LA VITA E' UN'ENORME TELA: ROVESCIA SU DI ESSA TUTTI I COLORI CHE PUOI

Il pericolo valanghe in tutto l’Alto Adige attualmente è “marcato”, con grado 3 su 5.

Secondo le prime informazioni, la slavina avrebbe investito un gruppo di sciatori durante un fuoripista.
La valanga è caduta nella zona di Malga San Valentino, sopra il lago di Resia, nei pressi del centro sciistico Haideralm.
 
E di ipocriti come questo - a sinistra - ce ne sono tanti. Mai potrei votarne uno.
Quella che aveva i servitori con i guanti bianchi, quello che frequentava i centri sociali e la villaa Portofino
............

ROMA – Grasso e il tetto. Pietro Grasso e il tetto dei 240 mila euro come massima retribuzione per un ufficio pubblico.
Qualunque ufficio pubblico, infatti Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, dentro e sotto quel tetto ci sta.

Bisogna avere massimo rispetto delle istituzioni e delle donne o uomini che temporaneamente le rappresentano.

E’ purtroppo una frase fatta, spesso pronunciata come un ritornello senza senso.
E invece rispetto per le istituzioni e i loro rappresentanti bisognerebbe averlo sul serio.
Altrimenti a dire che è tutta casta si finisce col perdere la capacità e in fondo anche il diritto di pesare,
giudicare, valutare donne e uomini al vertice delle istituzioni.

Perciò, in ottemperanza al rispetto dovuto per il presidente del Senato e all’istituzione che rappresenta,
non siamo proprio sicuri possa essere proprio vero quanto letto in questi giorni sulle agenzie di stampa e su qualche quotidiano (molti hanno sorvolato e glissato).


Si è letto e si è detto che il presidente del Senato tuttora in carica e leader di Liberi e Uguali
riceva in tutta legalità ovviamente compensi annui ben superiori al tetto dei 240 mila euro appunto annui.
Si è letto e detto che a Liberi ed Uguali la spiegano così: 40 anni di lavoro da magistrato e relativi contributi
e relativa pensione più indennità da senatore per legge incedibile fanno trecentomila e passa euro l’anno.

E non è colpa e/o responsabilità di Pietro Grasso se lui è in qualche modo obbligato a sforare il tetto.
Ecco, si è letto e detto che Pietro Grasso è obbligato a percepire più di ventimila lordi al mese.
Obbligato delle leggi, circostanze, regolamenti. Obbligato, a un passo dallo a sua insaputa.

Per il rispetto dovuto da cui non si deve deflettere non siamo proprio sicuri possa essere vero.

L’uomo intorno al quale viene chiamata a radunarsi al voto la sinistra che si vuole unica e sola vera sinistra.
Unica, sola e vera sinistra soprattutto in nome dei valori, così dicono, della sinistra.
Ai valori si è ispirato Pietro Grasso nel discorso da investitura da leader.

Valori… eguaglianza, sobrietà, compassione, disgusto per il turbo capitalismo,
recupero della eticità profonda nell’esser cittadini, eticità che è cosa ancora più profonda e vera della stessa legalità.

Quest’uomo non può essere lo stesso uomo che ripara i suoi emolumenti che sfondano il tetto dietro un callido:
me li danno, io che posso farci? Non siamo proprio sicuri possa essere vero quanto si legge e si dice.

Lui, Pietro Grasso, al riguardo nulla dice.
Deve essere il silenzio dell’oltraggiato.
Oltraggiato da una bugia.
Non può essere il silenzio di chi non può negare, no non può essere.
Non può essere che Pietro Grasso presidente del Senato faccia più o meno come hanno fatto in Rai con il tetto dei 240 mila.
Lì in tanti, tantissimi: bella regola, pure giusta, ma io no, che c’entro, a me non si applica, non si può applicare…
Ma la Rai non è un’istituzione dello Stato come il Senato.
No, non può essere i vertici dell’una e dell’altro abbiano la stessa…sensibilità istituzionale.

No, l’uomo del “lievito madre” che fertilizza il popolo vero della sinistra
non può essere quello che fa spallucce e sorrisini quando si tratta di soldi, i suoi.

