Mario Monti c'ha la mamma troika 
   
  Rendita monetaria e democrazia: Mario Monti c'ha la mamma troika
 La troika è lui, uno e trino.
https://www.youtube.com/watch?v=nDqp-seRSug
Mario Monti ha parlato questa mattina alla Camera. Dopo la riunione di  ieri sera, in cui ha
 chiesto ad Alfano, a Bersani e a Casini di avere  pieno supporto sul processo di cessione di sovranità nazionale (come se 
la mozione di fine gennaio non fosse sufficiente), questa mattina ha detto che tutto sommato possiamo stare tranquilli, perché da noi la 
troika non è stata necessaria: abbiamo fatto da soli, evitando il commissariamento.
 
 Del resto, quand'è che mamma e papà ti lasciano fare da solo?  Quando dimostri di essere un bambino responsabile, ovvero di fare ciò  che ti viene detto di fare senza neppure bisogno di essere sgridato. Ed è  indiscutibile che noi, a differenza della Grecia, ci siamo messi  subito, diligentemente a fare i compiti. Ma sarà così vero, poi, che  nonostante le apparenze la 
troika da noi non sia intervenuta?
 Vediamo un po'. La 
Troika,  in gergo, è il trio composto dalla Commissione Europea, dalla Banca  Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Se grattiamo un  po' la vernice sotto alla carta patinata, è risaputo che Mario Monti 
in Commissione Europea è di casa,  essendo stato commissario per decenni, tanto da essere definito il vero  burocrate europeo per eccellenza (tra l'altro, essendo anche stato 
costretto alle dimissioni per l'affare Santer). 
Nel 
Fondo Monetario Internazionale, invece, è direttamente 
membro del board di governatori, per cui è libero di esercitare la sua influenza così come di subirla dall'attuale presidenza di Christine Lagarde. 
Alla 
Banca Centrale Europea, per finire, c'è Mario Draghi, vicepresidente e 
managing director di 
Goldman Sachs fino al 2005, anno in cui Monti è diventato 
International Advisor della  grande banca d'affari (qualche anno prima che ci finisse poi anche suo  figlio). 
Negli stessi anni, 
Goldman Sachs aveva fatto sparire come per  incanto il debito greco dai bilanci, semplicemente ridenominandolo in  euro, si era presa i
 300 milioni di cachet e aveva lasciato la Grecia  pronta per essere travolta dalla crisi, che poi sarebbe stata gestita  dal suo vicepresidente, Draghi, una volta divenuto presidente della BCE.  Ma per non farsi mancare niente, Monti e Draghi sono anche colleghi al  Gruppo Bilderberg e, indirettamente, compartecipi di strani rimpasti di  potere. Collega banchiere di Draghi era 
Lucas Papademos,  ex vicepresidente BCE, membro della Trilaterale e messo a capo del  governo greco al posto del povero Papandreou (che aveva osato persino  indire un referendum). Ma collega banchiere di Draghi era anche il  predecessore di Draghi alla presidenza della BCE, il quale ora 
sostituisce lo stesso Monti a capo dell'area europea della Trilaterale: tale 
Jean Claude Trichet.  Non si può dire dunque che, con tali e tante parentele, il nostro  presidente del Consiglio sia poi così estraneo anche alla BCE stessa. E  non ci stupiremmo che il suo prossimo incarico possa essere proprio  all'Eurotower. Se l'hanno fatto senatore in meno di 48 ore, del resto,  tutto è possibile.
 Quindi, se ad avere imposto le misure di  austerity in Italia ci abbia pensato la troika composta dalla  Commissione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca  Centrale Europea mediante commissariamento formale, o se invece ci abbia  pensato un commissario unico che li rappresenta tutti e tre, piazzato  con secco e magistrale colpo da biliardo dagli stessi che ora spingono  per l'accelerazione del progetto degli Stati Uniti d'Europa, farà forse  una differenza un po' ipocrita sul piano formale,
 ma sostanzialmente,  qualcuno vuole davvero sostenere che cambi davvero qualcosa?
RUBERANNO ANCORA TUTTO QUEL POCO CHE é RIMASTO