ennesime porcate al Comune di Torino
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Terremoto in Comune
"retrocessi" 21 dirigenti
Il Consiglio di Stato annulla il concorso della discordia. I vincitori dovranno lasciare le loro poltrone: chi era già assunto tornerà ai vecchi incarichi, ma gli altri...
di DIEGO LONGHIN
Lo leggo dopo
IL CONSIGLIO di Stato annulla l'ultimo concorso dirigenti del Comune di Torino, quello delle polemiche, su cui anche la procura ha acceso i riflettori. Dopo due anni, tra ricorsi, sospensive e controricorsi, i giudici amministrativi mettono la parola fine, dando torto a Palazzo Civico: prova annullata, concorso da rifare. Non solo. L'effetto è dirompente sulla macchina comunale perché i 21 dirigenti assunti dalla graduatoria devono lasciare il posto e il Municipio si trova scoperto su posizioni chiave e di comando.
Il concorso indetto per quindici persone era stato bandito nel 2010 per dare il modo a una parte dei dirigenti a tempo determinato, i cosiddetti "Bassanini" assunti con atto della giunta Chiamparino, di essere stabilizzati. Alla fine si è arrivati ad assumere a tempo indeterminato 21 persone, non solo i "Bassanini" ma anche una parte, la minoranza, di dipendenti di ruolo che hanno tentato il balzo in avanti. Nel novembre del 2010 un gruppo di dipendenti, che ha dubbi sia sulla trasparenza sia sull'iter della prova, decide di fare ricorso al Tar e si apre la querelle giudiziaria-amministrativa fino alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato pubblicata ieri.
La decisione mette in discussione alla radice la procedura adottata dal Comune, a partire dalla nomina, decisa dalla giunta Chiamparino su indicazione dell'assessore al Personale, all'epoca Domenico Mangone, del city manager Cesare Vaciago come presidente della commissione esaminatrice. Secondo i giudici amministrativi un conto è l'indirizzo
http://oas.repubblica.it/5c/local.r...00x250.html/41756e566e464330704f554143446d67?
politico, che spetta alla giunta, un conto è la gestione della macchina, che è in carico ai dirigenti. Insomma, l'organo politico non avrebbe dovuto intervenire sulla nomina del presidente della commissione che, anche per una questione di indipendenza, doveva essere demandata al capo del personale. Di conseguenza non sono valide nemmeno le nomine fatte da Vaciago per completare la commissione: l'ex segretario generale Adolfo Repice, l'ingegnere capo Giambattista Quirico e il responsabile delle risorse umane, Fausto Sorba.
Soddisfatto l'avvocato che ha seguito i dipendenti che hanno presentato ricorso contro il Comune, Roberto Longhin: "L'esito era scontato, mi auguro che lo sia anche il seguito". La pubblicazione della sentenza ha provocato un terremoto a Palazzo Civico, con frenetiche di riunioni per decidere il da farsi. Il city manager Vaciago ha prima incontrato i 21 dirigenti, poi il settore risorse umane. Chi è stato assunto con il concorso che fine farà? I dipendenti di ruolo torneranno nella funzione che ricoprivano prima. L'incognita sono i "Bassanini", quelli assunti sulla base di un rapporto di fiducia con la giunta Chiamparino, incarico che si esaurisce quando scade il mandato. Ci sarebbe un escamotage, sulla base di un parere dell'avvocatura: i "Bassanini" sono diventati dirigenti prima che scadesse il loro contratto a termine, quindi potrebbero essere riassunti per il lasso di tempo necessario ad esaurire il rapporto precedente. Soluzione arzigogolata, anche perché oggi il Comune è fuori Patto di Stabilità e non può assumere. "Stiamo ragionando - spiega Emilio Agagliati, responsabile risorse umane del Comune - cercheremo la soluzione migliore per tutelare l'amministrazione e per evitare effetti sulla macchina comunale".
Mercoledì il sindaco Fassino discuterà della questione in Sala Rossa, mentre il Movimento 5 Stelle parla di pesante eredità di Chiamparino: "L'ex sindaco dopo aver mandato gambe all'aria i conti del Comune - sottolineano i consiglieri Bertola e Appendino - ci ha lasciato un'altra simpatica eredità. E questi sarebbero gli amministratori competenti?". Scontata la polemica politica, anche per il costo sostenuto per il ricorso al Consiglio di Stato: 200 mila euro.
(11 dicembre 2012)