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"Euro finirà per far saltare l'Europa in aria, anziché unirla"

http://www.wallstreetitalia.com/art...-saltare-l-europa-in-aria-anziche-unirla.aspx
euro-finira-per-far-saltare-l-europa-in-aria-anziche-unirla.aspx
L'INTERVISTA | Stephan Werhahn, lo sfidante euroscettico di Merkel alle prossime elezioni, contesta Esm e piano Draghi di acquisto di debito dei paesi in difficolta'. Violato Trattato fondatore Ue. Per la Germania meglio tornare al marco.

 
PRESA DELL'EUROPA DA PARTE DI GOLDMAN SACHS ORA E' COMPLETA

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FONTE: LINDIPENDENZA.COM

Il governo britannico ha deciso di cambiare radicalmente la guida della Banca d’Inghilterra, nominando alla carica di governatore il canadese Mark Carney, attuale governatore della Banca centrale del Canada. La decisione è stata annunciata dal ministro delle Finanze George Osborne, il quale ha confermato che Carney rileverà la guida della Bank of England per otto anni, in sostituzione dell’attuale Mervyn King, che lascerà a giugno e assumerà anche nuovi poteri di vigilanza sulle banche.

E sapete dove ha lavorato Carney, dopo laurea e PhD ad Oxford? Bravissimi, Goldman Sachs.
 
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CAOS ITALIA, VERSO IL REFERENDUM CONSULTIVO PER L'INDIPENDENZA DEL VENETO

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DI RED
senzasoste.it

Non stiamo parlando di una versione italiana di Chaos Usa di Bruce Sterling, dove gli Stati Uniti sono disintegrati da potenti forze sociali centrifughe, ma di una notizia ufficiale che è sfuggita al mainstream. Principalmente occupato ad analizzare i decimali di voto in elezioni propedeutiche a successive elezioni oppure intento a rincorrere le emergenze. Ebbene si è reale: il Veneto va verso il referendum consultivo sull'indipendenza. Grazie ai voti decisivi di un consigliere regionale del Pd, e fin qui, e di uno di Rifondazione (!).
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di Gianni Tirelli
Stampare moneta senza una copertura aurea, corrisponde a mettere in circolazione soldi falsi.
Nell’immaginario collettivo di molti, le banche sono viste come un organismo che cura i nostri interessi. Si è convinti in pratica che siano società pubbliche arbitri del nostro sistema monetario – ma non solo! Le banche come Banca di Italia o la stessa BCE sono considerate organizzazioni che mantengono l’equilibrio proprio perchè hanno il potere di stampare moneta. Un capitalismo che gioca a monopoli con la vita delle persone.
Sin da quando è stata costituita la Banca d’ Italia, per gli istituti di emissione di moneta, esisteva l’obbligo della riserva aurea, necessaria per garantire la convertibilità della moneta emessa, con oro corrispondente al suo valore di mercato.L’obbligo di garantire le emissioni con parità aurea era stato istituito per dare certezze di stabilità delle banconote emesse. Ma ai grandi speculatori servono sconquassi, con alti e bassi delle crisi, per profittare in borsa.

A questo punto, è doveroso domandarsi in che modo potrà ancora sopravvivere il Sistema Finanziario, se il bacino dal quale si é alimentato per decenni, si è ridotto ad un rivolo. La comunità non lavora, non produce e non acquista più, costretta a ridurre i consumi energetici e idrici. Si spengono i boiler, il riscaldamento, si evita di usare l’automobile, di pagare bolli, assicurazioni, meccanici e sanzioni amministrative – di andare dal dentista, dall’oculista, dal farmacista, mentre la vendita dei beni effimeri e voluttuari, sta precipitando ai minimi di sempre, a fronte di quelli di prima necessità. Presto la disoccupazione raggiungerà livelli impressionanti!!
Così il Sistema Finanziario, nell’impossibilità di poter disporre dei profitti un tempo sottratti indebitamente alla comunità, comincia a sbarazzarsi di tutti quei servi, cortigiani, spie e papponi (i professionisti) che un tempo aveva assoldato e che foraggiava a fronte delle loro perverse competenze. Il Sistema Potere è sul punto a fagocitare se stesso, dentro una guerra al massacro, dove i vari soggetti (gruppi di potere) che lo rappresentano, si scanneranno fra loro fino ad auto/eliminarsi. Un albero senza radici in procinto di abbattersi al suolo, dentro un boato sordo!
Oggi, la quantità di soldi in circolazione è direttamente proporzionale alla loro capacità distruttiva.
Cercare di combattere l’attuale crisi planetaria, immettendo liquidità sul mercato, è come volere riempire il letto di un fiume in secca, con secchi d’acqua. La sorgente, si è prosciugata per sempre, e la poca acqua rimasta, è appena sufficiente per dissetare i nostri figli.
Che i soldi, poi, non siano fonte di felicità, ma l’esatto contrario, è un dato di fatto – oggi, ancora più di ieri.
Con tutta questa montagna di soldi in circolazione nel mondo, potremmo acquistare l’intero sistema solare, essendo la somma del loro valore nominale infinitamente superiore rispetto all’effettivo valore dei beni terreni, determinato da un concetto di ragionevole equità. E alla fine, che senso avrebbe l’essere in possesso di un atto che ci certifica la proprietà di un bene astratto e inaccessibile? Cosa ce ne faremmo e quali vantaggi ne avremmo in cambio? Nessuno, oltre lo stupido piacere di ostentare una proprietà virtuale. “ Vedi quel mucchietto di stelle lassù, sono tutte mie!”
Per tanto, tutta quella mole di denaro della quale non si scorge la vetta, non ha alcun reale potere d’acquisto, non essendoci, oggi, nulla che abbia più senso acquistare, produrre e su cui investire. La ricchezza personale si è ridotta a mera ostentazione di un potere effimero, illusorio, sia dal punto di vista etico, estetico e materiale, che di autentico benessere. Non dimentichiamoci inoltre, che tutto lo sforzo incentrato sul produrre denaro e dei suoi meccanismi, è la causa prima della catastrofe ambientale, per via della quale, nulla presto avrà alcun valore, che non siano i beni di prima necessità.
E’ dunque assolutamente necessario comprendere che i ricavi più sostanziosi dell’Impero Industriale Pagano, non provengono dalla costruzione, ma dalla distruzione, dalla violazione e profanazione dell’ambiente, dell’etica, della morale e del buon senso.Per questo, oggi, il loro valore è pari a zero.
Tutto ciò, non è ricchezza, ma la peggiore delle povertà, della miseria più nera.Stiamo precipitando come un’enorme pietra, lungo il ripido crinale di una montagna, ad una velocità incontrollata e, presto, ci schianteremo contro la granitica ottusità del nostro cuore malato.

“L’uomo fu posto sulla terra – dice la Genesi – perché la coltivasse e la custodisse”; ma il giardino c’è già, le materie prime ci sono già. Ecco, allora, un altro tema importante per la giustizia e per la solidarietà: la destinazione universale dei beni – Il primato non è quello della proprietà privata!
Essa è al massimo una delle vie, come la democrazia per la politica, che sono state scelte nell’interno della storia per cercare di raggiungere quella verità primaria che è la destinazione universale dei beni.
S. Ambrogio, vescovo di Milano, in una sua opera scrive queste parole: “La terra è stata creata come un bene comune per tutti, per i ricchi e per i poveri. Perché allora, voi ricchi, vi arrogate un diritto esclusivo sul suolo? Quando tu aiuti il povero, tu o ricco, non gli dai del tuo, ma gli rendi il suo.
Infatti, la proprietà comune, che è stata data in uso a tutti, tu solo la usi; la terra è di tutti, non solo dei ricchi. Dunque, quando tu aiuti il povero, restituisci il dovuto, non elargisci il non dovuto”.

“Pensiamo al problema del debito delle nazioni povere o a quello della fame. Noi siamo assisi nel mondo a una tavola nella quale abbiamo tutto, anzi, siamo con problemi di linea e di dieta.Dall’altra parte della tavola ci sono tantissime persone, molte più di noi, che ricevono soltanto le briciole.
C’è allora bisogno di ricordare a questo punto anche un’altra componente, quella della giustizia, che deve reggere non soltanto le scelte politiche, ma anche le scelte sociali.
Il dramma del nostro tempo è questo: la nostra superficialità, la nostra banalità fa sì che si vedono tutti quelli che muoiono di fame, si vedono le ingiustizie, si sentono ma, esse, vengono poi omologate in una immensa chiacchiera mediatica. Le nostre orecchie sono ostruite di ortiche e non ascoltano più la voce del principio della solidarietà e della giustizia che vuol dire impegno e riconoscimento di un dono, ma anche amore per gli altri”.
Lo Stato Italiano rischia di implodere per indebitamento diretto e dei cittadini; il governo faccia restituire allo Stato le azioni della Banca d’Italia al suo prezzo di emissione e delegarla alla sua funzione di Istituto di Emissione e di Tesoreria dello Stato, anche in sintonia con gli accordi di Maastricht e con la BCE, unica soluzione che ridarebbe ossigeno al Paese e che concorrerebbe a riportare a livelli primari l’economia nazionale.







 
tecnicamente.tra una nota da banco emessa a marcianise e una nota da banco emessa a francoforte,nn vi e' nessuno differenza.anzi quella di marcianise nn aumenta il debito pubblico. nessuno di noi ci pensa,pero' riflettete un secondo : e i buoni pasto(tralasciando la ciurlata del 10% come comm),pensate al principio,chi li emette?sono falsi? valgono per la carta o per il valore che gli attribuiamo noi?creano debito pubblico? perche ogni comune nn incomincia a stampare e postarli nell'attivo di bilancio?eh costo carta,pari a zero,valore indotto o riconosciuto 5-6 euro ,signoraggio per il comune,tutto. bilanci in attivo e tasse zero,vedi mo? poi sotto la casa del sindaco ci piazzano una bomba o alla mattina una macchina lo asfalta,pero' ' se trovi uno coraggioso ,perche' no
 
