Intenzioni di voto

Intenzioni di voto

  • Centro Destra

    Votes: 11 34,4%
  • Centro Sinistra

    Votes: 2 6,3%
  • Centro

    Votes: 1 3,1%
  • Altri di centro destra

    Votes: 2 6,3%
  • Altri di centro sinistra

    Votes: 2 6,3%
  • Scheda bianca

    Votes: 1 3,1%
  • Scheda nulla

    Votes: 0 0,0%
  • Non vado a votare

    Votes: 13 40,6%

  • Total voters
    32
  • Poll closed .
Forse qualche anno fa. Adesso, dopo l'abbraccio con i pentastellati (che nel 2018 volevano convintamente il referendum per uscire dall'euro, e sicuramente se avessi tempo troverei anche parecchi proclami filorussi, filocinesi e antiNato), e con l'influenza di un enorme "partito della Spesa pubblica", ho dei grossi dubbi.
Meglio passare subito alla Troika.


Anche negli anni '50/'60 le persone arrivavano senza un contratto di lavoro, si ammassavano in moltitudini in stanzini malsani e, soprattutto, avevano una mentalità diversa dagli indigeni, che in parte erano stati plasmati (in positivo) dagli austro-ungarici.


Io non sono un tifoso della sinistra; non dico che sia sbagliato preoccuparsi per l'immigrazione, e tanto meno sono convinto che l'immigrazione di massa risolverà il problema demografico (ad esempio: chi arriva "per pagarci la pensione" che probabilità ha di avere un contratto di lavoro regolare, con i contributi?).
Ma non è colpa mia se c'è il problema dell'invecchiamento della popolazione e della denatalità: io, per me, voglio l'eutanasia a 85 anni, sono a favore dello sterminio dei vecchi e ho fatto 3 figli.
la stragrande maggioranza il contratto di lavoro ce l'aveva in partenza
si ammassavano in stanzini malsani perchè i luoghi normali gli erano preclusi dal razzismo degli indigeni
e per fortuna che avevano una mentalità diversa dagli indigeni se no la rivoluzione avrebbe bruciato l'Italia come uno zolfanello
 
1) Se fosse possibile tornare indietro nel tempo, sarebbe stato il caso di respingere la feccia sulla linea del Po?
2) Il fatto che uno dei partiti che adesso non vuole gli stranieri ("prima gli italiani"), una ventina d'anni fa non voleva i terroni ("prima i lombardi" o "prima i veneti") non fa un po' ridere?

Sai che i cinesi sono più leghisti dei leghisti stessi? :d:
In Cina la residenza è un concetto molto rigido. Vale a dire, tu ti puoi spostare liberamente per lavoro ma col cavolo che ti cambiano la residenza.
E il welfare è legato alla residenza. Se hai bisogno dell'ospedale devi tornare a casa. In pratica i migranti interni cinesi sono a tutti gli effetti cittadini di serie B.
 
Gli Italiani non vogliono disciplinare l'immigrazione perché noi stessi rifiutamo la disciplina.

C’è immigrazione ed immigrazione!

La guerra ibrida di Putin: i migranti come arma
di Redazione
07 giugno 2022Un articolo di Francesca Mannocchi su La Stampa di oggi aiuta a capire, ve ne proponiamo qualche passaggio. Ucraina, Siria, Libia, lo schema si ripete: Putin sfrutta crisi e conflitti per spingere milioni di disperati verso i confini dell’Ue


 
Forse qualche anno fa. Adesso, dopo l'abbraccio con i pentastellati (che nel 2018 volevano convintamente il referendum per uscire dall'euro, e sicuramente se avessi tempo troverei anche parecchi proclami filorussi, filocinesi e antiNato), e con l'influenza di un enorme "partito della Spesa pubblica", ho dei grossi dubbi.
Meglio passare subito alla Troika.


