Joker, game over

Conte, ... chiariamo un paio di cose, tanta acqua come tu dici è passata sotto i ponti, ... ma gli STESSI individui, i depredatori, ... gli SCALFARO e soci, ... i MANCINO, i DE MITA, ... NAPOLITANO ... sono tutti presenti, il CASINI, portaborse di BISAGLIA poi di FORLANI è presente, ... il RUTELLI, ... prima ambientalista, poi radicale, poi margheritiano, poi PDS/QUERCIA/DS ... poi PRODIANO ... ora (???) lo sa solo lui, ... ha fondato un partitello, ... nel mentre quando era sindaco di Roma, ... con la storiella del GIUBILEO, faceva affari con la CRICCA della "P3" ... con i palazzinari vaticani, ... con i super inquisiti di oggi, ... ma lui no, ... mai inquisito, ... eppure era Sindaco !!!

E D'Alema ??? No dico, ... dove lo metti, ... il più grande ladro dell'ultimo ventennio (leggansi Telecom) ... ma nessuno che voglia indagarlo ???

Il berlusconismo è una reazione di protesta, nulla di più, ... prima di Berlusconi l'informazione ed il potere erano affidata alla triade DC - PSI - PCI ... senza nessuno spazio, ... lui almeno (per necessità ... o faceva la fine di Gardini o di Mattei), ha rotto questa oligarchia in odore di CNL ... almeno questo bisogna riconoscerlo, ... ha rotto con i riti di palazzo, ... agli inciuci di governo, alle alleanze trasversali che ogni 3 mesi cambiavano insieme ai governi.

Berlusconi NON è di destra, ... era socialista, amicissimo e protetto da Craxi, ... la magistratura NON è SOLO comunista, ... ma quella che conta si, ... ho citato SOCCORSO ROSSO e MAGISTRATURA DEMOCRATICA ... , ... BORSELLINO e FALCONE, ... furono imposti dal ministro MARTELLI, ... erano isolati nella loro lotta per la verità, ... gli stessi che ORA li acclamano EROI, ... erano i LORO più feroci detrattori al tempo dei BUSCETTA, ... li combattevano, perchè avevano scoperto il legame tra stato e mafia, ... e come ben sai li hanno uccisi, ... con MANCINO che non volle ricevere Borsellino pochi giorni prima della sua morte, ... con CONSO che revoca il 41 BIS !!! (Mancino ora è nel CSM !!!)

Di Pietro ... era un poveraccio, ... ora ha un patrimonio immobiliare calcolato d'attorno ai 28 milioni di euro ... Di Pietro ha nel suo partito una serie di indagati (a partire da De Magistris ) ma nessuno indaga, ... o fa dossier riguardo i membri del suo partito, ... nessuno ! ... Nessuno indaga sul come ha costituito quel patrimonio immobiliare, nessuno !

Sai come andrà a finire questo 150ennio di unità cresciuta nel sangue e nella menzogna, ... torneremo ad essere divisi, ... l' Italia non esiste se non come luogo geografico, ... politicamente è impossibile tenerla unita, ... questa è la terra dei Borgia, dei Papi, ... della menzogna travestita con roboanti vesti, ... siamo un popolo che per necessità storica, ... è sempre ricorso al TRADIMENTO e, senza andare troppo lontano, ... ti rammento l'ultima guerra, ... iniziata con un Alleato e terminata con un altro di Alleato, ... ma comunque sconfitti, ... il popolo sconfitto, ... non i TRADITORI che firmarono nel 1947 il trattato di pace contenente l'art. 16, ... vai ben a vedere di cosa si tratta.

Notte, ... vado a prendere acqua con i cagnetti.





bene allora finalmente NAPOLI potra essere capitale del sud

attendo con piacere e gioia quel giorno:D:D

anche se' penso che difficilmente lo vedremo:rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 

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Melissa P. e il suo ultimo sogno erotico


ROMA (6 dicembre) - «L’ho fatto dappertutto. Appena quindicenne, ricordo un’avventura nel cimitero, dov’eravamo andati a giocare a nascondino», una vita sessuale molto attiva per Melissa P. (Panarello), la pornoragazzina che nel 2003, fece una strage di lettori con Cento colpi di spazzola, tre milioni di copie, tradotto in 42 paesi, un film, e dopo due romanzi e un pamphlet contro le ingerenze della chiesa


Le avventure sono aumentate con il passare degli anni: “Poi – ha dichiarato a “Vanity Fair” - più grandicella, nella toilette di un treno regionale. E come dimenticare le scorticature della volta che, ospite in montagna, a casa di amici, non potendo far sapere agli altri della nostra relazione, ho dovuto fargli un agguato appena è sceso in cantina? Con gli sconosciuti, invece, preferisco gli alberghi, perchè sono anonimi anche nel luogo, il che rende tutto più eccitante”.
A Melissa ora, che partecipa al programma Victor Victoria (La7), assieme alla conduttrice Victoria Cabello, la cantante Arisa e la comica Geppi Cucciari, rimane un sogno erotico: “Ma il mio sogno erotico irrealizzato resta di farlo nel confessionale di una chiesa… meglio se con un prete!”.


