LA MENTE E' COME UN PARACADUTE: FUNZIONA SOLO SE SI APRE ( A.Einstein)
- Creatore Discussione DANY1969
- Data di Inizio
silpla2000
che bello il yo yo
te sei gay dentro e fuori le gnocche nun fanno per te
solo la gnokkia mi salvaavvisate al nonno
Ranger
Swing Trader
vedremo
le candele so brutte ...ma okkio alle notizie 
sembra la fine del mondo 
tu hai recuperato un loss incredibile ..molto velocemente okkio
in 12000 punti ci sono tutte le aziende italiane quotate ...ma ti pare possibile
subiamo gli eccessi di un sistema capitalistico sfuggito di mano ai regolatori, legislatori , governatori.....l'avidita' umana non ha limite...e la borsa con i suoi strumenti derivati ...ne indicano la misura
Ranger
Swing Trader
te sei gay dentro e fuori le gnocche nun fanno per te
ti faccio una confidenza
mi sto negando al cell mi chiama tutte le ore , mi cerca, mi bracca, mi vuole....io niente, impassibile ...la evito come la peste 
è una stron.za della vodafone
ninjaxx
amico del maestro...
Lossavo 26000 euro e gaino circa 2500. Ma il punto ranger e' che vogliono l'olocausto economico. Claudio dice che lo vogliono e che siamo solo all'inizio. La proporzione di cui vi ho scassato la minkia e' stata messa in atto. Dow maggiore del nostrano. X avere ftsemib a 15000 bisogna avere dow a 16000. Pensa se il dow va a 10000. Un passo alla volta..11000 e poi ne parliamo. Smettila di litigare con val, non e' cattivo.
silpla2000
che bello il yo yo
Economia reale: quali sono i conti veri dell’Italia
Il fardello del debito
Il dato che più penalizza l'Italia rispetto agli altri Paesi dell'Eurozona è lo stock di debito accumulato negli anni (quasi 2mila miliardi di euro), che è superiore al 120% del prodotto interno lordo, cioè la ricchezza prodotta in un intero anno nel Paese. Le misure economiche varate negli ultimi due anni dal Governo Berlusconi prima e Monti poi hanno inciso in maniera marginale su questo rapporto, anche perché se da una parte si è risparmiato qualche miliardo sul fronte dei costi (il numeratore), dall'altra è calato anche il denominatore (il Pil quest'anno scenderà intorno al 2%, segnando il ritorno in recessione). Periodicamente l'Italia deve rivolgersi al mercato perché i debiti scadono e occorre chiederne di nuovi per pagare stipendi, pensioni e servizi: tuttavia se prima riusciva a farlo a tassi contenuti, oggi deve sborsare molto di più perché il rischio percepito (le possibilità che, secondo gli investitori, l'Italia non riesca a saldare tutti i debiti) continua a crescere.
Come sono messi gli altri
Il confronto con gli altri Paesi offre l'immagine di un'Italia messa meglio di quanto dicano oggi i mercati. E' vero che il rapporto debito/Pil della Germania viaggia poco sopra l'83%, ma è pur vero che è il doppio rispetto a 10 anni fa, mentre nello stesso periodo quello italiano è cresciuto intorno al 7-8%. Altri Paesi sono messi ancora peggio: il debito della Gran Bretagna quest'anno si attesterà al 95% del Pil e quello statunitense salirà al 110%: in entrambi i casi, valori doppi rispetto a dieci anni fa. Questi ultimi due Paesi, tuttavia, possono contare su una spinta in più, l'esistenza di una Banca centrale che può emettere moneta a volontà, lanciando così una ciambella di salvataggio nelle fasi di maggiore difficoltà: in realtà si tratta di un sollievo di breve durata, non certo di una soluzione strutturale, ma evidentemente per il momento i mercati si accontentano di questo. Così il risultato è che, per finanziarsi, quest'anno lo Stato italiano dovrà sobbarcarsi una spesa superiore di 21 miliardi rispetto al Gran Bretagna di 27 miliardi rispetto alla Germania, a causa dei tassi più alti che deve garantire per trovare investitori. Con tutto quello che ne deriva per i cittadini e le imprese, sui quali si scarica il peso di questi tassi, in termini di nuove risorse da trovare e spesa più alta per mutui e prestiti.
La ricchezza delle famiglie
L'Italia ha dalla sua un patrimonio che manca agli altri. La ricchezza delle nostre famiglie è pari al 175%. Per fare un confronto con la "virtuosa" Germania, quest'ultima si ferma al 126%, mentre Gran Bretagna e Stati Uniti sono sotto il 100%. Così, sommando debito pubblico e privato, l'Italia scalerebbe molte posizioni rispetto a oggi. Ma a questo dato i mercati oggi non intendo dar peso… e ci penalizzano oltremisura.