Eliminare il debito pubblico degli Usa in un colpo solo, e fare lo stesso con Gran Bretagna, Italia, Germania, Giappone, Grecia. E nello stesso tempo rilanciare l’economia, stabilizzare i prezzi e spodestare i banchieri. In modo pulito e indolore, e più rapidamente di quel che si può immaginare. Con una bacchetta magica? No. Con una legge semplice, ma capace di sostituire l’attuale sistema, in cui a creare denaro dal nulla sono le banche private. Basterebbe un provvedimento che obblighi gli istituti di credito a detenere una riserva finanziaria reale, del 100%. A proporlo sono due economisti del Fondo Monetario Internazionale, Jaromir Beneš e Michael Kumhof. Tu, banca, vuoi lucrare sul prestito di denaro? Prima devi dimostrare di averlo davvero, quel denaro. Troppo comodo farselo dare dalla banca centrale (che lo fabbrica dal nulla) per poi “taglieggiare” famiglie, aziende e interi Stati, imponendo interessi esorbitanti.
Lo studio dei due economisti, “The Chicago Plan Revisited”, contiene «una proposta rivoluzionaria e “scandalosa”»: Maria Grazia Bruzzone, su “La Stampa”, sottolinea la risonanza mondiale del dossier, che irrompe come una bomba sul sistema capitalistico mondiale ormai inceppato. Il debito globale è arrivato all’esorbitante somma di 200 trilioni, cioè 200.000 miliardi di dollari, mentre il Pil del mondo è inferiore ai 70 trilioni. Tradotto: il debito mondiale è pari al 300% del prodotto interno lordo dell’intero pianeta. «E a detenere questa immensa montagna di debito – che continua a crescere – sono più le economie avanzate che i paesi in via di sviluppo», ricorda la Bruzzone, sottolineando che «il cuore e la croce del problema» sono le massime “potenze”: Giappone, Europa e Stati Uniti. Di qui la sortita “eretica” di Beneš e Kumhof: semplicemente cancellare il debito, farlo sparire. A scatenare il dibattito è stato l’ultimo rapporto Fmi, che punta il dito sulle politiche di austerity mirate a ridurre il debito pubblico. Politiche che «potrebbero portare in recessione le economie», visto che «tagli e aumenti delle tasse deprimono l’economia».
Non solo. Il Fondo Monetario sarebbe realmente preoccupato: la crisi che sta devastando l’Europa minaccia di essere peggiore di quella finanziaria del 2008. La sorpresa è che persino il Fmi ora pensa che «l’austerità possa essere usata per giustificare la privatizzazione di servizi pubblici», con conseguenze «potenzialmente disastrose». Ma se il problema è il debito – pubblico, ma ormai “privatizzato” dalla finanza – non lo si può cancellare? Soluzione già ventilata dalla Banca d’Inghilterra, che detiene il 25% del debito sovrano britannico: la Bank of England potrebbe azzerarlo con un clic sul computer. Vantaggi: «Si pagherebbero molto meno interessi, si libererebbe liquidità e si potrebbe rendere meno dura l’austerità». Il dibattito ferve su molti media, a cominciare dallo stesso “Financial Times”.Discussione nella quale irrompe ora la proposta rivoluzionaria dei due economisti targati Fmi: cancellare il debito.
“The Chicago Plan Revisited”, scrive Maria Grazia Bruzzone, rilancia e approfondisce il “Chicago Plan” originario, elaborato nel bel mezzo della Grande Depressione degli anni ‘30 da altri due economisti, Irving Fischer ed Henry Simons della Chicago University, culla del liberismo. Cancellare il 100% del debito? «Il trucco è rimpiazzare il nostro sistema, dove il denaro è creato da banche private – per il 95-97% della disponibilità di denaro – con denaro creato dallo Stato. Vorrebbe dire tornare alla norma storica, prima che il re inglese Carlo II mettesse in mani private il controllo del denaro disponibile», nel lontano 1666. Significherebbe un assalto frontale alla “riserva frazionale” delle banche, accusate di signoraggio speculativo sull’emissione di moneta: se i prestatori vengono invece costretti a detenere il 100% di riserve proprie a garanzia di depositi e prestiti, «perdono l’esorbitante privilegio di creare denaro dal nulla». Di conseguenza: «La nazione riguadagna il controllo sulla disponibilità di denaro», e inoltre «si riducono i perniciosi cicli di espansione e contrazione del credito».
Gli autori del primo “Piano di Chicago” avevano pensato che i cicli di espansione e contrazione del credito portano a una insana concentrazione di ricchezza: «Avevano visto nei primi anni Trenta i creditori pignorare gli agricoltori ridotti sul lastrico, accaparrarsi le loro terre o comprarsele per un pezzo di pane». Oggi, gli autori della nuova edizione di quel piano sostengono che il “trauma”del ciclo di credito che si espande e contrae – causato dalla creazione privata del denaro – è un fatto storico che si ritrova già coi Giubilei del Debito nell’antica Mesopotamia, così come nell’antica Grecia e persino a Roma. Il controllo sovrano (dello Stato o del Papa) sulla moneta corrente, ricorda la Bruzzone, in Gran Bretagna rimase tale per tutto il medioevo, fino al 1666, quando è cominciata l’era dei cicli di espansione e contrazione. Con la “privatizzazione bancaria” della moneta, aggiunge il “Telegraph”, «si aprì la strada alla rivoluzione agricola e subito dopo alla rivoluzione industriale e al più grande balzo economico mai visto» – ma non è il caso di “cavillare”, ironizza il quotidiano.
Secondo i giovani economisti del Fmi, è solo un mito – divulgato “innocentemente” da Adam Smith – che il denaro si sia sviluppato come mezzo di scambio basato sull’oro, o legato ad esso. Così come è un mito, puntualizza lo studio del Fondo Monetario, quel che si impara sui libri: e cioè che sia la Fed, la banca centrale americana, a controllare la creazione del dollaro. «In realtà, il denaro è creato al 95-97% dalle banche private, attraverso i prestiti». Le banche private, infatti, non concedono prestiti in quanto proprietarie di depositi in denaro: il processo è esattamente il contrario. «Ogni volta che una banca fa un prestito, scrive nel computer il credito (più gli interessi) e nel suo bilancio la passività corrispondente. Ma di quel denaro che presta, la banca ne ha una minima parte. Se lo fa prestare da un’altra banca, o dalla banca centrale. E la banca centrale a sua volta crea dal nulla il denaro che presta alla banca».
Nel sistema attuale, infatti, la banca non è obbligata ad avere riserve proprie – se non per una frazione minima di quello che presta. In un sistema a “riserva frazionale”, ad ogni denaro creato dal nulla corrisponde un debito equivalente: «Il che produce un aumento esponenziale del debito, fino al punto che il sistema collassa su se stesso». Gli economisti del Fmi ora rovesciano la situazione. La chiave è la separazione netta fra quantità di denaro e quantità di credito, fra creazione di moneta e concessione di crediti. Se si imponesse alle banche di prestare solo cifre coperte da riserve reali, i prestiti sarebbero interamente finanziati da riserve, ovvero guadagni accantonati. A quel punto, gli istituti di credito non potrebbero più creare nuovi depositi dal nulla. Generare profitti attraverso i prestiti – senza però disporre realmente di una riserva di denaro – è «un privilegio straordinario ed esclusivo, negato ad altri business».
«Le banche – conclude Maria Grazia Bruzzone – diventerebbero quel che erroneamente si crede che siano, puri intermediari che devono procurarsi all’esterno i loro fondi per essere in grado di fare prestiti». In questo modo, la Federal Reserve statunitense «si approprierebbe per la prima volta del controllo sulla disponibilità di denaro, rendendo più facile gestire l’inflazione». Di fatto, viene osservato, la banca centrale verrebbe nazionalizzata, diventando una branca del Tesoro, mentre ora la Fed fa ancora capo a banche private. “Nazionalizzando” la Fed, l’enorme debito nazionale si trasformerebbe in un surplus, e le banche private «dovrebbero prendere a prestito riserve per compensare le eventuali passività». Voleva già farlo John Fitzgerald Kennedy, che si mise a stampare – a costo zero – “dollari del Tesoro”, contro quelli “privati” della Fed: ma la sfida di Jfk si spense tragicamente, come sappiamo, sotto i colpi dei killer di Dallas, rapidamente archiviati dalle “amnesie” di potentissimi insabbiatori.
Moneta sovrana, emessa direttamente dal governo: lo Stato non sarebbe più “debitore”, ma diventerebbe un “creditore”, in grado cioè di acquistare il debito privato, che verrebbe anch’esso facilmente cancellato. Dopo decenni, torna in campo il fantasma di Kennedy. In sostanza: anche gli economisti del Fondo Monetario ora sposano la teoria di Warren Mosler, che si batte per la sovranità monetaria come arma vincente per uscire – una volta per tutte – dalla schiavitù finanziaria che assoggetta interi popoli, stritolati dalla crisi, al potere egemonico di una ristrettissima élite di “rentiers”, mentre l’economia reale – coi servizi tagliati e il credito concesso col contagocce – va semplicemente a rotoli. E’ l’assunto cardinale della Modern Money Theory sostenuta in Italia da Paolo Barnard: se ad emettere “denaro creato dal nulla” è lo Stato, al posto delle banche, crolla il ricatto dell’austerity che impoverisce tutti, arricchendo smisuratamente solo i parassiti della finanza. Con moneta sovrana, lo Stato può creare lavoro a basso costo. E cioè: benessere, redditi e speranze per milioni di persone, con una ripresa garantita dei consumi. Puro ossigeno per l’economia.
Non c’è da stupirsi, aggiunge la Bruzzone, se già l’originario “Chicago Plan”, per quanto deliberato da commissioni del Congresso americano, non divenne mai legge, a dispetto del fatto che a caldeggiarlo furono ben 235 economisti accademici, compresi il liberista Milton Friedman e l’inglese James Tobin, il padre della “Tobin tax”. In pratica, «il piano morì per la fortissima resistenza del settore bancario». Sono le stesse banche, aggiunge la giornalista della “Stampa”, che oggi recalcitrano davanti agli obblighi di riserva un po’ più alti (ma sempre dell’ordine del 4-6%) imposti dalle regole di Basilea III, comunque insufficienti a fare da deterrente in caso di nuova crisi. Banche: «Le stesse che spendono miliardi in lobbying e in contributi elettorali ai candidati presidenti. E che davanti al nuovo “Chicago Plan” minacciano sfracelli e sostengono che “vorrebbe dire cambiare la natura del capitalismo occidentale”». Il che forse è vero, ammette la Bruzzone: «Magari però sarebbe un capitalismo migliore. E meno rischioso».