p.s. w l' italia :D:D:D:D:D
 

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Minzolini, 86mila euro di pranzi e varie
La Rai: approfondimento in tempi brevi


In 14 mesi il direttore del Tg1 ha speso più degli altri trenta
direttori messi insieme. Il Pdl lo difende: «Una persecuzione»




ROMA (7 dicembre) - Il direttore del tg1 Augusto Minzolini torna al centro della scena stavolta non per gli editoriali, ma per le spese sostenute in 14 mesi per pranzi ed altre iniziative in Italia e all'estero: 86.680 euro. Un paragone per capire di cosa stiamo parlando. Gli altri 30 direttori di primo livello in Rai, cioè quelli equiparabili a Minzolini, nello stesso periodo hanno speso tutti insieme 60mila euro. In Rai è in corso un'indagine interna, Minzolini querela il Fatto quotidiano che, insieme ad altri giornali, ha tirato fuori l'argomento, i politici intevengono: quelli al governo a favore del direttore, quelli dell'opposizione contro.

Garimberti e Masi. «Risultati cristallini»: è quanto attende il presidente della Rai, Paolo Garimberti. «Su questa vicenda - ha detto - deve essere fatta chiarezza al di là di ogni ragionevole dubbio». Il direttore generale Masi ha fatto sapere che non c'è stata alcuna convocazione ufficiale di Minzolini e in merito alle spese sono in corso degli approfondimenti puntuali per fare chiarezza, come dice il presidente Garimberti in maniera cristallina al di là di ogni ragionevole dubbio. Le risultanze saranno definite in tempi brevi e comunicate al consiglio d'amministrazione così come avviene ed è avvenuto in casi analoghi.

I sundacati. «Adesso basta, le chiacchiere stanno a zero - ha detto oggi il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti - Si tratta di dati e cifre che non sarebbero state consentite dal peggiore dei direttori generali del cinquantennio. Masi deve dire in modo inequivocabile se quei dati corrispondono al vero o se sono falsi. Un dg che ha appena mostrato la faccia feroce nei confronti di Mazzetti per avere espresso liberamente le sue opinioni e di Raitre per sforamento di 150 secondi non avrà esitazione alcuna a far sentire la sua voce e a comunicare in giornata le sue decisioni. Tutto ciò mentre ci si prepara ad un turn over e a mettere fuori centinaia di precari che con difficoltà arrivano a mille euro al mese».

Minzolini querela Il Fatto. Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini ha querelato Il Fatto «per la persecutoria campagna di stampa intentata nei miei confronti con la pubblicazione di notizie contrarie a verità e gravemente lesive del mio onore, della mia dignità e della mia professionalità». Oggi il quotidiano titola in prima pagina TruffeRai e torna sulla questione delle spese e delle trasferte del direttore del Tg1, dedicando alle vicende di Viale Mazzini - comprese anche le ultime polemiche sulla sospensione del capostruttura di Raitre Loris Mazzetti - le pagine 2 e 3.

Interviene anche la politica. Per Fabrizio Cicchitto (Pdl) è una rappresaglia: «Paradossalmente in questa fase si sono moltiplicati come i pani e i pesci show e altre trasmissioni nettamente avversi al centrodestra. Il fatto che via sia un fuoco di fila contro Minzolini proveniente da più parti e a ripetizione dimostra il fastidio per una voce fuori dal coro. Gli confermiamo pertanto la nostra solidarietà per attacchi che hanno tutto il sapore di una rappresaglia politica». Per Fabrizio Morri (Pd) Minzolini si dovrebbe dimettere: «Non credo che il direttore del Tg1 Minzolini possa restare al suo posto. Farsi pagare dai contribuenti tutti i week end, più o meno esotici, avere frequentazioni estere superiori a quelle degli inviati e seconde solo al titolare della Farnesina, sono con tutta probabilità truffe anche aziendali , ma soprattutto sono fatti eticamente e politicamente insostenibili per chi guadagna 550 mila euro l'anno, ben 4 volte la vituperata indennità della casta».




p.s. w l' italia :D:D:D:D:D
 
Fango....

La cronaca ci fornisce fresco un esempio, che cara grazia, esula dal solito noto:

Unità:

Quanti danni produce il modello Pomigliano


Ora che tutti, ma proprio tutti, dal sindaco Sergio Chiamparino al ministro Maurizio Sacconi, invocano la ripresa del negoziato sul futuro di Mirafiori tra Fiat e sindacati, adesso che si sente implorare «responsabilità» e «un confronto senza pregiudizi», qualcuno dovrebbe anche riflettere, ad alta voce possibilmente, sulle cause della rottura, speriamo momentanea, e sui reali obiettivi di Sergio Marchionne.


