Riprendiamo il discorso parlando di
Lorenzo VIANI (Viareggio 1882 - Lido di Ostia 1936), incisore e pittore toscano.
Notizie su di lui le potete trovare nella biografia, piuttosto ridondante devo dire, pubblicata su Wikipedia.
Qui trascrivo invece una minima parte di un saggio di Rodolfo Fini pubblicato in:
Lorenzo Viani xilografo - MPS 1975
dal quale ho anche tratto le immagini.
-
Quando Viani si affacciò alla ribalta del mondo artistico, la xilografia in Europa era stata generalmente abbandonata per le tecniche più facili della pietra e del metallo, salvo il risveglio che era avvenuto verso la fine del secolo precedente, in conseguenza della divulgazione della xilografia giapponese e ad opera principalmente di Edvard Munch, e poi degli espressionisti nordici. Fra questi eccelsero – nel primo decennio del Novecento – i tedeschi Nolde, Schmidt-Rottluff, Heckel e altri. Per quanto riguarda l’attività incisoria del Viani, qualcuno ha affermato che prese le mosse da loro. Personalmente ritengo che ciò non sia esatto, o che lo sia solo in minima parte. Quello del Viani fu in effetti un espressionismo sorgivo e sano, schiettamente plebeo, sempre in chiave di protesta e di rottura. Nessuna influenza straniera determinante. Semmai di un accostamento si dovesse parlare, in tema di parallelismo sociale e non di derivazione stilistica, sarebbe piuttosto con Käte Kollwitz, la cui lunga battaglia per esaltare le sofferenze del popolo si identifica idealmente con la lotta del Viani contro l’egoismo della borghesia del suo tempo.
(continua)
-
Viandante solitaria (1910-15), 227 x 188 mm.
Tiratura originale 20-25 esemplari non numerati né firmati.
Riposo (1910-15), 220 x 250 mm.
Tiratura originale 20-25 esemplari non numerati né firmati.
Frequenti ristampe.
I viandanti (1910-15), 220 x 225 mm.
Tiratura originale 20-25 esemplari non numerati, alcuni firmati a penna, altri a matita.
Pubblicata sulla rivista "L'Eroica", 1915.
Poche ristampe.