IQT li lasciamo lavorare

Boh.
Pura accademia: nessun parlamento italiano ha mai tagliato gli sprechi.

I quali andrebbero comunque tagliati, in espansione e a maggior ragione in recessione, anche se non fosse possibile sostituirli con spesa pubblica più efficiente.

La ragione è etica: le risorse scarse non vanno mai buttate nel cesso, e chi se ne frega se i parassiti che si sono arricchiti con gli sprechi vedono poi ridurre il loro tenore di vita e riducono il contributo al PIL.
 
Non è che i tagli si possano evitare; con un bilancio squilibrato, prima o poi lo Stato che non taglia smetterà di pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici e le pensioni.

Meglio un parrucchiere triste oggi che un popolo alla fame tra X anni.
 
Grazie per la formula sul PIL, che conoscevo e che trovo fuorviante, come gli accademici di InvestireOggi sanno.

Te lo provo a dimostrare con un esempio: se nell'anno 2017 tu hai uno stipendio di 50.000 euro e spese di 25.000 euro, la formula dice che hai un PIL di 25.000 euro.
Nel 2018 compri casa, spendendo 180.000 euro (con un mutuo di 150.000), mantieni le tue spese a 25.000 euro, e il tuo PIL esplode: 205.000.
L'anno dopo, per pagare le rate, tu continui a guadagnare 50.000 euro ma fai qualche piccolo risparmio e spendi 23.000: il PIL crolla.

Conclusione: questa formula del PIL non serve a misurare il tuo benessere né il tuo tenore di vita.
E' una semplificazione perché, ceteris paribus, se salgono i consumi e gli investimenti la situazione migliora. Ma la gente si è dimenticata del fondamentale ceteris paribus, per cui si è convinta che consumare facendo debiti (e autodistruggendosi il futuro, o distruggendo il futuro di una nazione) sia una cosa buona.

Ma comunque è tutta accademia: in Italia i tagli alla spesa (se mai avvengono), così come le riduzioni di tasse, si fanno a capocchia, altro che spending review.
 
Ignatius tu dici:
..questa formula del PIL non serve a misurare il tuo benessere né il tuo tenore di vita.

E difatti il pil misura il prodotto interno lordo e non il livello di felicità alias benessere di un popolo che richiederebbe analisi aggiuntive psicologiche,o per es il rispetto dell'ambiente e cioè cosa si consuma e come che richiederebbe analisi aggiuntive tecnico scientifiche,nonchè,più specificatamente dal punto di vista economico,la sua tenuta finanziaria.che potrebbe per es. esser disturbata dalla presenza di troppi debiti (es. indice debito pubblico + debiti privati = debito globale)
E difattti quando si legge il pil non basta per fotografare la situazione di un paese in maniera compendiosa.
Tale lettura va sempre accompagnata con la lettura anche di altri indici anche non solo economici.


Una cosa è certa che il livello del pil ti dà la misura degli andamenti delle possibili entrate tributarie di uno stato a una certa data,nel senso che,se cala il pil,pure le entrate calano,di conseguenza può peggiorare il debito pubblico che è un pò quello che sta accadendo da un pò di tempo in UE a seguito di una certa insistita austerity.
Si insiste infatti per noi da bruxelles a imporre tagli alla spesa pubblica e restrizione ai benefit sociali per ridurre il debito pubblico e si finisce con il far calare il pil o bloccarne la crescita che difatto fa peggiorare il debito pubblico a sua volta.

Non dimentichiamo poi che il peggioramento del debito pubblico può anche seguire a tutta un'altra serie di effetti che seguono al naturale peggioramento che si ha con il taglio insistito della spesa pubblica,che se imposto in tempi ristretti spesso segue le perverse logiche dei tagli lineari che impongono dannose riduzioni nelle politiche di prevenzioni sul territorio o nelle politiche sociali.Questo finisce con il generare esso stesso spesa pubblica aggiuntiva e quindi aumenti di debito pubblico.
E cosa dire poi di uno dei principali stabilizzatori che sono gli interventi sulla disoccupazione o le crisi aziendali che aumentano con le crisi economiche e quindi con il blocco o la stagnazione del pil e generano aumenti di spesa pubblica ????

