LA VERA RiVOLUZIONE NASCE DALLA VERA REPULSIONE:QUANDO LE COSE VANNO MALE......

Adesso c'è solo questo ......

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Prese 10.000 oggi,raddoppiando,ma ne prendo altrettante sotto 1.2!;):wall:
 
per quelli che...leggono solo i titoli .. :D

Usa: le parole di Bernanke escludono l'ipotesi di un QE3. Oggi il Beige Book

La ripresa economica negli Stati Uniti procede al rallentatore e il mercato del lavoro continua a preoccupare, ma la crescita si vedrà nella seconda parte dell'anno. Per questo, nessun rialzo dei tassi di interesse ma nemmeno un nuovo programma di stimolo, il cosiddetto QE3, è previsto per i prossimi mesi. Questo si deduce dal quadro delineato ieri da Ben Bernanke, governatore della Federal Reserve, intervenuto all'International Monetary Conference di Atlantia. Le sue parole hanno invertito la tendenza positiva della Borsa di New York che ha così chiuso le contrattazioni in ribasso, per la quinta seduta consecutiva. Il Dow ha terminato in calo dello 0,16% a 12.070,81 punti, -0,1% dello S&P a 1.284,94 e parità (-0,04%) del Nasdaq a 2.701,56.


Sulla strada della ripresa Usa non mancano ostacoli che rallentano il passo e per questo la banca centrale continuerà a mantenere i tassi di interesse bassi per un periodo prolungato di tempo. Non preoccupa per il momento l'inflazione, che resta sotto controllo. A far dormire sonni poco tranquilli è invece il mercato del lavoro, soprattutto dopo i dati deludenti di maggio che hanno visto una disoccupazione salire sopra il 9%. Insomma la crisi stenta a passare, ma la crescita, secondo Bernanke, migliorerà nella seconda parte dell'anno. E proprio per questo il governatore esclude l'ipotesi di un terzo ciclo di quantitative easing (QE3), il piano di stimolo attraverso l'acquisto di buoni del Tesoro. Il QE2 d'altronde si sta per concludere. A fine giugno infatti è prevista la scadenza del programma da 600 miliardi di dollari. Una nuova conferma potrebbe arrivare stasera, con la pubblicazione del Beige Book, il rapporto mensile sull'economia a stelle e strisce.


"Il discorso di Bernanke non ha dato assolutamente alcuna indicazione sul fatto che il QE3 rappresenti ancora una possibilità, pur se soggetto a grandi ostacoli. Al contrario il nocciolo del discorso è stato ancora verso la considerazione di quale potrebbe essere una scusa per politiche monetarie più restrittive", hanno sottolineato oggi gli analisti di Ing. E guardando al futuro, il broker olandese esclude che venga avviato un nuovo programma di quantitative easing e che il rialzo dei tassi si vedrà solo a inizio 2012. "Ci aspettiamo che il QE2 finirà alla fine di questo mese e sarà seguito da un periodo, alcuni mesi, di continui reinvestimenti dei profitti, ma non da un terzo quantitative easing - anticipano gli analisti - Si vedrà invece un possibile ritocco al rialzo dei tassi di interesse, sebbene le nostre previsioni attuali di un rialzo nel primo trimestre del 2012 siano in estremo pericolo senza una stabilità nei dati sull'attività, e in particolare sul mercato del lavoro, nei prossimi due mesi".
 
bollettino di guerra (non siamo in Grecia) :(

Disoccupati bloccano linea Fs Caserta
Poi occupano Duomo di Acerra
08 giugno, 11:06
 
Bella notizia!

L'ipotesi che un 'breve' default Usa sia un prezzo accettabile se coincide con un miglior controllo della spesa da parte della Casa Bianca, un tempo presa in considerazione soltanto da un'esigua minoranza, sta prendendo piede in seno alla corrente di maggioranza del partito repubblicano. Un crescente numero di esponenti repubblicani non pare disposto a credere alle previsioni dell'amministrazione Obama, che parlano di "catastrofe" economica in caso non venga innalzato per legge il tetto sul debito pubblico. Un periodo di default tecnico, si sostiene, può essere gestito senza precipitare i mercati nel caos. Esponenti dell'establishment repubblicano tra cui Tim Pawlenty, ex governatore del Minnesota candidatosi il mese scorso alla presidenza, sono faverevoli a un default di breve durata in caso comporti immediati e più radicali tagli alla spesa pubblica. Jeff Sessions e Paul Ryan, i due massimi esponenti del partito alla commissioni bilancio di Camera e Senato, sono anch'essi del parere che un mancato innalzamento del limite sul debito non innescherebbe immediatamente una catastrofe economica. L'ipotesi di permettere un breve default tecnico sembra però spaventare la maggioranza degli investitori esteri, tra cui la Cina in qualità di primo creditore Usa. Non sono favorevoli all'idea nemmeno molti degli osservatori di Wall Street, secondo cui anche il più breve dei default causerebbe una brusca impennata dei rendimenti a livello mondiale e un forte deprezzamento del dollaro, che potrebbe far tornare gli Stati Uniti alla recessione e dare origine a sconvolgimenti dei mercati del calibro del collasso di Lehman Bros. :(
 
Bella notizia!

L'ipotesi che un 'breve' default Usa sia un prezzo accettabile se coincide con un miglior controllo della spesa da parte della Casa Bianca, un tempo presa in considerazione soltanto da un'esigua minoranza, sta prendendo piede in seno alla corrente di maggioranza del partito repubblicano. Un crescente numero di esponenti repubblicani non pare disposto a credere alle previsioni dell'amministrazione Obama, che parlano di "catastrofe" economica in caso non venga innalzato per legge il tetto sul debito pubblico. Un periodo di default tecnico, si sostiene, può essere gestito senza precipitare i mercati nel caos. Esponenti dell'establishment repubblicano tra cui Tim Pawlenty, ex governatore del Minnesota candidatosi il mese scorso alla presidenza, sono faverevoli a un default di breve durata in caso comporti immediati e più radicali tagli alla spesa pubblica. Jeff Sessions e Paul Ryan, i due massimi esponenti del partito alla commissioni bilancio di Camera e Senato, sono anch'essi del parere che un mancato innalzamento del limite sul debito non innescherebbe immediatamente una catastrofe economica. L'ipotesi di permettere un breve default tecnico sembra però spaventare la maggioranza degli investitori esteri, tra cui la Cina in qualità di primo creditore Usa. Non sono favorevoli all'idea nemmeno molti degli osservatori di Wall Street, secondo cui anche il più breve dei default causerebbe una brusca impennata dei rendimenti a livello mondiale e un forte deprezzamento del dollaro, che potrebbe far tornare gli Stati Uniti alla recessione e dare origine a sconvolgimenti dei mercati del calibro del collasso di Lehman Bros. :(
non succede, ma se succede coniene avere un bel giardinetto dove poter coltivare un pò di tutto:V:V
 

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