Questa volta non è stata la Fiom a bloccare la trattativa. È stata la Fiat a lasciare perché, dopo aver compreso che persino Fim e Uilm non avrebbero condiviso la sua strada spericolata che porta alla distruzione del contratto nazionale di lavoro, non avrebbe potuto presentarsi in pubblico con un documento sottoscritto solo dal sindacato aziendalista Fismic. A tutto c’è un limite. Ma lo strappo della Fiat al tavolo di Mirafiori è solo l’ultimo frutto avvelenato generato da una filosofia imprenditoriale che, purtroppo interpretata come un segno di modernità e di innovazione, non è riuscita a conquistare un livello di consenso tra i lavoratori e tra i sindacati adeguato agli obiettivi ambiziosi di Fabbrica Italia.

A Torino molti si erano illusi che nella trattativa per Mirafiori si potessero dimenticare tensioni e incomprensioni e, come aveva detto Marchionne, si potesse ripartire «da un foglio bianco» per condividere un progetto industriale di grande impatto sull’economia locale e dell’intero paese. Ma, arrivati al dunque, mentre i sindacati dei metalmeccanici hanno messo in campo la loro disponibilità a trattare su tutto, dagli orari ai turni, alla pausa mensa, pure l’assenteismo, ieri la Fiat si è alzata dal tavolo perché «non ci sono le condizioni» per realizzare il piano che prevede un miliardo di investimenti sulla storica fabbrica di Torino.

Il motivo che porta la Fiat alla rottura non è nuovo, come qualcuno travestito da Biancaneve ha immaginato ieri. La realtà è quella di Pomigliano d’Arco, anche se tutti si erano impegnati a spiegare che Mirafiori è diversa dallo stabilimento Giambattista Vico. Marchionne non vuole più il contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, non ne vuole più sentir parlare. Lo ritiene un vincolo dannoso perché costringe l’azienda a rispettare leggi, regole, condizioni a garanzia dei dipendenti e anche delle comunità circostanti.

La Fiat, proprio come ha imposto a Pomigliano, vuole un contratto ad hoc per ogni stabilimento, una specie di fai-da-te che esula dalla contrattazione nazionale, dalle normali relazioni tra organizzazioni imprenditoriali e rappresentanti dei lavoratori. Dal 21 aprile scorso, quando venne annunciata Fabbrica Italia, ad oggi la Fiat ha perseguito una linea fatta di strappi e di imposizioni. Marchionne ha imposto il modello Pomigliano, che per gli stessi sindacalisti di Fim e Uilm che ieri stavano al tavolo di Torino doveva restare «un caso isolato», ha ottenuto la deroga del contratto dei metalmeccanici, ha riaffermato un malinteso senso del governo aziendale licenziando tre operai a Melfi (reintegrati dal giudice) e un impiegato a Mirafiori (anch’egli reintegrato).

Adesso per Torino è stato riproposto lo stesso canovaccio di Pomigliano che, però, non è piaciuto ai sindacati. Cosa succederà adesso? Si potrà riprendere il negoziato per condividere le condizioni che portino a un investimento così importante per Torino? C’è lo spazio per riannodare le fila del confronto? Oppure Marchionne farà un’altra virata a sorpresa e porterà alle estreme conseguenze le sue scelte fino a lasciare Federmeccanica e Confindustria? Se ci fosse un governo attivo e responsabile sarebbe forse più facile.

Ma non c’è. Il problema di Mirafiori è importantissimo, non solo per i 5500 lavoratori della Carrozzeria che attendono di sapere cosa dovranno fare domani. La modalità del possibile accordo, o la rottura, avrà conseguenze sull’intero assetto contrattuale dell’industria perché, di deroga in deroga, non si capisce perché altre imprese non dovrebbero seguire l’esempio della Fiat. Ma, in questo caso, le fabbriche diventerebbero una giungla ingovernabile, dove comanda il più forte e la stessa competizione tra imprese risulterebbe alterata tra aziende rispettose dei contratti o meno. Di questo passo non è da escludere che vedremo presto Marcegaglia e Bombassei sui tetti del Lingotto per difendere il contratto nazionale di lavoro.