Il fardello del debito
Il dato che più penalizza l'Italia rispetto agli altri Paesi dell'Eurozona è lo stock di debito accumulato negli anni (quasi 2mila miliardi di euro), che è superiore al 120% del prodotto interno lordo, cioè la ricchezza prodotta in un intero anno nel Paese. Le misure economiche varate negli ultimi due anni dal Governo Berlusconi prima e Monti poi hanno inciso in maniera marginale su questo rapporto, anche perché se da una parte si è risparmiato qualche miliardo sul fronte dei costi (il numeratore), dall'altra è calato anche il denominatore (il Pil quest'anno scenderà intorno al 2%, segnando il ritorno in recessione). Periodicamente l'Italia deve rivolgersi al mercato perché i debiti scadono e occorre chiederne di nuovi per pagare stipendi, pensioni e servizi: tuttavia se prima riusciva a farlo a tassi contenuti, oggi deve sborsare molto di più perché il rischio percepito (le possibilità che, secondo gli investitori, l'Italia non riesca a saldare tutti i debiti) continua a crescere.
Come sono messi gli altri
Il confronto con gli altri Paesi offre l'immagine di un'Italia messa meglio di quanto dicano oggi i mercati. E' vero che il rapporto debito/Pil della Germania viaggia poco sopra l'83%, ma è pur vero che è il doppio rispetto a 10 anni fa, mentre nello stesso periodo quello italiano è cresciuto intorno al 7-8%. Altri Paesi sono messi ancora peggio: il debito della Gran Bretagna quest'anno si attesterà al 95% del Pil e quello statunitense salirà al 110%: in entrambi i casi, valori doppi rispetto a dieci anni fa. Questi ultimi due Paesi, tuttavia, possono contare su una spinta in più, l'esistenza di una Banca centrale che può emettere moneta a volontà, lanciando così una ciambella di salvataggio nelle fasi di maggiore difficoltà: in realtà si tratta di un sollievo di breve durata, non certo di una soluzione strutturale, ma evidentemente per il momento i mercati si accontentano di questo. Così il risultato è che, per finanziarsi, quest'anno lo Stato italiano dovrà sobbarcarsi una spesa superiore di 21 miliardi rispetto al Gran Bretagna di 27 miliardi rispetto alla Germania, a causa dei tassi più alti che deve garantire per trovare investitori. Con tutto quello che ne deriva per i cittadini e le imprese, sui quali si scarica il peso di questi tassi, in termini di nuove risorse da trovare e spesa più alta per mutui e prestiti.
La ricchezza delle famiglie
L'Italia ha dalla sua un patrimonio che manca agli altri. La ricchezza delle nostre famiglie è pari al 175%. Per fare un confronto con la "virtuosa" Germania, quest'ultima si ferma al 126%, mentre Gran Bretagna e Stati Uniti sono sotto il 100%. Così, sommando debito pubblico e privato, l'Italia scalerebbe molte posizioni rispetto a oggi. Ma a questo dato i mercati oggi non intendo dar peso… e ci penalizzano oltremisura.
Ranger
Swing Trader
un escursione di 28500 euri ....chiudi tutto e respira ...poi a claudio glielo dici con calma
quando stavi sotto claudio mica te li ridava i soldi l'olocausto ora è per la grecia
...sei libero di pensare che tocchera' a noi tra un po' ..... io per conto mio penso sia solo attacco speculativo ...i nostri compiti a casa come italiani li abbiamo fatti, ora vogliono assassinare l'euro e noi siamo lo strumento preferito , per adesso......spero che in sede europea mettano in atto il cosiddetto scudo etc etc.....la proporzione con il dow non la capisco e infine per quanto riguarda val ...non ti preoccupare, figurati sono dispiaciutissimo per la scomparsa della prov di lecco x soli 8000 ab. se gli prestavamo silpla un anno si sarebbero salvati
silpla2000
che bello il yo yo
Anche i falsari abbandonano l'Euro
Secondo i dati BCE il numero di banconote contraffatte è sensibilmente diminuito dal 2011
L'euro piace poco ai falsari, soprattutto in tempo di crisi: secondo i dati della Banca centrale europea, sono 251.000 le banconote contraffatte in euro ritirate dalla circolazione nei primi sei mesi del 2012. Cioè il 15,2% in meno delle 296.000 circolate nel 2011.
Secondo i dati BCE il numero di banconote contraffatte è sensibilmente diminuito dal 2011
L'euro piace poco ai falsari, soprattutto in tempo di crisi: secondo i dati della Banca centrale europea, sono 251.000 le banconote contraffatte in euro ritirate dalla circolazione nei primi sei mesi del 2012. Cioè il 15,2% in meno delle 296.000 circolate nel 2011.