ISRAELE: la situazione covid è DRAMMATICA

pandemia dei non vaccinati?
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Israele: la Waterloo della campagna vaccinale
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Il caso israeliano si sta rivelando uno dei più interessanti per quanto riguarda la campagna vaccinale.
Interessante perché Israele, ogni giorno che passa, si rivela sempre di più la prova.
Proprio di questi giorni è la notizia che Israele sta conoscendo una quarta ondata di infezioni riportando la situazioni ai giorni peggiori della pandemia tanto che i giuristi stanno cercando di scongiurare un nuovo lockdown.
Sappiamo già che Israele è stata una delle nazioni più “efficienti” nel portare avanti la campagna vaccinale, ed è stata elogiata per questo motivo.
Ma l’efficacia resta dubbia. E quindi, se una cosa non è efficace che si fa?
Si dovrebbe cambiare strada.
E invece in Israele ecco che arriva anche la terza dose di vaccino, e addirittura si arriva a vaccinare gli alunni durante le ore di lezione.
Niente da fare: a giugno i morti erano stati sette, nella sola settimana di Ferragosto si sono avuti duecento morti.
“E’ un fatto, e i fatti sono la cosa più ostinata del mondo” così dice il Diavolo nel romanzo “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov.
Israele ha capito che il vaccino Pfizer non è certo la risposta: i dati pubblicati dal Ministero della Salute israeliano a fine luglio suggeriscono che tra fine giugno e inizio luglio il vaccino Pfizer è risultato efficace solo al 39%, ma le risposte degli esperti sono ancora confuse, vacillando tra nuove restrizioni e cambi di strategia.

Si cercano anche le risposte in non troppo pubblicizzate cure alternative al vaccino, come il farmaco creato da un team di ricercatori del del Sourasky Medical Center di Tel Aviv che pare abbia un’efficacia del 90%.
Lo scorso 21 luglio il professor Retsef Levi, in un suo intervento al sconsigliava di sottoporre i bambini e i ragazzi alla vaccinazione, definendo la cosa addirittura “irresponsabile” in quanto non se ne conoscono gli effetti a lungo termine.
Nonostante si levino diverse voci autorevoli, il governo israeliano prosegue imperterrito arrivando a sdoganare la terza dose per gli under 30.
Pare quasi un suicidio collettivo, i lemmings che si gettano in mare.
Siamo al “tanto peggio per i fatti” e diverse testate continuano ad indicare Israele come modello virtuoso o addirittura a fare arrampicate sugli specchi per ribaltare quello che è sotto gli occhi di tutti.
Dire che la campagna vaccinale israeliana ha funzionato è come sostenere che Napoleone ha vinto a Waterloo.
Ma il mainstream sta cercando testardamente di rovesciare la realtà.
ANDREA SARTORI

 
cosa diceva il loro DIO JHWH? "è un popolo dal collo duro"; io direi dal cervello di pietra.... nel senso che sono duri di comprendonio.

-se una dose non ha funzionato
-se neppure la seconda dose non ha funzionato
-e se neppure la terza non ha funzionato

perchè mai la quarta dose dovrebbe essere più efficace?

Se uno fa le stesse cose otterrà sempre gli stessi risultati... ovvio


Israele: iniziare a prepararsi per l’eventuale 4a dose
Maurizio Blondet 5 Settembre 2021

Sabato lo zar nazionale israeliano del coronavirus ha chiesto al paese di iniziare a prepararsi per somministrare infine le quarte dosi del vaccino contro il coronavirus.
“Dato che il virus è qui e continuerà ad esserci, dobbiamo anche prepararci per una quarta iniezione”, ha detto Salman Zarka alla radio pubblica di Kan.

Zarka ha anche affermato che la prossima puntura di richiamo potrebbe essere modificato per proteggere meglio dalle nuove varianti del virus SARS-CoV-2 che causa il COVID-19, come il ceppo Delta altamente infettivo. “Questa è la nostra vita d’ora in poi, a ondate”, ha detto.

se impariamo le lezioni dalla quarta ondata, dobbiamo considerare la [possibilità di successive] onde con le nuove varianti, come quella nuova dal Sud America”, ha detto all’epoca.
“E pensando a questo e alla diminuzione dei vaccini e degli anticorpi, sembra che ogni pochi mesi – potrebbe essere una volta all’anno o cinque o sei mesi – avremo bisogno di un’altra possibilità”.

