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SVENDITA ITALIA: L'ABC - PANFILO BRITANNIA
Postato il Lunedì, 22 settembre @ 20:00:00 CDT di davide
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DI NICOLETTA FORCHERI
Mercato libero

Dalla lettura di un articolo del Corriere di qualche giorno fa (vedi sotto), la Goldman Sachs sarebbe sul punto di prendere il controllo della rete Wimax italiana; del resto non c’è nessuna sorpresa, visto il ruolo cruciale che la Goldman, azionista della Federal Reserve americana, ha svolto sin dall’inizio nella svendita dell’Italia, di cui si può ragionevolmente affermare che sia iniziata con esattezza il 2 giugno 1992 – nonostante alcuni precedenti inutili tentativi - con l’accordo preso sul panfilo Britannia, onori di casa fatti dalla Regina d’Inghilterra, al largo di Civitavecchia, tra Draghi, allora direttore generale del Tesoro, Azeglio Ciampi, in qualità di governatore della Banca d’Italia, e un centinaio tra rappresentanti della finanza anglosassone americana (Barclays, Warburg, azionista della Federal Reserve, PricewaterhouseCoopers – ex Coopers & Lybrand – Barings – oltre alla Goldman ecc.) e degli ambienti industriali e politici italiani. Era presente anche Costamagna, che diventerà dirigente della Goldman quando sua moglie finanzierà l'ultima campagna elettorale di Prodi.

Lì gli angli dettarono le istruzioni su come privatizzare, per scelta obbligata, le industrie italiane statali. Con l’aiuto della stampa iniziò una campagna martellante per incutere il timore nel popolo italiano di “non entrare in Europa”, manco ne fossimo stati tra i Sei paesi fondatori…



E questa è oramai storia, tant’è vero che sull’episodio del “panfilo Britannia” vi furono le interrogazioni parlamentari di alcuni onorevoli come Raffaele Tiscar (DC), Pillitteri e Bottini (PSI) Antonio Parlato (MSI), autore di tre interrogazioni rimaste senza risposta e della senatrice Edda Fagni (PCI). Fu l’inizio dell’era dei governi tecnici, dopo 40 anni di regime DC, con il “tecnico” Ciampi, il tecnico Amato, il tecnico Prodi. Il governo doveva, a tutti i costi essere “tecnico”, pur di non fare arrivare al potere neanche un’idea, che fosse tale e che lo fosse per il bene del paese, come sarebbe potuto esserla quella, ad esempio, di un Aldo Moro…

Era la stagione dell’attentato a Falcone cosicché – guarda caso - la stampa non diede il dovuto risalto all’incontro, e da poco erano iniziate le indagini di Tangentopoli - nome in codice Manipulite – cosicché molti esponenti degli ambienti politico-economici si ritrovarono improvvisamente “minacciati” dall’insidia latente di potersi ritrovare nell’occhio del ciclone. Un modo per “ammorbidire” un ambiente, prima della grande “purga”? Certo è che Manipulite sembra sia avvenuta proprio in un momento opportuno per fare “PiazzaPulita” di una classe politica con velleità italiote, e per ottenere le “ManiLibere” di fare entrare i governi dei “tecnici”, quelli che con i loro amici della Goldman e della Coopers ci avrebbero inculcato la “medicina” amara della svendita dell’IRI.

Di sicuro un Craxi, per quanto corrotto, non avrebbe mai siglato un patto così scellerato, quello di svendere tutto il comparto nazionale produttivo del paese (l’IRI ad oggi sarebbe stata la maggiore multinazionale al mondo e noi non saremmo un paese in svendita), lui che tenne testa agli americani nella vicenda dell’Achille Lauro, negando loro l’accesso al nostro territorio per attaccare i sequestratori della nave, terroristi palestinesi, e portando avanti le trattative con i terroristi nonostante il veto del presidente Reagan… Certo è che Craxi, dopo l’inizio di Tangentopoli, dovette rassegnare le dimissioni a febbraio del 1993…Guarda caso…