Le tensioni che si originate dallo contro con Pomigliano da danno vita a:

Fiat chiede i danni ad Annozero: Mistificata la prova della MiTo

"Annozero" ha artificialmente usato vecchi filmati montati ad arte per fornire al pubblico affermazioni che hanno gravemente leso l'immagine della Fiat. Lo sostengono i manager del Lingotto che hanno fatto sapere che Fiat Group Automobilies avvierà un'azione giudiziaria contro i responsabili del programma di Michele Santoro e chiederà un risarcimento per i danni subiti da alcuni servizi andati in onda nell'ultima puntata. Le conclusioni tratte sono "fortemente denigratorie e lesive dell'immagine e dell'onorabilità della società, dei suoi prodotti e dei suoi dipendenti fatte a commento di una pseudo-prova comparativa", hanno spiegato i vertici Fiat assicurando che un eventuale risarcimento sarà interamente versato in beneficenza. In particolare, il gruppo ha lamentato come "in modo del tutto strumentale 'Annozero' abbia illustrato le prestazioni di tre autovetture, fra cui una Alfa Romeo MiTo, impegnate in un test apparentemente eseguito nella stagione autunnale, per concludere, sulla sola base dei dati relativi alla velocità, che i risultati di questa "prova" avrebbero dimostrato una asserita inferiorità tecnica complessiva dell'Alfa Romeo MiTo". Un risultato opposto, stando alla nota diffusa da Torino, rispetto a quello riportato dai tecnici del mensile Quattroruote che ha condotto il test. Si trattava, hanno aggiunto i responsabili Fiat, di una ripresa televisiva che "è stata artificialmente collegata ad una prova comparativa condotta nella stagione primaverile, non con le stesse vetture, dal mensile Quattroruote e poi pubblicata nel numero dello scorso mese di giugno di questa rivista".


Questo a riprova di quanto sostenuto - in altri post.
 
La cronaca ci fornisce fresco un esempio, che cara grazia, esula dal solito noto:

Unità:

Quanti danni produce il modello Pomigliano


Ora che tutti, ma proprio tutti, dal sindaco Sergio Chiamparino al ministro Maurizio Sacconi, invocano la ripresa del negoziato sul futuro di Mirafiori tra Fiat e sindacati, adesso che si sente implorare «responsabilità» e «un confronto senza pregiudizi», qualcuno dovrebbe anche riflettere, ad alta voce possibilmente, sulle cause della rottura, speriamo momentanea, e sui reali obiettivi di Sergio Marchionne.


Questa volta non è stata la Fiom a bloccare la trattativa. È stata la Fiat a lasciare perché, dopo aver compreso che persino Fim e Uilm non avrebbero condiviso la sua strada spericolata che porta alla distruzione del contratto nazionale di lavoro, non avrebbe potuto presentarsi in pubblico con un documento sottoscritto solo dal sindacato aziendalista Fismic. A tutto c’è un limite. Ma lo strappo della Fiat al tavolo di Mirafiori è solo l’ultimo frutto avvelenato generato da una filosofia imprenditoriale che, purtroppo interpretata come un segno di modernità e di innovazione, non è riuscita a conquistare un livello di consenso tra i lavoratori e tra i sindacati adeguato agli obiettivi ambiziosi di Fabbrica Italia.

A Torino molti si erano illusi che nella trattativa per Mirafiori si potessero dimenticare tensioni e incomprensioni e, come aveva detto Marchionne, si potesse ripartire «da un foglio bianco» per condividere un progetto industriale di grande impatto sull’economia locale e dell’intero paese. Ma, arrivati al dunque, mentre i sindacati dei metalmeccanici hanno messo in campo la loro disponibilità a trattare su tutto, dagli orari ai turni, alla pausa mensa, pure l’assenteismo, ieri la Fiat si è alzata dal tavolo perché «non ci sono le condizioni» per realizzare il piano che prevede un miliardo di investimenti sulla storica fabbrica di Torino.

Il motivo che porta la Fiat alla rottura non è nuovo, come qualcuno travestito da Biancaneve ha immaginato ieri. La realtà è quella di Pomigliano d’Arco, anche se tutti si erano impegnati a spiegare che Mirafiori è diversa dallo stabilimento Giambattista Vico. Marchionne non vuole più il contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, non ne vuole più sentir parlare. Lo ritiene un vincolo dannoso perché costringe l’azienda a rispettare leggi, regole, condizioni a garanzia dei dipendenti e anche delle comunità circostanti.

La Fiat, proprio come ha imposto a Pomigliano, vuole un contratto ad hoc per ogni stabilimento, una specie di fai-da-te che esula dalla contrattazione nazionale, dalle normali relazioni tra organizzazioni imprenditoriali e rappresentanti dei lavoratori. Dal 21 aprile scorso, quando venne annunciata Fabbrica Italia, ad oggi la Fiat ha perseguito una linea fatta di strappi e di imposizioni. Marchionne ha imposto il modello Pomigliano, che per gli stessi sindacalisti di Fim e Uilm che ieri stavano al tavolo di Torino doveva restare «un caso isolato», ha ottenuto la deroga del contratto dei metalmeccanici, ha riaffermato un malinteso senso del governo aziendale licenziando tre operai a Melfi (reintegrati dal giudice) e un impiegato a Mirafiori (anch’egli reintegrato).