Zarka ha detto che si aspetta che entro la fine del 2021 o all’inizio del 2022 Israele darà colpi particolarmente adatti per far fronte meglio alle varianti.

Israele, il primo paese a offrire ufficialmente una terza dose, ha iniziato la sua campagna di richiamo COVID il 1° agosto, estendendola a tutti coloro che hanno più di 60 anni. Ha poi gradualmente abbassato l’età di ammissibilità, estendendola la scorsa settimana a tutti coloro che hanno 12 anni e su chi ha ricevuto il secondo colpo almeno cinque mesi fa.

A partire da venerdì, oltre 2,5 milioni di israeliani avevano ricevuto la terza dose.

Zarka ha fatto commenti simili in un’intervista con The Times of Israel il mese scorso.

Ministero della Salute la scorsa settimana ha anche annunciato che il sistema “Green Pass” – un documento che consente l’ingresso in determinati assembramenti e luoghi pubblici per coloro che sono vaccinati o si sono ripresi dal coronavirus – scadrà sei mesi dopo che il titolare ha ricevuto il secondo o il terzo dose, suggerendo che una quarta dose può essere somministrata in sei mesi.

Venerdì, il ministero della Salute ha segnalato 11.269 nuovi contagi da coronavirus il giorno prima. La cifra di giovedì è stata leggermente inferiore al record giornaliero di 11.274 infezioni confermate mercoledì. [gli infettati invece di diminuire perchè vaccinati, continuano ad aumentare]

Nonostante l’aumento delle infezioni, i casi gravi hanno iniziato a diminuire dal picco di 753 di domenica, con il Ministero della Salute che ha riferito che 654 persone erano in gravi condizioni a causa delle complicazioni di COVID-19 a partire da venerdì pomeriggio.

Il tasso di positività dei test giovedì è stato dell’8,43 percento, il più alto che sia stato durante l’attuale ondata di morbilità. Il bilancio delle vittime è di 7.129.

Leggere anche Comedonchisciotte:

Israele ha appena cambiato la definizione di “completamente vaccinato”
….
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In Israele, ufficialmente, coloro a cui sono state iniettate due dosi del cosiddetto “vaccino” Pfizer non vengono più conteggiati come vaccinati.
Cosa significa questo?
Beh, prima di tutto, significa che tutte le persone “vaccinate” possono dire addio alle loro libertà recentemente acquisite, a meno che non siano disposte a fare almeno un altro richiamo.
Secondo il Wall Street Journal [articolo a pagamento]:“I possessori del passaporto vaccinale israeliano devono ottenere una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech entro sei mesi dalla loro seconda dose o perderanno il cosiddetto greenpass che permette loro un maggior grado di libertà.”

E ANSA:
Piano Casa Bianca da 65 miliardi contro future pandemie
‘Probabilità di un’altra peggiore del Covid’
 
Israele ha appena cambiato la definizione di “completamente vaccinato”
Questa ridenominazione, degna della miglior neolingua, porterà un controllo più autoritario, enormi profitti per Big Pharma... e costituisce forse il peggiore inganno di tutta la "pandemia"

Kit Knightly
off-guardian.org

Israele è stato in prima linea nel programma di vaccinazione fin dal novembre 2020, quando aveva firmato un accordo con Pfizer per eseguire quelli che essenzialmente è un esperimento medico sulla propria popolazione civile.
Era stato il primo Paese a lanciare il vaccino Pfizer.
Era stato il primo Paese a provare il sistema (tra l’altro già abbandonato) dei “green pass” per la segregazione sanitaria. E ora sono il primo Paese a cambiare i termini del contratto “fatti vaccinare e riavrai la tua libertà.”
Proprio così.
Così come le “tre settimane per appiattire la curva” si sono trasformate in circa 18 mesi (e si va avanti), la “doppia somministrazione” si sta evolvendo in una “tripla somministrazione.”

Per citare il dottor Salman Zarka, lo “zar del coronavirus” di Israele:
“Stiamo aggiornando ciò che significa essere vaccinati.”

Quindi, ecco come stanno le cose. In Israele, ufficialmente, coloro a cui sono state iniettate due dosi del cosiddetto “vaccino” Pfizer non vengono più conteggiati come vaccinati.

Cosa significa questo?

Beh, prima di tutto, significa che tutte le persone “vaccinate” possono dire addio alle loro libertà recentemente acquisite, a meno che non siano disposte a fare almeno un altro richiamo.

