Obbligazioni societarie La saga della famiglia Espírito Santo: cosa succederà alle obbligazioni BES ed ESFG?

Al momento il Rating dei sub bes é peggiore di quello dei sub esfg

Sai qual' è il rating di Carige ?

Si teme un dissesto di Carige che arrivi ai senior ?

Le sub. di Carige quanto quotano ?

Con questo non emetto un "BUY" su BES 2035, dico che quello che preoccupa è l'attuale fumosità (non ci capisco niente, se non ridicoli comunicati BES) , più che il rating.

Ciao !

OT ti tocca fare il tifo per Klose :cool:
 
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Sai qual' è il rating di Carige ?

Si teme un dissesto di Carige che arrivi ai senior ?

Le sub. di Carige quanto quotano ?

Con questo non emetto un "BUY" su BES 2035, dico che quello che preoccupa è l'attuale fumosità (non ci capisco niente, se non ridicoli comunicati BES) , più che il rating.

Ciao !

OT ti tocca fare il tifo per Klose :cool:

io notavo solo la differenza dei rating bes e efsg aggiornati da moodys in questi giorni .i sub esfg sono sostanzialmente morti e tutti noi li consideriamo molto più a rischio di quelli bes ,moodys non la pensa così o non ancora così.rilevo la stranezza ,poi certo che i rating valgono quel che valgono.
Ot klose ,quando mai ? L'Argentina sarà albiceleste ma a strisce,forza ladrones!
 
io notavo solo la differenza dei rating bes e efsg aggiornati da moodys in questi giorni .i sub esfg sono sostanzialmente morti e tutti noi li consideriamo molto più a rischio di quelli bes ,moodys non la pensa così o non ancora così.rilevo la stranezza ,poi certo che i rating valgono quel che valgono.
Ot klose ,quando mai ? L'Argentina sarà albiceleste ma a strisce,forza ladrones!

ladrones gli Argentini, sicuro. Però trattandosi di una banca o sistema bancario Portoghese mi viene da pansare che da un pò di tempo a questa parte i salmi finiscono tutti con lo stesso gloria........osssia quando è necessario intervenire per un salvataggio bancario i primi a rimetterci sono sempre i bondholders.... vedi banche Irlandesi , Olandesi, Cipriote e per brevità mi fermo qui. Temo che anche in Portogallo avvenga la stessa cosa:titanic::down::down:
 
Ot tengo a precisare che il mio ladrones é una concessione scherzosa all'antiargentinismo di maniera,in realtà non sono in grado di farmi un'idea ,all'epoca mi sembrò che la situazione fosse drammatica e la gente se la passasse molto male.ultimamente la storia del warrant che non verrà quasi certamente pagato a dicembre (in realtà un default mascherato) non mi é piaciuta per niente .comunque nella lotta contro griesa e i buitre ,e calcisticamente contro i tedesconi ,faccio il tifo per l'argentina.
 
Proprio per l'alta esposizione totale penso che debbano trovare la soluzione più "indolore" possibile per i creditori esfg, altrimenti non vedo come bes possa sopportare un buco di quella portata...

é quelio che fin dall'inizio di questa drammatica vicenda ho sostenuto...la situazione é paradossale perche' se Esfg decidere di tagliare pesantemente i propri debiti...crea un buco nel suo asset più..pregiato Bes e tale asset perde valore..questo esempio vale x tutte le società di famiglia che hanno debiti verso Bes.. La famosa zappa..sui piedi.. Credo si tratterà di un difficile esercizio di equilibrismo..
 
é quelio che fin dall'inizio di questa drammatica vicenda ho sostenuto...la situazione é paradossale perche' se Esfg decidere di tagliare pesantemente i propri debiti...crea un buco nel suo asset più..pregiato Bes e tale asset perde valore..questo esempio vale x tutte le società di famiglia che hanno debiti verso Bes.. La famosa zappa..sui piedi.. Credo si tratterà di un difficile esercizio di equilibrismo..

Ovviamente non posso avere certezze... a rigor di logica però il ragionamento della Banca del Portogallo sembrerebbe essere... lasciamo ESFG al suo destino e tiriamo fuori BES... e la cosa mi sembra fattibile...
 
Proprio per l'alta esposizione totale penso che debbano trovare la soluzione più "indolore" possibile per i creditori esfg, altrimenti non vedo come bes possa sopportare un buco di quella portata...

