Cir (CIR) La norma salva-Finivest riaccende la polemica

tontolina

Forumer storico
questi poi dicono che governasno per l'italia e non solo per l'italiano rubysconi

La norma salva-Berlusconi riaccende la polemica

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(Teleborsa) - Roma, 5 lug - Si ravviva la polemica nel modo politico, dopo l'inserimento nella Manovra di una norma definita "salva-Berlusconi". Si tratta di un provvedimento che sospende una sentenza su un risarcimento civile se la condanna supera un certo importo e se la parte che deve pagare ha prestato idonea cauzione. A ben vedere tutto fa pensare al famoso Lodo Mondadori, con il quale la Fininvest avrebbe dovuto risarcire alla CIR di De Benedetti un importo di 750 milioni di euro.

Per l'opinione pubblica è l'ennesima norma ad-personam, la ventesima per l'esattezza, che il Premier avrebbe avuto l'ardire di inserire nella sua azione politica. Scontato lo sdegno dell'opposizione, che non ha mancato di condannare il Premier, sottolineando che si tratta di una protezione sfacciata di interessi privati, proprio quanto si stanno chiedendo al Paese grandi sacrifici. Il Segretario del PD Luigi Bersani definisce la norma un "insulto al Parlamento".

Ma il provvedimento, inserito all'ultimo minuto in un decreto-legge, non convince neanche gli esperti di legge, i quali sottolineano che manca il requisito dell'urgenza per essere inserito nell'ambito della Manovra. E spunta anche un'altra verità: il Ministro Tremonti non era a conoscenza dell'inserimento di quest'ultimo comma all'ultimo istante.

La situazione fa sorridere, anche perché la sentenza d'Appello per il Lodo Mondadori era attesa proprio per la fine di questa settimana.

Il Premier non demorde e definisce la norma giustissima. "Una misura giustissima" ha commentato il Premier, sottolineando che un provvedimento non diventa ingiusto solo perché lo coinvolge.
 
Tutti i tagli e le nuove tasse Manovra al Quirinale, spunta
la norma “salva Berlusconi”


04 luglio 2011 HOME > ECONOMIA

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Il presidente NapolitanoRoma - Il testo della manovra, approvata la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri, è arrivato al Quirinale per la firma del capo dello Stato.
Da quanto si apprende la manovra economica incide pesantemente sul settore finanziario.



Si parte dall’incremento dell’Irap per banche, società finanziarie e assicurazioni. Per le prime due si applica un’aliquota del 4,65%, per le assicurazioni del 5,90%.

Ma la vera novità è l’ulteriore aumento del bollo sui dossier titoli aperti dai risparmiatori.
Nell’immediato il bollo che si applica alle comunicazioni di deposito titoli salirà a 120 euro, ma dal 2013 scatterà un nuovo aggravio: a 150 per le somme inferiori a 50.000 euro, a 380 da questa soglia in su.


Il testo inoltre riduce all’1% - dal 2% che figurava nelle precedenti bozze - il tetto all’ammortamento fiscale dei beni in concessione. «La quota di ammortamento finanziario deducibile non può essere superiore all’1% del costo dei beni», spiega il decreto nell’ultima versione. Il tetto allunga il periodo di ammortamento e comporta una maggiore tassazione per le società coinvolte, come le concessionarie autostradali.



Giallo invece sugli incentivi per le rinnovabili.
A sorpresa, dopo che la Lega ne aveva chiesto il ripristino nel weekend, il testo di cui è in possesso Reuters ripristinava il taglio al 30% degli incentivi contenuti nelle bollette di luce e gas. Ma due ministri, quello dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e quello dello Sviluppo Paolo Romani, hanno smentito che il taglio sia presente nel testo all’esame del capo dello Stato. Probabilmente si è trattato di una ulteriore correzione dell’ultimissimo momento.



Il capitolo previdenziale non ha subito sostanziali modifiche per quanto riguarda innalzamento dell’età per le donne, adeguamento anticipato all’innalzamento delle aspettative di vita e taglio delle rivalutazioni, mentre viene confermata l’addizionale erariale di 10 euro per chilowatt sulle auto di potenza superiore a 225 chilowatt.


Tagli anche agli stipendi di ministri e alte cariche.[bontà loro....]

