Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini

Collezione Luciana TABARRONI (5)
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Le due che pubblico oggi sono molto belle, secondo me, e sono opera di un grande e di un grandissimo.

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Luigi VERONESI (1908-1998): Frammenti, 1963, xilografia a colori, 237 x 218 (482 x 323), tiratura: 5/15.

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Marino MARINI (1901-1980): Cavalli, 1963, acquaforte a colori su carta Rives, 364 x 284 (580 x 458), tiratura: 38/50.

Sono le ultime due di artisti italiani. Tenete presente che ho dovuto scartare opere di artisti del calibro di: Campigli, Magnelli, Capogrossi, Vedova e Afro (litografie), Munari (serigrafia), Fontana, Burri, Santomaso e A. Pomodoro (incisioni a colori ma foto in b/n) e altri.
Alcune di loro le trovate comunque nel famoso pdf segnalato da pacorez (vedi post nr.515 del 1° giugno).
 
sono molto contenta di avere contribuito a far conoscere qualcosa di nuovo ad un intenditore come te!
Pensa che la grafica di Boccioni è stata la prima opera per la quale ho partecipato all'asta di Cambi dell'anno scorso, mi sembra che sia stata venduta a 4000 più diritti, era troppo! Vi aggiorno quando arrivo a casa, mi sembra 10 copie giusto??
Ma nel catalogo che ti è arrivato c'è per caso il famoso INCANTO di Santomaso del 58? Pensate che nel momento in cui l'opera è stata svenduta da Cambi , quella della Collezione Tabarroni era in mostra a Bologna; che cose strane tutte da scoprire!:);)
 
Io adoro il Music dei paesaggi dalmati e senesi anche nella grafica, la serie degli "ultimi" anche se intensa è troppo da pugno nello stomaco, altri paesaggi che amo sono quelli padani di F. Galli.
Da quanto mostrato ci sono autori che danno molto di più nella grafica, altri l'esatto contrario, mettendo in discussione il tanto decantato "valore" riconosciuto agli unicum ed a supporti diversi rispetto alle grafiche.

Veronesi senza alcun elemento geometrico ammetto che non l'avrei mai riconosciuto! Credo che con Pacorez non ci troveremo mai in concorrenza ad un'asta, abbiamo preferenze piuttosto distanti, ma immagino sia in compenso molto più in sintonia con Gino. ;)
 
:no:Lo so che non si fa.

Però ogni tanto immagino: chissà come avrebbe visto e giudicato un Delacroix, ma anche un Tiepolo, la gran parte delle grafiche che noi tranquillamente ammiriamo in questo 3d? :look:
E mi diverto a calcolare la percentuale di quante ne avrebbero scartate con sdegno.:help: e quella, certo più piccola, di quelle promosse, ma come opera infantile, o simili.

In fin dei conti noi siamo figli di Rodin, che considerava, tra i primi, Van Gogh un grande, "peccato non spesse disegnare". Solo, abbiamo deciso che la parte in corsivo ha perso d'importanza. Vi sono anche seri motivi perché sia così, ma non è questo il 3d giusto: altrove se n'è parlato e se ne parlerà.
Resta la proposta: chi se la sente di mettersi, faticosamente e con pazienza, nei panni di un Caravaggio, o di un Rembrandt, e vedere queste grafiche con gli occhi di costoro? :melo:
 
sono molto contenta di avere contribuito a far conoscere qualcosa di nuovo ad un intenditore come te!
Pensa che la grafica di Boccioni è stata la prima opera per la quale ho partecipato all'asta di Cambi dell'anno scorso, mi sembra che sia stata venduta a 4000 più diritti, era troppo! Vi aggiorno quando arrivo a casa, mi sembra 10 copie giusto??
Ma nel catalogo che ti è arrivato c'è per caso il famoso INCANTO di Santomaso del 58? Pensate che nel momento in cui l'opera è stata svenduta da Cambi , quella della Collezione Tabarroni era in mostra a Bologna; che cose strane tutte da scoprire!:);)

Grazie, ma non sono affatto un "intenditore", la mia conoscenza si basa tutta sui libri, non "sul campo" come baleng....
Per quanto riguarda Boccioni il catalogo dice semplicemente "pochi esemplari", mentre di Santomaso nel catalogo non c'è "Incanto" ma "Omaggio al crocifisso di Cimabue" (nr.83 del pdf).
 
