meglio farla leggere tutta l'epopea di Carlà ,Sherlock Holmes per due giorni:
L'assassino nella chat
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Due settembre, si torna dalle vacanze. 
 
Quest'anno sono state piu' lunghe e tranquille del solito: 
niente G8, niente Bin Laden, perfino gli scandali americani 
sembrano in stand by e comunque, per le borse, tutto previsto. 
 
Infatti si sono concesse un bel rally estivo a bassi volumi. 
 
Quelli di voi che avevano investito qualcosa 
sugli indici americani e italiani hanno riavuto indietro 
i soldi con un interesse attorno al 15 per cento. 
 
Meglio di un calcio nel fondoschiena no? 
 
Ma c'e' una storia ancora calda che mi ha fatto pensare: 
Nadia Meneghini, 20 anni di Torino, e' stata trovata 
strangolata nella sua abitazione dai genitori che tornavano 
dalle vacanze. 
 
Forse ha incontrato l'assassino in una chat sulla rete. 
 
Pare che usasse il nickname YuYu e che avesse l'abitudine 
di trascorrere alcune ore al giorno nel simulmondo delle 
chat internettiane. 
 
La polizia indaga in tutte le direzioni. 
 
Intanto il fidanzato di Nadia e' trattenuto in questura 
per essere interrogato e giura che nella notte Nadia non 
ha aperto alla porta. Lui si era sempre lamentato di 
questa sua passione per le chat. 
 
I vicini hanno sentito rumori di lite provenire dalla casa. 
 
Nadia era sicura di conoscerlo bene questo suo amico di 
chat: erano mesi che ci comunicava su Internet, 
magari lui aveva anche chiamato da un cellulare e la 
voce era cosi' rassicurante e simpatica. 
 
Aveva accettato di incontrarlo, direttamente a casa sua. 
 
Cosi' aveva violato, senza saperlo, le regole auree 
del Simulmondo ed era cominciata la sua fine. Se le cose 
sono davvero andate cosi', credo di sapere cosa possa 
essere successo. 
 
Perche' io le regole del Simulmondo le conosco abbastanza. 
 
(sono quasi tutte in questo libro) 
http://www.apogeonline.com/apogeo/SchedaLibro.po?Cod=88-7303-878-6 
 
Ci sono due modi per usare Internet e le sue risorse: 
1 Per comunicare; 
2 Per simulare. 
 
Fa una bella differenza. 
 
Nel primo caso si usano le possibilita' di Internet, 
chat incluse, per rendere migliore e piu' interattiva 
la Terraferma, il nostro mondo di tutti i giorni. 
Nel secondo caso si usano le possibilita' di Internet, 
chat incluse, per acquisire una nuova identita', 
insofferenti di quella vera, per sfuggire al mondo reale. 
 
Nadia, forse, usava Internet nel pericoloso modo numero 2. 
 
Nelle chat si possono solo cercare (e trovare) persone 
che comunicano in un modo che ci piace. Intrecciando 
altri media, per esempio foto (via email) e voci (via 
cellulare) possiamo aumentare il senso di conoscenza 
e quindi il piacere della comunicazione. 
 
Ma l'identita' delle persone, all'inizio, ci sfugge. 
 
Quando Nadia ha aperto all'assassino la porta della sua 
casa, quell'uomo, se le cose sono davvero andate cosi', 
non era nessuno. Gli amici di Torino non lo conoscevano, 
i parenti non lo avevano mai visto e nemmeno sentito 
nominare, i vicini di casa non ne sapevano nulla... 
 
Era solo un simuloide che irrompeva sulla Terraferma. 
 
Si sa ancora poco su questa vicenda e quindi procedo 
per congetture. Ma mi piacerebbe molto dare il mio 
contributo alle indagini, per quell'esperienza che ho 
di queste cose. Adesso la polizia sta cercando tracce 
nel computer di Nadia e trovera' indirizzi web di 
chat assortite e piccole tracce digitali non molto utili. 
 
In realta' le cose potrebbero essere semplici. 
 
Il killer potrebbe averla ammazzata perche' Nadia non 
lo ha 'riconosciuto'. In chat e per telefono era cosi' 
dolce e tranquillo, dal vivo lo era molto meno. 
La foto non gli somigliava quasi per niente, magari 
non era neppure davvero la sua. Varcata la soglia 
della Terraferma era diventato un altro. 
 
Lui aveva usato il Simulmondo per simulare. 
 