Secondo il Wall Street Journal [articolo a pagamento]: “I possessori del passaporto vaccinale israeliano devono ottenere una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech entro sei mesi dalla loro seconda dose o perderanno il cosiddetto greenpass che permette loro un maggior grado di libertà.”

C’è anche da dire che il terzo richiamo non è considerato l’ultimo.
Il Ministero della Salute israeliano “non ha escluso ulteriori richiami in futuro” e il terzo richiamo estenderà la condizione di “vaccinato” solo per sei mesi, non permanentemente.

Quindi, essenzialmente, è stato creato il precedente che le vostre libertà sono alla mercé dello stato, che può portarvele via quando vuole. E, se vi conformate, useranno semplicemente la vostra conformità come scusa per prendersi libertà ancora maggiori (il gioco di parole è molto voluto).

Israele è stata la capsula Petri di questo esperimento fin dall’inizio.
Se funziona lì, aspettatevi che “l’obbligo dell’iniezione di richiamo” vada rapidamente in vigore in altri Paesi del mondo.

A tutte le persone che si sono vaccinate e che ora si stanno rendendo conto di aver fatto qualcosa di stupido, beh, ci dispiace, ma abbiamo cercato di avvertirvi che sarebbe successa una cosa del genere.

Finanziariamente parlando, questa è altra manna in un anno d’oro per Pfizer, che ora può continuare a fornire sempre più dosi della sua sperimentale e inutile terapia genica a persone che sono letteralmente obbligate per legge ad usarla. Se non volete fare il vaccino, potete sempre prendere qualcuna delle nuove magiche pillole anti-Covid di Pfizer.

Quindi, non preoccupatevi della morte della libertà e della democrazia in nome di una malattia quasi del tutto innocua.
Almeno gli azionisti di Pfizer potranno permettersi una seconda isola privata e costumi intessuti d’oro per i loro set di scacchi umani.

Tuttavia, il prevedibile sequestro delle libertà, e gli ovvi motivi finanziari dietro di esso, non sono nemmeno la parte peggiore.

La parte potenzialmente molto più cinica verrà dopo.

Fra circa tre mesi, quando arriverà la stagione dell’influenza e gli anziani e gli infermi cominceranno a morire, come ogni inverno.

Non si chiamerà “stagione influenzale,” ovviamente. Sarà tutto classificato come “Covid.”
Insieme a questa nuova definizione di “vaccinato,” la “quarta ondata” o la “variante sigma” (o come la chiameranno) potrebbe essere usata per produrre nuove statistiche manipolate.

Pensateci: ogni cittadino israeliano che si ammalerà e/o morirà dopo essere stato vaccinato due volte ma non tre, verrà ufficialmente etichettato come “non completamente vaccinato.”
Potrebbero quindi affermare che la Covid colpisce soprattutto “i non vaccinati,” anche se la maggior parte delle persone che si ammaleranno avranno avuto due dosi del cocktail mRNA di Pfizer.


Proprio come hanno usato trucchi linguistici per trasformare le “morti per qualsiasi causa” in “morti per Covid” e i “test positivi asintomatici” in “casi Covid,” ora hanno creato una scappatoia per trasformare le “persone vaccinate” che si ammalano in “persone non vaccinate.”

Peggio ancora, è possibile che, nel corso del prossimo inverno, le persone che sono state “vaccinate” possano morire ad un tasso ancora maggiore del normale.

Se si dimostrerà corretta la teoria che i vaccini mRNA possono causare un potenziamento anticorpo-dipendente (ADE), quest’inverno molte persone potrebbero essere uccise dai virus come risultato diretto dell’essere state “vaccinate”… e poi essere usate come prova per sostenere la tesi dell'”efficacia del vaccino.”

In venti mesi di evidente
negligenza scientifica,
manipolazione dei dati,
disonestà statistica
e totale inversione linguistica
potremmo essere sul punto di vedere la bugia peggiore di tutte.

A questo punto, queste sono tutte supposizioni, è ovvio. Ma, per chiunque là fuori stia pensando che “non lo farebbero mai,” vi ricordo di quell’uomo che, dopo essersi sparato in testa, era stato classificato come decesso Covid.
Non c’è letteralmente un limite al peggio che i potenti non riescano a superare.

Anche se il tempo dimostrasse che la mia teoria è sbagliata, la dura ed evidente realtà del sistema basato sulle iniezioni di richiamo è abbastanza brutta: la libertà per sempre sotto una penzolante spada di Damocle e l’ennesimo assalto al linguaggio come parte di una campagna di anni per togliere il significato alle nostre stesse parole.

