L’accoglienza al business, agli imprenditori che vogliono creare nuovi posti di lavoro e alle aziende che investono, passa anche per una strada nuova di zecca intitolata all’impresa da ricevere sul territorio. E da poco sulle mappe stradali della città di Loudon, nel Tennessee, Sud-Est degli Stati Uniti, è spuntata la Del Conca Way. Porta il nome di una delle principali realtà industriali del comparto ceramico italiano che da ieri produce anche in America.
Il nuovo impianto è partito in tempi record, in confronto con quel che invece avviene (o non avviene) in Italia. Sì, perché ci sono voluti appena 10 mesi per realizzare il mega-sito che ieri ha iniziato a cuocere le prime piastrelle hi-tech per il mercato Usa, un complesso da 30 mila metri quadrati per un investimento iniziale da 50 milioni di euro e 100 nuovi posti di lavoro a cui se ne aggiungeranno presto altri 70.
Tempi rapidissimi per un sito che quest’anno fatturerà già 10 milioni di euro e che nel 2015, a pieno regime, diventeranno 30.
In Italia invece il gruppo sta aspettando da ben dieci anni una variante al piano regolatore per poter ampliare il suo stabilimento di San Clemente, nell’entroterra riminese. «Dopo due lustri e 10 milioni di investimento siamo ancora al punto di partenza, o quasi. Nel frattempo ne sono passate di opportunità» racconta Enzo Donald Mularoni, ad del gruppo.
Gli americani invece hanno saputo creare le occasioni. Per la città di Loudon Del Conca significa nuovi posti di lavoro e tasse pagate sul territorio. «Hanno semplicemente fatto quel che loro ritengono sia normale nel rapporto tra istituzioni e imprese determinate a investire», dice Mularoni che racconta: «A un certo punto eravamo contesi tra due Stati perché a volerci c’era anche la Georgia. Alla fine mi ha convinto la telefonata arrivata, nell’agosto del 2012, dal governatore del Tennessee, Bill Haslam, che mi ha chiamato personalmente per dirmi che il nostro progetto gli piaceva e che avrebbe messo a nostra disposizione tutto quel che ci serviva». In poco tempo è arrivato un assistente dedicato soltanto alla pratica Del Conca e alla risoluzione di tutti i problemi burocratici che potevano presentarsi lungo il cammino. Con tanto di elicottero per poter avere una panoramica anche dall’alto del sito. L’acquisto del terreno è stato fatto quattro mesi dopo e nell’aprile dell’anno scorso sono partiti i lavori di costruzione.
«Anche in America ci sono gli ostacoli, ma si risolvono in poco tempo, da noi invece è un groviglio di funzionari, organismi, tavoli, consessi che devono decidere ma poi rimandano di volta in volta. Il problema è il sistema Italia», dice Mularoni, seconda generazione a capo del gruppo di famiglia fondato nel 1979. Di intoppi ne ha visti tanti. L’impianto in Tennessee sarà guidato dal figlio Paolo. Il cuore e la testa dell’azienda resteranno in Italia «perché è il luogo del sapere e del saper fare questo prodotto» ci tiene a dire Mularoni.
Ci sono già altre imprese del distretto della ceramica che si stanno muovendo verso gli Usa. Tre hanno fatto lo stesso passo e altre due sono in manovra. A convincerle non è tanto la fiscalità più bassa quanto la facilità di operare. «Non ci hanno convinto i crediti di imposta, o i benefit come la costruzione di strade o il movimento terra - dice Mularoni -. A farci andare in America è stato piuttosto il fatto che ci abbiano messo in condizione di agire in poco tempo». Oggi una vera risorsa per un’impresa italiana.