Adesso per Torino è stato riproposto lo stesso canovaccio di Pomigliano che, però, non è piaciuto ai sindacati. Cosa succederà adesso? Si potrà riprendere il negoziato per condividere le condizioni che portino a un investimento così importante per Torino? C’è lo spazio per riannodare le fila del confronto? Oppure Marchionne farà un’altra virata a sorpresa e porterà alle estreme conseguenze le sue scelte fino a lasciare Federmeccanica e Confindustria? Se ci fosse un governo attivo e responsabile sarebbe forse più facile.

Ma non c’è. Il problema di Mirafiori è importantissimo, non solo per i 5500 lavoratori della Carrozzeria che attendono di sapere cosa dovranno fare domani. La modalità del possibile accordo, o la rottura, avrà conseguenze sull’intero assetto contrattuale dell’industria perché, di deroga in deroga, non si capisce perché altre imprese non dovrebbero seguire l’esempio della Fiat. Ma, in questo caso, le fabbriche diventerebbero una giungla ingovernabile, dove comanda il più forte e la stessa competizione tra imprese risulterebbe alterata tra aziende rispettose dei contratti o meno. Di questo passo non è da escludere che vedremo presto Marcegaglia e Bombassei sui tetti del Lingotto per difendere il contratto nazionale di lavoro.

Le tensioni che si originate dallo contro con Pomigliano da danno vita a:

Fiat chiede i danni ad Annozero: Mistificata la prova della MiTo

"Annozero" ha artificialmente usato vecchi filmati montati ad arte per fornire al pubblico affermazioni che hanno gravemente leso l'immagine della Fiat. Lo sostengono i manager del Lingotto che hanno fatto sapere che Fiat Group Automobilies avvierà un'azione giudiziaria contro i responsabili del programma di Michele Santoro e chiederà un risarcimento per i danni subiti da alcuni servizi andati in onda nell'ultima puntata. Le conclusioni tratte sono "fortemente denigratorie e lesive dell'immagine e dell'onorabilità della società, dei suoi prodotti e dei suoi dipendenti fatte a commento di una pseudo-prova comparativa", hanno spiegato i vertici Fiat assicurando che un eventuale risarcimento sarà interamente versato in beneficenza. In particolare, il gruppo ha lamentato come "in modo del tutto strumentale 'Annozero' abbia illustrato le prestazioni di tre autovetture, fra cui una Alfa Romeo MiTo, impegnate in un test apparentemente eseguito nella stagione autunnale, per concludere, sulla sola base dei dati relativi alla velocità, che i risultati di questa "prova" avrebbero dimostrato una asserita inferiorità tecnica complessiva dell'Alfa Romeo MiTo". Un risultato opposto, stando alla nota diffusa da Torino, rispetto a quello riportato dai tecnici del mensile Quattroruote che ha condotto il test. Si trattava, hanno aggiunto i responsabili Fiat, di una ripresa televisiva che "è stata artificialmente collegata ad una prova comparativa condotta nella stagione primaverile, non con le stesse vetture, dal mensile Quattroruote e poi pubblicata nel numero dello scorso mese di giugno di questa rivista".


Questo a riprova di quanto sostenuto - in altri post.


e difatti , puntuale ovvia e stracorretta, la denuncia
sulle 'esagerazioni' ( eufemismo) già si è detto anche a proposito di Report
ma ormai il gioco è basso ...
mi aspetto la condanna, per annozero , come sono stati condannati tre volte al Giornale ( più quelle personali di Feltri, Betulla ecc ecc )


o che ci siano altri correttivi
Il Fatto Quotidiano Economia & Lobby Arpisella, rimosso il portavoceche parlava troppo



per restare sulla qualità 'imparziale' della informazione, i vertici Fiat citano Quattroruore e non , ad esempio, Altroconsumo
ma , ci sarà un motivo ??
Auto approvate o sponsorizzate?