Gli stipendi di politici e grand commis di stato non potranno superare i livelli medi di degli stipendi europei previsti per cariche omologhe. Fanno eccezione i vertici di Bankitalia. Lo prevede l’art. 1 del testo della Manovra («Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria») che apre il primo Capo I dedicato alla «Riduzione dei costi della politica e degli apparati». Per i componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, recita l’art.1, «il costo relativo al trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto in funzione della carica ricoperta non può superare la media del costo relativo ai componenti dei parlamenti nazionali». Lo stesso limite vale per il trattamento economico per i «titolari di cariche elettive e incarichi di vertice» o per i componenti degli «organismi, enti e istituzioni» di cui all’allegato A. Fra questi Cnel, Consob, Antitrust, le autorità amministrative indipendenti, i presidenti di Regioni, Province, sindaci, consiglieri, provinciali e comunali.


La Commissione Ue
La Commissione europea giudica positivamente la manovra del governo, ma attende dettagli per poter dare un giudizio complessivo. L’adozione del nuova Finanziaria multiannuale del governo italiano, ha detto il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari, è «positiva, poiché è in linea con le raccomandazioni, appena adottate, che chiedevano di prendere tutte le misure necessarie, senza ritardi, per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e accelerare la riduzione del debito pubblico molto elevato». «Dato che i dettagli delle misure non sono ancora disponibili, non possiamo valutarli a pieno in questa fase», ha aggiunto il portavoce.
L’articolo 37 ultimo comma salva Berlusconi
Poche righe, riportate in coda al capitolo della manovra dedicato alla giustizia, ma di grande effetto: si tratta di due nuove norme del codice civile, già battezzate `sospendi-risarcimenti´, che potrebbero aver presto un impatto significativo sulla complessa vicenda del Lodo Mondadori. Se, infatti, la Corte d’appello di Milano confermerà la condanna di Fininvest a risarcire di 750 milioni la Cir di De Benedetti (o ridurrà la condanna ad una cifra comunque superiore a 20 milioni di euro), proprio una delle due nuove norme potrebbe correre in soccorso della holding della famiglia Berlusconi, sospendendo l’esecuzione della sentenza fino al definitivo pronunciamento della Cassazione.
Ma in cosa consistono le nuove norme previste dalla manovra? Le due modifiche riguardano gli articoli 283 e 373 del codice civile. Il primo articolo (283), nella sua attuale formulazione, prevede la possibilità per il giudice civile - in presenza di «gravi e fondati motivi» - di sospendere, in tutto o in parte, l’esecuzione della sentenza di primo grado, con o senza cauzione. Con la manovra, viene previsto un secondo comma dell’articolo, con il quale si stabilisce che la sospensione dell’esecuzione della sentenza di primo grado `«è in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a dieci milioni di euro» se la parte ricorrente «presenta idonea cauzione». L’articolo 373 stabilisce che «il ricorso per cassazione non sospende l’esecutività della sentenza» di secondo grado, lasciando tuttavia al giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata - «qualora dall’esecuzione possa derivare grave e irreparabile danno» - la facoltà di disporre «che l’esecuzione sia sospesa o che sia prestata congrua cauzione». Con la modifica dell’articolo introdotta con la manovra, viene meno il potere discrezionale del giudice per le condanne di importo superiore a 20 milioni di euro. La sospensione - dice la nuova norma - «è in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a 20 milioni» se la parte presta «idonea cauzione». Per tornare al Lodo Mondadori, dunque, in caso di conferma o di riduzione della condanna di Fininvest ad una cifra comunque superiore a 20 milioni di euro, la Corte d’appello di Milano, sezione civile, su istanza dei legali di Fininvest, sarebbe obbligata a disporre la sospensione dell’esecuzione della sentenza, a condizione che la stessa Fininvest presti un’ «idonea cauzione».
 
Napo non firmare!!!!!!!! Non diventare parte di questo squallore... questo governo è un pozzo nero senza fine!!!!!!!!!! :down::down::down::down::down::down:
 
05/07/2011 - LA LEGGE FIRMATA DA TREMONTI E' ALL'ESAME DEL CAPO DELLO STATO
Manovra, j'accuse da Vietti (Csm)
Napolitano: "Saprete a tempo debito"


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+ La manovra è chiusa Scontro sulle pensioni
+ Manovra, il Quirinale spiazzato "Non ne sapevamo nulla"
+ Manovra, spunta la norma che blocca il pagamento delle maxi-cause civili




Bufera sulla norma salva-Fininvest che congela i 750 milioni dovuti da Berlusconi alla Cir di De Benedetti.


