ISIS o ISIL e i rapporti con OBAMA (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Spia canadese confessa: reclutavo giovani per l’Isis

Scritto il 18/3/15 • nella Categoria: segnalazioni

L’ambasciata del Canada in Giordania si è vista coinvolta in uno scandalo internazionale sul terrorismo e sullo spionaggio, dopo la detenzione in Turchia di un proprio impiegato che reclutava nuovi membri per lo “Stato Islamico” in Siria. L’impiegato, di origine siriana, ha confessato di aver lavorato per l’intelligence del Canada. Varie agenzie di informazione internazionali hanno rivelato che la Turchia ha detenuto una spia straniera per aver aiutato tre ragazze minorenni britanniche ad unirsi con il gruppo terroristico dello “Stato Islamico” in Siria. Successivamente si è saputo che era sta arrestata la spia siriana Mohammed Mehmet Rashid, impiegato dell’ambasciata canadese nella capitale della Giordania, Amman. Lo rivela il periodico “Ottawa Citizen”, citando numerose informative dei media turchi. Il Canada ancora non ha rigettato ufficialmente la accuse.
Secondo “Ottawa Citizen”, il detenuto avrebbe confessato che lavorava per l’intelligence canadese e che aspettava di ricevere la cittadinanza di quel paese. Questi era impiegato presso l’ambasciata canadese dell’Oman, anche responsabile per l’Iraq, diretta dall’ambasciatore Bruno Saccomani, che non è un diplomatico professionista, ma che proviene dalla “Polizia Montada” del Canada ed è responsabile della sicurezza del primo ministro canadese, Stephen Harper. Secondo il portale “Global Research”, allora aveva indagato in stretta relazione con il Csis, l’agenzia di intelligence canadese. Nel computer sequestrato alla spia arrestata, oltre alle foto delle tre minorenni britanniche, sono state trovate altre foto di passaporti per almeno altre 17 persone.
Se si conferma il collegamento con l’intelligence canadese, per paradossale che possa sembrare, risulterebbe che quel paese, pur facendo parte della coalizione internazionale che bombarda l’Isis in Siria e in Iraq, ha partecipato al reclutamento dei membri dell’Isis, inclusi minorenni, per conto degli jihadisti. Finalmente, anche quando si trattasse di una operazione per ricavare dati sui membri dell’Isis, o qualcosa di simile, le leggi proprie del Canada proibiscono di farlo, secondo il periodico, a cui si dovrebbero aggiungere gli aspetti etici della questione. Il doppio gioco nella lotta con il terrorismo sembra sia una prassi comune non soltanto per gli Stati Uniti ma anche per il suo alleato, lo Stato del Canada.
(“Rivelazione scandalo, l’intelligence canadese ha reclutato terroristi dell’Isis”, da “Contrainjerencia” del marzo 2015, ripreso dal blog “Vox Populi”).




L’ambasciata del Canada in Giordania si è vista coinvolta in uno scandalo internazionale sul terrorismo e sullo spionaggio, dopo la detenzione in Turchia di un proprio impiegato che reclutava nuovi membri per lo “Stato Islamico” in Siria. L’impiegato, di origine siriana, ha confessato di aver lavorato per l’intelligence del Canada. Varie agenzie di informazione internazionali hanno rivelato che la Turchia ha detenuto una spia straniera per aver aiutato tre ragazze minorenni britanniche ad unirsi con il gruppo terroristico dello “Stato Islamico” in Siria.

Successivamente si è saputo che era sta arrestata la spia siriana Mohammed Mehmet Rashid, impiegato dell’ambasciata canadese nella capitale della Giordania, Amman.
Lo rivela il periodico “Ottawa Citizen”, citando numerose informative dei media turchi. Il Canada ancora non ha rigettato ufficialmente la accuse.
Secondo “Ottawa Citizen”, il detenuto avrebbe confessato che lavorava per l’intelligence canadese e che aspettava di ricevere la cittadinanza di quel paese. Questi era impiegato presso l’ambasciata canadese dell’Oman, anche responsabile per l’Iraq, diretta dall’ambasciatore Bruno Saccomani, che non è un diplomatico professionista, ma che proviene dalla “Polizia Montada” del Canada ed è responsabile della sicurezza del primo ministro canadese, Stephen Harper. Secondo il portale “Global Research”, allora aveva indagato in stretta relazione con il Csis, l’agenzia di intelligence canadese. Nel computer sequestrato alla spia arrestata, oltre alle foto delle tre minorenni britanniche, sono state trovate altre foto di passaporti per almeno altre 17 persone.
Se si conferma il collegamento con l’intelligence canadese, per paradossale che possa sembrare, risulterebbe che quel paese, pur facendo parte della coalizione internazionale che bombarda l’Isis in Siria e in Iraq, ha partecipato al reclutamento dei membri dell’Isis, inclusi minorenni, per conto degli jihadisti. Finalmente, anche quando si trattasse di una operazione per ricavare dati sui membri dell’Isis, o qualcosa di simile, le leggi proprie del Canada proibiscono di farlo, secondo il periodico, a cui si dovrebbero aggiungere gli aspetti etici della questione. Il doppio gioco nella lotta con il terrorismo sembra sia una prassi comune non soltanto per gli Stati Uniti ma anche per il suo alleato, lo Stato del Canada.
(“Rivelazione scandalo, l’intelligence canadese ha reclutato terroristi dell’Isis”, da “Contrainjerencia” del marzo 2015, ripreso dal blog “Vox Populi”).
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tontolina