E, infatti, proprio qualche anno prima Craxi era stato duramente criticato dagli ambienti angloamericani, quegli stessi che non si privano mai d’interferire nella nostra politica interna, proprio di “ingerenza dello Stato in economia” - per voce dei loro accoliti Andreotti, Spadolini, Cossiga - perché aveva decretato la fine del mandato di Enrico Cuccia come presidente di Mediobanca (di cui divenne però presidente onorario), e perché si era opposto alla vendita dello SME, il complesso alimentare dell’IRI, negoziato direttamente dal suo presidente Romano Prodi ma smentita da una direttiva del Governo.
Mediobanca, secondo il sito e movimento internazionale Movisol (Conferenza sulle privatizzazioni ) “fu posta sotto il controllo di fatto della Lazard Frères [altra azionista della Fed Res] di Londra, una banca che è proprietà di un raggruppamento estremamente influente dell’establishment britannico, il Pearson Group PLC (…) che controlla anche la rivista “The Economist” e il quotidiano “Financial Times”. Nel piano di spartizione del bottino della seconda guerra mondiale "l'Italia, occupata dalle potenze occidentali, sarebbe diventata un'area in cui avrebbe predominato l'influenza britannica", influenza che nel frattempo è scesa a patti con la grandeur della Francia….

Ma tornando agli angli, era quindi chiaro che per potere procedere alle privatizzazioni bisognava togliere di torno una classe politica che mostrava i muscoli davanti a certe velleità statunitensi di comandare a casa nostra, e soprattutto che non voleva mollare l’osso – o il malloppo - per lasciare posto a una classe di tecnici, fedeli servitori delle banche e dei circoli finanziari angloamericani, il cui motto era “privatizzare per saccheggiare”. Quella della condizione di tecnicità per accedere al potere fu un imperativo talmente tassativo, da riuscire nell’intento di dividere il PCI, con una fetta che divenne sempre più “tecnica”, sempre più British, sempre più amica delle banche, sempre più …PD…

Il premio di tutta questa svendita, prevista per filo e per segno in tanto di Libri sulle privatizzazioni dai governi tecnici, o di sinistra che dir si voglia (a firma di Amato o di Visco) fu la nostra “entrata in Europa”, demagogicamente parlando, o la cessione della nostra già minata sovranità monetaria dalla Banca d’Italia alla Banca centrale europea SA per una moneta, l’euro che, con il tasso iniziale di cambio imposto euro-Lira troppo elevato fu penalizzante per le nostre esportazioni. Senza più la possibilità di emettere moneta quando il governo lo reputi giusto, con la possibilità di vendere i titoli del debito pubblico in mani istituzionali estere e private (fino al 2006 il nostro debito doveva rimanere in mani pubbliche e nazionali), senza neanche un governo economico a livello europeo che possa controllare quella banda di imbroglioni, è come se ci avessero improvvisamente messo sulla piazza pubblica per venderci al mercato degli schiavi…

E non c’è l’ombra di un dubbio che nel nostro indebitamento crescente vi sia la mano invisibile di qualche regia occulta, occulta ad esempio come i British Invisibles, che organizzarono appunto la riunione sul panfilo, occulta come alcuni azionisti che si nascondono nelle partecipazioni incrociate e a catena e di cui mai si riescono a scoprire i nomi. O come i mandanti di Soros che speculò sulla Lira per svalutarla, facendoci uscire dallo SME (Sistema monetario europeo) proprio per ostentare lo spauracchio del rischio di “non entrare in Europa”.
L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è vero che quando Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto 333 dell’11 luglio trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENI, INA ed ENEL e mise in liquidazione l’Egam. In quell’anno, quando Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira di Soros, utilizzò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia, dopo avere operato un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. Sempre in quell’anno mise in liquidazione l’Efim, le cui controllate passarono all’IRI e trasformò le FS in SpA. Sempre nel 1992 Draghi, Direttore del Tesoro preparò la Legge Draghi che entrerà in vigore nel 1998 con il governo Prodi e si predispose una legge per permettere la trattativa privata nella cessione dei beni pubblici qualora fosse in gioco “l’interesse nazionale”….
Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo e a collocare le azioni che le tre banche pubbliche, BNL (diventanta della BNP Paribas), Credito italiano e Comit detenevano in Banca d’Italia, privatizzando il 95% della stessa. Indovinate chi scelse come "Advisor"?
Uomini della Goldman, nel senso che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non lavorano per la Goldman, lavorano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti.