Io veramente davo per scontato che dei cittadini ricchissimi possano essere meno felici di cittadini poverissimi, se i primi vivono nello stress e nell'inquinamento, mentre i secondi vivono in pace con la natura, nella fratellanza e nell'amore libero.

Quello che volevo farti notare è che il PIL è una quantificazione del benessere economico intrinsecamente fuorviante: se spendi il triplo di quello che produci / guadagni il tuo contributo al PIL esplode, ma stai mandando a [...] il tuo futuro.

E, se una misura è sbagliata, non è proprio il caso di preoccuparsi del fatto che possa "peggiorare" o "migliorare".

La confusione tra Fine e Mezzo, tra Realtà e Misura (semplificata) della Realtà è comune.

Ma è come se uno, preoccupato del fatto che la temperatura corporea sia salita a 40 o scesa a 35, pensi di risolvere il problema entrando in frigorifero o nella sauna: certo, l'indicazione della temperatura si assesta sui valori desiderati, ma serve a qualcosa?
 
Il PIL ha senso, come termometro del benessere generale, SE il VALORE delle MERCI ACQUISTATE fosse FERMO!
Dato che così NON E'........e un "cane che si morde la coda"!!!
 
ignatius tu dici
Quello che volevo farti notare è che il PIL è una quantificazione del benessere economico intrinsecamente fuorviante: se spendi il triplo di quello che produci / guadagni il tuo contributo al PIL esplode, ma stai mandando a [...] il tuo futuro.
E, se una misura è sbagliata, non è proprio il caso di preoccuparsi del fatto che possa "peggiorare" o "migliorare".


E' evidente che in questo modo fai una considerazione troppo generica e per questo priva di valore.
Il pil non è per niente la quantificazione del benessere economico ma una semplice quantificazione economica punto e basta che va analizzata per quello che è ,e cioè indica il livello della spesa pubblica(G),più il livello dei consumi,(C) più il livello degli investimenti (I) più la bilancia comm.le(Exp - Imp).
OK, quindi concordiamo sul fatto che il PIL sia una formula ("quantificazione economica"); il fatto che gli addendi possano non rappresentare né il benessere generale, né quello economico, a quanto pare, non ti importa.
Però ritieni importante che quella formula (che non rappresenta null'altro che sé stessa) dia un risultato bello alto, e bisogna evitare che scenda.
Boh.

Prova a pensare a un vincolo: torniamo al medioevo e aboliamo i prestiti. Transazioni solo in monete d'oro, in quantità (per ipotesi) fissa. Il PIL scenderebbe? Se sì: scenderebbe in ogni possibile sistema economico?
 
tu dici
Prova a pensare a un vincolo: torniamo al medioevo e aboliamo i prestiti. Transazioni solo in monete d'oro, in quantità (per ipotesi) fissa. Il PIL scenderebbe? Se sì: scenderebbe in ogni possibile sistema economico?
Mi sembrava di esser stato chiaro, il pil non riguarda le modalità di pagamento dei beni prodotti e le modalità di finanziamento degli investimenti,questa è materia della c.d finanza che ha pure lei dei misuratori.

Bene.
Per te la Finanza è in un mondo a parte rispetto al PIL, formula sacra.
Quindi per te l'importante è il PIL; consumare ciò che si è prodotto oppure consumare indebitandosi a scapito delle generazioni future (o distruggendo i risparmi delle generazioni passate) è esattamente la stessa cosa ai fini del PIL, e questo ti basta.

il tuo quesito mi sembra francamente non capibile
Io ho smesso di provare a redimere i Testimoni di Geova e, anche in questo caso, per me, è ora di lasciar perdere; non sento la necessità di scoprire se io mi spiego male, o se tu capisci male, o se (magari) il mio messaggio è sbagliato.
Buona continuazione e buon PIL.
 

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