tontolina
Forumer storico
La nuova colonizzazione finanziaria: i Fondi sovrani
Scritto il 10 luglio 2012 alle 09:55 da Dream Theater
Italia: il Bel Paese. Luogo dove la cultura regna sovrana, dove le tradizioni culinarie sono famose nel mondo e dove ultimamente la crisi del debito sta mettendo in ginocchio il paese.
Questo è un fatto noto.
Come è probabilmente noto il fatto che una banca come Unicredit, con tutti i difetti che può avere, oggi è diventata una banca che quasi non parla più italiano.
L’operatore di private equity e gestore di fondi hedge britannico Pamplona Capital Management ha comprato circa il 5% del capitale di UniCredit, incrementando la sua precedente quota che era all’1,99%, diventando così il secondo azionista della banca italiana.
il primo azionista di Piazza Cordusio al momento è il socio Aabar che ha in portafoglio circa il 6,5% del capitale sociale. (…) “Siamo entustiati di questo investimento”, ha dichiarato un portavoce del fondo britannico, “e crediamo che il management team di UniCredit possa orientarsi con successo nella crisi europea per rafforzare ulteriormente la posizione della banca nel proprio mercato di riferimento”.
Tra i soci di UniCredit anche Central Bank of Lybia al 4,98%, Fondazione Crt al 3,85%, Fondazione Cariverona al 3,53%, BlackRock al 3,1%, Carimonte al 3,01%, Capital Researchal 2,73% e Allianz al 2,01%. (Source)
Fa piacere leggere che si è entusiasti di questi nuovi soci, anche perché, in quest fase di mercato, avere contanti a disposizione non è comune e quindi, un ingresso possibilmente non ostile non può che fare piacere.
Ma c’è anche un rovescio della medaglia.
Ormai quanto è successo in Unicredit (che ho preso come esempio) è capitato per moltissime altre società, tanto che oggi la Consob ha pubblicato proprio qualche ora fa un report veramente preoccupante che ha come soggetto gli investitori esteri. Ma una categoria molto particolare: i silenziosi ma pericolosi Fondi Sovrani:
Patrimonio Gestito dai Fondi Sovrani - Source: Consob
In Italia oltre un terzo delle società quotate è partecipato da Fondi sovrani, mentre questa percentuale è compresa fra il 15 e il 25% circa nei maggiori paesi europei. A fine 2011 i fondi sovrani gestivano asset per circa 4.600 miliardi di dollari Usa, pari a circa il 6% del Pil mondiale, per un peso delle partecipazioni sulla capitalizzazione dei mercati azionari dei principali Paesi europei intorno al 3%. Nel complesso i fondi sovrani internazionali detengono partecipazioni azionarie in 102 società italiane quotate in Borsa, pari al 35,6% di quelle del listino, e “pesano” per il 2,2% della capitalizzazione di Piazza Affari. Secondo la Commissione si tratta comunque di stime al ribasso, poiché solo 11 fondi su 64 forniscono dettagli sulle partecipazioni detenute. Nelle altre Borse europee, i fondi sovrani puntano su più società: 172 in Francia, 174 in Germania, 400 nel Regno Unito, ma “coprono” di meno il listino (19%, 16,5% e 24,6% rispettivamente). È però superiore il peso sulla capitalizzazione: 2,6% in Germania, 3% nel Regno Unito. Solo in Francia é inferiore, pari al 2%.
Secondo la Consob, a conclusione del rapporto, l’eventuale trasferimento del controllo di un’impresa strategica in favore di un fondo sovrano può «risultare una minaccia per la sicurezza nazionale». (Source)
Per farla breve, le borse arretrano, la crisi avanza. C’è un bisogno maniacale di soci e di capitali. Ed ecco che arriva lo straniero, il conquistatore, colui che non usa più la spada per dominarci ma usa il denaro. Alla fine il risultato è lo stesso. Noi siamo sempre più deboli e loro vincono la guerra finanziaria. Progressivamente perderemo le nostre piccole perle e i nostri pezzi di storia. E a comprarli saranno gli arabi, i cinesi, gli indiani, i norvegesi.
