"Londra si è colorata di Napoli"
La partita nella partita del tifo partenopeo
La delusione è alle spalle, ma c'è anche la consapevolezza per il
Napoli di essere diventato grande sia come società che come tifo. Quella di Londra è stata un'invasione colorita, sorridente anche se amara nella sua conclusione. E' stato un esercizio di crescita per tutta la città, un banco di prova nell'esperienza europea importante anche in funzione del risultato finale poco positivo. Tutto è andato per il meglio, la sconfitta è stata accettata dai tifosi azzurri con la consapevolezza di aver tenuto testa a una squadra come il
Chelsea fino al minuto 120. Sembrava di stare al San Paolo e non solo per il numero di napoletani presenti nel settore ospiti.
Ce n'erano quasi 3mila, la maggior parte nel settore ospiti ma anche qualche centinaio disperso negli altri settori dello stadio. Un amore, quello per il
Napoli, che ha aguzzato l'ingegno ma che a sua volta ha rischiato di tradire qualcuno. Non avendo un biglietto per il settore a loro riservato, qualche tifoso azzurro si è camuffato da sostenitore del
Chelsea con sciarpe e cappelli. Tutto facile, in teoria, ma al cuore non si comanda e la fortuna (o sfortuna) ha voluto che mentre buona parte del pubblico era in coda per entrare, arrivasse il pullmann del Napoli allo stadio. Ne è seguita un'ovazione generale, non solo nella zona ospiti, che ha insospettito gli steward e svelato il travestimento. Fortunatamente anche i tanto celebrati inglesi sono stati capaci di chiudere un occhio non rovinando quello che era comunque un clima di festa.
Per due giorni Londra ha vissuto travestita da
Napoli, ha passato ore a stretto contatto con la passione partenopea con i luoghi simbolo come Kensington o Piccadilly Circus gremiti di nostri connazionali. Impossibile camminare in tranquillità, c'erano fans ovunque e anche solo mangiare in un pub è diventata un'impresa. Un amore, come detto, oltre ogni ostacolo che mi ha reso protagonista involontario di qualche scenetta anche imbarazzante. Mentre stavo per salire sull'ascensore per entrare allo stadio, per esempio, sono stato accerchiato da un gruppetto di tifosi.
Uno di loro mi stava togliendo la borsa di mano. Ho pensato: "Uno scippo qui no eh" e invece era un ragazzo che, entrato nella zona di Stamford ma senza il biglietto per lo stadio, mi ha chiesto ripetutamente di fargli fare da mio portaborse per poter entrare.
Non è stato l'unico episodio curioso però. Sempre in quella zona un altro ragazzo senza il biglietto per la partita mi si è avvicinato supplicandomi di farlo entrare come collega di SportMediaset, prendendomi il tesserino. Purtroppo non ho potuto farlo entrare per non andare contro le regole e non rischiare per nulla, ma questo dimostra la voglia di Napoli che questa città ha portato a
Londra. Stamford Bridge, soprattutto prima della partita, si è trasformato nel San Paolo. All'ingresso delle due squadre si sono sentite bordate di fischi e subito dopo un'ovazione incredibile, da pelle d'oca. La maturazione però è stata portata dall'assenza di incidente. Zero, simbolo di crescita e convinzione di poter meritare il palcoscenico della Champions League.
La grigia e dura Londra ha vissuto due giorni colorati, da
Napoli. E' stata una festa per tutti. Una festa da ripetere il prima possibile.