Caro Kiappo, al soprannome ci tengo. Me lo diede almeno vent'anni fa (dunque ero ancora poco più che un giovanotto...) un caro amico col quale ho poi finito per perdere i contatti.Laurea honoris causa al,grande Frank, e, se posso, togli il " vecchio" dal tuo nick...![]()
Ho trovato finalmente conferma a questo procedimento.Cose dell''altro mondo
Vabbe'', prima di salpare mi e'' d''obbligo una replica. In realta'' queste ''xilografie'' dell''Illustraz. Ital.'' dovrebbero essere delle stereotipie.
Si faceva un disegno del quadro prescelto, poi effettivamente partendo da esso si creava l''incisione in legno. Solo che per sostenere le gia'' ampie tirature si escogito'' un sistema: dalla xilo veniva tratta a impronta un calco in argilla, poi cotta e usata per fondere da essa piu'' copie in metallo, le quali venivano stampate in parallelo contemporaneamente; erano eguali o quasi agli originali, ma si poteva stamparne molte di piu'' e piu'' in fretta. Il termine stereotipato deriva appunto da tale procedura, indicando cosa o frase uguale a tante altre, dunque di poco pregio ...
Magari chi puo'' riporti citazioni o link piu'' specifici.![]()
Prego e complimenti qualcosa che hai scritto non la sapevo. Credo che nel 900 il procedimento sia stato sostituito dalla zincografia al tratto, ma sono molti anni che non entro più in una tipografia.Ho trovato finalmente conferma a questo procedimento.
Nel libro "How to identify prints" di Bamber Gascoigne si cita esattamente questa procedura, in uso dalla fine del '700 a tutto l'800 e oltre.
Era anche un metodo per preservare le xilografie originali e/o per esportarle, senza perdere l'originale, infatti mi sono trovato la stessa xilografia pubblicata su riviste diverse di diversi paesi europei.
L'autore sostiene che la qualita' della riproduzione era ottima, rendendo indistinguibili le copie in stereotipia dagli originali in legno.
Non e' del tutto scorretto quindi continuare a chiamarle xilografie, si potrebbe chiamarle piu' precisamente "copie stereotipie tratte da xilografia"
Ora ho capito, grazie Baleng.
Visto che siamo in tema di xilografie, segnalo anche qui la mostra che ho segnalato nel 3d "Mostre d'arte":Ho trovato finalmente conferma a questo procedimento.
Nel libro "How to identify prints" di Bamber Gascoigne si cita esattamente questa procedura, in uso dalla fine del '700 a tutto l'800 e oltre.
Era anche un metodo per preservare le xilografie originali e/o per esportarle, senza perdere l'originale, infatti mi sono trovato la stessa xilografia pubblicata su riviste diverse di diversi paesi europei.
L'autore sostiene che la qualita' della riproduzione era ottima, rendendo indistinguibili le copie in stereotipia dagli originali in legno.
Non e' del tutto scorretto quindi continuare a chiamarle xilografie, si potrebbe chiamarle piu' precisamente "copie stereotipie tratte da xilografia"
Ora ho capito, grazie Baleng.