fonte: Il Fmi: moneta sovrana, non più monopolio delle banche | LIBRE


da: Il Fmi: moneta sovrana, non più monopolio delle banche | Informare per Resistere Il Fmi: moneta sovrana, non più monopolio delle banche | Informare per Resistere
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
 
il costo della vostra stessa schiavitù, allora lasciate alle banche il potere di creare moneta." - Lord Josiah Stamp, Presidente della Bank of England negli anni '20
Il Signoraggio: definizione e forme




Definizione di Signoraggio secondo la stessa Banca d'Italia: "Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta."
In che maniera si può trarre reddito dall'emissione di moneta?

Prima forma - "Il falsario". Immaginiamo che un falsario, abbia stampato una banconota da 100 €uro, vada al supermercato e compri beni per un valore pari a 100 €uro. Se ha speso 30 centesimi per stampare la banconota, il suo reddito è stato pari a 99.70 €uro, tuttavia questo non si può definire reddito poiché stampare banconote in questa maniera è ritenuto comunemente un reato poiché mi approprio di beni senza che la banconota abbia alcun controvalore.
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Seconda forma - "Il Signorotto"
. Siamo nel medioevo ed io sono il "Signorotto" che fonde l'oro per coniare le monete. Supponiamo che un grammo d'oro valga 10 €uro. Viene da me un minatore e mi cede dieci grammi di oro per coniare la moneta. Io, nella mia fonderia, conio la moneta mettendoci solo 8 grammi di oro ma imprimo come valore nominale quello di 10 grammi, quindi la moneta vale 100 €uro. Dopo aver restituito la moneta al minatore il reddito da Signoraggio in questo caso sono rappresentati dai 2 grammi di oro (20 €uro) che ho trattenuto, meno il valore del carbone per fonderla (supponiamo 2€uro) il reddito da signoraggio in questo caso è pari a 18 €uro.