é quelio che fin dall'inizio di questa drammatica vicenda ho sostenuto...la situazione é paradossale perche' se Esfg decidere di tagliare pesantemente i propri debiti...crea un buco nel suo asset più..pregiato Bes e tale asset perde valore..questo esempio vale x tutte le società di famiglia che hanno debiti verso Bes.. La famosa zappa..sui piedi.. Credo si tratterà di un difficile esercizio di equilibrismo..

Non me la sento certo di lanciarmi in una previsione di ciò che accadrà tra ESFG e BES.
Però non riesco proprio ad assegnare, logica finanziaria alla mano, grandi probabilità alla previsione del "simul stabunt, simul cadent", per via di:

a)un evidente disequilibrio nel peso sistemico;
b)un appeal ben diverso, che rende molto plausibile, nel caso estremo, un AUC per BES; molto meno per ESFG.

Oltretutto non riesco ad immaginare una soluzione che possa risparmiare i subordinati di ESFG.
Quale potrebbe essere?

Volendo immaginare che lo Stato entri a tappare anche i buchi di ESFG, come potrebbe giustificare l'uso dei soldi dei contribuenti per pagare quei subordinati?

Ripeto: l'unica speranza è nell'arrivo del cavaliere bianco privato. Se questo non si fa vivo è veramente difficile immaginare un futuro per i subordinati ESFG.
 
BES restructuring should have limited long term impact on Portugal Portugal led the selloff in peripheral bonds on Wednesday, following the announcement of the restructuring of EIS Commercial Paper, and worries regarding the costs involved for the sovereign.
The start of the problem has been the lack of information which would permit the market to make its own assessment of the risk presented by the bank’s exposure (or not) to group entities. The complex structure of the Espirito Santo Group has long been recognised as a distinctive feature of the bank’s profile. At the end of last year, it started to emerge (e.g. in the WSJ) that one of the Group holding companies, Espirito Santo International (ESI) has borrowed significant amounts via CP – perhaps up to €7bn. A substantial amount of this had been placed to bank clients by the bank. Our bank analysts saw this as a potential contingent liability for the bank because of the common name.
All in all, unless there is a big surprise we do not see any major consequences for the sovereign. Notwithstanding that, even in a worse outcome scenario there is still a backstop available for the government to cover any potential needs. In the event of new capital shortfalls, the Bank Solvency Support Facility (BSSF) currently has resources amounting to €6.4bn (already counted in the Portuguese government debt figures), set aside for banking sector support as part of the EU/IMF program - these should be used exclusively to provide public support to the banking system, if needed. Overall, while we cannot rule out large surprises, we remain skeptical that these would affect the government beyond the amount already set aside.

da un report di ieri
 
Qualche aggiornamento dal Portogallo.

Oggi si parla anche del debito contratto da GES con l’altra importante banca portoghese, CGD:

Caixa Geral de Depósitos tem 300 milhões de euros em risco - Observador

Il primo ministro continua a dire che lo Stato non ha alcuna intenzione di farsi carico del salvataggio di GES:

Estado e contribuintes não suportarão perdas de maus negócios privados | Económico

Certo che se le cose stessero nei termini raccontati da João Vieira Pereira, vice-direttore dell’Expresso….:down::titanic::jack::benedizione:

L'Expresso è un giornale d’inchiesta, che qualche volta tende ad esagerare le notizie, anche se nel caso di GES sinora ha solo anticipato la realtà.
Ricopio qui l’articolo, al quale si accede solo su abbonamento, che ho trovato su internet:

Quando a queda a conta-gotas desenha um enorme buraco
João Vieira Pereira

Não sabemos o tamanho da teia, só sabemos que é grande. O BES era o epicentro dos negócios em Portugal. No último ano a família Espírito Santo tem vindo a perder tudo. Alguma rapidez no processo podia ter evitado esta desgraça

Há alturas em que temos a sensação de estarmos a presenciar mudanças históricas. Este é um deles. Não estamos só a falar da queda de um banqueiro. Estamos a falar da queda de uma das famílias mais importantes dos últimos 25 anos em Portugal. Da destruição de um grupo económico que tinha uma rede de influência e poder que nos últimos tempos se tornou mais presente do que nunca. Com a queda de Jardim Gonçalves, com a saída de Rui Vilar do sector financeiro e a reforma de Artur Santos Silva, o último grande senhor financeiro era Ricardo Salgado.

