LA PIU' PICCOLA DELLE AZIONI E' SEMPRE MEGLIO DELLA PIU' NOBILE DELLE INTENZIONi.

sospese giù...
poi sospese sù...
mo ridinuovo giù....
me fanno impazzì..:lol::lol::lol::lol:
mi sembrano un po' indecisi...
vediamo di dagli una mano a decidere.
 

Allegati

  • index.jpeg
    index.jpeg
    5,7 KB · Visite: 184
ulla peppa il DAX...
che legnata.
e io :godo: la voglio vede con le pezze al kiulo la culona:up:
Senza euro Berlino sarebbe come il Giappone oggi

La Germania, come hanno dimostrato diverse ricerche circolate negli ultimi mesi, è il principale vincitore della prima stagione della moneta unica in termini di benefici economici assoluti ricavati. Grazie all'euro, Berlino ha potuto contare su una moneta di riserva internazionale, stabile e in grado di dischiudere l'interscambio comunitario ai beni e ai servizi tedeschi come mai nel recente passato.

Tutta diversa sarebbe stata la musica per la Germania se l'euro non fosse esistito. Per capirlo, l'esempio migliore al quale rinviare è quello dell'economia giapponese. Senza l'euro, la Germania sarebbe un Giappone d'Europa, un'economia condannata alla deflazione, squilibrata sul fronte del commercio internazionale, con un insoddisfacente consumo interno e con un sistema bancario condizionato dalle specificità del sistema produttivo. Soprattutto, quella tedesca, sarebbe una economia condannata a una strisciante rivalutazione della sua moneta verso il dollaro (e le altre monete della ex eurozona, ndr).

Lo yen negli ultimi cinque anni si è rivalutato di oltre il 30% verso il dollaro, una sorte che colpirebbe anche un rinato marco, penalizzando non poco la competitività internazionale di Berlino e la vendibilità delle sue merci nel Vecchio continente. Senza l'euro, il pil tedesco crescerebbe e sarebbe cresciuto molto meno di quanto non sia nei fatti accaduto nell'ultimo decennio, collocando la Germania su una traiettoria da economia matura, da produttore affaticato. Berlino avrebbe subito una stagione di costo del denaro a zero, come in Giappone si trascina da troppi anni, fotografia della progressiva caduta dei prezzi interni e degli squilibri macroeconomici: troppo attivo commerciale implica una uscita di capitali per riportare in equilibrio la bilancia dei pagamenti. Insomma, senza l'euro, Berlino avrebbe fatto e farebbe la fine di Tokyo.

La locomotiva d'Europa diventerebbe un convoglio rallentato, collocato su un binario di lento declino e con delle crescenti difficoltà nel far quadrare il cerchio della politica economica. Grazie alla moneta unica, invece, parte degli squilibri che il Giappone soffre, la Germania ha potuto «esportarli» verso le altre economie dell'eurozona che hanno agito come uno stabilizzatore implicito soprattutto della spinta alla rivalutazione della moneta. E, sempre grazie all'euro, la Germania ha potuto contare su un mercato interno con caratteristiche molto diverse da quello suo e anche da quello nipponico: la propensione al consumo degli spagnoli o dei belgi è sicuramente diversa da quella teutonica.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto