"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring (2 lettori)

filibuster

Forumer attivo
Permesso? Si può? Ciao a tutti, sono nuovo… o seminuovo, visto che molte persone le ho già incontrate in un altro forum, e le saluto con gioia. Naturalmente saluto anche i nick finora sconosciuti e ringrazio lo staff per l’ospitalità. E’ dall’epoca di Voltaire (ma che fine ha fatto?) che seguo un po’ anche questo forum, quindi ho già avuto modo di apprezzare il paziente lavoro di Argema, ormai non lontano dal meritato “sorpasso”.

Ognuno ha un suo motivo per scrivere in un forum. Nel mio caso si tratta, diciamo così, di una terapia. Purtroppo di natura sono piuttosto impaziente e indisciplinato, due difetti che in borsa pesano parecchio. Con l’aiuto dei post le cose vanno meglio: battendo e ribattendo sull’assoluta necessità di una disciplina prussiana, riesco in qualche modo ad autocondizionarmi… impegnandomi pubblicamente a modificare le mie posizioni solo in certi casi, poi mi sento costretto a rispettare un impegno solenne preso davanti a tanti testimoni… e così via. Sembrano scemenze –e senz’altro lo sono- ma funzionano discretamente… e questo è l’importante. Ultimamente ho pensato di cercare ulteriori stimoli per postare riassumendo qualche libro di buon valore borsistico, così ottengo anche il valore aggiunto di memorizzarli meglio. Per questa volta ho scelto “Investment Psychology Explained”, partendo dal prossimo post.

Due parole di presentazione… Confesso subito che –con tutto il rispetto- non condivido l’impostazione della maggior parte dei frequentatori dei forum, ossessionati dalle smanie previsive e dalla frenesia di “ragionare con la propria testa” su basi macro o fondamentali. Io invece sono un convintissimo trend-follower, probabilmente integralista, fanatico e tutto quello che vi pare. Opero esclusivamente sugli indici avendo come unica guida Sua Maestà il Prezzo, che seguo in maniera assolutamente cieca e passiva, senza mai fare obiezioni, senza mai pormi un perché… qualcuno aggiungerà: “come un perfetto imbecille”, facendomi il migliore dei complimenti. In fondo, mi limito a rispettare alla lettera gli antichi detti di Wall Street, improntati a una devozione quasi mistica per il “tape” (il nastro del ticker su cui scorrevano i prezzi fatti e le quantità scambiate): “don’t fight the tape”, “don’t argue with the tape”, “the tape tells the story”… cioè non opporti al tape, non polemizzare col tape, e così via.
In verità non sono un appassionato di materie economico-finanziarie (salvo un certo interesse per la storia della borsa) quindi frequento quest’ambiente per un unico volgarissimo motivo: la ricerca di un profitto ragionevole che vada ad aggiungersi agli stipendi che entrano in casa, con il minor rischio e il minor impiego di tempo possibili. Insomma, la mia idea di fondo è che in borsa –dove tutti mirano a svuotarti le tasche- bisogna badare al sodo… la vita vera, gli ideali, le grandi passioni sono altrove, grazie a Dio.

Attualmente ho due posizioni aperte: una sull’Eurostoxx50, che alla scadenza di dicembre è in gain da 2705 in su, l’altra sul Dax, che alla stessa scadenza è in gain da 5310 in su. Come sempre, sono già inseriti gli ordini condizionati automatici che invertono la direzione delle due posizioni prima che il mercato raggiunga quei livelli. Comunque in linea di massima per il mese di dicembre punterei a prese di profitto piuttosto veloci, nell’una o nell’altra direzione.

Non fare previsioni non significa non dare un’occhiata in giro… Secondo i primi dati, le vendite del Black Friday –il venerdì dopo il giorno del Ringraziamento, che dà il tono a tutta la campagna di Natale- sono salite di pochissimo rispetto all’anno scorso, c’è però il fondato sospetto che tanti abbiano preferito comprare su Internet… dico “fondato” perché nel Thanksgiving day i pagamenti effettuati via PayPal sono stati superiori di qualcosa come il 25% rispetto allo stesso giorno di festa dell’anno passato (fonte: Wall Street Journal), quindi complessivamente il segnale potrebbe essere positivo. I dati definitivi usciranno in settimana. Secondo i commentatori, per la prosecuzione del rialzo è indispensabile che ci siano forti segnali di conferma della ripresa economica, e un aumento delle vendite sicuramente farebbe al caso, dato che il consumer spending pesa per il 70% sul PIL.