A queda de Jardim foi talvez o momento que mais impacto teve na história recente do Banco Espírito Santo. Com o fim do conselho superior do BCP, uma mesa à volta da qual se sentava o poder económico português, muitos se voltaram para o BES. E Ricardo Salgado recebeu-os de braços abertos. Só que, em vez de haver um conselho superior tal como no BCP, havia as holdings da família Espírito Santo. São desconhecidos todos os acionistas da Espírito Santo Control, da Espírito Santo International (ESI), do Espírito Santo Financial Group (ESFG), mas muitas das famílias mais ricas e empresas deste país estão lá. Como acionistas ou clientes. Com ligações creditícias cuja amplitude desconhecemos.

O caso da Portugal Telecom (PT), cujos CEO iam a despacho ao gabinete de Ricardo Salgado (dizem que às quartas-feiras por volta das 19 horas) é apenas o início do desenrolar de um novelo complexo e com resultados imprevisíveis. O impacto da queda do Grupo Espírito Santo (GES) pode ser muito superior ao do BCP ou ao do BPN.

Vamos por pontos.

1 O BES está realmente isolado?

Por muito que o Banco de Portugal diga que o Banco Espírito Santo está protegido é impossível saber se de facto está. Os depositantes podem estar seguros, mas, e os investidores? Muito pode estar escondido no BES e nas instituições ou fundos que orbitam à sua volta. Estamos a falar de uma administração que andou a vender aos clientes papel comercial de uma entidade cujas contas eram falsificadas desde 2008. De um banco que usou a sua gestora de fundos, a ESAF, para arranjar financiamento para a holding da família Espírito Santo, que controlava o BES. A mesma administração que deixou que durante anos o Banco Espírito Santo Angola fosse gerido como um porta-moedas sem fundo.

A minha dúvida é simples. Se há uma administração capaz de fazer isto, o que pode ainda estar escondido? A espiral de negação em que entrou o banco no último ano deixa antever que ninguém pode garantir que o BES está imune ao impacto da queda do grupo. A exposição direta ao grupo é de €1,5 mil milhões. Mas, o que sabemos hoje é que o banco foi utilizado para financiar direta e indiretamente o GES em mais de €4 mil milhões. Cada um pode tirar as suas conclusões.

2 O que esconde o BES

Não sabemos o tamanho da teia, só sabemos que é grande. O BES era o epicentro dos negócios em Portugal. Existem hoje dúvidas razoáveis que colocam em causa a gestão do banco e a política de crédito seguida nos últimos anos. Convém lembrar empresários como Carlos Saraiva cuja dívida ao banco atingiu os €700 milhões. Um grupo falido que durante anos comprou, com crédito do BES, propriedades que pertenciam ao GES e que acabou nas mãos de um fundo de reestruturação, o ECS, que não resolveu o problema dos créditos, apenas o adiou. Ou as relações com a Ongoing, que começam aos poucos a ser descobertas. Só no fundo de pensões do BES estão pelo menos €140 milhões de um grupo que está em sérias dificuldades económicas. Teme-se que os esqueletos no armário sejam muitos. Fontes internas do próprio banco não arriscam fazer previsões.

3 O risco para Portugal

É sério, muito sério. O país acabou de sair de um programa de ajustamento. A queda do Grupo Espírito Santo e a possibilidade de contágio ao BES só pode aumentar o risco de Portugal. Isso significa imediatamente uma pressão sobre a Bolsa e, mais importante, sobre os outros bancos para se financiarem no exterior. A hecatombe de quinta-feira mostra o quanto podem ser cruéis os mercados. É difícil calcular o impacto, mas já são visíveis as preocupações de vários banqueiros. Ainda mais quando o maior banco privado português, o BCP, está a ultimar um aumento de capital. O Governo pode dizer que este é um problema privado. Mas o impacto da falência do grupo não o é! É um problema público, sério, com impactos imprevisíveis.

4 A solução Vítor Bento

Vítor Bento pode vir a tornar-se a solução ótima no momento errado. Esta é uma altura crucial para o BES. É preciso agilidade, jogo de cintura e um conhecimento profundo do funcionamento da banca comercial. Nenhuma destas características faz parte da maneira de ser de Vítor Bento. A dupla com Moreira Rato atenua algum destes problemas mas não evita a imagem de lentidão. A nova administração devia ter tomado posse imediatamente na semana passada. Quando se trata de dar confiança aos mercados só há duas velocidades permitidas, rápido e muito rápido. Nada disso foi feito.

