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Usa, dalla Camera sì all'innalzamento del debito fino a maggio

La legge elimina fino a maggio il tetto del debito, fissato a poco meno di 16.400 miliardi di dollari. La palla ora passa al Senato. Casa Bianca soddisfatta a metà

La Camera degli Stati Uniti, a maggioranza repubblicana, ha approvato il progetto di legge per l’estensione del tetto del debito fino a maggio.


La misura, che dovrà ora essere sottoposta al voto del Senato, è stata approvata con 285 voti a favore e 144 contrari.

Tecnicamente si tratta di una sospensione: il tetto del debito, fissato per legge a poco meno di 16.400 miliardi di dollari, viene temporaneamente eliminato e il Dipartimento del Tesoro Usa la possibilità di continuare a prendere soldi in prestito. Il campanello d'allarme per il raggiungimento del limite è stato raggiunto lo scorso dicembre. Attualmente sono in vigore misure temporanee varate dal Tesoro per guadagnare tempo e consentire al paese di pagare debiti già contratti. Il testo approvato oggi prevede che Camera e Senato approvino la legge di bilancio entro il 15 aprile, altrimenti saranno congelati gli stipendi dei parlamentari fino al raggiungimento di un accordo sulla finanziaria.

Ora la palla palla al Senato: il leader della maggioranza Harry Reid ha fatto sapere che la camera alta si prepara ad approvare il testo il prima possibile senza apportare cambiamenti. Poi servirà la ratifica da parte del presidente Barack Obama, che ha detto che non si opporrà alla misura, scongiurando in questo modo il rischio di default.

Casa Bianca soddisfatta a metà
L’amministrazione Obama ha accolto con favore il via libera della Camera Usa all’estensione del tetto del debito, ma ribadisce che sarebbe stata meglio un estensione "più lunga" per evitare una prolungata incertezza. È quanto ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Nancy Pelosi, capogruppo alla Camera dei democratici, ha definito il provvedimento una sorta di "gioco" perché prolunga l’incertezza.



quando vota il senato?
 
Gli Usa si preparano al peggio: senza un accordo Obama-repubblicani il 1° marzo sarà crisi

NEW YORK – "Sequester", già la definizione è sinistra, si riferisce ai tagli automatici di spesa per 85 miliardi di dollari nel 2013 che scatteranno il prossimo primo di marzo in mancanza di un compromesso fra democratici e repubblicani per ridurre il disavanzo pubblico.
E dunque questo fine settimana, l'America è in panne, preoccupata, affranta dall'idea che fra pochi giorni possano mancare fondi federali per la gestione di quasi tutte le attivita' operative in cui e' coinvolto il governo. L'impatto sull'economia? Un taglio del 9% delle spese discrezionarie e del 13% delle spese per la Difesa. Questo si tradurrà in un impatto negativo sul Pil calcolato fra l'1 e l'1,5%. Del resto gia' il quarto trimestre ha segnato una contrazione dello 0,1% dovuta esclusivamente al fatto che molti ministeri e agenzie pubbliche avevano cominciato a tirare i remi in barca in previsione della prima scadenza, poi rimandata in extremis, alla fine del 2012. Ma le stime macro non ci danno la misura del caos in cui potrebbe precipitare il paese.
Le linee aeree hanno gia' organizzato incontri di emergenza per prepararsi al peggio, alla riduzione di personale addetto alle torri di controllo e di quello per la sicurezza, con conseguenti ritardi e nella peggiore della ipotesi l'eliminazione di migliaia di voli. Lo stesso vale per gli ospedali pubblici, per i pompieri, per agenzie federali come quella per i controlli sanitari alimentari che prevede 1.200 ispezioni in meno con il pericolo di far passare prodotti avariati e di epidemie. Ma la ricaduta e' anche sui centri di ricerca sanitaria nazionale. Francis Collins, il direttore della NHS ha stimato che il 5% dei fondi potrebbe sparire: "Abbiamo 27 centri di ricerca – ha detto Collins – questo vuol dire che centinaia di ricerche potrebbero essere annullate e centinaia di ricercatori licenziati". La Epa, l'agenzia per l'ambiente, potrebbe a sua sospendere 2000 ispezioni ambientali, con pericoli di inquinaemnti e ricadute devastanti in termini di costo e di rischio per la popolazione. Lo stesso vale per l'agenzie per il controllo delle scorie atomiche che avra' un taglio di 6 miliardi di dollari e per la National Oceanic and Atmopsheric Administration. In quel caso la stima e' per la perdita di 1.400 contrattisti, 2,600 dipendenti e la cancellazione di 2.700 proposte di lavoro. La National Science Foundation potrebbe perdere 1000 progetti di ricerca che si tradurranno secondo Sandra Subresh in 12.000 ricercatori senza lavoro.
L'impatto piu' forte sara' sul Pentagono. Le stime parlano di centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio. Un esempio? A Hampton Road, in Virginia, una localita' che da sempre vive grazie alla domanda delle basi navali di Norfolk si abbattera' un tornando di tagli per il 17% del totale di quelli previsti dal Pentagono. Conseguenza sull'indotto? Una perdita di 200mila posti di lavoro nella Virginia Settentrionale fra occupati direttamente dal Pentagono e aziende che lavorano per le basi o per il ministero della marina militare.
Ma il Pentagono ha gia' dato un stima che fa rabbrividire: se entro quattro giorni non cambiera' nulla si metteranno in cantiere licenziamenti per 400.000 persone entro il mese di aprile.
Come se ne puo' uscire? Con un compromesso fra Obama e i repubblicani. L'obiettivo doveva essere di ridurre alcune delle spese sociali, ma grazie alla sua vittoria elettorale Obama chiede di piu': meno tagli alle spese sociali e nuovi aumenti delle tasse. I repubblicani sono furiosi. Ma la dimensione locale del rischio economico fara' miracoli: nessuno vuole essere accusato di aver contribuito alla perdita di posti di lavoro nella propria circoscrizione per una rigidita' dottrinale.


Gli Usa si preparano al peggio: senza un accordo Obama-repubblicani il 1° marzo sarà crisi - Il Sole 24 ORE
 
...il minisep fino a ca 25 è ancora in 4 di 5 a scendere

...per il resto non ho ancora le idee molto chiare ...ma mi sembra di vedere che cmq c'è un rallentamento da parte della fed nel fornire liquidità ...insomma non sembrerebbe stia mantenendo i "ritmi" sostanziosi della prima metà del 2012

...sembrano da tenere in osservazione usd la cui repentina caduta con crb in spolvero decreterebbe la fine dei giochi long ...non pare improbabile che usd possa cmq continuare la sua corsa fino a formare una figura certa tipo doppio max ...attorno alla sua svolta in negativo dovremmo vedere il max degli indici usa
 
RBS che buffoni bloccano i prezzi per non far comprare son rientrati da 0371 a 0.721 fancul anche voi 0.751 mi ero pagato gia le commissioni queste son tutte fregature RBS ladri e basta
 
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