Queste sono informazioni che dovrebbero essere spiegate in lungo e in largo dalla stampa, e sicuramente superate dagli avvenimenti - tranne articoletto del Corriere sopra - e invece sono state, e lo sono tutt'ora, accuratamente occultate al grande pubblico, anche se per quelli che gli altri si divertono a chiamare complottisti, per denigrarne le parole, è storia arcinota.

Nicoletta Forcheri
Fonte: Cosenostreacasanostra
Link: Cosenostreacasanostra: SVENDITA ITALIA: L'ABC - PANFILO BRITANNIA. di Nicoletta Forcheri
17.09.08
 
puo' esserci qualche correlazione secondo voi.?eh tra i video postati e l'articolo?mumble mumble....................................................
 
Se quanto sta accadendo al Montepaschi potesse accadere a una qualsiasi impresa in difficoltà di uno di voi, cari lettori...sarebbe semplicemente fantastico...invece.....per salvare una banca dalla normale Nazionalizzazione con la conseguente perdita del valore totale della azioni (CHE COME BEN SAPETE VALGONO ZERO) e della cancellazione delle obbligazioni emesse, il cui valore è zero...IL GOVERNO DECIDE DI FAR PAGARE AI CITTADINI IL CONTO.....
Mentre i cittadini stessi sono obbligati a chiudere le imprese e andarsene per colpa della mancanza di credito e di tassazioni assurde (CHE SERVONO APPUNTO PER TENERE INSIEME UN SISTEMA ZOMBIE E INEFFICIENTE) ecco quello che sta accadendo: da leggete con attenzione:
LA COMMISSIONE INDUSTRIA HA PROPOSTO DI PERMETTERE ALLA BANCA MPS DI PAGARE GLI INTERESSI SUL PRESTITO DI 3,9 MILIARDI DI EURO CHE IL GOVERNO FARA' LORO NON SOLO PER CONTANTI (il che è impossibile, visto che la banca non ha i soldi per pagare neppure gli interessi) MA CON AZIONI DI NUOVA EMISSIONE E ANCHE CON NUOVI STRUMENTI FINANZIARI...(ovvero gli stessi MONTI BOND che saranno emessi dal governo per pagare gli interessi sul prestito stesso..IN PRATICA OGNI ANNO, IN CASO DI MANCATO PAGAMENTO DEGLI INTERESSI SUL DEBITO PER CONTANTI...IL GOVERNO POTREBBE EMETTERE PIU' TITOLI DI DEBITO PER IL SOSTEGNO DELLA BANCA )
FACILE RISOLVERE I PROBLEMI DI BUCO E DI FALLIMENTO IN QUESTO MODO...OVVERO AUMENTANDO IL DEBITO STESSO CON IL GOVERNO...ILLIMITATAMENTE...

AH, DIMENTICAVO...con questa operazione...chiunque comprasse montepaschi si garantirebbe pure l'accesso ai Monti Bonds...e quindi la banca potrebbe avere anche un valore...pari a quello dell'accesso al credito illimitato alle casse del governo italiano....(Motivo in piu' per provare la fusione fra intesa e MPS nel corso del 2013)




Pubblicato daMLasabato, dicembre 01, 2012

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Jim Rogers: stampano denaro? Oro e materie prime saliranno ancora