Terza forma - "La Banca Centrale Nazionale". La BCE privata, che ha ufficialmente il compito di iniettare moneta all'interno delle nazioni europee, stampa (con 3 €uro) 10 banconote da 100 €uro e acquista un Titolo di Stato da 1000 €uro presso la Borsa Italiana s.p.a.. Alla scadenza del titolo incassa gli interessi - supponiamo del 5% - pari a 50 €uro. In questo caso la BCE ha ottenuto un reddito da Signoraggio pari a 47 €uro (50€ - 3 del costo tipografico). Oggi però, con la moneta elettronica, il profitto è di 50 €uro, inoltre bisogna ricordare che la BCE rimane a credito di 1000 €uro perché detiene il titolo.
Questa è la più criminosa forma di Signoraggio perché la BCE utilizza l'emissione della moneta per indebitare le nazioni e poi utilizza il debito pubblico come arma di ricatto nei confronti dei governi. A differenza del falsario, che si appropria solo dei beni prodotti dai cittadini, la banca centrale, ancora peggio, si appropria anche dei diritti dei cittadini.
Tecnicamente con l'emissione del Titolo del Debito, si potranno verificare Ie seguenti ipotesi:
Ipotesi A: la BCE dopo aver incassato i 50 €uro di interessi dal titolo, può rinegoziarlo e ricavarne alla scadenza altri 50 €uro e cosi trarne reddito da Signoraggio ad ogni scadenza all'infinito.
Ipotesi B: la BCE alla scadenza decide di incassare i 50 €uro di interessi più il valore del titolo stesso per un totale di 1050 €uro. In questa seconda ipotesi, la BCE incasserà i 1050 €uro dopo avere speso 3 €uro per stampare le banconote iniziali quindi avrà ottenuto un reddito da Signoraggio pari a 102 €uro e tutto senza rischiare nulla.


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Il sistema monetario: Debito pubblico e Signoraggio

A. Tirone


Il PIL
In un territorio come l'Italia i cittadini, tramite il loro lavoro, trasformano le risorse disponibili in prodotti finiti che, insieme ai servizi, rappresentano la ricchezza del paese. Questa ricchezza viene chiamata PIL(1).

La Moneta
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Ai cittadini italiani, per scambiarsi i prodotti e servizi da loro creati, occorre uno strumento: la moneta. La moneta può essere cartacea (banconota), elettronica e metallica.
Un concetto di importanza fondamentale per il benessere economico dei cittadini, espresso anche dal Ministero del Tesoro
(2), è che “il denaro* nella nazione deve essere in quantità sufficientemente adeguata per consentire gli scambi di beni e servizi” (pag. 5 del forum). Ciò significa che la massa monetaria in circolazione deve essere in quantità proporzionale ai beni quindi, se aumentano i beni o la popolazione, occorre aumentare la massa monetaria. Occorre il giusto equilibrio tra moneta e popolazione per armonizzare produzione e consumi. Quando il denaro è abbondante non solo gli scambi si velocizzano, ma è possibile pure il risparmio. Se poi la quantità di denaro diventa eccessiva (inflazione) e si vogliono mantenere i prezzi stabili, il Ministero del Tesoro provvede a ritirare la moneta in eccesso.

*
stranamente il Ministero del Tesoro, non scrive che "il denaro deve essere in quantità sufficientemente adeguata", bensì " il circolante deve raggiungere una dimensione ideale, quindi l’ammontare dei titoli in circolazione deve essere sufficientemente elevato". Una sottigliezza che ci costa molto cara!

Il Ministero del Tesoro
Il Ministero del Tesoro della Repubblica Italiana svolge funzioni di politica economica e finanziaria. Se per esempio la ricchezza prodotta dai cittadini italiani è quantificabile in € 1.000, occorre quella quantità di banconote sufficientemente adeguata, quindi si dovrebbe incaricare l'IPZS (Istituto Poligrafico Zecca dello Stato) a stampare banconote per un valore nominale di 1.000 €uro. Dopo aver stampato le banconote il Ministero dovrebbe iniettarle (tramite stipendi, pensioni, ammortizzatori sociali etc,) all'interno del circuito economico in modo che i cittadini possano scambiarsi i beni, offrire servizi. Se poi esistono risorse materiali e forza lavoro disponibili, i cittadini italiani possono costruire scuole, ospedali, strade, etc., quindi il Ministero dovrebbe creare ancora più moneta per incentivare la creazione di questi nuovi beni. Non ci sarebbe inflazione perché al pari della nuova moneta creata, come controvalore ci sarebbero i nuovi beni (scuole, ospedali, strade, etc.). In questo modo l'equilibrio tra moneta e beni sarebbe sempre mantenuto. Per mantenere i prezzi stabili poi il Ministero dovrebbe aumentare o diminuire l
a quantità di moneta a seconda che la popolazione e/o il PIL, aumenti o diminuisca.
Tutto ciò sarebbe molto semplice, purtroppo però ai cittadini è stata sottratta la Sovranità Monetaria da parte dei banchieri privati: lo Stato non può, in modo autonomo, emettere banconote secondo il bisogno.
La banconota e la moneta elettronica vengono create dalla BCE, mentre allo Stato è consentito coniare solo le monete metalliche in una quantità stabilita sempre dalla BCE(3).


