Italy austerity plan

evidentemente sei ricco e te lo puoi permettere


eri referente di palazzolo ?
 
ma quanto rosicate :-o

devo portare mio figlio (3 anni) a vedere le makkinine :D

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=207qcqZ4Sc8]33rd Bkk International Motor Show 034 Car Audio - YouTube[/ame]
 
e volato qui cip cip :D

''Sono volato in Asia per chiedervi di rilassarvi un po' circa la crisi dell'Eurozona'' che e' ''superata'', anche grazie al ''piu' solido sentiero imboccato dall'Italia''

Monti all'Asia: crisi superata, Italia solida - Economia - ANSA.it

Monti lo sai che se applichi le tasse che ci sono in Italia in un qualsiasi paese dell'asia causeresti la 3' guerra mondiale? :D

Ma e' chiaro che la crisi e' per ora tamponata il conto e' stato girato ai taxprayers :up:

p.s. great gatsby non fai cip cip anche tu qui :D
 
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un vero rivoluzionario come te


si farebbe esplodere con monti, adesso che ce l'hai sotto bomba
 
io piu' o meno come loro

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=8qrSx2__egg]GOVERNO MONTI vs LEBOWSKI - YouTube[/ame]

:D
 
se lo guardate forse capirete qualcosa in piu'

per chi e' pigro parta dal 1.05.00


[ame=http://www.youtube.com/watch?v=wpzGgo1XZRo]"Il piu' grande crimine" di Paolo Barnard - YouTube[/ame]
 
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IL COMMENTO ■ CARLO REZZONICO
LA POLITICA ULTRAESPANSIVA DELLE BANCHE CENTRALI È PERICOLOSA

Era inevitabile che il compor­tamento ultraespansivo del­le banche centrali generasse discussioni sulle questioni fondamentali concernenti la moneta, compresa l'eventualità di conferire nuovamente una funzione all'oro. Ci­to ad esempio l'articolo di Gerd Ha­bermann (Università di Potsdam) sul­la Neue Zürcher Zeitung del 23 mar­zo. Che l'argomento sia scottante è pro­vato anche dalla premura con cui il capo della Riserva federale america­na Bernanke si è adoperato, in una conferenza, per descrivere gli svantag­gi del metallo giallo.
È giusto fare riflessioni su questi temi poiché una politica monetaria sba­gliata (e oggi si tende a sbagliare so­prattutto eccedendo nella creazione di mezzi liquidi, non certo stringendo i cordoni della borsa) può causare una serie di gravi inconvenienti. Eccone un inventario, certamente non completo. Tanto denaro e quindi tassi di interes­se bassi inducono le aziende a investi­re troppo. Di conseguenza i cicli con­giunturali, che sono potenti distrutto­ri di ricchezza, vengono accentuati. Chi possiede capitali, per conseguire un rendimento passabile, si lancia in collocamenti rischiosi e fortemente spe­culativi, dai quali possono nascere per­dite disastrose. Il costo del denaro trop­po basso invoglia a indebitarsi oltre il livello sostenibile, specialmente se poi i tassi di interesse salgono: il discorso vale per i privati e ancor più per gli enti pubblici. Sorge inflazione. Rimu­nerazioni insufficienti e svilimento del­la moneta impoveriscono indebita­mente i creditori, tra i quali ci sono i risparmiatori, soprattutto quelli pic­coli (quelli grandi possono spostare fa­cilmente gli averi su collocamenti non monetari). Si manifestano oscillazio­ni indesiderate dei cambi. Vengono a mancare stimoli corretti all'attività eco­nomica e si diffonde l'idea che vivere al di sopra delle proprie possibilità non procuri grossi problemi. Forse ha una parte di ragione quel tale che dice: «Oggi non vale la pena di lavorare. È meglio scansare le fatiche, vivere alle­gramente e accumulare debiti. Tanto, se questi diventano insostenibili, pen­sano le banche centrali a mettere tut­to a posto stampando moneta».
Purtroppo gran parte degli effetti ne­gativi si manifesta con un forte diffe­rimento nel tempo, rendendo difficili e costosi i rimedi. Ad esempio quan­do i prezzi si mettono a salire gli ec­cessi negli investimenti sono già avve­nuti e non si possono più evitarne le ripercussioni. In questa luce ho trova­to indisponente l'affermazione di un economista italiano intervistato tem­po fa dalla nostra radio nel senso che sta bene una forte creazione di mone­ta e se un giorno ci sarà inflazione a quel momento se ne parlerà.
Bernanke si è schierato contro l'oro di­cendo, tra l'altro, che non fa senso estrarlo con molta fatica da sottoter­ra per poi metterlo nuovamente sotto­terra (nei forzieri delle banche centra­li) e che anche il metallo giallo non garantirebbe stabilità, ad esempio se un giorno si scoprissero nuove minie­re. Sono ragioni ottime. Ma va oppo­sto l'argomento che la gestione del de­naro da parte delle banche centrali è stato in passato e soprattutto è oggi ta­le da far impallidire gli inconvenien­ti dell'oro.
Certamente sarebbe opportuno elabo­rare qualche regola capace di preveni­re in futuro sbandamenti come quello al quale assistiamo attualmente senza dover ricorrere ad una merce. Una so­luzione potrebbe forse consistere nello stabilire un legame tra fondi propri di una banca centrale e creazione mone­taria. Un'altra potrebbe andare nella direzione di determinare un rapporto fra Prodotto interno lordo e quantità di moneta, esigendo che gli scostamen­ti da tale rapporto non vadano oltre una certa percentuale. L'attuazione del­l'idea non sarebbe semplice: ad esem­pio cambiano la velocità di circolazio­ne della moneta, gli usi di pagamen­to, l'intensità dell'attività creditizia del­le banche. Ogni soluzione del proble­ma porterebbe sicuramente inconve­nienti. I quali però, per importanti che siano, risulterebbero inferiori a quelli presentati dal comportamento attua­le delle autorità monetarie.
 

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