Forumer storico
ISRAELE: DETERIORATI I RAPPORTI CON GLI STATI UNITI CHE DECLASSIFICANO I SEGRETI NUCLEARI E ” BRUCIANO” l’AGENTE DEL MOSSAD CHE APPOGGIA L’ISIS SUL WEB. di Antonio de Martini



l link sottostante rivela i segreti nucleari di Israele e rivela che hanno anche la bomba all’Idrogeno. La declassificazione è recente e la notizia arcinota, ma adesso ci sono le prove e Israele potrebbe essere tenuta per responsabile di una corsa al riarmo nucleare in tutto il Medio Oriente.
US Declassifies Document on Israel's Nuclear Power - News from America - News - Arutz Sheva
Gia questa novità potrebbe essere sufficiente a valutare al piovoso il clima politico tra Stati Uniti e Israele, ma andando a ripescare un vecchio articolo di ” Libero” – in genere evito la stampa italiana partigiana e disinformante – si scopre che la signora RITA KATZ è stata esposta al pubblico .
La signora ha avuto un trattamento di riguardo da parte del giornale al punto che il giornalista ha evitato di firmare il pezzo con nome e cognome
Ecco il link: http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11759092/Rita-katz–la-spia-del.html
Circa il trattamento ricevuto dalla signora Katz ( nell’articolo apprendiamo che è lei che diffonde i comunicati ISIS che altrimenti nessuno leggerebbe. E’ lei che ha minacciato l’Italia e fatto dire a questi inesistenti figuri che vogliono marciare su Roma).fornirò solo un paio di dettagli.
Il giornalista anonimo che la pubblicizza in maniera semi encomiastica con dubbio finale, scrive che è come il cacciatore di nazisti Simon Wiesental.
Nulla di più falso: avete mai letto un brano del ” Mein Kampf di Hitler sul testi di Wiesental? No. La signora Katz pubblica unicamente testi – presumibilmente forniti dal Mossad ( è lo stesso giornalista ad ammetterlo a mezza bocca) – dei Jihadisti dell’ISIS. Mai un comunicato di Al Nusra, tanto per fare un nome o del povero Morsi, l’ex presidente egiziano. Non ha mai denunziato un jihadista, ne deprecato una dichiarazione.
La seconda panzana la racconta la signora in prima persona come captatio benevolentiae verso il lettore che non si sia commosso fino alle lacrime all’idea della identificazione con Wiesental: poverina , è nata in Irak – ebrea naturalmente – e il suo papà è stato impiccato nel 1968 dal truce Saddam Hussein, nome questo, conosciuto anche dai più giovani.
Peccato che Saddam Hussein sia salito al potere dieci anni dopo ( basta vedere wikipedia) dove si scopre che attorno a quella data Saddam il terribile si occupava di nazionalizzazione della industria petrolifera irachena , compito che ha terminato nel 1972 ( sempre wikipedia).
Questa biografia ammette che la signora è una sionista fervente e che ha ” fatto il servizio militare nell’IDF( Israeli Defense Force), si perché dopo l’impiccagione del papà la signora è riparata in una città – non dice israeliana – assieme alla famiglia e li è vissuta forse con la pensione che gli mandavano gli iracheni.
Disinformazione pura e semplice come tutto il testo di questo giornale ineffabile che attacca coragiosamente personaggi italiani inoffensivi che disturbano l’editore, ma si prostra di fronte a questa persona che crea disinformazione antitaliana a tutta birra.
Leggetevi il link perché come disinformazione professionale è un pezzo di bravura con un filino di disprezzo nei confronti del lettore di Libero di cui ritiene quasi nulle le capacità critiche, le conoscenze geografiche e quelle storiche.
Alla prossima lite tra i due capi ne sapremo altre ( come avvenne un paio di anni fa con la pubblicazione dei verbali della riunione USA-Israele in cui si decise la strage di Sabra e Chatila e che – unico – ho pubblicato) e ci sarà ancora qualche anonimo che darà un colpo alla botte di Obama e al cerchio di Netanyahu.

 

tontolina

Forumer storico
Un inferno chiamato Libia


Gabriele Picello | Articolo pubblicato il 05/04/2015 15:38:00
Sono più di 5000 i combattenti al servizio dello Stato Islamico in terra di Libia, ma questo non basta ad autorizzare un ampliamento delle operazioni militari di Stati Uniti ed alleati.

Attualmente la Libia sta affrontando una crisi praticamente senza precedenti, con il governo ufficiale rifugiato nella città di Tobruk che deve affrontare tutta una serie di difficoltà che vanno via via ampliandosi passando dal terrorismo a quello che è un vero e proprio collasso economico e politico per arrivare sino ad una guerra civile che vede un governo parallelo insediato nella città di Tripoli.

Wafa Bugaighis (incaricato d'affari all'ambasciata libica a Washington) è il primo ad ammettere che la Libia necessita di aiuti internazionali e tra questi rientra a pieno titolo il supporto militare, ma al contempo il funzionario dichiara che gli attacchi aerei della coalizione non sono la soluzione ottimale per risolvere il “problema ISIS”.

La tattica propria dei militanti dello Stato Islamico rende (secondo Bugaighis) inutili i raids aerei in quanto i combattenti colpiscono rapidamente ed altrettanto rapidamente si eclissano talvolta unendosi alla popolazione locale, una situazione totalmente diversa da quella del 2011 quando USA ed alleati tolsero il potere a Muammar Gheddafi.

Attualmente (sempre secondo Bugaighis) l’unica opzione in grado di fornire risultati accettabili è quella delle operazioni di intelligence, seguita da attacchi mirati condotte da reparti speciali in grado di contrastare i combattenti nemici sul loro stesso terreno, quello della velocità di spostamento.

Il numero di combattenti fedeli alla causa dell’ISIS è stimato tra le 5000 e le 6000 unità, un numero che si discosta nettamente dalle prime valutazioni ufficiali.




Stati Uniti


Gli USA sono ancora incerti sull’entità del supporto da fornire al governo di Tobruk, che controlla solamente una piccola porzione del territorio e si trova sotto il comando del generale Khalifa Haftar, elemento caratterizzato da un passato non limpido e che spinge gli analisti statunitensi a cercare altri punti di riferimento tra gli esponenti delle fazioni più moderate.

Il governo di Tobruk, tuttavia, sembra essere attualmente l’unico interlocutore di rilievo con cui gli Stati Uniti interagiscono, favorendo le trattative con Libya Dawn, il movimento politico insediato a Tripoli che controlla la maggior parte del paese tramite l’utilizzo di numerose milizie schierate sul territorio.

Il messaggio che arriva da Washington è chiaro: il sostegno completo giungerà solo quando si avrà la costituzione di un governo unico nazionale, ma proprio questo messaggio genera un interrogativo: quanto ancora si può attendere?

Il fattore tempo potrebbe proprio essere quello decisivo, in quanto se abbiamo una certezza questa è proprio l’effettiva espansione politica, tattica e strategica dello Stato Islamico che continua la sua marcia di conquista reclutando all’estero ed in loco senza incontrare sul suo cammino una forza effettivamente in grado di arrestarne il cammino.

La situazione è critica e trovare una soluzione è imperativo, in quanto una Libia totalmente nel caos non gioverebbe a nessuno in quanto avremmo il rischio di veder crescere un enorme bacino di reclutamento grazie al quale lo Stato Islamico potrebbe accrescere ancor di più la sua potenza militare e mediatica.

Altro effetto di una totale destabilizzazione del paese sarebbe la concreta possibilità del generarsi di una “rampa di lancio” puntata verso l’Europa, altro fattore questo da tenere in forte considerazione insieme al rischio di attacchi mirati ai pozzi petroliferi in loco che potrebbe avere pesanti ripercussioni a livello economico e logistico.

Se vuoi avere maggiori informazioni scrivi agli esperti sulla nostra pagina Facebook


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tontolina

Forumer storico
Quest'oggi la domenica di Commodities Trading sarà dedicata completamente alla geopolitica con un'intervista esclusiva rilasciata dalla dottoressa Valentina Colombo.
Cos'è realmente lo Stato Islamico? Come nasce questa organizzazione in grado di seminare il terrore in tutto il mondo?
Troverete la risposta a queste ed altre domande nell'intervista che segue, ma prima vediamo chi è la dottoressa Valentina Colombo.

Valentina Colombo


Ricercatrice di Storia dei paesi islamici all’Università Europea di Roma e Senior Fellow all’European Foundation for Democracy a Bruxelles. I suoi ambiti di ricerca principali sono i processi di democratizzazione, la condizione della donna e degli intellettuali liberali in Medio Oriente. Ha scritto molti saggi e articoli sul mondo islamico ed è la traduttrice ufficiale italiana, tra gli altri, del Premio Nobel Nagib Mahfuz.

https://www.youtube.com/watch?v=O6iBXuLT_Gk

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ninjaxx

amico del maestro...
Isis: «Per conquistare l’Italia dobbiamo allearci con la mafia»
In un ebook nuovi proclami. Nelle mappe satellitari pubblicate viene mostrato un vecchio faro e indicata la strategia di attacco. «Usate le vecchie costruzioni»

di Marta Serafini


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di MI INTERESSA



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Orrore in Francia, bimba di 9 anni violentata e uccisa

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Sabbia e cemento sugli atolli contesi Così la Cina avanza nei mari

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http://www.corriere.it/esteri/15_ap...83-11e4-8e3e-4cd376ffaba3_foto_zoom_big.shtmlLe mappe satellitari usate da Isis per illustrare un piano di invasione (Google Maps)
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Un ebook di 100 pagine per spiegare ai miliziani come conquistare l’Italia. Titolo, Black Flags from Rome (le bandiere nere da Roma). Continuano i messaggi propagandistici e le minacce dei miliziani dello Stato Islamico contro Roma e il nostro paese.


«Sfruttare la debolezza del governo italiano»

Dopo una lunga disamina del contesto europeo, un dettagliato resoconto dell’attentato di Charlie Hebdo e uno schema che mostra come costruire una bomba con un micronde e un accendi sigari per auto, nell’ebook (diffuso in rete il mese scorso attraverso i social network e le piattaforme di condivisione dei documenti come justpaste), a pagina 79 si legge «In Italia la mafia ha una forte presenza. La mafia ha le più potenti milizie e trae vantaggio dalla debolezza del governo italiano, inoltre ha accesso al mercato della droga e delle armi». E fin qui, l’analisi non presenta alcun elemento di interesse. Ma poi in un passaggio viene spiegato che se i musulmani vogliono prendere l’Italia, i combattenti dello Stato Islamico devono allearsi con la mafia prima di conquistare Roma. Salvo poi combatterla per prendere il controllo totale del Paese. Si tratta di affermazioni propagandistiche, va ribadito, ma è la prima volta che Isis lascia intendere un possibile legame con cosche malavitose esterne alla sfera jihadista.





Gli errori sulla geografia

Ma non solo. Nell’ebook, a pagina 84, vengono pubblicate delle immagini satellitari di un faro (chiamato “Il vecchio Faro) che sembrerebbe corrispondere al Faro della Darsena di Fiumicino. A questa costruzione vengono poi però associate delle immagini satellitari che sembrerebbero corrispondere alla Sicilia, segno dunque che forse la geografia italiana non è esattamente chiara agli autori del testo. I miliziani suggeriscono poi, per invadere l’Italia, di partire da Tunisi e di attaccare via mare passando da vecchie costruzioni come il Vecchio Faro. Ma non danno ulteriori dettagli, salvo spiegare che per conquistare l’Italia bisogna passare da terra e da mare.
 

ninjaxx

amico del maestro...
con l'appoggio della Mafia, l'ISIS riuscirà a penetrare indisturbata all'interno del nostro territorio geografico.

la Mafia insieme allo Stato italiano, hanno svenduto il paese completamente; hanno pisciato su 200 anni di storia

hanno sputato in faccia a 2 generazioni di famiglie

il bello è che il BELLO deve ancora arrivare.
 

tontolina

Forumer storico
strage a Palmira: 400 civili uccisi, la maggior parte sono donne e bambini


Il Messaggero - ‎37 minuti fa‎




Almeno 400 civili, la maggior parte donne e bambini, sono stati uccisi dall'Isis a Palmira. Lo riferisce la tv statale siriana citata dal sito dell'agenzia Reuters. Le organizzazioni per i diritti umani avevano parlato finora di centinaia di cadaveri di soldati del ...

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mi complimento vivamente con la CIA che ha addestrato l'ISIS

sai le donne e i bambini come sono pericolosi! meglio ucciderli subito!

VERGOGNA

l'America è divenuta sinonimo di terrorismo mondiale
 

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