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Ecco un esempio di banconota di Stato emessa dal Ministero del Tesoro per consentire a noi cittadini gli scambi dei beni da noi prodotti
Come arrivano i soldi nelle nostre tasche? Ruolo del MEF e della BCE
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Immaginiamo di trovarci in Italia al punto 0 (zero), anno di fondazione della Repubblica con 0 (zero) soldi e con una produzione di beni (PIL) pari a 1.000 €uro, quindi ipotizziamo che 1.000 €uro sia la dimensione ideale per lo scambio di prodotti e servizi.
Anziché stampare 1.000 €uro cosi come diverse volte è stato fatto nel passato, il Ministero del Tesoro stampa ed emette 1 BOT dal valore di 1000 €uro. I BOT sono negoziabili come banconote e alla scadenza fruttano degli interessi.
(2)
Contemporaneamente,la BCE (privata) (4) , che è la banca centrale responsabile della moneta unica europea, fa stampare nelle proprie officine tipografiche, (5) banconote per un valore nominale di € 1.000. La BCE per stampare 10 banconote (non importa se da 5 o 500 €uro) spende solo 3 €uro. (11)
La funzione ufficiale della BCE è quella di iniettare o ritirare moneta all'interno del sistema. Questo viene fatto attraverso le "Operazioni di Mercato Aperto" effettuate in borsa (6).

Il DEBITO PUBBLICO
La BCE dopo aver stampate le 10 banconote da €100 senza alcun controvalore (7), acquista i Titoli di Stato e cede la cartamoneta al Ministero del Tesoro: viene effettuato un semplice scambio di carta contro carta.
Dopo lo scambio, la BCE rappresenta nel proprio bilancio le banconote come passività
(8). Questo significa che la Banca Centrale con sole 3 €uro di costi tipografici, presta ai cittadini (indebitandoli) €1.000 senza possederli ma semplicemente creandoli. Come si può prestare ciò che non si possiede? Questo si chiama falso in bilancio ed è reato. [ame="http://www.youtube.com/watch?v=cHBblTfdi0I"](9)[/ame]
Dopo queste operazioni i cittadini hanno banconote in quantità sufficientemente adeguata, possono cosi scambiarsi i prodotti e i servizi da loro stessi creati però, la moneta che si utilizza è gravata dal debito: con tutto il denaro circolante si dovranno rimborsare i Titoli di Stato che vengono per questo motivo chiamati "Titoli del debito Pubblico" (10).
I Governi, di destra e di sinistra che si susseguono, ripetono incessantemente ai cittadini che bisogna pagare le tasse per il debito contratto. In realtà i cittadini, che sono gli unici creatori di ricchezza, si trovano indebitati per 1.000 €uro ma solo "tecnicamente", perché nella sostanza non hanno ricevuto alcun bene, ma solo banconote di carta che il ministero avrebbe potuto benissimo stampare a credito tramite l'IPZS
. Quanto detto è dimostrato anche dal Ministero del Tesoro che dichiara: "Il debito è costituito da biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni – esclusi gli strumenti finanziari derivati – e prestiti, secondo le definizioni del SEC 95".(15)
I cittadini in pratica ricevono 1.000 €uro in banconote (per es. 10 pezzi da 100€ che costano circa 0.30 € cad.
(11)) se fossero state emesse dal Ministero del Tesoro i cittadini avrebbero un debito di 3 €uro (valore tipografico) con l'IPZS. Oggi con la moneta elettronica il costo del denaro sarebbe pari a 0 (ZERO).

Perché il debito pubblico è insanabile? Perché il pareggio di bilancio è un grande inganno per tutti? - Durante il primo anno i cittadini posseggono € 1.000 in banconote mentre la BCE è proprietaria(13) di 1 Titolo di Stato, un BOT da 1000 €uro con un tasso di interesse - supponiamo del 5%. La situazione contabile durante (e solo) il primo anno è in parità di bilancio. Il prelievo fiscale esercitato dallo Stato per il debito pubblico è pari a zero. La massa monetaria per scambiare beni e servizi è ideale.
Alla fine del primo anno scade il BOT e i
l Ministero del Tesoro, tramite il prelievo fiscale, dovrà pagare gli interessi e rimborsare il titolo. Vengono quindi prelevati ai cittadini 50 €uro per il pagamento degli interessi tramite il fisco, però la nazione intera si ritroverà con una massa monetaria di soli 950 €uro!
Ma se nella nazione circolano solo 950 €uro come può essere rimborsato un Titolo di Stato che ne vale 1.000?

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IL DEBITO PUBBLICO È INSANABILE ED IL PAREGGIO DI BILANCIO È IMPOSSIBILE perché se da un lato la Banca Centrale Europea da un titolo di 1000 €uro ottiene un profitto anche di solo 1 €uro, dall'altro i cittadini italiani si ritroveranno con una massa monetaria di 999 €uro e anche rastrellando tutta la moneta in circolazione, mancherà sempre quella somma che è stata utilizzata al pagamento degli utili. Il pareggio di bilancio è un grande inganno per tutti perché via via che il debito pubblico aumenta i Governi per pagare solo gli interessi, dovranno necessariamente:
-
aumentare sempre più le tasse;
- ridurre i servizi;
- privatizzare;
- liberalizzare il mercato del lavoro;
- mettere all'asta i beni dello Stato.