Sul fronte di Dubai, pare che le banche USA siano molto meno esposte di quelle europee. Dal punto di vista borsistico si tratta di un’ottima notizia, dal momento che Wall Street (scimmiottata dalle sue ancelle europee) di norma non si angoscia troppo per i fatti che non toccano l’America.
In queste ultime ore la Banca Centrale degli Emirati ha rassicurato gli operatori, lasciando capire che per Dubai è disponibile una liquidità smisurata (soltanto il fondo d’investimenti sovrano di Abu Dhabi ha una potenza di fuoco di 670 miliardi di dollari) a un tasso di favore. L’intervento comunque non sarà a pioggia, ma rigidamente mirato e costerà parecchio alle ambizioni dell’emirato in difficoltà… Pare già deciso che il ruolo di capitale finanziaria della regione passerà ad Abu Dhabi, che guarda caso sta costruendo un avveniristico centro finanziario in concorrenza con quello di Dubai.
Ho dato una scorsa ai giornali della zona (ovviamente leggendoli in arabo… scherzo) e devo dire che non si avverte la benché minima preoccupazione… tutti considerano la crisi strettamente locale. “Locale” non vuol dire limitata al mondo arabo, ma semplicemente a Dubai, nemmeno all’insieme degli Emirati! Tra le righe si avverte un certo compiacimento per lo schiaffo subito dall’ ambizione dello sceicco di Dubai, che voleva concentrare nella sua città “le prerogative di Las Vegas, di Wall Street e di Los Angeles”. Pensare che bastasse realizzare piste di sci nel deserto per far crescere un gigantesco centro turistico d’elite in una zona con il termometro inchiodato sui 45°, priva di qualsiasi interesse paesaggistico, artistico, naturalistico, era veramente un’idea pazzesca, più che coraggiosa. Perché diavolo i miliardari di tutto il mondo avrebbero dovuto comprar casa qui, con l’unico scopo di passare le giornate chiusi dentro centri commerciali esclusivi, quando possono fare shopping in tante altre località infinitamente più piacevoli e ricche di attrattive?

Insomma, per trovare persone veramente preoccupate per la crisi di Dubai bisogna venire nei forum italiani… Naturalmente può darsi che la crisi di Dubai continui ugualmente a essere presa a pretesto per dare qualche altra spallata ai mercati… In borsa ogni giorno esistono mille motivi per scendere, mille motivi per salire. Non siamo noi piccoli a scegliere quello che apparentemente guiderà le danze... noi possiamo solo accodarci, se non vogliamo essere massacrati.
Termino qui con con il Nikkei e l’Australia in forte rialzo.
Per farmi perdonare la lunghezza, offro un po’ di musica a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto (se ci riesco). Buona giornata



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spmib10000

Banned
ben arrivata fibuster... ti do' il benvenuto da parte di tutti... il nikkei ha chiuso in rialzo, semplice rimbalzo tecnico...occhio a non farvi fregare da esso... noi in italia l'abbiamo gia' fatto dal minimo di giovedi'... :)
 

olly®

DIO E'DONNA!!!
Permesso? Si può? Ciao a tutti, sono nuovo… o seminuovo, visto che molte persone le ho già incontrate in un altro forum, e le saluto con gioia. Naturalmente saluto anche i nick finora sconosciuti e ringrazio lo staff per l’ospitalità. E’ dall’epoca di Voltaire (ma che fine ha fatto?) che seguo un po’ anche questo forum, quindi ho già avuto modo di apprezzare il paziente lavoro di Argema, ormai non lontano dal meritato “sorpasso”.