Asset Allocation investimenti Fondi Sovrani - Source: Consob
Al vertice di questa nuova schiera di conquistatori troviamo il fondo sovrano di Abu Dhabi, l’Abu Dhabi investment authority che con 625 miliardi di dollari di asset, e’ il piu’ importante fondo sovrano nel mondo per patrimonio gestito, seguito dalla Norvegia, con 530 miliardi. Al terzo posto vi e’ il cinese Safe Investment company (347 miliardi).
Immaginate la clamorosa potenza di fuoco di queste istituzioni. Dal paper sopra citato, le prime cinque case citate dl report, da sole, fanno oltre il 50% del patrimonio detenuto dai fondi sovrani. E se prendiamo le prime 10 il volume raggiunge il 75% del patrimonio degli stessi fondi sovrani. Oltre ad Abu Dhabi, Norvegia e Cina, i principali fondi, in ordine di grandezza, sono China investment corporation (332 miliardi di dollari di patrimonio gestito), il fondo di Singapore Government of Singapore investment corporation (315 mld), Hong Kong monetary authority investment portfolio (293 mld), Kuwait investment authority (202 mld), Temasek holding di Singapore (140 mld), il cinese National security fund (120 mld), Dubai world (100 mld). Il fondo del Qatar occupa la 12esima posizione (80 miliardi) e la Libyan investment autorithy, nota in Italia per i numerosi investimenti, si trova al 14esimo posto, con 70 miliardi di dollari di patrimonio.
Guardate la nazionalità di questi fondi sovrani e poi ditemi voi sotto chi finiremo dominati.
PS: ovviamente non può passare inosservata l’ultima news che ci interessa da vicino. Infatti un’altro simbolo del Made in Italy sta per diventare arabo. Dopo i francesi, dopo i cinesi, dopo i kazaki e gli arabi di Dubai, adesso nel lusso italiano è la volta del Qatar. Il marchio Valentino si appresta a passare di mano e secondo la stampa inglese a comprare sarà proprio la famiglia reale del piccolo Stato che si affaccia sul Golfo Persico e che in Italia ha già fatto dello shopping: l’hotel Gallia a Milano, la Costa Smeralda in Sardegna.
E’ il mondo che cambia. Ma per una volta, cerchiamo di non esserne orgogliosi. non saremo nemmeno più padroni della terra che calpestiamo….
STAY TUNED!
Scritto il 10 luglio 2012 alle 09:55 da Dream Theater
Italia: il Bel Paese. Luogo dove la cultura regna sovrana, dove le tradizioni culinarie sono famose nel mondo e dove ultimamente la crisi del debito sta mettendo in ginocchio il paese.
Questo è un fatto noto.
Come è probabilmente noto il fatto che una banca come Unicredit, con tutti i difetti che può avere, oggi è diventata una banca che quasi non parla più italiano.
L’operatore di private equity e gestore di fondi hedge britannico Pamplona Capital Management ha comprato circa il 5% del capitale di UniCredit, incrementando la sua precedente quota che era all’1,99%, diventando così il secondo azionista della banca italiana.
il primo azionista di Piazza Cordusio al momento è il socio Aabar che ha in portafoglio circa il 6,5% del capitale sociale. (…) “Siamo entustiati di questo investimento”, ha dichiarato un portavoce del fondo britannico, “e crediamo che il management team di UniCredit possa orientarsi con successo nella crisi europea per rafforzare ulteriormente la posizione della banca nel proprio mercato di riferimento”.
Tra i soci di UniCredit anche Central Bank of Lybia al 4,98%, Fondazione Crt al 3,85%, Fondazione Cariverona al 3,53%, BlackRock al 3,1%, Carimonte al 3,01%, Capital Researchal 2,73% e Allianz al 2,01%. (Source)
Fa piacere leggere che si è entusiasti di questi nuovi soci, anche perché, in quest fase di mercato, avere contanti a disposizione non è comune e quindi, un ingresso possibilmente non ostile non può che fare piacere.
Ma c’è anche un rovescio della medaglia.