Io adoro il Music dei paesaggi dalmati e senesi anche nella grafica, la serie degli "ultimi" anche se intensa è troppo da pugno nello stomaco, altri paesaggi che amo sono quelli padani di F. Galli.

Pure io adoro Music, mentre alla Galli preferisco il meno quotato Agostino Zaliani.

Da quanto mostrato ci sono autori che danno molto di più nella grafica, altri l'esatto contrario, mettendo in discussione il tanto decantato "valore" riconosciuto agli unicum ed a supporti diversi rispetto alle grafiche.

Potresti fare qualche esempio? Io trovo piuttosto difficile esprimermi su questo punto.

Veronesi senza alcun elemento geometrico ammetto che non l'avrei mai riconosciuto! Credo che con Pacorez non ci troveremo mai in concorrenza ad un'asta, abbiamo preferenze piuttosto distanti, ma immagino sia in compenso molto più in sintonia con Gino. ;)
 
:no:Lo so che non si fa.

Però ogni tanto immagino: chissà come avrebbe visto e giudicato un Delacroix, ma anche un Tiepolo, la gran parte delle grafiche che noi tranquillamente ammiriamo in questo 3d? :look:
E mi diverto a calcolare la percentuale di quante ne avrebbero scartate con sdegno.:help: e quella, certo più piccola, di quelle promosse, ma come opera infantile, o simili.

In fin dei conti noi siamo figli di Rodin, che considerava, tra i primi, Van Gogh un grande, "peccato non spesse disegnare". Solo, abbiamo deciso che la parte in corsivo ha perso d'importanza. Vi sono anche seri motivi perché sia così, ma non è questo il 3d giusto: altrove se n'è parlato e se ne parlerà.
Resta la proposta: chi se la sente di mettersi, faticosamente e con pazienza, nei panni di un Caravaggio, o di un Rembrandt, e vedere queste grafiche con gli occhi di costoro? :melo:

Io NO assolutamente! :no:
 
Collezione Luciana TABARRONI (6)
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Riprendiamo con la sezione del catalogo dedicata agli artisti francesi. Purtroppo risulta la più penalizzata, perché molte opere sono litografie (Cézanne, T.Lautrec, Bonnard, Vuillard, Matisse, Denis, Rouault, Delaunay, Dubuffet e altri…), e qui non soccorre il pdf di cui parlavo nel mio post di ieri, perché limitato agli artisti italiani. Comunque, qualcosa ho salvato.

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Edouard MANET (1832-1883): La queue à la boucherie, 1871, acquaforte su carta vergé, 170 x 147 (333 x 229), tiratura: 30 es.

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Marc CHAGALL (1887-1985): Manilov et Tchitchikov sur le seuil de la porte, 1923-27, acquaforte, 288 x 222 (377 x 282), tiratura: 171/335, editore: Tériade (Gogol: Les âmes morts).
 
Collezione Luciana TABARRONI (7)
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Negli anni immediatamente precedenti alla Prima guerra mondiale, questi due viaggiavano in coppia come i carabinieri:

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Georges BRAQUE (1882-1963): Fox, 1911, puntasecca, 546 x 380 (653 x 500), tiratura: 68/100, editore Kahnweiler .

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Pablo PICASSO (1881-1973): L’homme au chien, 1914, acquaforte su carta giappone, 278 x 218, 350 x 290, tiratura: 100 es.
 

Tra Galli e Zaliani che non conoscevo a prima vista se la prima può risultare un pò leziosa, trovo più gusto per la composizione ed un impronta più personale, trovo il secondo un pò troppo "fotografico".

Sul punto "meglio grafico che pittore" cito i primi che mi vengono in mente a gusto personale in cui la grafica ha forza e nel colore non sempre ci guadagnano, ad es. Morandi, Fattori, Vespignani, Viviani, anche Zigaina in alcuni lavori.
 

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