La "contro-riforma" del risparmio (1 Viewer)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Lo svuotamento della riforma del risparmio effettuata in esecuzione del patto Berlusconi-Fazio si è realizzato nella passata settimana con l'approvazione alla Camera del progetto di legge denominato "Tutela del risparmio e disciplina dei mercati finanziari" e che forse più concretamente dovrebbe chiamarsi "Tutela degli organi di vigilanza che dovrebbero tutelare il risparmio".

Le commissioni parlamentari, specialmente quella finanze, avevano fatto un lavoro abbastanza buono sebbene molto lento a causa delle mille difficoltà che i poteri forti (leggi le banche, "governate" dal vero uomo forte di palazzo Koch) hanno frapposto per tutto questo tempo. L'on. La Malfa e l'on. Tabacci, in particolare, si sono distinti per la determinazione nel voler far approvare una vera riforma, che toccasse anche il vero nodo del problema: le banche e (quindi) la Banca d'Italia. Fino alla fine hanno avuto l'appoggio, almeno in commissione, con il lavoro dell'on. Sergio Rossi che in più occasioni si è distinto per l'efficacia dei suoi emendamenti e risoluzioni in commissione ed in aula.
Alla fine, però, hanno vinto i poteri forti. La Malfa e Tabacci si sono presi gran "rimbrotti" dalla maggioranza e qualcuno ha usato perfino l'appellativo di "traditori".

Lo stato maggiore della Lega, alla fine, ha dovuto fare i conti con problemi di "bottega" (vedi lo scandalo CredieuroNord http://labancadellalega.web-gratis.net/comitato.htm) ed ha voltato le spalle anche all'emendamento n. 14.202 dell'On. Sergio Rossi.
Del problema del mandato a vita del Governatore della Banca d'Italia e della concorrenza sul settore bancario, a BankItalia invece che all'antitrust, sappiamo tutti perché ne hanno parlato un po' tutti i media. L'emendamento dell'on. Rossi bocciato sonoramente dalla Camera (Presenti 383; Votanti 382 ; Astenuti 1; Hanno votato sì 20; Hanno votato no 362), invece e' ovviamente passato in sordina ma, a nostro giudizio, è l'emblema di quanto questa riforma sia fatta per gli interessi degli istituti finanziari (sostanzialmente protetti dagli organi di vigilanza) e non nell'interesse dei cittadini-investitori.

Cosa proponeva l'on. Rossi? Semplice, che all'articolo 5 del D.Lgs 58/098 fosse aggiunto il seguente comma:
"6. La CONSOB e la Banca d'Italia disciplinano, con un proprio regolamento, le modalità e i tempi con i quali fornire risposte alle istanze degli investitori e dei soggetti vigilati in merito ai temi di loro competenza istituzionale comprendenti i quesiti relativi all'interpretazione della normativa secondaria da loro emanata. Detto regolamento deve assicurare che ad ogni istanza venga fornita con sollecitudine risposta scritta".

Apriti cielo! Quando mai i cittadini possono avere un potere così forte nei confronti delle autorità di vigilanza? Ma scherziamo? E mettiamo che poi lo utilizzino? Niente da fare, non se ne parla proprio...
Il relatore ha da prima invitato l'on. Rossi a ritirare l'emendamento. Rossi ha insistito ed allora Governo e Commissione hanno espresso parere negativo. Risultato, venti (dico: v-e-n-t-i) voti favorevoli e 362 contrari.
La schiacciante maggioranza della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana è contraria a che i cittadini abbiano il diritto di chiedere alla Consob ed alla Banca d'Italia domande sui temi di loro competenza.
Che dire? Complimenti!

