Obbligazioni valute high yield ISLANDA e Obbligazioni in ISK

Alla vigilia del default delle banche islandesi
il cambio era in area 120, se ricordo bene.
Tra 120 e 465 c'è di mezzo la prateria,
io per fare i miei calcolucci utilizzo 290,
lo stato per fare i suoi utilizza (a gennaio) 465.
Probabilmente hai ragione tu, riguardo al sentimet. :)
 
Alla vigilia del default delle banche islandesi
il cambio era in area 120, se ricordo bene.
Tra 120 e 465 c'è di mezzo la prateria,
io per fare i miei calcolucci utilizzo 290,
lo stato per fare i suoi utilizza (a gennaio) 465.
Probabilmente hai ragione tu, riguardo al sentimet. :)

Ciao Giontra, ottima analisi ... a spanne, mi verrebbe da dire che il cambio liberalizzato dovrebbe stare da qualche parte fra i 175 ed i 330... ogni tanto leggo sui repo delle banche islandesi anche le oscillazioni del cambio sul grey market.

Certo, all'inizio vi sarebbero pressioni in uscita dall'ISK che probabilmente spingeranno il cambio su livelli molto penalizzanti. Se il tema tornasse di attualità, in vista di un possibile ritorno a meccanismi di cambio di mercato questo autunno, cercherò anch'io di monitorare più da vicino.

Adesso, con una situazione ingessata, non avrebbe molto senso seguire queste vicende giorno per giorno ... si rischia di finire per avere anche qui uno di quei "3D sfogatoio" che contraddistinguono altri siti finanziari...
 
... si rischia di finire per avere anche qui uno di quei "3D sfogatoio" che contraddistinguono altri siti finanziari...

Ciao Mark
appunto, evitiamolo.;)
Dallo sfogatoio allo sfigatoio il passo è brevissimo,
basta tornare indietro di una vocale. :p
Ho voluto fare considerazioni a ruota libera,
su un'argomento di cui non se ne sa molto. :)
 
Alla vigilia del default delle banche islandesi
il cambio era in area 120, se ricordo bene.
Tra 120 e 465 c'è di mezzo la prateria,
io per fare i miei calcolucci utilizzo 290,
lo stato per fare i suoi utilizza (a gennaio) 465.
Probabilmente hai ragione tu, riguardo al sentimet. :)

Sì da quelle parti provenendo da 75-92, consola il fatto che dovrebbero comunque avere un'autonomia termica ed alimentare just in case...
 
Ciao Mark
appunto, evitiamolo.;)
Dallo sfogatoio allo sfigatoio il passo è brevissimo,
basta tornare indietro di una vocale. :p
:)

Concordo... :D

Intanto, per chi volesse aggiornarsi sull'impatto del referendum sulle negoziazioni correnti fra gli islandesi, il FMI, i paesi nordici e l'UK e l'NL, torna utile questo comunicato stampa di S&P...

Icelanders' Referendum Rejection Of Plan To Repay Icesave Debt Has No Immediate Impact On Iceland Sovereign Rating




  • The Icelandic electorate's resounding rejection at a referendum of
    legislation to compensate the governments of The Netherlands and the
    United Kingdom for their deposit insurance outlays on failed Icelandic
    internet bank Icesave has no immediate effect on the sovereign ratings.
  • We are keeping our 'BBB-/A-3' foreign currency ratings and our 'BBB+/A-2'
    local currency ratings on Iceland on CreditWatch with negative
    implications.
  • We expect to resolve the CreditWatch status when we obtain greater
    clarity on the availability of external financing.
FRANKFURT (Standard & Poor's) March 8, 2010--Standard & Poor's Ratings
Services said today that it was keeping its 'BBB-/A-3' long- and short-term
foreign currency ratings and its 'BBB+/A-2' long- and short-term local
currency ratings on the Republic of Iceland on CreditWatch, where they were
placed with negative implications on Jan. 5, 2010.

"The decision to keep the ratings on CreditWatch reflects our view that the
Icelandic electorate's resounding rejection at a referendum over the weekend
of legislation to compensate the governments of The Netherlands and the United
Kingdom for their deposit insurance outlays on failed Icelandic internet bank
Icesave, has no immediate effect on the rating on the Republic of Iceland,"
said Standard & Poor's credit analyst Moritz Kraemer.

The popular rejection had been widely expected.

The government called the referendum after President Olafur Grimson had
refused to sign the "Icesave Act" into law in early 2010. Subsequent
negotiations between Reykjavik, London, and The Hague to agree on a compromise
ended inconclusively. In our view, the referendum outcome does not constitute
an outright repudiation of Iceland's international obligations, but merely
reflects overwhelming popular discontent with the financial conditions of a
bilateral loan offered by the British and the Dutch to finance their claim.

Standard & Poor's will analyse the implications of these developments for the
future disbursements of the international financing package for Iceland by the
International Monetary Fund (IMF) and Nordic governments. The financing is
intended to allow the Icelandic authorities to lift the currency exchange
controls imposed following the collapse of the Icelandic banking system in
late 2008 and to maintain investor confidence in the sustainability of public
finances.

In principle, the disbursements of the Nordic loans were linked to the
resolution of the Icesave issue, while the IMF in turn considered the Nordic
disbursements to be a condition to secure sufficient funding for the
adjustment program agreed between the Icelandic authorities and the IMF.

We believe that the referendum result will trigger new negotiations with the
IMF on how the program will have to be restructured to allow for the reduced
external financing prospects. At the same time, we believe it possible that
the Nordic governments, or other international partners, may show some
flexibility in disbursing funds as long as the government of Iceland continues
to negotiate in good faith with its British and Dutch counterparts to resolve
the Icesave problem. We note that the Nordic partners disbursed a first
tranche in December 2009, even though the Icesave legislation had not been
passed by parliament, as originally demanded, but had only been approved by
the cabinet. We believe decisions on future disbursements will determine the
strength of Iceland's bargaining position in the negotiations with the U.K.
and The Netherlands.

Negotiations are likely to be complicated in the near term by forthcoming
general elections in both the U.K. and The Netherlands, following last month's
collapse of the Dutch government. However, we remain of the opinion that it
would be in the best interest of all three governments to continue to find a
solution.

Standard & Poor's does not believe that the Icelandic government will resign
over the referendum or that the unresolved Icesave problem will thwart nascent
EU membership talks, which at this stage, are not a rating factor.

We intend to resolve the CreditWatch placement before the end of April 2010.
Over the next few weeks, we plan to monitor the progress of talks with the IMF
and the Nordic governments on one hand and with the U.K. and Dutch authorities
on the other. A hardening of positions or a worsening of Iceland's fragile
economic equilibrium could lead us to lower the sovereign rating on Iceland to
the 'BB' category. However, progress toward a resolution on Icesave or toward
securing external funding for Iceland's adjustment program would lead us to
stabilize the ratings at their current levels.
 
Esito del referendum

se qualcuno di voi ha tradotto la mail precedente
mi piacerebbe saperne qualcosa in italiano (un piccolo riassunto).
dell'esito del referendum
io ho capito solo che ha vinto il no al rimborso del debito verso GB E OLA.
ma per noi italiani ?
niente di nuovo presumo
 
se qualcuno di voi ha tradotto la mail precedente
mi piacerebbe saperne qualcosa in italiano (un piccolo riassunto).
dell'esito del referendum
io ho capito solo che ha vinto il no al rimborso del debito verso GB E OLA.
ma per noi italiani ?
niente di nuovo presumo
Non mi risulta che ci siano risparmiatori italiani coinvolti nella vicenda Icesave. Gli italiani (almeno quelli di cui ho letto sui forum)hanno investito tramite obbligazioni, non depositi bancari, pertanto l'ipotesi di rimborso Icesave non li riguarda.
Diciamo che il fatto che non vengano pagati neppure i depositi bancari mette una pietra quasi tombale sull'eventualita' di un riparto per le obbligazioni dei tre istituti bancari islandesi, ed allontana ulteriormente le prospettive di un ritorno alla convertibilita' per la corona.
L'Islanda e' ormai uno stato canaglia conclamato , peggio dell'Argentina che almeno ha una valuta convertibile, paragonabile piuttosto a Cuba con il suo regime di doppio cambio.
 