Anche negli anni '50/'60 le persone arrivavano senza un contratto di lavoro, si ammassavano in moltitudini in stanzini malsani e, soprattutto, avevano una mentalità diversa dagli indigeni, che in parte erano stati plasmati (in positivo) dagli austro-ungarici.


Io non sono un tifoso della sinistra; non dico che sia sbagliato preoccuparsi per l'immigrazione, e tanto meno sono convinto che l'immigrazione di massa risolverà il problema demografico (ad esempio: chi arriva "per pagarci la pensione" che probabilità ha di avere un contratto di lavoro regolare, con i contributi?).
Ma non è colpa mia se c'è il problema dell'invecchiamento della popolazione e della denatalità: io, per me, voglio l'eutanasia a 85 anni, sono a favore dello sterminio dei vecchi e ho fatto 3 figli.
Ha detto gente "SENZA ARTE NE PARTE". Non siamo più negli anni '50/60.
Ci vuole gente che sappia fare programmazione in plc e linguaggi vari, che sappia far funzionare macchine a controllo numerico. ecc.
 
...Comunque mi è venuta in mente un'idea brillantissima: visto che i cittadini europei si possono spostare dappertutto, e visto che gli immigrati non sono così scemi da voler lavorare in condizioni precarie e/o in nero, cambiamo le regole della cittadinanza e:
1) diamo la cittadinanza italiana a tutti quelli che passano (anche ad ogni turista indiano o australiano di passaggio: se non si screma si fa prima)
2) i "nuovi italiani" sono liberi di andare a cercare fortuna in Francia, Germania, Austria e financo Polonia e Ungheria
3) per risanare i conti pubblici / previdenziali, prevediamo una marca da bollo da 500 euro sulla richiesta di cittadinanza.
 
Ammettiamo che sia vero.
E ammettiamo che gli italiani siano un popolo diligente, altruista, onesto, in una parola perfetto, che non approfitta di bonus, prepensionamenti, raccomandazioni e sussidi, e che il marcio venga solo dall'esterno.

Ebbene: la visione del porcile è molto simile a quella che, qualche decina di anni fa, c'era nell'Italia del nord, quando enormi flussi di meridionali si trasferivano al nord per lavorare in fabbrica. Erano bassi, sporchi, brutti, pochissimo (o zero) scolarizzati, puzzavano, parlavano male l'italiano.
Ma al nord non si facevano abbastanza figli per le esigenze di Fiat, Pirelli e delle migliaia di altre aziende grandi e piccole, e quindi occorrevano queste creature immonde.
Certo, l'alternativa era fermare la crescita dell'industria, oppure concedere permessi temporanei e poi ricacciarli al loro paesello.

1) Se fosse possibile tornare indietro nel tempo, sarebbe stato il caso di respingere la feccia sulla linea del Po?
2) Il fatto che uno dei partiti che adesso non vuole gli stranieri ("prima gli italiani"), una ventina d'anni fa non voleva i terroni ("prima i lombardi" o "prima i veneti") non fa un po' ridere?
Nelle notizie di cronaca ai tempi primeggiava il coinvogimento dei meridionali, rapine furti aggressioni....quindi c'è anche l'altro lato della medaglia.
 
...Comunque mi è venuta in mente un'idea brillantissima: visto che i cittadini europei si possono spostare dappertutto, e visto che gli immigrati non sono così scemi da voler lavorare in condizioni precarie e/o in nero, cambiamo le regole della cittadinanza e:
1) diamo la cittadinanza italiana a tutti quelli che passano (anche ad ogni turista indiano o australiano di passaggio: se non si screma si fa prima)
2) i "nuovi italiani" sono liberi di andare a cercare fortuna in Francia, Germania, Austria e financo Polonia e Ungheria
3) per risanare i conti pubblici / previdenziali, prevediamo una marca da bollo da 500 euro sulla richiesta di cittadinanza.

Più o meno quello che dice il prof. A. Barbero solo che lui ci aggiunge anche creare senso di appartenenza. Peccato che poi non spiega bene come.
 

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