Giuseppe D'Orta
 

Paperino

Forumer attivo
Ma che brave persone! Ma d'altronde abbiamo i politici e le istituzioni che ci meritiamo: riflettiamoci bene. :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 

Nonsoniente

Forumer storico
Per Voltaire:

Gli "azionisti" di Bankitalia
Di Giuseppe Altamore (autore del libro-inchiesta sull'acqua: "Qualcuno vuol darcela a bere")
Visto su: http://digilander.libero.it/afimo/index.htm

Il n. 01 del 4 gennaio 2004 di "Famiglia Cristiana", riporta alla pag. 22 l'elenco dei soci di Bankitalia con le relative percentuali di interesse:

"Stranamente la Banca d’Italia è una società per azioni che appartiene a banche italiane e, in misura minore, a compagnie d’assicurazione. E sorprendentemente l’elenco dei suoi azionisti è riservato. Per fortuna ci ha pensato un dossier di Ricerche & Studi di Mediobanca, diretta da Fulvio Coltorti, a scoprire quasi tutti i proprietari della Banca d’Italia. Spulciando i bilanci di banche, assicurazioni eccetera, ha annotato le quote che segnalavano una partecipazione nel capitale della Banca d’Italia. Così il ricercatore è riuscito a ricostruire gran parte dell’azionariato della nostra massima istituzione finanziaria. Come si può notare, tre banche da sole "controllano" la Banca d’Italia (da R & S, Ricerche & Studi di Mediobanca, 2003, pag. 1.149)".

Nella tabella mancano ancora i nomi dei rimanenti 5,83%: chi saranno costoro?


- GRUPPO INTESA 27,2 %
- GRUPPO SAN PAOLO 17,23 %
- GRUPPO CAPITALIA 11,15 %
- GRUPPO UNICREDITO 10,97 %
- ASSICURAZIONI GENERALI 6,33 %
- INPS 5,0 %
- BANCA CARIGE 3,96 %
- BNL 2,83 %
- MONTE DEI PASCHI DI SIENA 2,50 %
- CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE 1,85 %
- RAS 1,33 %
- GRUPPO LA FONDIARIA 2,0 %
- GRUPPO PREMAFIN 2,0 %

Come dire i controllati controllano i loro controllori.
 

trendonline03

Nuovo forumer
Io propongo , contro lo schifo che dilaga in tutte le istituzioni ,l' astensione dal voto, perlomeno diciamo queste istituzioni non ci stanno bene, TUTTE .
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
L'unico modo per "fargli male" è fuggire facendogli mancare i ricavi.

Se la massa li mollasse, vedreste come ci rincorrerebbero con prodotti decenti.
 
giuseppe.d'orta ha scritto:
L'unico modo per "fargli male" è fuggire facendogli mancare i ricavi.

Se la massa li mollasse, vedreste come ci rincorrerebbero con prodotti decenti.


Mi piacerebbe fargli male ma come posso fare:
non ho un capitale sufficienti per il mattone. Se devo fare un mutuo cadiamo dalla padella alla brace, altre soluzioni vedi "poste" non mi sembrano una grande alternativa, quindi .... :-?

Ciao
Maurizio
 

Ugo

Nuovo forumer
Alcuni anni fa, quando frequentavo più assiduamente i forum,
qualcuno (forse un certo Beteldue) articolò sulle logge massoniche,
l'opus dei e cose simili (praticamente il sistema creditizio italiano).
Dalla bolla della new economy, dove sembravano le cenerentole,
le uniche uscite alla distanza (nemmeno tanto lunga), sono state le banche.
Da anni si parla tanto di unificazioni e di invasione delle grosse banche europee, ma non si é visto quasi nulla.
Il governatore della Banca d'Italia é una carica a vita.
L'innovazione tecnologica (infomatica/telematica), non sembra aver apportato traumi socio-occupazionali al settore.
Contratti di settore e livelli di inquadramento d'altri tempi.

Tutelare il risparmiatore?
Non sia mai che si scalfiscano le basi del gran castello.
:smile:
 

gastone

Forumer storico
trendonline03 ha scritto:
Io propongo , contro lo schifo che dilaga in tutte le istituzioni ,l' astensione dal voto, perlomeno diciamo queste istituzioni non ci stanno bene, TUTTE .


concordo,

lo faccio da tempo,
 

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