Il popolo vero della sinistra nel nome di Liberi e Uguali e nel segno di Grasso
oggi è chiamato a cacciare dal Tempio il mercante Renzi, a smentire il falso profeta Di Maio
a intimare il vade retro a Salvini, Berlusconi e anche un po’ di vade retro a Merkel, Macron, la Ue…

Un sacco da fare, ci vuole un sacco di lievito madre e un sacco di valori. Un sacco da fare.
Sta a vedere che adesso, magari tra un po’, Grasso smentisce, precisa, conferma che non può essere proprio vero.

Magari Grasso è un po’ lento, con quel che ha da fare…
Sono settimane che si attende una sua precisazione su un’altra storia di soldi che lo riguarda.
Grasso fu eletto nelle liste del Pd. Come ogni parlamentare Pd si impegnò a versare
quote della retribuzione parlamentare appunto al Pd.

Bonifazi tesoriere del Pd a Grasso ha scritto da settimane chiedendo il saldo delle quote mai versate, circa 80 mila euro.
Non risulta a tutt’oggi pervenuta replica, tanto meno bonifico. Da notare che Grasso ha lasciato il Pd.
Ma altri che come lui hanno lasciato il Pd per fondare Mdp le quote le hanno saldate.
Come è ovvio e corretto, proprio perché hanno lasciato hanno saldato.

Si legge anche, confusamente invero, che il contributo di solidarietà che i parlamentari pagavano è scaduto senza rinnovo.
Ci penserà, se vorrà pensarci, il prossimo Parlamento.
Ma si legge che né il presidente del Senato né quello della Camera abbiano trovato il modo e il tempo per proporre,
tentare di non far saltare questo piccolo sacrificio in moneta che i parlamentari erano obbligati a fare.

Evidentemente Grasso e Boldrini avevano altro da fare.
Una bella campagna elettorale, hanno da chiedere voti per Liberi e Uguali.
Hanno da chiedere voti per…far piangere i ricchi.
No, non può essere proprio vero.
 
ROMA – Sinisa Mihajlovic esonerato dopo il derby perso: il Torino pensa a Mazzarri.
All’una di notte è arrivata del direttore sportivo a Mihajlovic:
“Non sei più l’allenatore del Torino”.
Subito una delegazione dei suoi ormai ex giocatori guidata da Belotti è andata all’hotel del mister per stringersi intorno a lui.

Il presidente Cairo, dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia, ha deciso di cambiare strada.
Il più papabile a sostituire Sinisa è al momento l’ex tecnico dell’Inter Mazzarri.

A essere fatale al tecnico serbo, tuttavia, sarebbero stati soprattutto i deludenti risultati in campionato – 10 pareggi –
che hanno tenuto lontano il Torino dalle prime sei posizioni e dalla zona Europa League.
Dopo il ko contro la Juventus, condito dall’espulsione per le proteste dopo il presunto fallo di Khedira su Acquah nell’azione del raddoppio bianconero,
Mihajlovic non si è presentato in sala stampa, dove ha mandato il vice Attilio Lombardo.
“Era troppo frustrato per venire a parlare con i giornalisti di quell’episodio”, ha spiegato Lombardo.
 
Una soluzione la si trova sempre ahahahah
Chissà che soluzione hanno per l'Italia ? :DD::DD:

ROMA – Rom: bonus Raggi, fino a 10mila euro ai nomadi stranieri per lasciare Roma.
Il piano del Comune di Roma per chiudere definitivamente i fatiscenti campi nomadi della Capitale
sta segnando il passo per non dire che si è rivelato un fiasco: le comunità abusive si allargano,
un affitto a Roma a spese del Comune ora sembra un miraggio visto che su cento famiglie censite per ospitarli solo una ha detto sì.
E’ stato firmato cioè un solo contratto di affitto, nonostante la garanzia comunale: e così sono saltati i trasferimenti preventivati.

Non resta che utilizzare i fondi dell’Europa per incentivare i rom stranieri a lasciare Roma:
è questa la linea su cui si è attestata la giunta Raggi per aggredire la questione.
Soldi per pagare l’affitto per due anni nei paesi di origine insieme a un biglietto aereo di sola andata.
Oppure un assegno una tantum, una cifra che può arrivare a 10mila euro a famiglia, segnala Lorenzo De Cicco sul Messaggero.

