La "contro-riforma" del risparmio (2 lettori)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
ob1 ha scritto:
Mi piacerebbe fargli male ma come posso fare

Benvenuto.

Non suggerisco di ritirare i soldi e metterli per forza altrove. Per "far male" bisogna evitare i prodotti che offrono: obbligazioni e polizze strutturate, fondi comuni del cavolo, gestioni ridicole, ecc.

E' lì' che costruiscono il conto economico, ed è lì che si può far male.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Ugo ha scritto:
Alcuni anni fa, quando frequentavo più assiduamente i forum, qualcuno (forse un certo Beteldue) articolò sulle logge massoniche,
l'opus dei e cose simili (praticamente il sistema creditizio italiano).

Le vecchie versioni del forum ci sono, ma non sono più on line. Non hai idea di quanto mi piacerebbe ripescare, a distanza di 3-4-5 anni, alcuni interventi che hanno fatto la storia dei forum e che, nel tempo, si sono rivelati azzeccatissimi. Chissà se un giorno riuscirò...
 

WOLFANG

Forumer storico
:smile: :smile: :smile: Mi trovo pienamente d'accordo con Giuseppe,bisogna fargli male a questi signori,rifiutando qualsiasi prodotto che io definisco a perdere di risparmio gestito.Questo è l'unico modo per fargli capire che il risparmiatore italiano
ha scoperto lo sporco gioco delle tre carte messo su dai gruppi bancari con la benedizione di Bankitalia.
Avevte visto cosa sta accadendo in America per lo scandalo Worldcom,quanti anni di galera rischia l'ideatore della TRUFFA,85 anni.
Vi immaginate se una cosa del genere fosse possible nella nostra repubblica delle banane.
I responsabili dei gruppi bancari che hanno venduto ai loro clienti Bond argentina,Ciro,Parmalat dai loro portafogli,per non parlare dei creatori della finanza innovativa e mi riferisco al gruppo Banca 121pf ora mpsbancapersonale e Mps che attraverso i prodotti MY WAY 4 YOU hanno
RAGGIRATO 170.000 clienti,incastrandoli in due piani a PERDERE con durata a 15/30 anni lucrando somme enormi al momento della vendita di tali prodotti attraverso la vendita di Zero Coupon con percentuali tra il 30/36%,prodotti per i quali è stato inquisito anche la iena ridens di bankitalia,cosa è successo fino ad oggi che all'italiana si sta cercando di insabbiare il tutto.
:-x :-x :-x :-x :-x :-x :-x :-x :-x :-x :smile: :smile: :smile: :smile:
 

Nonsoniente

Forumer storico
E se fosse vera questa cosa direste, è un pò lunga da leggere, spero che qualcuno lo faccia. Buona lettura.


La sorte dell'Euro legata a LTCM

La verità dietro il salvataggio dei megaspeculatori americani
Se LTCM non fosse stato salvato dall’intervento in extremis della banca centrale USA, l’intera costruzione dell’Unione Monetaria Europea (UME) si sarebbe sgretolata a poco meno di quattro mesi dalla sua inaugurazione. Il mega-fondo speculativo americano era, infatti, il segreto su cui si reggeva uno dei parametri chiave per la nascita dell’Euro, e cioè la convergenza dei tassi d’interesse a lungo termine dei paesi membri. Il miracoloso avvicinamento dei tassi dei titoli italiani a quelli tedeschi, verificatosi nel corso del 1997, non è stato provocato, come si crede, dal cosiddetto risanamento finanziario operato dal governo Prodi, bensì da una spregiudicata operazione di megaspeculazione internazionale messa in atto proprio dagli amici dei “Ciampi Boys”.

Secondo fonti londinesi, LTCM aveva preso posizioni “lunghe” sui titoli del Tesoro Italiano per un ammontare di circa 40 miliardi di dollari in titoli derivati. Per fare ciò, era bastato che LTCM acquistasse “appena” 700 miliardi di lire in Bot, che per “l’effetto leva” furono moltiplicati cento volte.

Benché un ordine di acquisto di tali dimensioni sia di per sé sufficiente a provocare macroscopici cambiamenti nelle quotazioni del titolo, ad esso va aggiunto l’effetto-imitazione dei principali investitori istituzionali del mondo che, come è noto, studiavano le mosse di LTCM per poi copiarle, sicuri di realizzare giganteschi profitti.

Nella sostanza, il mercato fu “truccato” in modo da far affluire centinaia di miliardi di dollari di denaro virtuale che scommetteva sulla convergenza dei tassi italiani con quelli tedeschi, e quindi sul successo dell’Euro. Queste massicce puntate ebbero come effetto proprio quello di realizzare la convergenza. Come miracolo, la differenza tra i tassi a lungo termine italiani e tedeschi si ridusse ad un infinitesimale 1/8%.

