Italy austerity plan

ne abbiamo già discusso

la produttività non si ottiene tramite svalutazione
la ricetta è già stata provata, e con risultati direi scadenti, nel secolo scorso: si passava da svalutazione a svalutazione
unici ad averne vantaggio, le imprese exportatrici
 
Infatti esportavamo come matti ... nn a caso eravamo secondi nella chimica a livello MONDIALE ... nn a caso l' esplosione industriale fu allora ... ;) nn a caso si cresceva e parecchio .. nn a caso davanmo parecchio fastidio. :D
 
... e si innesca ancora il circolo vizioso svalutazione-inflazione degli anni 70
non a caso ci furono tensioni sociali e gli anni di piombo
non a caso iniziò il modo sbagliato di intendere la cosa pubblica
sfociato in un allegro debito pubblico iperalimentato da alti tassi d'interesse

l'esplosione industriale legata alla svalutazione?
allora dopo la svalutazione del 1992 ci sarebbe stata una ripresa imponente, no?

senza contare che oggi, svalutati, gli esteri finirebbero di comprarci il comprabile, di fatto espropriandoci

ripeto: unico vantaggio, temporaneo, per le imprese export
per gli altri, di svalutazione in svalutazione sempre più giù
a guidare la danza macabra, il massacro del reddito fisso di pensionati e dipendenti pubblici
 
In parte è vero ... ci sarebbe da stabilire il ruolo degli "amici" europei negli anni di piombo ... Per esempio la Francia ...
Ma basta avere fonti energetiche proprie (Th intendo) per rendere meno aleatoria la cosa; Ma il grande stock industriale fu creato allora NON adesso ...
Comprare? basta fare come la francia ... Vai a comprare la Edf ... per esempio ...
Ci provarono diversi nostri ad esempio con le banche ed andò male ... ed allora?

Allora facciamoci spolpare un pezzo per volta .... :D

Moooolto europeo. :clap:
 
se non siamo capaci non è perchè non svalutiamo

è perchè, quando si vota, si usa poco la testa ma molto il Quore ( e sono generoso, vah)
e non si sa, poi, valutare l'operato di chi abbiamo scelto
ripetendo quindi lo stesso errore

una politica seria avrebbe fatto cose serie
( per altro, per dire, le nostre banche le abbiam difese ... per adesso.... chiedilo ai francesi)
se si preferisce la politica dei trikkeballakke, ci troviamo a ballare alla musica altrui
mi pare normale



ad esempio
pensa che ridere se adesso i chinesi vengono fuori che si comprano loro con un tozzo di pane il debito pubblico greco
e si insediano (ancora di più) nel Pireo
a noi farebbero samesame
 
parlavo di sistema
le ambizioni francesi erano ben altre
e sono in parte riuscite grazie agli inetti di prima


Dopo “l’estate dei furbetti” e delle maldestre mosse nazionalistiche messe in atto dal predecessore per impedire che due banche, Bnl e Antonveneta, finissero sotto il controllo di gruppi stranieri, Draghi era stato salutato come l’uomo che avrebbe finalmente aperto il mercato bancario italiano a una vera concorrenza, senza ostacolare la penetrazione dei competitori esteri.

A guardare però a ritroso i cinque anni e mezzo di mandato Draghi non si può non notare come il sistema bancario italiano abbia vissuto una blindatura tutta in chiave nazional-protezionista. L’esatto opposto delle aspettative, e ben prima che la crisi dispiegasse i suoi effetti. L’operazione fra Banca Intesa e il Sanpaolo Imi, una fusione che venne definita a «basso rischio di esecuzione»,





 
Il problema è a cosa e a chi serve la produttività, perchè c'è modo e modo di ottenere produttività e non ha a che fare con la leva monetaria e neanche con quella fiscale se non che quelle leve usate bene possono dare buona produttività. perchè esiste una buona produttività, quella che deriva dall'investimento in infrastrutture tecnologia qualità dei servizi, efficientamento complessivo ed una cattiva che passa attraverso l'impoverimento di una buona parte della popolazione e quindi attraverso scelte recessive che coniugate con debiti elevati non possono poi che portare a scelte discutibili. Ora la leva dell'inflazione ha a che fare più con il livello del debito piuttosto che con la produttività ed è una delle armi classicamente intese per uscire da una situazione di debito eccessivo però è un arma efficace in alcune situazione. Le altre due armi sono politiche fiscali proattive alla crescita per aumentare la crescita sopra il costo del debito oppure la ristrutturazione del debito stesso o attraverso una gestione temporale più oculata o attraverso una rinegoziazione vera e propria.
 
Il problema è a cosa e a chi serve la produttività, perchè c'è modo e modo di ottenere produttività e non ha a che fare con la leva monetaria e neanche con quella fiscale se non che quelle leve usate bene possono dare buona produttività. perchè esiste una buona produttività, quella che deriva dall'investimento in infrastrutture tecnologia qualità dei servizi, efficientamento complessivo ed una cattiva che passa attraverso l'impoverimento di una buona parte della popolazione e quindi attraverso scelte recessive che coniugate con debiti elevati non possono poi che portare a scelte discutibili. Ora la leva dell'inflazione ha a che fare più con il livello del debito piuttosto che con la produttività ed è una delle armi classicamente intese per uscire da una situazione di debito eccessivo però è un arma efficace in alcune situazione. Le altre due armi sono politiche fiscali proattive alla crescita per aumentare la crescita sopra il costo del debito oppure la ristrutturazione del debito stesso o attraverso una gestione temporale più oculata o attraverso una rinegoziazione vera e propria.

oops ... e metà discorso è già fatto !! :up:

produttività intendevo soprattutto quella da investimenti , ma in aggiunta ai tuoi aggiungo anche (soprattutto?) nel personale: istruzione riqualificazione ecc
sul resto, concordo
attualmente la scelta pare essere di cercare tassi bassi e crescita alta
più o meno la scelta del 1992 onwards
tranne che poi non si fece abbastanza per la crescita
 

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