In teoria, ogni nucleo famigliare a basso reddito può incassare fino a 10mila euro,
così dice la delibera già votata dalla giunta, ma l’importo potrebbe calare,
a seconda del paese straniero in cui il Comune si ritroverebbe a saldare la pigione.

La maggior parte degli ospiti del Camping River, per dire, viene dalla Romania,
dove un affitto medio si aggira tra i 100 e i 150 euro al mese.
Quindi per ogni famiglia, il governo capitolino potrebbe liquidare un importo, spalmato su 24 mesi, tra i 2.400 e i 3.600 euro.
Sempre che le famiglie, prima di fare le valigie, non decidano di riscuotere un incentivo unico, tutto e subito, che potrebbe arrivare, questo sì, fino a 10mila euro.
 
ROMA – I ragazzi che torneranno a scuola l’8 gennaio potranno trovare le aule vuote e quindi fare vacanze più lunghe.

Lo sciopero dei professori per il rinnovo dei contratti è stato confermato anche dal Ministero dell’Istruzione.
I docenti hanno deciso di manifestare contro la sentenza che rischia di far declassare in seconda o terza fascia quelli già di ruolo,
o addirittura che rischiano di perdere il posto di lavoro.
 
Faccio fatica a capire il perchè abbiano voluto inserire queste norma nella Legge sul Mezzogiorno.
Mah.Che ci sia sotto qualcosa ? Mah........

Il divieto è scattato al grido di “Ce lo chiede l’Europa”.

Ma Bruxelles, a ben guardare, non c’entra nulla con il diktat che dall’1 gennaio
impone ai consumatori italiani che acquistano frutta e verdura di confezionarle in sacchettini di plastica biodegradabile
e compostabile rigorosamente usa e getta e a pagamento
.

E’ stato il governo Gentiloni, con un emendamento infilato la scorsa estate nel Dl Mezzogiorno
durante il passaggio al Senato, a imporre un diktat che la direttiva comunitaria del 2015 non prevedeva affatto.

Il testo europeo, infatti, si focalizzava soprattutto sulle borse in plastica per insacchettare la spesa
(quelle che in Italia sono state messe fuori legge già dal 2012) e precisava esplicitamente la possibilità di escludere
dalle misure le bustine trasparenti per frutta e verdura.
Tanto che solo la Francia ha imboccato la stessa strada dell’Italia,
mentre la maggior parte degli stati membri si è limitato alle buste per la spesa in plastica tradizionale, mettendole a pagamento.

Risultato:
mentre i benefici ambientali del provvedimento italiano rimangono da verificare,
a guadagnarci sarà chi produce polimeri a base vegetale e sacchettini in bioplastica.

A partire dal leader italiano del comparto, la piemontese Novamont guidata da Catia Bastioli,
che ha inventato la bioplastica biodegradabile e compostabile Mater-bi.
Bastioli nel 2011 ha partecipato alla Leopolda e nell’aprile 2014, due mesi dopo l’insediamento di Matteo Renzi a Palazzo Chigi,
è stata da lui nominata presidente della partecipata pubblica Terna.
A metà novembre 2017, poi, il segretario Pd durante il suo tour in treno ha visitato l’azienda e incontrato a porte chiuse i vertici
 
NOTIZIA ANSA

Il cda di Cassa Depositi ha deciso di indicare Catia Bastioli come presidente di Terna.
Gli altri componenti del consiglio di amministrazione scelti da Cdp - che controlla il 29,8% di Terna -
sono Matteo Del Fante (ad), Simona Camerano, Carlo Cerami, Fabio Corsico, Stefano Saglia.

I nomi indicati per il collegio sindacale sono come sindaci effettivi quelli di Vincenzo Simone e Alessandra Zunino de Pignier
e come sindaci supplenti Renata Ricotti e Cesare Mantegazza.