Non mi risulta che ci siano risparmiatori italiani coinvolti nella vicenda Icesave. Gli italiani (almeno quelli di cui ho letto sui forum)hanno investito tramite obbligazioni, non depositi bancari, pertanto l'ipotesi di rimborso Icesave non li riguarda.
Diciamo che il fatto che non vengano pagati neppure i depositi bancari mette una pietra quasi tombale sull'eventualita' di un riparto per le obbligazioni dei tre istituti bancari islandesi, ed allontana ulteriormente le prospettive di un ritorno alla convertibilita' per la corona.
L'Islanda e' ormai uno stato canaglia conclamato , peggio dell'Argentina che almeno ha una valuta convertibile, paragonabile piuttosto a Cuba con il suo regime di doppio cambio.

Più che altro, il problema riguarda i rapporti fra fra gli stati, perchè i risparmiatori britannici e olandesi nei conti Icesave sono stati rimborsati dai propri paesi con fondi pubblici, e l'Uk e l'Olanda hanno poi preteso che l'Islanda si facesse carico del ripagamento di tali fondi.

La bocciatura della legge che prevedeva il ripagamento dei fondi Icesave in un certo numero di anni ha imposto una nuova negoziazione fra il governo islandese e quelli britannico ed olandese, il cui esito positivo è condizione per l'erogazione di ulteriori aiuti da parte degli altri paesi nordici e del FMI.

Senza tali aiuti, nel 2011 l'Islanda defaulterebbe sul proprio debito pubblico, circostanza che il governo sembra intenzionato ad evitare. Vediamo cosa verrà fuori dai nuovi negoziati, già intrapresi prima ancora del referendum, il cui esito era scontato.

Per le obbligazioni di banche islandesi, si avrà un recupero molto modesto, in quanto lo stato islandese intende riquotare sul mercato le banche nazionalizzate e distribuirne le azioni ai creditori dei bond senior unsecured delle vecchie banche islandesi fallite.

Per le obbligazioni in ISK, il problema è quello dei tempi di ritorno ad una convertibilità della ISK. Se non vi fosse un nuovo accordo fra Islanda, UK e NL, vi sarà effettivamente un ritardo nella tempistica di allentamento nei controlli valutari, altrimenti prevista con inizio nell'autunno 2010.

Cercheremo di tenere d'occhio gli sviluppi della cosa: agli islandesi il default nazionale precluderebbe l'ingresso nell'UE e nell'euro per un bel pezzo, mentre tutti i partiti del paese sono intenzionati ad accellerarla per quanto possibile. Per fare questo, tuttavia, occorre un accordo sulla vicenda Icesave...
 
Cercheremo di tenere d'occhio gli sviluppi della cosa: agli islandesi il default nazionale precluderebbe l'ingresso nell'UE e nell'euro per un bel pezzo, mentre tutti i partiti del paese sono intenzionati ad accellerarla per quanto possibile. Per fare questo, tuttavia, occorre un accordo sulla vicenda Icesave...

Come va a finire non lo so Mark i partiti senz'altro. La gente mica tanto.
Tra le due fazioni pro ed antieuropeiste c'è forse uno dei conflitti più laceranti che si siano visti dall'indipendenza e le soluzioni basate sulla democrazia diretta, più semplici in uno stato di soli 320.000 abitanti, possono effettivamente sparigliare molte previsioni. Allo stato attuale gli anti-europeisti sono più rumorosi ed hanno tratto vantaggio dalle recenti difficoltà della comunità europea. Molti provocatoriamente van dicendo che preferirebbero una unione con gli Stati Uniti e qualcuno, certo provocatoriamente, col Canada :lol: (che, a ben pensare, non sarebbe
neppure del tutto da buttar via come ipotesi ammesso che se li volessero prendere :) )
 
Scusate non vi ho seguito in dettaglio fino adesso, ma anch'io ho un conto infruttifero in ISK presso la mia banca per un equivalente di 6000 eurozzi, che facciio li tengo li a decantare, o e' meglio entrare su qualche titolo?
 

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