Quattroruote questa volta l’ha fatta grossa…

Citroen Approvata Quattroruote. Ecco cosa si nasconde dietro

http://www.sicurauto.it/ilsemaforo/...uattroruote-ecco-cosa-si-nasconde-dietro.html



infine
da una parte , più che dimissioni, vedo quasi incentivi

Spese record con carta di credito nonché ipotesi di pubblicità occulta:
avrebbe speso, con la carta di credito, 86 mila 680 euro superando in 14 mesi. Più di quanto (60 mila euro) hanno speso nel 2010 tutti i 31 direttori di primo riporto (ovvero che dipendono dal dg Masi)
su 56 trasferte effettuate, ben 40 si sono svolte nel weekend. Insomma, il direttore nel fine settimana è sempre “inviato”. Per quali servizi? Non si sa, perché Minzolini ha indicato lo scopo della sua missione solamente 11 volte. Lui parla di “campagna persecutoria” e querela il Fatto.
C’è un altro aspetto che potrebbe risultare molto costoso per le casse della Rai. Se Minzolini è andato in trasferta 40 fine settimana in un anno, significa che non ha goduto dei riposi settimanali che gli spettavano di diritto. E dunque la Rai è in debito con lui di tutti i sabati e le domeniche in cui ha lavorato in trasferta, a meno che il direttore non le abbia già recuperate. In questo caso vorrebbe dire che in redazione ci è andato abbastanza raramente. Se invece non ha recuperato i turni di riposo, significa che potrebbe aver accumulato anche un notevole numero di ferie arretrate. Che nella contabilità della Rai, come di ogni altra azienda, devono figurare come un debito verso il dipendente: 40 weekend fanno 80 giornate, che, misurate sullo stipendio annuo di 550 mila euro, sommano per Minzolini un credito verso la tv di Stato di oltre 100 mila euro.


soldi miei .... a vantaggio di chi ? mio ? :-?
a fronte di quali risultati industriali ?


cmq, ha il sostegno dei nostri rappresentanti
Rai, Cicchitto: “Minzolini vittima di rappresaglia politica”



Rai, Cicchitto: “Minzolini vittima di rappresaglia politica”
 
Ultima modifica:
Ciao f4f,

rispondendo brevemente, (ma approfondendo poi con quanto richiesto) nel post citato una prima stesura prevedeva una postilla che indicava che andava preso come esempo in sè, ancorato per l' appunto ad una precisa sequenza temporale di fatti e di lotta politica e nn esteso ad una visione commerciale e prestazionale della cosa... ma poi lo tolsi... (le tipologie dei medici di sun tzu ...;)) .... comunque al netto di tutto servizio fatto male molto male.

Poi inerente a quanto sotto a carico di Minzolini se corrisponde a vero è superfluo dire che cosa ne penso...ma per chiarezza e nn opacità: restituzione ed applicare quanto previsto dalla legislazione...anche penale se ne esistono i presupposti.
Quello che ancor + mi sconcerta, è che i ladri sono sempre solo da una parte sopratutto all' acuirsi di situazioni; coincidenze?!
Ma la mia formazione emintemente e squisitamente scientifica (purtroppo :sad:) mi fa escludere questa possibilità.
Per ulteriore chiarezza ma che rischia di diventare abbacinante sono anche per la responsabilità dei giudici ...


Per la cronaca: è dai tempi della ,amcata cessione a ford che NON sono profiat ... anzi.
Ma cio' che è giusto è giusto.
 
Ultima modifica:
Conte, ... chiariamo un paio di cose, tanta acqua come tu dici è passata sotto i ponti, ... ma gli STESSI individui, i depredatori, ... gli SCALFARO e soci, ... i MANCINO, i DE MITA, ... NAPOLITANO ... sono tutti presenti, il CASINI, portaborse di BISAGLIA poi di FORLANI è presente, ... il RUTELLI, ... prima ambientalista, poi radicale, poi margheritiano, poi PDS/QUERCIA/DS ... poi PRODIANO ... ora (???) lo sa solo lui, ... ha fondato un partitello, ... nel mentre quando era sindaco di Roma, ... con la storiella del GIUBILEO, faceva affari con la CRICCA della "P3" ... con i palazzinari vaticani, ... con i super inquisiti di oggi, ... ma lui no, ... mai inquisito, ... eppure era Sindaco !!!

E D'Alema ??? No dico, ... dove lo metti, ... il più grande ladro dell'ultimo ventennio (leggansi Telecom) ... ma nessuno che voglia indagarlo ???

Il berlusconismo è una reazione di protesta, nulla di più, ... prima di Berlusconi l'informazione ed il potere erano affidata alla triade DC - PSI - PCI ... senza nessuno spazio, ... lui almeno (per necessità ... o faceva la fine di Gardini o di Mattei), ha rotto questa oligarchia in odore di CNL ... almeno questo bisogna riconoscerlo, ... ha rotto con i riti di palazzo, ... agli inciuci di governo, alle alleanze trasversali che ogni 3 mesi cambiavano insieme ai governi.

Berlusconi NON è di destra, ... era socialista, amicissimo e protetto da Craxi, ... la magistratura NON è SOLO comunista, ... ma quella che conta si, ... ho citato SOCCORSO ROSSO e MAGISTRATURA DEMOCRATICA ... , ... BORSELLINO e FALCONE, ... furono imposti dal ministro MARTELLI, ... erano isolati nella loro lotta per la verità, ... gli stessi che ORA li acclamano EROI, ... erano i LORO più feroci detrattori al tempo dei BUSCETTA, ... li combattevano, perchè avevano scoperto il legame tra stato e mafia, ... e come ben sai li hanno uccisi, ... con MANCINO che non volle ricevere Borsellino pochi giorni prima della sua morte, ... con CONSO che revoca il 41 BIS !!! (Mancino ora è nel CSM !!!)