5 O impacto na PT

A PT confundiu-se durante anos com o BES. Era Ricardo Salgado que punha e dispunha da administração da operadora que sempre foi liderada por pessoas ligadas ao banco. E a PT sempre foi um bom investimento para o banco que daí retirou muitos dividendos, monetários e não só. O que aconteceu agora só é impensável para quem não conhecia o verdadeiro poder de Ricardo Salgado. A PT financia o GES pelo menos desde o final de 2012. Esta decisão estúpida vai custar caro à PT e a Portugal. A fusão com a Oi parece cada vez mais uma compra. Da PT pela Oi.

Conseguimos perder tudo. E acima de tudo valor. A OPA lançada pela Sonae sobre a PT avaliava a empresa em €11 mil milhões, a PT hoje vale €1,8 mil milhões. A administração continua a mesma mas desapareceram €8,6 mil milhões. É possível chamar a isto uma vitória? Para quem? Só se for para os acionistas.

A queda das ações da PT tem um impacto superior ao que podemos imaginar. Como ação estrela que era, foi utilizada por muitas empresas como refugio e colateral para obter empréstimos junto da banca. Imaginem o impacto que tem nessas empresas a queda de 30% do valor da cotação em poucas semanas.

6 A falência da ESI e os seus impactos nos clientes

A Espírito Santo International foi apenas a primeira a cair. O ESFG veio a seguir. O pedido de falência devia ter ocorrido há muito tempo. O estado de negação é geral. Há mais de um ano que eram conhecidos os problemas na empresa. Pelo meio houve queixas, auditorias do Banco de Portugal, guerras na família. Descobriram-se contas falsificadas e financiamentos que lembram esquemas de Ponzi. E nada mudou. Em vez de atacarem o problema deixaram que ele contaminasse a Rioforte ao chutarem para lá parte da dívida que estava na ESI. O que se passou é um crime! Não há outra forma de o descrever. Na ESI e na Rioforte estão investidas poupanças de muitas pessoas e empresas portuguesas e estrangeiras. Investidores que retiraram dinheiro de Portugal com medo da saída do euro. Ironia do destino. A família vai perder tudo o que tem, provavelmente até a sua participação no BES, e deste modo arrastar todos os que nela confiaram. É verdade que o fizeram por sua conta e risco, mas foram atrás de um nome. Espírito Santo. Um nome que valia muito... valia.

7 A atuação das autoridades

É ainda difícil dizer se as autoridades de Portugal agiram bem. Este processo tem um emaranhado de situações, jurisdições e impactos difíceis de entender. Mas o tempo acabará por mostrar que tudo demorou, mais uma vez, tempo demais.

A primeira notícia sobre os problemas do GES é publicada neste jornal a 14 de setembro de 2013, no seguimento da guerra que estalou entre Pedro Queiroz Pereira e Ricardo Salgado, na qual o primeiro acusa o segundo de lhe querer “roubar” a Semapa. O tempo veio mostrar que Pedro Queiroz Pereira estava certo. O Grupo Espírito Santo precisava dos enormes fluxos de cash flow da Portucel para aguentar a sua situação financeira.

Dez meses depois a situação é muito pior. Na gestão das empresas em causa nada mudou até ao dia de hoje, a não ser uma série de demissões. Novas caras só as que estão apontadas, mas que ainda nem sequer estão a trabalhar. Os culpados pela situação ainda estão lá, como se nada fosse. É certo que não era fácil, mas estes casos têm de ser resolvidos o mais rapidamente possível. O que se passou foi a cozedura em lume brando de um grupo, de um banco e de milhares de milhões de euros.

Uma coisa parece certa, serão inevitáveis em Portugal, no Luxemburgo e até na Suíça processos contra administradores e instituições. Dificilmente as autoridades irão ficar paradas a ver a banda passar. No Luxemburgo a investigação está em curso. Em Portugal aguardamos os próximos passos do Banco de Portugal e da CMVM.

8 E agora?

Os processos de reestruturação da ESI e da Rioforte parecem estar em curso. Mas há pouco para salvar. O mais provável é que a falência da ESI coloque em causa todo o Grupo Espírito Santo. A ESI é a cabeça que controla em cascata a Rioforte, o ESFG e parte do BES. A ser pedida ou decretada a falência tudo ficará parado, sem possibilidade de venda. Um processo de reestruturação terá de ser aprovado pelos credores e deverá levar à venda de tudo o que está debaixo da ESI. O que pode ser salvo é pouco em relação às dívidas acumuladas. Não chega para pagar o que é devido. A família arrisca-se não só a perder tudo mas ainda a ficar a dever.
 

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