Ognuno ha un suo motivo per scrivere in un forum. Nel mio caso si tratta, diciamo così, di una terapia. Purtroppo di natura sono piuttosto impaziente e indisciplinato, due difetti che in borsa pesano parecchio. Con l’aiuto dei post le cose vanno meglio: battendo e ribattendo sull’assoluta necessità di una disciplina prussiana, riesco in qualche modo ad autocondizionarmi… impegnandomi pubblicamente a modificare le mie posizioni solo in certi casi, poi mi sento costretto a rispettare un impegno solenne preso davanti a tanti testimoni… e così via. Sembrano scemenze –e senz’altro lo sono- ma funzionano discretamente… e questo è l’importante. Ultimamente ho pensato di cercare ulteriori stimoli per postare riassumendo qualche libro di buon valore borsistico, così ottengo anche il valore aggiunto di memorizzarli meglio. Per questa volta ho scelto “Investment Psychology Explained”, partendo dal prossimo post.

Due parole di presentazione… Confesso subito che –con tutto il rispetto- non condivido l’impostazione della maggior parte dei frequentatori dei forum, ossessionati dalle smanie previsive e dalla frenesia di “ragionare con la propria testa” su basi macro o fondamentali. Io invece sono un convintissimo trend-follower, probabilmente integralista, fanatico e tutto quello che vi pare. Opero esclusivamente sugli indici avendo come unica guida Sua Maestà il Prezzo, che seguo in maniera assolutamente cieca e passiva, senza mai fare obiezioni, senza mai pormi un perché… qualcuno aggiungerà: “come un perfetto imbecille”, facendomi il migliore dei complimenti. In fondo, mi limito a rispettare alla lettera gli antichi detti di Wall Street, improntati a una devozione quasi mistica per il “tape” (il nastro del ticker su cui scorrevano i prezzi fatti e le quantità scambiate): “don’t fight the tape”, “don’t argue with the tape”, “the tape tells the story”… cioè non opporti al tape, non polemizzare col tape, e così via.
In verità non sono un appassionato di materie economico-finanziarie (salvo un certo interesse per la storia della borsa) quindi frequento quest’ambiente per un unico volgarissimo motivo: la ricerca di un profitto ragionevole che vada ad aggiungersi agli stipendi che entrano in casa, con il minor rischio e il minor impiego di tempo possibili. Insomma, la mia idea di fondo è che in borsa –dove tutti mirano a svuotarti le tasche- bisogna badare al sodo… la vita vera, gli ideali, le grandi passioni sono altrove, grazie a Dio.

Attualmente ho due posizioni aperte: una sull’Eurostoxx50, che alla scadenza di dicembre è in gain da 2705 in su, l’altra sul Dax, che alla stessa scadenza è in gain da 5310 in su. Come sempre, sono già inseriti gli ordini condizionati automatici che invertono la direzione delle due posizioni prima che il mercato raggiunga quei livelli. Comunque in linea di massima per il mese di dicembre punterei a prese di profitto piuttosto veloci, nell’una o nell’altra direzione.

Non fare previsioni non significa non dare un’occhiata in giro… Secondo i primi dati, le vendite del Black Friday –il venerdì dopo il giorno del Ringraziamento, che dà il tono a tutta la campagna di Natale- sono salite di pochissimo rispetto all’anno scorso, c’è però il fondato sospetto che tanti abbiano preferito comprare su Internet… dico “fondato” perché nel Thanksgiving day i pagamenti effettuati via PayPal sono stati superiori di qualcosa come il 25% rispetto allo stesso giorno di festa dell’anno passato (fonte: Wall Street Journal), quindi complessivamente il segnale potrebbe essere positivo. I dati definitivi usciranno in settimana. Secondo i commentatori, per la prosecuzione del rialzo è indispensabile che ci siano forti segnali di conferma della ripresa economica, e un aumento delle vendite sicuramente farebbe al caso, dato che il consumer spending pesa per il 70% sul PIL.

