ceccotti
enzo
la stragrande maggioranza il contratto di lavoro ce l'aveva in partenzaForse qualche anno fa. Adesso, dopo l'abbraccio con i pentastellati (che nel 2018 volevano convintamente il referendum per uscire dall'euro, e sicuramente se avessi tempo troverei anche parecchi proclami filorussi, filocinesi e antiNato), e con l'influenza di un enorme "partito della Spesa pubblica", ho dei grossi dubbi.
Meglio passare subito alla Troika.
Anche negli anni '50/'60 le persone arrivavano senza un contratto di lavoro, si ammassavano in moltitudini in stanzini malsani e, soprattutto, avevano una mentalità diversa dagli indigeni, che in parte erano stati plasmati (in positivo) dagli austro-ungarici.
Io non sono un tifoso della sinistra; non dico che sia sbagliato preoccuparsi per l'immigrazione, e tanto meno sono convinto che l'immigrazione di massa risolverà il problema demografico (ad esempio: chi arriva "per pagarci la pensione" che probabilità ha di avere un contratto di lavoro regolare, con i contributi?).
Ma non è colpa mia se c'è il problema dell'invecchiamento della popolazione e della denatalità: io, per me, voglio l'eutanasia a 85 anni, sono a favore dello sterminio dei vecchi e ho fatto 3 figli.
si ammassavano in stanzini malsani perchè i luoghi normali gli erano preclusi dal razzismo degli indigeni
e per fortuna che avevano una mentalità diversa dagli indigeni se no la rivoluzione avrebbe bruciato l'Italia come uno zolfanello