Vabbe', mi tocca raccontarvi un aneddoto.
Tanti anni fa facevo sci di fondo. Mi ero unito a un gruppo organizzato che esisteva da anni tanto che ormai erano quasi tutti pensionati o pensionandi. Del resto nella mia zona se vuoi fare sci di fondo e' cosi' o niente. Io ero l'ultimo arrivato e tra i pochi giovani c'era pure una ragazza di qualche anno piu' vecchia di me, capelli castani, lisci e lunghi, con una frangetta a evidenziare il bel visino tondo. Si presentava gia' vestita con una tuta da sci rosa, residuato anni 80, per niente aderente e forse piu' adatta a fare discesa che fondo. Non si truccava, forse per il contesto o forse perche' proprio se ne fregava. La sua ruotine tipica durante la giornata era salire sull'autobus, mettersi accanto al finestrino, osservare in silenzio il panorama senza interagire con nessuno. Poi inforcava gli sci e, sola o al massimo con un'altra donna, faceva il suo giro e ci ritrovavamo sull'autobus per il ritorno, con lo stesso identico copione. Forse il fatto di essere meridionale non aiutava in un gruppo di veneti che parlava sempre in dialetto.
Pero' era una testarda e da quel che mi dicevano gli altri, pur essendo particolarmente introversa, erano anni che partecipava alle uscite.
Una volta, non ricordo se in pista o al bar a fare colazione, scambiammo qualche battuta ed inizio' una, non dico amicizia, ma una simpatia, tanto che capitava spesso di trovarci a fare il percorso insieme e fare qualche parola, tra lo stupore degli altri che la vedevano sempre isolata. Cosi' venni a sapere che faceva l'insegnante di sostegno, aveva una figlia ed era separata. Verso la fine della stagione facemmo una uscita attorno a un lago ghiacciato, in Alto Adige vicino al confine con l'Austria, ma non ricordo il nome. Ci ritrovammo ancora io e lei a fare il percorso insieme e ci perdemmo tra le piste.
Arrivammo in ritardo al ritrovo sull'autobus, tanto che gli altri iniziavano a preoccuparsi. Quando ci videro arrivare avranno pensato che ci eravamo infrattati nella neve a fare chissa' che, ma ovviamente non era successo niente.
Alla fine della stagione, sempre sull'autobus, ci scambiammo pure i numeri di telefono e il fanfarone del gruppo fece con la mano il gesto della trombata. In realta' quella fu l'ultima volta che la vidi. L'anno dopo c'erano pochi iscritti per noleggiare una corriera e il gruppo si sciolse.