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Jim Rogers: stampano denaro? Oro e materie prime saliranno ancora:
di REDAZIONE
Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Will see more turmoil in currency & oil markets: Jim Rogers, un’untervista sulle prospettive future dell’economia statunitense e mondiale a seguito della rielezione di Barack Obama da parte del giornale indiano The Economic Times a Jim Rogers (nella foto a sinistra), esperto di mercati, già docente di finanza alla Business School della Columbia University. (Traduzione di Luca Fusari)
ET: Abbiamo incontrato Jim Rogers, presidente della Rogers Holdings, per sapere quale sarà l’andamento prevedibile prevalente nel dopo elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Jim dice che le commodities sono ancora la soluzione migliore e non vuole acquistare azioni perché non vede azioni salire con tutta la stampa di denaro. Ecco alcuni estratti della conversazione.
ET: Ora che Barack Obama è stato rieletto presidente degli Stati Uniti. Qual è l’approccio che pensi assumerà sulla questione del fiscal cliff?
Jim Rogers: Non credo che farà molta differenza. Sono sicuro che il rieletto Obama farà le stesse cose che stava facendo prima. Ha un Congresso e un Senato più o meno uguale a prima. Quindi farà le stesse cose. Stamperà più denaro, farà più deficit spending e più problemi per tutti noi. Bisognerebbe essere preoccupati, e io lo sono.
ET: Pensi che il mercato sarà forse più avverso al rischio o senza rischi nel frattempo, man mano che ci avviciniamo alla scadenza fiscale della fine dell’anno?
Jim Rogers: Non credo che il mercato lo sia. Il mercato sconta già cosa accadrà in futuro. Il mercato guarda avanti, non indietro. Le uniche modifiche che farei sarebbe quella di...........................








 
TORNA LA MINACCIA DEGLI AVVOLTOI
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TORNA LA MINACCIA DEGLI AVVOLTOI:
Thousands_protest_against_government_in_Argentina.jpg
DI MAURO BOTTARELLI
rischiocalcalcolato.it

Tic tac, tic tac… No, non si tratta di caramelle ma del conto alla rovescia che è cominciato per l’Argentina. Fitch ha infatti tagliato il rating di lungo termine di Buenos Aires da B a CC, cinque gradini di downgrade e abbassato quello di breve termine a C da B, un solo notch dal default. A pesare, ovviamente, la sentenza del Tribunale distrettuale di Manhattan che ha obbligato l’Argentina a pagare entro il 15 dicembre un miliardo e 300 milioni di dollari dovuti agli hedge funds che non sottoscrissero la ristrutturazione del debito del 2002.

Se l’Argentina non paga, si bloccano anche i pagamenti delle scadenze dei bonds ristrutturati e si arriva al default tecnico ma se paga in pieno gli hedge funds, si faranno avanti anche gli altri detentori di debito per ottenere immediato pagamento, un esborso da 11 miliardi di dollari.

Pubblicato daMaurizio Barbero *****************vogliono far saltare l arghentina oovvviiiooooooooooooooooooo
 
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3 dicembre 2012 |
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Autore Lino Bottaro | Stampa articolo
I Rothschild e l’impero della Geoingegneria

Trovato su Tanker Enemy Fonte: Freeskies

Oggigiorno la Geoingegneria clandestina ed illegale è incollata alle mistificazioni dei media: così la manipolazione climatica e meteorologica agisce in sinergia con la manipolazione dei modelli “previsionali”, definiti da una cricca di meteorologi militarizzati. Costoro non solo interpretano in modo surrettizio le condizioni atmosferiche, ma, con il loro sottocodice menzognero e la loro autorevolezza di “esperti”, plasmano la percezione, assuefacendo il pubblico a situazioni aberranti spacciate per normali. Il fondamentale articolo che proponiamo aggredisce il nesso scellerato tra chemtrails e contraffazione iconico-linguistica. Per amore di completezza, ricordiamo che un ramo dei Rothschild, citati nel testo, è amministratore dell’immenso patrimonio appartenente al Vaticano. Alcuni esponenti di questa famiglia sono Cavalieri di Malta.

Perché i Rothschild sono così interessati a possedere la più grande e più riconosciuta organizzazione di fornitura per la modellazione climatica? Perché E. L. Rothschild desidera acquisire il controllo come leader mondiale nella fornitura delle grafiche interattive usate nei media, nei servizi di diffusione di dati per la televisione, nella Rete e nei sistemi mobili? Perché, quando si è coinvolti in micidiali programmi di Geoingegneria e modifica dei fenomeni atmosferici, è necessario anche gestire le cosiddette ‘previsioni’ per coprire le tracce delle pesanti manipolazioni.

