sia comprensibile ..per carità).
Ricordiamo penso il filmato dei "soldati che spaccavano a sassate le braccia di ragazzini perchè non potessero tirare+pietre"..........una bufala colossale ma quanta gente ci ha creduto?
Direi una sindrome tipo "i perfidi giudei"...........che per raezione li rende sempre scusabili anche quando non lo sono.........o nel dubbio vedi Sabra e Chatila sempre colpevoli.

A proposito ..........la reazione della falange fu dovuta al fatto che venne fatto saltare per aria il governo Gemayel lui compreso appena insediato
 
si continua a sbagliare strada.
Siete cristiani?
Bene.
Credete nei valori del cattolicesimo?
Bene.
C'è una guerra tra palestinesi e israeliani?
Bene.

Allora non dovete vedere la ragione da una parte e il torto dall'altra ma condannare il comportamento che stanno continuando a tenere le 2 comunità: si stanno facendo una guerra e quindi STANNO SBAGLIANDO!!

Ma è chiaro questo o no?????

CHI FA LA GUERRA SBAGLIA!!
SEMPRE E COMUNQUE!

Oppure esistono davvero guerre giuste e guerre sbagliate?

Il fatto è che ciiip e felixeco, ritenendo che esistono buoni motivi su questo pianeta per intavolare delle guerre (e infatti appoggiano il comportamento del ns governo che, in barba alla COSTITUZIONE DELLA NS REPUBBLICA....mica bruscolini eh???!!, partecipa attivamente alle guerre in giro per il mondo) cercano a tutti i costi un pretesto per dire di essere sentiti minacciati e sotto tiro.
Questa volta l'espediente è "la stampa di sinistra": che aizza il popolo contro una parte la quale invece ha tutte le ragioni del mondo di sentirsi minacciata e quindi di intavolare una guerra.

E se qualcuno dice che la guerra è sbagliata?
Ah bè allora è filo-terrorista e filo-arabo.

Il paradosso risiede nel fatto che oramai gli sbandieratori del cattolicesimo (CL e tutto il suo patetico teatrino di indegne ipocrisie in testa....) sono divenuti i più acerrimi nemici della pace....
Io che non sono praticante nè cattolico per convinzione credo di difendere molto di + i dettami di Santa Romana Chiesa, per questo argomento, che tutti i vari personaggi che a Rimini si sono alternati...

un saluto
 
Re: .........

felixeco ha scritto:
A proposito ..........la reazione della falange fu dovuta al fatto che venne fatto saltare per aria il governo Gemayel lui compreso appena insediato

Forse........ a sproposito.
Neanche i nazisti arrivavano a simili rappresaglie.
3.000 civili torturati, violentati e massacrati.
Sei sicuro di essere il Felix cristiano che mi ha risposto precedentemente e che avrebbe chiesto perdono a Dio se un giorno fosse dovuto ricorrere all violenza?
 
Re: riporto

felixeco ha scritto:
che ,tornando all'inizio , se parteggia di + per una parte (la palestinese)
indirizzerà l'opinione sempre lì, qualsiasi errore faccia.Semplice no?

La tua mi sembra una visione un po' manichea, indipendentemente da quello che scrivono i giornali di un colore o dell'altro, sappiamo bene che né i palestinesi né gli israeliani sono "buoni" e immacolati.

Gli italiani sanno bene che lo stato israeliano è amico degli USA e che gli USA fanno il bello e il cattivo tempo (politico e sociale) dove pensano di poterne trarre vantaggi, da Israele all'Iraq, e magari anche in Iran.

Lasciando da parte i giudizi di valore sulle azioni degli USA, credo sia inevitabile, per l'opinione pubblica, vedere i palestinesi come un popolo schiacciato da interessi e poteri più grandi di loro.

E per un problema che si pone all'attenzione ce ne sono altri che restano nell'ombra: gli USA premono per fare entrare nell'UE la Turchia (chissà perché!), il cui comportamento verso le minoranze cecene non è certo migliore delle stragi che Il Chimico avrebbe perpetrato in Iraq.

PS: "cattolicesimo antinazista"? parafrasando un vecchio spot: per alcuni ma non per tutti.
 
Re: .........

Catullo ha scritto:
felixeco ha scritto:
A proposito ..........la reazione della falange fu dovuta al fatto che venne fatto saltare per aria il governo Gemayel lui compreso appena insediato

Forse........ a sproposito.
Neanche i nazisti arrivavano a simili rappresaglie.
3.000 civili torturati, violentati e massacrati.
Sei sicuro di essere il Felix cristiano che mi ha risposto precedentemente e che avrebbe chiesto perdono a Dio se un giorno fosse dovuto ricorrere all violenza?

scusate il ritardo:

io non sto difendendo un massacro infame..........ci mancherebbe;
non mi piaciono le mezze verità e i tribunali a priori.Il primo errore fu 2000 anni fa.
 
guarda cosa ti ritrovo tra la marea di articoli che tengo

in formato tif:
riprovo con bmp:

niente da fare.
Vi invio l'art.su La Stampa appena lo trasformo
titolo: la sinistra? da sempre anti-israele.
Peppino Caldarola- ex-direttore de L'Unità
dal libro:
PERCHE' ISRAELE (Guastalla ed.) 2003
 
ci riprovo

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