Di Pietro ... era un poveraccio, ... ora ha un patrimonio immobiliare calcolato d'attorno ai 28 milioni di euro ... Di Pietro ha nel suo partito una serie di indagati (a partire da De Magistris ) ma nessuno indaga, ... o fa dossier riguardo i membri del suo partito, ... nessuno ! ... Nessuno indaga sul come ha costituito quel patrimonio immobiliare, nessuno !

Sai come andrà a finire questo 150ennio di unità cresciuta nel sangue e nella menzogna, ... torneremo ad essere divisi, ... l' Italia non esiste se non come luogo geografico, ... politicamente è impossibile tenerla unita, ... questa è la terra dei Borgia, dei Papi, ... della menzogna travestita con roboanti vesti, ... siamo un popolo che per necessità storica, ... è sempre ricorso al TRADIMENTO e, senza andare troppo lontano, ... ti rammento l'ultima guerra, ... iniziata con un Alleato e terminata con un altro di Alleato, ... ma comunque sconfitti, ... il popolo sconfitto, ... non i TRADITORI che firmarono nel 1947 il trattato di pace contenente l'art. 16, ... vai ben a vedere di cosa si tratta.

Notte, ... vado a prendere acqua con i cagnetti.

ciao franzo:)...tutto condivisibile..tranne secondo me il berlusconismo come reazione....

per me è semplice sostituzione laddove la vecchia partitaglia fu deciso fosse da pensionare...

i media distorcono la visione che abbiamo della vita elettorale....non è che Tizio prende su e fonda un partito ...poi solo grazie alla sua immagine raccoglie voti...

i voti si raccolgono prima di fondare i partiti. Nela fattispecie se io so che dc e psi si scioglieranno (pur potendo tranquillamente continuare con ottimi ritorni di voto) chi li sostituisce? Nuovi partiti. Ma il patrimonio elettorale dei vecchi come si acquisisce? con la pubblivcità su tv e cartelloni? no di certo. Si cerca appositamente l'affiliazione di politici locali....si va a lavorare sulle singole sezioni....ognuno dei locali garantisce il proprio bacino elettorale in cambio rimarrà sulla breccia ....così si finisce per rinnovare i vertici, ma avere sempre lo stesso branco di :censored:

Al sud la cosa avviene all'ennesima potenza

Così tutto l'esercito di parassiti della politica si trasferisce dai vecchi ai nuovi (con grande equità si notò in passato) e di fatto nulla cambia. Però sembra sia successo chissàché.

Come quando fallisce una squadra....rimangono senza maglia giocatori di diversa qualità. Si corre ad accaparrarseli perché giochino con noi o anche solo perché non giochino contro di noi.

La politica è un lavoro che non produce nulla, ma è pur sempre un lavoro....se rischi di rimanere a casa porti il tuo curriculum con competenze e portafoglio clienti.

La voglia di rinnovamento è tutta dei clienti che cambiano partito (e votano)....non certo di chi tenta di acquisire quote di mercato.
 
Ciao f4f,

rispondendo brevemente, (ma approfondendo poi con quanto richiesto) nel post citato una prima stesura prevedeva una postilla che indicava che andava preso come esempo in sè, ancorato per l' appunto ad una precisa sequenza temporale di fatti e di lotta politica e nn esteso ad una visione commerciale e prestazionale della cosa... ma poi lo tolsi... (le tipologie dei medici di sun tzu ...;)) .... comunque al netto di tutto servizio fatto male molto male.

Poi inerente a quanto sotto a carico di Minzolini se corrisponde a vero è superfluo dire che cosa ne penso...ma per chiarezza e nn opacità: restituzione ed applicare quanto previsto dalla legislazione...anche penale se ne esistono i presupposti.
Quello che ancor + mi sconcerta, è che i ladri sono sempre solo da una parte sopratutto all' acuirsi di situazioni; coincidenze?!
Ma la mia formazione emintemente e squisitamente scientifica (purtroppo :sad:) mi fa escludere questa possibilità.
Per ulteriore chiarezza ma che rischia di diventare abbacinante sono anche per la responsabilità dei giudici ...