Questo sistema di emissione del denaro, oltre ad essere iniquo, non trova riscontro nella logica matematica!



Il SIGNORAGGIO (12)
È quel profitto che la banca centrale ricava nell'emettere moneta per acquistare i titoli di Stato. Come nell'esempio fatto, il reddito da Signoraggio è rappresentato dai 50 €uro che incamera la BCE e le Banche Centrali Nazionali, solo per avere stampato 10 banconote da 100 €uro al costo tipografico di 30 centesimi ciascuna!
500euro.jpg

Una delle banconote della BCE (privata). Essa viene creata al costo di 0,30 euro e addebitata a noi cittadini per un valore di 500 €uro + interessi
Quanto del reddito da SIGNORAGGIO tornerà nelle tasche dei cittadini italiani? - Quando il Ministero paga gli interessi sui titoli acquistati dalla BCE gli utili del titolo vengono cosi ripartiti:(4)
- 20% (10€) trattenuti nel fondo della BCE.
- 80% (40€) viene reciprocamente distribuito ai detentori di quote della BCE in proporzione alle quote versate: Deutsche Bundesbank 19%; Banque de France 14%; Banca d’Italia 12,5%, Banca di Spagna 8,3% e cosi via...
Di questo 80%, alla Banca d'Italia spetta il 12,5% che deve essere distribuito fra tutti i
partecipanti sempre in proporzione alle loro quote: il 34% va a Intesa Sanpaolo, il 22% a UniCredit, il 6.4% alle Assicurazioni Generali, il 6% alla Cassa di Risparmio in Bologna, il 5% all'INPS e solo lo 0,7% all'INAIL, il resto suddiviso alle rimanenti banche.
Per fare un esempio ad ogni 1000 €uro emesse dalla BCE per l'acquisto di un titolo al 5%, ai cittadini italiani, nella migliore delle ipotesi*, verrà distribuito un reddito pari a 2.28 €, (2€ INPS; 0.28 INAIL) mentre alle banche private andranno 47,72 €uro - 3 €uro (costo tipografico di 10 banconote da 100 €uro) netto utile € 44.72.
La distribuzione del reddito monetario è stato deciso dalla BCE il 6 dicembre 2001 e le modalità sono pubblicate nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee L 337/55 del 20.12.2001.
(14)

Questo è il motivo per cui tutte le nazioni del mondo hanno un inestinguibile debito pubblico che degenera la propria economia! Ogni nazione deve avere il diritto di stampare da se' le banconote necessarie per il popolo. "E' assurdo dire che il nostro paese può emettere titoli ma non può emettere moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l'usuraio, l'altra invece aiuta la collettività." - Thomas Edison - New York Times, 1921
* ipotizziamo, per eccesso, che tutti e 40 €uro (80% su 50€) vengano distribuiti solo fra i partecipanti di BANKITALIA


IMPLICAZIONI DEL SISTEMA MONETARIO A DEBITO
Il problema del Signoraggio e del Debito pubblico consiste principalmente nel fatto che l'uno è la concausa dell'altro. I meccanismi si generano e si riproducono vicendevolmente all'infinito per mutua induzione.
Un sistema usurante - Come appena descritto nell'esempio, supponiamo che l'Italia abbia bisogno di soli 1.000 €uro. Per crearli il Ministero emette un BOT e riceve dalla BCE i 1.000 €uro. I cittadini in questo modo possono scambiarsi i beni.
Alla scadenza del primo anno però i cittadini dovranno pagare, tramite tasse, i 50 €uro di interessi ma il Ministero dovrà necessariamente emettere un nuovo titolo per ripagare quello scaduto. Questa è l'unica operazione possibile per non rimanere senza denaro in circolazione e si chiama rinegoziazione dei titoli di Stato.
Alla scadenza del primo anno i cittadini avranno in totale 950 €uro e un debito di 1000 €uro!
Alla scadenza del secondo anno, i cittadini dovranno ripagare di nuovo gli interessi del titolo rinegoziato quindi, ancora tasse per 50 €uro e l'emissione di un nuovo titolo per rinegoziare il vecchio. I cittadini italiani alla scadenza del secondo anno, avranno in totale 900 €uro di liquidità.
Risultato: con questo meccanismo tendente all'infinito, ad ogni scadenza del titolo i cittadini si ritroveranno sempre con meno denaro. Questa è USURA!

Un sistema inflazionistico - Supponiamo che i cittadini italiani all'anno 0 (zero), anno di fondazione della Repubblica, per lo scambio di beni e servizi abbiano bisogno di banconote per un valore di soli € 20.000. Cosa accade?
1) Il Ministero emette 20 BOT da 1.000 €uro con un interesse al 5%.
2) Alla fine del 1° anno scadono i BOT e si dovranno pagare 1000 €uro di interessi alla BCE, pertanto i cittadini avranno solo 19.000 €uro in circolazione. Questo fenomeno si chiama rarefazione monetaria, pertanto il Governo, per ottenere i 1000 €uro mancanti, e raggiungere la quantità di moneta adeguata come stabilito originariamente, dovrà incaricare il Ministero del Tesoro per emettere un nuovo BOT da 1000 €uro.
Risultato: Il sistema è inflazionistico perché all'interno del circuito economico, dopo il primo anno, circoleranno i 20.000 €uro contabilizzati dallo Stato e altri 1000 €uro in possesso ad una istituzione non governativa e autonoma di banchieri privati. Totale 21.000 €uro!
Il BOT inoltre è un titolo negoziabile. Negoziabile significa che può essere utilizzato come vera e propria moneta; per fare un esempio se voi avete in possesso 20 mila €uro in BOT, potenzialmente potreste recarvi in una concessionaria e comprare un automobile cedendo i titoli. Oggi parte dei 1800 miliardi dei Titoli del Debito pubblico sono in mano ad azionisti della BCE: chi ci garantisce che non verranno in qualche maniera utilizzati?