Il fatto che le autorità monetarie di diverse nazioni si mettano a fare pirateria finanziaria alla George Soros scandalizza ma non tanto. Piuttosto, la vicenda di LTCM sfata la leggenda secondo cui l’Euro rappresenterebbe uno strumento di affrancamento dell’Europa dal dollaro, e quindi in sostanza una mossa sullo scacchiere geopolitico invisa agli Stati Uniti e, in secondo ordine, anche a Londra. Se così fosse, perché LTCM, con l’approvazione della Federal Reserve, aveva manipolato il mercato a favore dell’Euro? In realtà, l’intera vicenda rivela che l’Euro non è che una nuova fase nella “derivatizzazione” dell’economia mondiale, in pratica un nuovo tavolo da gioco il cui banco è già predestinato a saltare sotto gli assalti dei pirati della City e di Wall Street.

Una newsletter di Vienna, la Albertina Economic Consulting (AEC), ha ricostruito così il retroscena:

“Sei anni fa, quando l’Italia fu costretta ad abbandonare il meccanismo di cambio Europeo, nei corridoi della Banca d’Italia si pensò che, a causa del peso sempre più preponderante delle transazioni speculative sui mercati finanziari, sia per mezzo dei derivati che delle cosiddette posizioni «corte», si sarebbero potuti influenzare i parametri salienti dell’economia con l’uso selettivo, appropriato e soprattutto intelligente degli hedge funds ad alto potere di «leva», sostenuti da un banchiere centrale potente e rispettato, come quello della Banca d’Italia. ... Un accademico, il professor Alberto Giovannini, fu incaricato di esplorare questa possibilità presso la Mecca dei Fondi, e cioè Wall Street”.

Alberto Giovannini era, all’epoca, consulente del ministero del Tesoro, dove era approdato dopo una carriera patrocinata da Luigi Spaventa. Questultimo, attualmente presidente della Consob, dirigeva «Finanza e Futuro», la SIM di Carlo de Benedetti poi passata alla Deutsche Bank, uno dei pionieri negli investimenti derivati in Italia. Al Tesoro, Giovannini era dato come uno dei massimi protetti di Ciampi e del suo direttore generale, “Mr. Britannia” Mario Draghi.

Torniamo alla ricostruzione fatta da AEC. A Wall Street, Giovannini “incontrò i presunti intelligentissimi ma inefficaci mister Merton e Scholes, premi Nobel, che lo presentarono a John Meriwether, da poco cacciato da Salomon Brothers, dopo un concordato con la Security and Exchange Commission, grazie al quale uscì da un’accusa di truffa patteggiando 70 milioni di dollari di pagamento danni. Nel corso del tempo, fu aperto il fondo [LTCM] con la partecipazione ufficiale dell’Ufficio Italiano Cambi (UIC) e il professore si unì al team di Meriwether, riuscendo a pompare la lira e a stabilizzarla. Grazie alle conoscenze presso le banche centrali, il fondo poté godere di linee di credito enormemente estese. Oggi sappiamo che, nei giorni del suo fulgore, LTCM poteva mobilitare oltre quaranta volte il proprio capitale, e cioè la cifra astronomica di 200.000.000.000 dollari, sicuramente sufficiente anche a stabilizzare la Lira”.

Fin qui la ricostruzione dell’AEC. Ma la storia non finisce qui. Si scopre che il mirabile prof. Giovannini, protetto da Draghi e Ciampi, presiede un gruppo di “esperti di mercato” chiamato “Giovannini group”, che da diversi anni fornisce consulenze alla Commissione Europea su come organizzare la transizione dalle varie monete nazionali all’Euro.

Nel 1997, il “Giovannini group” produsse un rapporto per la Commissione su “L’impatto dell’Euro sui mercati internazionali dei capitali”, in cui si raccomandava di assumere un ruolo protagonista nel campo dei derivati: “Il futuro status dell’Unione Europea come uno dei principali centri della comunità finanziaria mondiale dipende dall’esistenza di un fiorente mercato dei derivati”.

Dopo il crac di LTCM, ci si sarebbe aspettati che i vari Giovannini etc. uscissero di scena. Invece no. Il valente esperto di modelli matematici è ancora un autorevole consulente europeo, tanto che al Giovannini Group ha continuato ad essere affidata la direzione del meccanismo di transizione all’Euro, compreso il delicato “timing” del momento in cui in tutta Eurolandia è scattato il passaggio alla nuova contabilità. E visto che ai vertici finanziari europei aumentano le promozioni dei “Giovannini Boys”, c’è da supporre che ancora una volta la lezione del Titanic non è servita a niente.
 

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