Sul fronte di Dubai, pare che le banche USA siano molto meno esposte di quelle europee. Dal punto di vista borsistico si tratta di un’ottima notizia, dal momento che Wall Street (scimmiottata dalle sue ancelle europee) di norma non si angoscia troppo per i fatti che non toccano l’America.
In queste ultime ore la Banca Centrale degli Emirati ha rassicurato gli operatori, lasciando capire che per Dubai è disponibile una liquidità smisurata (soltanto il fondo d’investimenti sovrano di Abu Dhabi ha una potenza di fuoco di 670 miliardi di dollari) a un tasso di favore. L’intervento comunque non sarà a pioggia, ma rigidamente mirato e costerà parecchio alle ambizioni dell’emirato in difficoltà… Pare già deciso che il ruolo di capitale finanziaria della regione passerà ad Abu Dhabi, che guarda caso sta costruendo un avveniristico centro finanziario in concorrenza con quello di Dubai.
Ho dato una scorsa ai giornali della zona (ovviamente leggendoli in arabo… scherzo) e devo dire che non si avverte la benché minima preoccupazione… tutti considerano la crisi strettamente locale. “Locale” non vuol dire limitata al mondo arabo, ma semplicemente a Dubai, nemmeno all’insieme degli Emirati! Tra le righe si avverte un certo compiacimento per lo schiaffo subito dall’ ambizione dello sceicco di Dubai, che voleva concentrare nella sua città “le prerogative di Las Vegas, di Wall Street e di Los Angeles”. Pensare che bastasse realizzare piste di sci nel deserto per far crescere un gigantesco centro turistico d’elite in una zona con il termometro inchiodato sui 45°, priva di qualsiasi interesse paesaggistico, artistico, naturalistico, era veramente un’idea pazzesca, più che coraggiosa. Perché diavolo i miliardari di tutto il mondo avrebbero dovuto comprar casa qui, con l’unico scopo di passare le giornate chiusi dentro centri commerciali esclusivi, quando possono fare shopping in tante altre località infinitamente più piacevoli e ricche di attrattive?

Insomma, per trovare persone veramente preoccupate per la crisi di Dubai bisogna venire nei forum italiani… Naturalmente può darsi che la crisi di Dubai continui ugualmente a essere presa a pretesto per dare qualche altra spallata ai mercati… In borsa ogni giorno esistono mille motivi per scendere, mille motivi per salire. Non siamo noi piccoli a scegliere quello che apparentemente guiderà le danze... noi possiamo solo accodarci, se non vogliamo essere massacrati.
Termino qui con con il Nikkei e l’Australia in forte rialzo.
Per farmi perdonare la lunghezza, offro un po’ di musica a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto (se ci riesco). Buona giornata




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Bello leggerti Filo.....;):up:
 

maurizi0

Forumer storico
In verità non sono un appassionato di materie economico-finanziarie
se permetti si vede.
Nulla da dire sulla prima parte dell'intervento, sull'attitudine, sulle posizioni aperte ecc ecc tutto bene, soprattutto se va bene per te.
Ma la storia di Dubai che
per trovare persone veramente preoccupate per la crisi di Dubai bisogna venire nei forum italiani
l'hai buttata li tanto per dir qualcosa di "cool" .. dai ammettilo, non c'é niente di male.

Se invece pretendi di fare una disamina seria della situazione allora se permetti stai toppando.

A) La banca centrale interverrá ma per fare cosa? Coprirá anche le perdite di una Deutsche Bank, o di una Barclays o di una qualunque altra banca privata estera? Tu lo sai? Io dico che non sai niente di tutto ció e quindi non sai nulla delle ripercussioni su un sistema bancario europeo che sta insieme con lo sputo! (soprattutto in UK)

B) Come questa crisi ha ampiamente dimostrato é sul terreno dei CDS che si decidono le sorti. Questo default potrebbe rimettere in modo la spirale CDS-prezzi di listino-fiducia nel sistema.

C) Il problema qui non é solo Dubai in quanto tale, ma la soliditá di posti che come tu dici si pensavano disponessero di "liquiditá inesauribile". Se Abu-Dhabi interverrá a coprire il buco di Dubai, che necessitá c'era di annunciare un default !? Non potevano evitare il problema intervenendo prima di chiedere una dilazione dei rimborsi?
Sai che vuol dire questo in parole povere? Che c'é un buon 50% di probabilitá che non sappiano cosa hanno nei bilanci.. e quindi la prossima mazzata puó arrivare da qualunque parte.. anche dai posti dove fin'ora si pensava ci fossero SOLO i soldi veri (e non anche veri debiti).
 

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