Il vicepresidente Csm: "violata l'uguaglianza dei cittadini"

ROMA
«Quando sarà il momento, conoscerete le nostre determinazioni riguardo alla Manovra economica». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo ad una domanda a palazzo Giustiniani a margine del convegno sull’inizio della presidenza polacca dell’Ue. E mentre fioccano le proteste sulla manovra da parte dell'opposizione, sul provvedimento arriva un duro giudizio da parte del vicepresidente del Csm Michele Vietti secondo il quale «La norma sul Lodo Mondadori inserita nella manovra economica rischia di violare il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge». Rilevo che il principio dell’esecutività delle sentenze di secondo grado è un principio generale che vigeva già prima che diventassero provvisoriamente esecutive le sentenze di primo grado».

Con la norma, ha fatto notare ancora il vicepresidente del Csm, «si creerebbe disparità tra chi è in grado di pagare la cauzione e chi non lo è».

Il Capo dello Stato ha parlato stamane dopo che nella Manovra messa a punto dal governo è spuntata una norma che di fatto consentirebbe a Silvio Berlusconi di non pagare i 750 milioni di euro che deve alla Cir di De Benedetti, secondo quanto prevede la sentenza di primo grado del Tribunale di Milano sul lodo Mondadori. Immediata, è scoppiata la polemica politica.

Secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani se la misura non venisse cancellata dal testo sarebbe «un insulto al Parlamento». Mentre per il leader dell’Idv Antonio Di Pietro si tratta di una norma «incostituzionale e criminogena». Tranchant anche il giudizio dell’Anm :«Se dovesse essere confermata - dice il presidente Luca Palamara - si tratterebbe di una norma che nulla ha a che vedere con il tema dell’efficienza del processo civile, che determinerebbe un’iniqua disparità di trattamento, e che sarebbe, quindi, incostituzionale».

Pochi giorni prima che la Corte d’Appello di Milano si pronunci sulla vicenda (la sentenza di secondo grado è prevista per il fine settimana), il governo introduce all’ultimo momento una norma che modifica due articoli del codice di procedura civile (il 283 e il 373). La modifica obbliga il giudice d’appello a sospendere l’esecuzione di una sentenza se la condanna supera i 20 milioni di euro (10 se è in primo grado) e se la parte che deve pagare presta «idonea» cauzione. Il magistrato dovrà prendere tale decisione se la parte interessata ne farà richiesta.

Le opposizioni attaccano a testa bassa e si rivolgono ad Angelino Alfano, stavolta non solo in veste di Guardasigilli, ma anche di neo-segretario del Pdl.
A lui chiedono di cancellare «l’ennesima legge ad personam».

E se non lo farà, avverte il vicesegretario del Pd Enrico Letta, il ’nuovo corso' ipotizzato per il Pdl di «partito degli onesti» di cui ha parlato Alfano nel suo discorso di insediamento, non sarebbe credibile. [ma incredibilmente sfacciato]


Alfano, è la domanda che rivolge il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione, avrà «il coraggio e la forza di rompere questa protezione sfacciata di interessi privati tramite il potere dello Stato?».

Il finiano Italo Bocchino e il Democratico Andrea Orlando si rivolgono direttamente a Giulio Tremonti.

Il ministro dell’ Economia, è l’appello del primo, dovrebbe cancellare la misura salva-Fininvest anche per non «scalfire la sua immagine internazionale». Tremonti cancelli questa «vergognosa e inaccettabile norma», interviene il responsabile Giustizia del Pd Andrea Orlando.

Più che di ’leggi ad personam’, afferma il Verde Angelo Bonelli, forse sarebbe meglio parlare in questo caso di ’manovra ad personam...«. È un »provvedimento da furbetti«, taglia corto il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro. Un »inaccettabile abuso di potere«, osserva il presidente del Pd Rosy Bindi. Rispedisce le critiche al mittente e tenta di fornire una giustificazione ’tecnicà il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa.

La maggioranza, spiega, »in un momento di congiuntura economica particolarmente sfavorevole« ha deciso semplicemente di »contemperare il diritto del creditore con le ragioni del debitore« quando le somme di denaro da corrispondere »hanno dimensioni di rilevante entita«.

La polemica però non si spegne: questa manovra, insiste il leader di Sel Nichi Vendola è tutto »fumo, arrosto e dessert («da 750 milioni di euro»)«
 
la maggiornaza è nervosa... nessuno sa chi ha scritto sta norma...

vuoi vedere che è comparsa lì... come per magia :lol::sad::sad::sad::sad:


come la storia degli incentivi sulle rinnovabili... ma ci sono o no? Sono tagliati? Sebra proprio di si... ma i ministri interessati non ne sanno niente... :eek:

ma questi neanche vedono che caxxo firmano.. ma come volete guidare un paese :down::down::down:... così andremo dritti alla meta... :titanic::titanic::titanic:
 

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