Tutti i tagli e le nuove tasse
Manovra al Quirinale, spunta
la norma “salva Berlusconi”
04 luglio 2011
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ECONOMIA
Il presidente NapolitanoRoma - Il testo della
manovra, approvata la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri, è arrivato al Quirinale per la firma del capo dello Stato.
Da quanto si apprende la manovra economica incide pesantemente sul
settore finanziario.
Si parte
dall’incremento dell’Irap per banche, società finanziarie e assicurazioni. Per le prime due si applica un’aliquota del 4,65%, per le assicurazioni del 5,90%.
Ma la vera novità è l’ulteriore aumento del bollo sui dossier titoli aperti dai risparmiatori.
Nell’immediato il bollo che si applica alle comunicazioni di deposito titoli salirà a 120 euro, ma dal 2013 scatterà un nuovo aggravio: a 150 per le somme inferiori a 50.000 euro, a 380 da questa soglia in su.
Il testo inoltre riduce all’1% - dal 2% che figurava nelle precedenti bozze - il tetto all’ammortamento fiscale dei beni in concessione. «La quota di ammortamento finanziario deducibile non può essere superiore all’1% del costo dei beni», spiega il decreto nell’ultima versione.
Il tetto allunga il periodo di ammortamento e comporta una maggiore tassazione per le società coinvolte, come le concessionarie autostradali.
Giallo invece sugli incentivi per le rinnovabili.
A sorpresa, dopo che la Lega ne aveva chiesto il ripristino nel weekend, il testo di cui è in possesso Reuters ripristinava il taglio al 30% degli incentivi contenuti nelle bollette di luce e gas. Ma due ministri, quello dell’Ambiente
Stefania Prestigiacomo e quello dello Sviluppo
Paolo Romani, hanno smentito che il taglio sia presente nel testo all’esame del capo dello Stato. Probabilmente si è trattato di una ulteriore correzione dell’ultimissimo momento.
Il capitolo previdenziale non ha subito sostanziali modifiche per quanto riguarda innalzamento dell’età per le donne, adeguamento anticipato all’innalzamento delle aspettative di vita e taglio delle rivalutazioni, mentre viene confermata l’addizionale erariale di 10 euro per chilowatt sulle auto di potenza superiore a 225 chilowatt.
Tagli anche agli stipendi di ministri e alte cariche.[bontà loro....]
Gli stipendi di politici e grand commis di stato non potranno superare i livelli medi di degli stipendi europei previsti per cariche omologhe. Fanno eccezione i vertici di Bankitalia. Lo prevede l’art. 1 del testo della Manovra («Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria») che apre il primo Capo I dedicato alla «Riduzione dei costi della politica e degli apparati». Per i componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, recita l’art.1, «il costo relativo al trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto in funzione della carica ricoperta non può superare la media del costo relativo ai componenti dei parlamenti nazionali». Lo stesso limite vale per il trattamento economico per i «titolari di cariche elettive e incarichi di vertice» o per i componenti degli «organismi, enti e istituzioni» di cui all’allegato A. Fra questi Cnel, Consob, Antitrust, le autorità amministrative indipendenti, i presidenti di Regioni, Province, sindaci, consiglieri, provinciali e comunali.
La Commissione Ue
La Commissione europea giudica positivamente la manovra del governo, ma attende dettagli per poter dare un giudizio complessivo. L’adozione del nuova Finanziaria multiannuale del governo italiano, ha detto il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari, è «positiva, poiché è in linea con le raccomandazioni, appena adottate, che chiedevano di prendere tutte le misure necessarie, senza ritardi, per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e accelerare la riduzione del debito pubblico molto elevato». «Dato che i dettagli delle misure non sono ancora disponibili, non possiamo valutarli a pieno in questa fase», ha aggiunto il portavoce.
L’articolo 37 ultimo comma salva Berlusconi
Poche righe, riportate in coda al capitolo della manovra dedicato alla giustizia, ma di grande effetto: si tratta di due nuove norme del codice civile, già battezzate `sospendi-risarcimenti´, che potrebbero aver presto un impatto significativo sulla complessa vicenda del
Lodo Mondadori. Se, infatti, la Corte d’appello di Milano confermerà la condanna di Fininvest a risarcire di 750 milioni la Cir di De Benedetti (o ridurrà la condanna ad una cifra comunque superiore a 20 milioni di euro), proprio una delle due nuove norme potrebbe correre in soccorso della holding della famiglia Berlusconi, sospendendo l’esecuzione della sentenza fino al definitivo pronunciamento della Cassazione.
Ma in cosa consistono le nuove norme previste dalla manovra? Le due modifiche riguardano gli articoli 283 e 373 del codice civile. Il primo articolo (283), nella sua attuale formulazione, prevede la possibilità per il giudice civile - in presenza di «gravi e fondati motivi» - di sospendere, in tutto o in parte, l’esecuzione della sentenza di primo grado, con o senza cauzione. Con la manovra, viene previsto un secondo comma dell’articolo, con il quale si stabilisce che la sospensione dell’esecuzione della sentenza di primo grado `«è in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a dieci milioni di euro» se la parte ricorrente «presenta idonea cauzione». L’articolo 373 stabilisce che «il ricorso per cassazione non sospende l’esecutività della sentenza» di secondo grado, lasciando tuttavia al giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata - «qualora dall’esecuzione possa derivare grave e irreparabile danno» - la facoltà di disporre «che l’esecuzione sia sospesa o che sia prestata congrua cauzione». Con la modifica dell’articolo introdotta con la manovra, viene meno il potere discrezionale del giudice per le condanne di importo superiore a 20 milioni di euro. La sospensione - dice la nuova norma - «è in ogni caso concessa per condanne di ammontare superiore a 20 milioni» se la parte presta «idonea cauzione». Per tornare al Lodo Mondadori, dunque, in caso di conferma o di riduzione della condanna di Fininvest ad una cifra comunque superiore a 20 milioni di euro, la Corte d’appello di Milano, sezione civile, su istanza dei legali di Fininvest, sarebbe obbligata a disporre la sospensione dell’esecuzione della sentenza, a condizione che la stessa Fininvest presti un’ «idonea cauzione».