Un sistema devastante per l'ambiente e le attività umane - Come visto questo sistema monetario fondato sull'emissione di titoli è usurante, quindi i governi per far fronte all'usura sono costretti a chiedere sempre più denaro di conseguenza questo causa un inflazione sempre crescente.
Sappiamo che ad una quantità di moneta deve corrispondere una quantità di beni pertanto, al fine di contenere il fenomeno inflazionistico, occorre creare beni in proporzione all'aumento di moneta, in modo che il rapporto moneta/beni sia quanto più stabile possibile.
Nell'esempio matematico utilizzato in questa trattazione l'inflazione sarebbe (quasi) del 5% annuo, pertanto di anno in anno la popolazione e/o i beni devono anch'essi aumentare progressivamente del 5%.
Questo è il significato di rapporto Debito pubblico/PIL.
In una società civile, i cittadini produrrebbero solo i beni necessari e la quantità di moneta dovrebbe adattarsi alla quantità dei beni, oggi invece sono i beni che devono seguire l'andamento della moneta. I cittadini per adattarsi al debito devono produrre sempre di più, non per necessità, ma solo per non fare collassare il sistema bancario. Ecco da dove nasce il mito della continua crescita, della produzione in massa di beni spesso inutili e dannosi. Ecco perché nonostante la produttività sia aumentata, in alcuni casi, migliaia di volte il nostro lavoro mediamente non si è ridotto. Ecco da dove nasce quel capitalismo sfrenato che pur di produrre anche il superfluo devasta inesorabilmente l'ambiente avvelenando le nostre vite.

Un sistema degradante - Un sistema economico fondato sulla continua vendita di Titoli di Stato tenderà sempre a favorire i pochi e grandi gruppi finanziari che acquisiranno sempre più ricchezza e potere, generando una società sempre più povera. Una società povera di denaro verrà indotta all'egoismo, alla diffidenza e all'odio, si svilupperà corruzione e criminalità. La società intera tenderà a sopprimere tutte le culture comunitarie, sacrificando una ricchezza che si chiama solidarietà e benessere spirituale compromettendo i ritmi naturali del vivere in armonia con il tutto.
Man mano che il debito pubblico aumenterà, i governi, per pagare solo gli interessi, dovranno necessariamente aumentare sempre più le tasse, ridurre i servizi, privatizzare, liberalizzare il mercato del lavoro, mettere all'asta i beni dello stato; insomma con questo meccanismo verrà sottratta sovranità e ricchezza alla maggior parte dei cittadini e i politici litigheranno per contendersi e concedersi privilegi nel trovare soluzioni di ogni tipo, tormentando i cittadini a produrre e risparmiare sempre più sulla spesa pubblica.

Un sistema asservito - Ezra Pound diceva che i politici sono i camerieri dei banchieri. Ebbene, con questo sistema di emissione monetaria “il politico è necessariamente al servizio dei poteri forti, ciò emerge dall'ovvia considerazione che il Governo, per trovare liquidità non può fare altro che emettere Titoli di Stato e sperare che i gruppi finanziari acquistino tali titoli, le regole del gioco non consentono altrimenti” (da: IL PAESE DELL'UTOPIA di Giacinto Auriti).
Le scelte economiche e la logica del ricatto - Ufficialmente il ruolo della banca centrale di una nazione dovrebbe essere quello di iniettare, al momento del bisogno, moneta all'interno del circuito economico.
Immaginiamo che in un preciso momento storico, una nazione si pone degli obiettivi da perseguire e, per la realizzazione di tali obiettivi economici, il governo potrebbe avere bisogno di una maggiore liquidità; per ottenere tale liquidità, come detto prima, il Ministero del Tesoro emette dei titoli all'asta.
Fino al 1980 se i cittadini risparmiatori non avessero acquistato titoli sufficienti da poter recuperare tali somme, sarebbe intervenuta BANKITALIA che, per obbligo, li assorbiva, iniettando cosi la moneta mancante.
Dal 1981 c'è stato però il
divorzio tra BANKITALIA e il Tesoro (17) per cui la banca centrale oggi non è più obbligata ad acquistare i titoli non assorbiti.
Ma se in una nazione sorgono nuove necessità economiche e i cittadini non investono in titoli cosa fanno i governi?
Facciamo qualche esempio reale in cui la nazione necessita di maggiore liquidità:

I cittadini crescono demograficamente e/o aumenta la produzione dei beni;
Arrivano dall'estero 1.000.000 di esseri umani e si decide di ospitarli (per es. profughi), pertanto la produzione di beni e di conseguenza i consumi (PIL) aumenteranno, di conseguenza occorrerà più moneta;
Occorre costruire una centrale elettrica.
Dal momento che BANKITALIA o la BCE opera in assoluta autonomia, gli azionisti decidono o meno se acquistare i titoli, solo se riterranno vantaggiosa l'iniziativa economica.
Visto che la mano che riceve sta sempre sotto alla mano che da, la banca centrale influenza il governo, determina la crescita e le scelte economiche dei cittadini.
Conclusioni: la BCE può decidere se investire nel nucleare o nelle energie alternative, può decidere se accogliere o meno i profughi, può decidere se far fare figli alle famiglie italiane. Non vi pare questo un ricatto?



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