Per la cronaca: è dai tempi della ,amcata cessione a ford che NON sono profiat ... anzi.
Ma cio' che è giusto è giusto.


sono d'accordo sul metodo scientifico, anzi .... di più
nn è mai abbastanza
ma è per questo che , cercando di applicarlo, trovo fuorvianti le affermazioni per assoluto:
'sempre solo da una parte' ... davvero?
non esistono denuncie a carico di, che so, Repubblica? come mai ?
non esistono sentenze a carico dei giornalisti dell'altrra parte?
nemmeno una ?

ogni tatnto mi diverto a postare il numero de 'la padania' con Berlusconi 'mafioso' , le 10 domande per scagionarsi: venne denunciata 'la padania' ? eppure scrisse ben di più che , poniamo, il caso di Repubblica e le 10 domande ....

le denuncie, imho, spesso nn si fanno, come il caso della intercettazione Unipol non denunciata da nessuno ( finchè qualcuno si è preso a far casino)
o vengono ritirate o 'affondate' con tacito consenso di tutti: il caso esemplare, qui, è quello della querela Carfagna-Guzzanti




tutto questo, fermo restando e confermando che in fondo è per me accademia:
nn faccio vera distinzione su chi sia peggio, pare discussione troppo sottile o troppo grossolana e quindi alla fine inutile: solo, cerco di non dare mai nulla per scontato, soprattutto la vox populi, così manipolata da tutti
ed è per questo che cerco almeno qualche prova a sostegno di una tesi: magari poche per una teoria, ma almeno un piccolo fondamento per una affermazione

due esempi per dire quanto l'informazione sia distorta e contorta
il primo, lo squallido aggirarsi sulla vivcenda di avetrana
il secondo .... sento dire da tutti i media che assange è accusato di stupro,
e poi leggo questo :rolleyes::rolleyes:
veramente a volte, basta approfondire poco poco ....


stupro .....:rolleyes::rolleyes:


http://www.corriere.it/esteri/10_di...om_85693b04-0211-11e0-afab-00144f02aabc.shtml


L'ACCUSA DI STUPRO

«Rapporti senza condom»
Ecco perché Assange rischia il carcere


Con una donna si ruppe il preservativo, con l'altra non lo usò


notare: entrambe maggiorenni e consenzienti .... e in un caso, un incidente ....
 
ciao franzo:)...tutto condivisibile..tranne secondo me il berlusconismo come reazione....
... CUT ...

Uèilllllà lààà Robert che piecerone :vicini:

immanente ti do un conto del perchè, a mio modo di pensare, ... ho scritto che il berlusconismo è una reazione ;

mai sentito parlare della "maggioranza silenziosa" ?

E' una vecchia storia che prese corpo agli inizi degli anni '70 e contemplava tutta quella categoria di persone che non si riconoscevano nella "triade" PSI/DC/PCI ... magari la votavano, ... ma turandosi il naso (come scrisse Montanelli), ... una categoria che trovò sostanza durante lo sciopero dei 40'000 a Torino per manifestare a favore del diritto al lavoro contro il sindacato politicizzato, vado a memoria penso fosse il 1981.

La faccio breve, se no vado a recuperare la storia di Adamo ed Eva, ... ma dopo il 1968, intervennero tempi oscuri, gli studenti se non erano di sinistra erano fascisti, ... chi voleva lavorare era fascista, insomma ... erano i tempi di "HAZET 36 FASCISTA DOVE SEI" (hazet era una marca di chiave inglese, il 36 era la massima misura di 1kg circa) ... sempre a memoria, ... a Milano nel 1975 si registrarono ben 1800 aggressioni con conseguente sfondamento del cranio di poveri operai o studenti definiti fascisti !

Nel mentre, l'informazione TUTTA era monopolio della "triade" ... fin quando, ... nel '93 comparì quell'individuo che iniziava a trasmettere telegiornali, ... ad offrire alternativa, ... giusta o sbagliata che fosse, ... probabilmente mossa da esigenge recondite (Craxi era stato messo fuori gioco - solo lui però, ... chissà come mai), ... insomma, quella maggioranza silenziosa, intravide in Berlusconi l'ariete di sfondamento per quella muraglia capziosa costruita dalla politica italiana del tempo, ... fatta solo di compromessi, di falsità, di doppio giuochismo, di trasversalismo ... and so on.

Tutti sapevano chi era Berlusconi, ... sopratutto i milanesi come me, avezzi alle ruberie socialiste dei vari sindaci (Aniasi, Tognoli ed in ultimo Pillitteri cognato di Craxi) ... Berlusconi costruì le sue fortune grazie ai socialisti, come gli Agnelli grazie ai DC, come le coop e chi gli sta dietro, grazie al PCI.

Berlusconi si dichiarava LIBERALE, dichiarava che preferiva Fini a Rutelli come sindaco a Roma, ... e tutta la maggioranza silenziosa, ... quella che non percepisce pensioni o stipendi di comodo (vedi gli statali) gli diede fiducia.

Scusa la non brevità, ... io penso così, ... ciao !!!
 

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