Lei voleva cancellare tutto, ricacciarlo dietro 
lo schermo, nella chat da dove era venuto. Ma ha, 
scoperto, troppo tardi, che non era piu' possibile. 
Lui, intanto, ha capito che la sua vera identita' non 
piaceva alla povera Nadia. Tutto il castello e' crollato. 
 
E invece di spegnere il computer l'ha strangolata. 
 
Ps. Proviamo ad aiutare le indagini? 
Magari tra i miei oltre centomila lettori c'e' 
qualcuno che sa qualcosa, oppure ha soltanto 
suggerimenti o idee da dare agli inquirenti. 
 
Scrivete a: 
 
f.carla@finanzaworld.it 
 
-secondo giorno:
martedì, 3 settembre 2002
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Il caso e' chiuso
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Il Simulmondo e' innocente. 
 
La povera Nadia Menighini e' stata uccisa dal fidanzato. 
Ha confessato dopo altre 50 ore di interrogatorio, 
incastrato proprio dalle tracce digitali di quei 
computer e telefonini di cui era tanto geloso. 
 
La ragazza di schede ne aveva addirittura tre. 
 
Una, segretissima, era riservata agli amici della chat. 
Il vero maniaco non era nascosto nelle stanze di 
Digilander, ma si aggirava nella vita di Nadia gia' 
da qualche tempo, come avevano suggerito molte delle 
tantissime email che mi erano arrivate ieri. 
http://www.finanzaworld.it/newsletter.asp?idnl=616&a=1 
 
Il caso e' chiuso. 
 
Mi aveva fatto uno strano effetto andare nella stanza 
di Torino della chat di Iol. Nel pomeriggio c'erano 
una trentina di chatters di routine, piu' o meno come 
ogni giorno a quella stessa ora. Ho chiesto in giro 
se qualcuno conosceva YuYu, il nickname della ragazza 
strangolata, ma nessuno le aveva mai parlato. 
 
Cinque ragazzi, pero', l'avevano incontrata nei mesi scorsi. 
 
La polizia non aveva mai creduto alle storie raccontate 
dal fidanzato. La povera Nadia aveva paura di quel 
ragazzo geloso e dal passato incerto (adesso i magistrati 
vogliono riaprire il caso della sua precedente 
fidanzata sparita nel nulla in Sicilia...) e non dei 
suoi amici delle chat. 
 
L'assassino veniva dalla Terraferma. 
 
Sempre ieri, mentre il fidanzato-killer non aveva 
ancora confessato, ho provato a scrivere 'YuYu' nel motore 
di ricerca di Digilander. Niente di speciale, 
solo il titolo di un personaggio dei cartoni animati 
giapponesi, oppure un nome popolare a Tokyo, una teenager. 
 
Adesso sappiamo come e' andata tutta la storia. 
 
Erano davvero due i mondi in lotta fra loro e nella 
vita di Nadia Menighini, ma non erano la Terraferma e il 
Simulmondo. Erano il fidanzato che lei non voleva piu' e 
la nuova vita che intuiva nei tanti ragazzi che poteva 
conoscere grazie alla chat di Internet. 
 
Troppi per quel ragazzo cosi' geloso. 
 
Talmente tanti che non sapendo chi odiare di preciso, 
difficile picchiare un rivale del Simulmondo, l'assassino 
ha deciso di incolparli tutti. Ha strangolato Nadia 
e poi ha raccontato alla polizia di questo strano mondo 
delle chat, sfuggente e leggero, ideale per nascondere 
un killer. 
 
Invece faceva piu' paura la Terraferma. 
 
I 5 ragazzi delle chat erano gia' stati tutti identificati 
e uno si era addirittura presentato spontaneamente 
ieri mattina. Con Nadia aveva trascorso qualche ora a 
Torino, poche chiacchiere e un giro assieme, niente di piu'. 
La soluzione del rebus stava da un'altra parte. 
 
Il telefonino sparito sapeva tutto. 
 
Inchiodato dai tantissimi errori digitali seminati in giro, 
il fidanzato alla fine ha confessato. Aveva fatto una 
telefonata dal cellulare di Nadia, con la sua sim, 
quando la ragazza era gia' morta. Invece di un alibi 
aveva scritto la sua condanna finale. 
 
Esiste una morale in questa storia scellerata? 
 
Forse. Si fa presto a buttare la croce addosso a Internet e 
al Simulmondo, ma la verita' e' che, se usati a dovere, 
questi media migliorano la vita. Gli assassini e i pedofili 
c'erano anche prima, ma adesso fanno piu' fatica a sparire. 
Nascondono i coltelli e buttano via le pistole, lavano 
le macchie di sangue dalla scena del delitto. 
 
Ma non possono cancellare le loro invisibili orme digitali.