azzu azzu ..capite perchè nessuno vuole lasciare la propria poltrona ?
come sono parsimoniosi quelli del PD e quelli della lega... all'-udc invece spendono
ora voglio vedere come va a finire ...
certo che a votare sti stra kornuti .. ci vuole un bel coraggio ...
anzi vuol dire essere rekkie al 101 % in quanto farselo mettere in kiulo a ggrraattisss deve a qs punto piacere
ROMA – I partiti bocciano il taglio netto e totale dei rimborsi elettorali: Pd, Udc e parte del Pdl hanno bocciato alla Camera tutti gli emendamenti alla riforma dei partiti, presentati a vario titolo da Pdl e Lega, che puntavano ad abrogare il finanziamento dei partiti stessi. Si chiedeva quindi l’eliminazione totale dei finanziamenti pubblici ai partiti ma la Camera ha detto no.
Contro l’abrogazione dei rimborsi si sono espressi appunto il Pd, l’Udc, e gran parte del Pdl, nonostante alcuni emendamenti fossero stati presentati dal partito stesso. A favore degli emendamenti si sono invece espressi la Lega, l’Idv, i Radicali, Noisud. I deputati di Fli si sono astenuti. Il governo si era rimesso all’Aula.
”Passando dalle parole ai voti in Parlamento – si legge in un comunicato del Gruppo della Lega Nord alla Camera – è ormai chiaro a tutti chi bluffa e chi fa sul serio: la Lega Nord è l’unico movimento che vuole abolire totalmente il finanziamento pubblico ai partiti. La demagogia della maggioranza Pd, Pdl e Terzo Polo è stata smascherata”.
Nel corso della discussione sui rimborsi ai partiti alla Camera è andato in scena un alterco tra Roberto Giachetti del Pd e Roberto Maroni del Carroccio. Giachetti a un certo punto prende la parola e accusa la Lega di aver “mangiato” sui finanziamenti ai partiti. Roberto Maroni, dai banchi di Montecitorio, gli risponde ironicamente: “Bravo, bravo”. Altri leghisti invece urlano al deputato del Pd: “Zitto”.
Queste le parole di Giachetti: ”C’è chi ha preso doppie razioni. La Lega oggi deve tacere”. Immediata la reazione di Maroni, anche lui in Aula: ”Bravo, bravo!”.
Ricordiamo che la legge sul finanziamento pubblico, nata nel 1974, venne abrogata una prima volta nel 1993 con un referendum proposto dai Radicali sull’onda dello scandalo di Tangentopoli e poi reintrodotta l’anno successivo.