E, anche se tutto questo può sembrare incredibilmente cinico e se negli ultimi due anni non siete diventati incredibilmente cinici, allora vuol dire che non eravate abbastanza attenti.

Kit Knightly

Fonte: off-guardian.org
Link: How (and why) Israel changed what “fully vaccinated” means
02.09.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
 
L’accordo (non più) segreto tra Pfizer e Israele: “Vaccini in cambio di dati”
Israele e Pfizer hanno firmato un accordo, come ha reso noto il ministero della Salute dopo le sollecitazioni delle organizzazioni che lottano per la protezione della privacy, secondo il quale il Paese avrebbe fornito alla casa farmaceutica tutti i risultati delle vaccinazioni, compresi i dettagli di ogni singola puntura fino al braccio di inoculazione, in cambio di 10 milioni di dosi del vaccino contro il Coronavirus.
A cura di Ida Artiaco

continua su: L’accordo (non più) segreto tra Pfizer e Israele: “Vaccini in cambio di dati”
 
Ho l'impressione che il popolo italiano assomiglia a quello ebreo.
Ci prendono in giro da centinaia di anni giocando con le nostre vite come fossimo in un pollaio.
 
Primo ministro Israeliano:

"La popolazione più vulnerabile adesso, sembra paradossale, è quella che ha ricevuto solo due dosi, ma non ancora la terza.
Quelli che non si sono vaccinati affatto in questo anno e mezzo NON SI AMMALANO, probabilmente perché vivono chiusi in casa o cose simili".
 
VACCINATI CON PATOLOGIE PREGRESSE SI AMMALANO IN FORMA GRAVE DI COVID E MUOIONO. STUDIO ISRAELIANO SFATA L’ULTIMO MITO SUI VACCINI COVID?
29 secondi fa
Francesco Capo

All’inizio dicevano che il vaccino avrebbe reso immuni,
poi hanno scoperto che non è così e che i vaccinati possono contagiare e contagiarsi.
Allora hanno ammesso che i vaccinati possono ammalarsi, ma in maniera meno grave.
Ora uno studio israeliano sembra però smentire anche quest’ultima affermazione.

Condotto su 300 persone, di cui 152 ricoverate in ospedale e completamente vaccinate, lo studio è stato pubblicato a luglio su una rivista scientifica: Clinical Microbiology and infection.
I ricercatori hanno analizzato pazienti vaccinati con il siero Pfizer che hanno sviluppato la malattia Covid19 più di sette giorni dopo la seconda dose e che hanno richiesto un ricovero ospedaliero. I dati raccolti si riferiscono a 17 ospedali israeliani.

Dei 152 pazienti vaccinati con doppia dose, “l’esito negativo, cioè il ricovero in ospedale con ventilazione meccanica o la morte“, ha riguardato 38 persone, dunque il 25%. Di questi ultimi 34 sono morti. Il tasso di mortalità registrato è stato quindi del 22%.

Quali erano le condizioni di salute delle 152 persone prese in analisi nello studio?

Solo sei non avevano nessuna patologia pregressa, i restanti erano persone affette da una o più di queste diverse malattie:

108 avevano ipertensione;
73 diabete;
37 malattie renali e polmonari croniche;
41 insufficienza cardiaca congenita;
29 demenza;
36 cancro;
60 erano persone immunocompromesse, cioè con un sistema immunitario deficitario.

Si tratta di fattori in grado di favorire un decorso grave della malattia Covid-19.

L’esito di questi pazienti è stato simile a quello dei pazienti ospedalizzati non vaccinati”, hanno scritto i ricercatori.
Anche il tasso di mortalità nei pazienti vaccinati è risultato simile a quello dei pazienti non vaccinati ricoverati”.

La conclusione a cui sono giunti gli studiosi è che nonostante “l’alta efficacia dei vaccini”, “un’infezione in forma grave, associata ad un alto tasso di mortalità, potrebbe svilupparsi in una minoranza di individui completamente vaccinati con diverse patologie”. [ma che razza di vaccino è questo qui?]

Ad onor del vero, va precisato che i ricercatori hanno detto che i pazienti vaccinati da loro considerati avevano un tasso di co-morbilità e immunosoppressione più alto rispetto a quelli dei ricoverati in ospedale non vaccinati. Per questo motivo hanno concluso consigliando la vaccinazione di massa.

Non sembra, però, sfatato il mito per cui i vaccinati non possono ammalarsi in forma grave?
 

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