Ormai quanto è successo in Unicredit (che ho preso come esempio) è capitato per moltissime altre società, tanto che oggi la Consob ha pubblicato proprio qualche ora fa un report veramente preoccupante che ha come soggetto gli investitori esteri. Ma una categoria molto particolare: i silenziosi ma pericolosi Fondi Sovrani:
Patrimonio Gestito dai Fondi Sovrani - Source: Consob
In Italia oltre un terzo delle società quotate è partecipato da Fondi sovrani, mentre questa percentuale è compresa fra il 15 e il 25% circa nei maggiori paesi europei. A fine 2011 i fondi sovrani gestivano asset per circa 4.600 miliardi di dollari Usa, pari a circa il 6% del Pil mondiale, per un peso delle partecipazioni sulla capitalizzazione dei mercati azionari dei principali Paesi europei intorno al 3%. Nel complesso i fondi sovrani internazionali detengono partecipazioni azionarie in 102 società italiane quotate in Borsa, pari al 35,6% di quelle del listino, e “pesano” per il 2,2% della capitalizzazione di Piazza Affari. Secondo la Commissione si tratta comunque di stime al ribasso, poiché solo 11 fondi su 64 forniscono dettagli sulle partecipazioni detenute. Nelle altre Borse europee, i fondi sovrani puntano su più società: 172 in Francia, 174 in Germania, 400 nel Regno Unito, ma “coprono” di meno il listino (19%, 16,5% e 24,6% rispettivamente). È però superiore il peso sulla capitalizzazione: 2,6% in Germania, 3% nel Regno Unito. Solo in Francia é inferiore, pari al 2%.
Secondo la Consob, a conclusione del rapporto, l’eventuale trasferimento del controllo di un’impresa strategica in favore di un fondo sovrano può «risultare una minaccia per la sicurezza nazionale». (Source)
Per farla breve, le borse arretrano, la crisi avanza. C’è un bisogno maniacale di soci e di capitali. Ed ecco che arriva lo straniero, il conquistatore, colui che non usa più la spada per dominarci ma usa il denaro. Alla fine il risultato è lo stesso. Noi siamo sempre più deboli e loro vincono la guerra finanziaria. Progressivamente perderemo le nostre piccole perle e i nostri pezzi di storia. E a comprarli saranno gli arabi, i cinesi, gli indiani, i norvegesi.
Asset Allocation investimenti Fondi Sovrani - Source: Consob
Al vertice di questa nuova schiera di conquistatori troviamo il fondo sovrano di Abu Dhabi, l’Abu Dhabi investment authority che con 625 miliardi di dollari di asset, e’ il piu’ importante fondo sovrano nel mondo per patrimonio gestito, seguito dalla Norvegia, con 530 miliardi. Al terzo posto vi e’ il cinese Safe Investment company (347 miliardi).
Immaginate la clamorosa potenza di fuoco di queste istituzioni. Dal paper sopra citato, le prime cinque case citate dl report, da sole, fanno oltre il 50% del patrimonio detenuto dai fondi sovrani. E se prendiamo le prime 10 il volume raggiunge il 75% del patrimonio degli stessi fondi sovrani. Oltre ad Abu Dhabi, Norvegia e Cina, i principali fondi, in ordine di grandezza, sono China investment corporation (332 miliardi di dollari di patrimonio gestito), il fondo di Singapore Government of Singapore investment corporation (315 mld), Hong Kong monetary authority investment portfolio (293 mld), Kuwait investment authority (202 mld), Temasek holding di Singapore (140 mld), il cinese National security fund (120 mld), Dubai world (100 mld). Il fondo del Qatar occupa la 12esima posizione (80 miliardi) e la Libyan investment autorithy, nota in Italia per i numerosi investimenti, si trova al 14esimo posto, con 70 miliardi di dollari di patrimonio.
Guardate la nazionalità di questi fondi sovrani e poi ditemi voi sotto chi finiremo dominati.
PS: ovviamente non può passare inosservata l’ultima news che ci interessa da vicino. Infatti un’altro simbolo del Made in Italy sta per diventare arabo. Dopo i francesi, dopo i cinesi, dopo i kazaki e gli arabi di Dubai, adesso nel lusso italiano è la volta del Qatar. Il marchio Valentino si appresta a passare di mano e secondo la stampa inglese a comprare sarà proprio la famiglia reale del piccolo Stato che si affaccia sul Golfo Persico e che in Italia ha già fatto dello shopping: l’hotel Gallia a Milano, la Costa Smeralda in Sardegna.
E’ il mondo che cambia. Ma per una volta, cerchiamo di non esserne orgogliosi. non saremo nemmeno più padroni della terra che calpestiamo….
STAY TUNED!
DT