La portata e le dimensioni dell’operazione di irrorazione dei nostri cieli difficilmente può essere compresa nella sua interezza: ci stiamo riferendo sia alla S.A.G. (Stratospheric aerosol geoengineering, Geoingegneria da aerosol stratosferico) sia alla S.R.M. (Solar radiation management, Gestione della radiazione solare). La miglior rete di sostegno per questi programmi è l’offuscamento delle nostre menti. L’aspetto che è ancora più difficile da comprendere è come tutto questo possa accadere in bella vista e per quale ragione quasi nessuno sembra aver ‘unito i puntini’.
La principale società che riceve gli appalti dalla ‘Difesa’, la Raytheon, fornisce tutta la modellazione e gli strumenti per le ‘previsioni’ destinate al National Weather Service ed al N.O.A.A (National oceanic and atmospheric administration). La Lockheed Martin riceve commesse dalla F.A.A. (Federal aviation administration). Dal momento che entrambi questi appaltatori della ‘Difesa’ sono invischiati fino al collo nei programmi di modificazione del clima con decine di brevetti, le cosiddette ‘previsioni’ sono più o meno fornite ‘in diretta’.
Ora, con l’acquisizione per opera dei Rothschild dell’organizzazione dominante di modellazione privata, il dominio del clima sembra completo. Questo controllo sui bollettini meteorologici e sulla ‘grafica’ prevede un costante condizionamento visivo in modo tale da rendere la popolazione più propensa ad accettare la proiezione e la modificazione del tempo come fosse un fatto ‘normale’.
Quando si seguono le ‘previsioni’ del tempo ed esse corrispondono a ciò che il pubblico vede nel cielo, la cosiddetta ‘foschia’ o il cielo intonacato dalll’incessante aerosol chimico, tutto sembra andare bene e più nulla viene messo in discussione.
Quando i ‘meteorologi’ prevedono un uragano che compirà un’inedita virata di 90 gradi e ciò accade, niente pare fuori dall’ordinario. Quando i meteorologi militarizzati preannunciano che cadrà ‘neve pesante e bagnata’ con temperature al di sopra dello zero e la neve sintetica viene scambiata per naturale, significa che le élites globali hanno esteso la loro egemonia su tutta la ‘filiera’.
Fonte: Freeskies



 
Denunciati al Tribunale dell’Aia per crimini contro l’umanità! Eureka!
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2 dicembre 2012 |
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Autore Nicoletta Forcheri | Stampa articolo
30 Novembre 2012 – Articolo di Corrado Belli – Fonte:mentereale.com * Link



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Premesso che questa denuncia (Penale) nei confronti di questi 5 criminali è stata studiata nei minimi dettagli per far in modo che non ci sia scampo o via d’uscita. La denuncia è stata accettata perchè infrange il Trattato “Statuto Romano” in tutti i punti fatti presenti nella denuncia che corrispondono a quasi tutti i Trattati formulati e firmati sin dalla prima Costituzione del Trattato di Lisbona.
La denuncia non è solamente indirizzata contro specifiche persone, ma contro tutti coloro che hanno firmato l’ESM/EMS, contro la riforma del Pacchetto Fiscale, contro la Troika e contro il “Piccolo cambiamento” del AEVU 136.3 (BCE/FMI/ Commissione UE) che è stato approvato in tempi record dalla maggior parte dei firmatari facenti parte alla UE, anche i componenti del nostro Governo sono nella lista degli indagati. Leggi il resto di questo articolo »
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Livigni spiega lo spezzatino dell’industria italiana


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2 dicembre
 
Livigni spiega lo spezzatino dell’industria italiana
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2 dicembre 2012 |
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Autore Nicoletta Forcheri | Stampa articolo
Benito Livigni, autore di 4 libri, ex assistente personale di Enrico Mattei, porta la sua preziosa testimonianza, definendo di “orrendo” quello che è avvenuto in Italia sull’indagini sulla morte di Mattei, indagine infognata da depistaggi vari, il tutto contraddetto da Livigni, che conferma la corrispondenza stretta tra Mattei e Kennedy:

Inglesi e Irak – Inglesi e ricatti all’Agip – Mussolini timoroso delle ritorsioni inglesi – Le trattative paritetiche di Mattei

Come è stato ucciso Mattei – Gli avvoltoi, Goldman, Merryl e Morgan si aggirano attorno all’ENI – Solo uno stupido può credere che fu la mafia la mandante dell’attentato di Capaci


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