CDP presenterà inoltre all'assemblea del 27 maggio la proposta di determinare in nove il numero degli amministratori;
di fissare la durata in carica degli amministratori in tre esercizi, con scadenza alla data dell'assemblea
che sarà convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2016;
di confermare il compenso spettante ai membri del consiglio di amministrazione in 50.000 euro annui lordi per il Presidente
e di 35.000 euro annui lordi per ciascuno degli altri amministratori, oltre al rimborso delle spese sostenute.

Cassa propone infine di confermare la retribuzione spettante ai membri effettivi del collegio sindacale
nella misura di 55.000 euro annui lordi per il presidente del collegio e di 45.000 euro annui lordi per gli altri sindaci effettivi,
oltre al rimborso delle spese sostenute.
 
Ultima modifica:
Il Consiglio di Amministrazione di Terna S.p.A. in carica è composto da 9 Amministratori: Catia Bastioli (Presidente), Matteo Del
Fante (Amministratore Delegato e Direttore Generale), Cesare Calari, Carlo Cerami, Fabio Corsico, Luca Dal Fabbro, Yunpeng He,
Gabriella Porcelli, Stefano Saglia.

Alla data di redazione della presente relazione:
sono Amministratori non investiti di particolari cariche i seguenti Consiglieri :
•Cesare Calari (Presidente del Comitato Controllo e Rischi);
•Carlo Cerami (Presidente del Comitato per la Remunerazione);
•Fabio Corsico;
•Luca Dal Fabbro (Presidente del Comitato per le Nomine);
•Yunpeng He;
•Gabriella Porcelli;
•Stefano Saglia (Presidente del Comitato Operazioni con Parti Correlate);

Sono Amministratori investiti di particolari cariche:
•Catia Bastioli (Presidente del Consiglio di Amministrazione);
•Matteo Del Fante (Amministratore Delegato e Direttore Generale)
 
Remunerazione assembleare
La remunerazione annuale degli Amministratori non investiti di particolari cariche è composta dalla sola componente
fissa, ritenuta sufficiente ad attrarre, trattenere e motivare consiglieri dotati delle qualità professionali richieste per gestire
con successo la Società.

Tale componente è commisurata all’impegno richiesto a ciascuno di essi.
Per il mandato 2014-2016, tale remunerazione, determinata dall’Assemblea degli Azionisti del 27 maggio 2014,
sulla base delle proposteformulate dagli azionisti è pari a € 35.000.

Non è prevista alcuna componente variabile legata ai risultati economici conseguiti dalla Società e dal Gruppo.
Gli Amministratori non investiti di particolari cariche non sono destinatari di piani di incentivazione
e non è prevista una distinzione in termini di remunerazione tra Amministratori indipendenti e non.
Tali Amministratori hanno inoltre diritto al rimborso delle spese sostenute per l’espletamento dell’incarico
oltre ad una copertura per la responsabilità civile verso terzi;
hanno diritto, infine, ad una polizza assicurativa per gli infortuni professionali relativi alla carica.

Compenso per la partecipazione ai Comitati consiliari
I compensi aggiuntivi per i componenti dei Comitati costituiti nell’ambito del Consiglio di Amministrazione sono comunque
deliberati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale.

Per il mandato 2014-2016, il compenso annuale degli Amministratori per la partecipazione ai Comitati consiliari
è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Collegio Sindacale, eletto dall’Assemblea degli Azionisti
del 27 maggio 2014 e risulta così composto:

• Presidente del Comitato Controllo Rischi e Corporate Governance: € 60.000 annui;

• Presidenti del Comitato per la Remunerazione, del Comitato per le Nomine, nonché del Comitato Operazioni con Parti
Correlate: € 50.000 annui;

• Componenti dei Comitati: € 40.000 annui.
 
Presidente del Consiglio di Amministrazione

Per il mandato 2014-2016, la remunerazione complessiva per la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione è
costituita esclusivamente dalla componente fissa, così articolata:

• Emolumento annuo approvato dall’Assemblea degli Azionisti in data 27 maggio 2014, pari a € 50.000

• Emolumento annuo approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 25 giugno 2014, su proposta del Comitato per
la Remunerazione e sentito il parere del Collegio Sindacale, pari a € 188.000.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto